TYGERS OF PAN TANG – Ritorno Al Futuro

Pubblicato il 13/07/2011 da

“Spellbound”, splendente gemma della NWOBHM, quest’anno compie la venerabile età di trent’anni senza soffrire particolarmente l’inevitabile scorrere del tempo. All’attuale line up delle tigri non poteva presentarsi un’occasione migliore per registrare un EP celebrativo intitolato “The Spellbound Sessions”, teso ad offrire un meritato tributo ad un disco fondamentale che non ha mai goduto delle giuste attenzioni del pubblico e della critica. Metalitalia.com ha il piacere di intervistare lo storico leader Robb Weir e il cantante Jacopo Meille che con la sua ugola potente, tecnica e melodica al tempo stesso ha contribuito a riportare sotto i riflettori il nome della band. Entrambi consapevoli delle proprie capacità mantenendo al tempo stesso una forte dose di entusiasmo, non si sono tirati indietro dinanzi alle nostre domande che ripercorrono il passato, il presente ed il futuro di una band fondamentale assolutamente da riscoprire…

CIAO RAGAZZI, E BENVENUTI SU METALITALIA.COM. PER NOI E’ UN ONORE INTERVISTARE UNA BAND FONDAMENTALE DELLA NWOBHM. QUALI SONO LE RAGIONI CHE VI HANNO SPINTO A REGISTRARE ALCUNE DELLE PIU’ BELLE CANZONI DI THE BEST DI “SPELLBOUND”?
R: “Innanzitutto un grande saluto a tutti i lettori di Metalitalia.com. Con il nostro management abbiamo deciso che sarebbe stata una grande opportunità per tutti i fan ascoltare una piccola compilation di canzoni nuovamente registrate dei nostri primi album, riarrangiate dall’attuale line up. Il primo EP si intitola ‘The Wildcat Sessions,’ e il secondo ‘The Spellbound Sessions.’ Abbiamo intenzione di registrare nuovamente alcune canzone da ‘Crazy  nights’ e ‘The Cage.’  Siamo consapevoli del fatto che alcune canzoni contenute in questi due LP sono di ottima qualità e con la tecnologia attuale finalmente possiamo finalmente render loro giustizia”.
J: “Sono le stesse ragioni che ci hanno portato a registrare il primo EP interamente dedicato a ‘Wild Cat’: dare a questa formazione dei Tygers, la più longeva di tutte, l’opportunità di mettere su CD quei brani storici che già da tempo fanno parte delle nostre scalette. Nel caso poi di ‘Spellbound’, volevamo cimentarci nella reintepretazione di ‘Mirror’ che rimane, almeno per me, una delle canzoni più belle dei Tygers e di tutta la NWOBHM”.

DOVE AVETE INCISO LE VOSTRE PARTI E IN QUANTO TEMPO?
J: “Lo abbiamo registrato lo scorso gennaio nello studio in cui abbiamo lavorato da sempre con questa formazione. Si trova a Wakefield, una cittadina vicino Pontefract, la sede della Haribo, quella della liquirizia… Mark Sturgess è il nostro uomo di fiducia dietro il mixer. Siamo arrivati preparati in studio e le registrazioni sono state brevi ed intense”.

QUALI EMOZIONI HAI PROVATO NELL’INCIDERE NUOVAMENTE LE CANZONI CHE HAI SCRITTO TRENT’ANNI FA?
R: “Il feeling è sicuramente differente, perché nella band ci sono membri differenti,  ma la passione è rimasta immutata. Nel contempo abbiamo cercato di mantenere intatto  lo spirito del 1981 dato che abbiamo  ascoltato alcuni album incisi in quel periodo per entrare in quel groove. Inoltre, mi auguro che questi dischi invoglino  per i fan della vecchia scuola a soffiare via la polvere dalla loro collezione di vinili. Ci sono parecchi album realizzati nel 1980-’81 finiti tristemente nel dimenticatoio…”.

IMMAGINO CHE INTERPRETARE I BRANI CANTATI DA JON DEVERILL NON SIA STATA UN’IMPRESA SEMPLICE, MA CREDO CHE TI ABBIA MOTIVATO A DARE IL MEGLIO DI TE…
J: “Jon Deverill è stato un grande cantante, una sorta di modello per le generazioni future. Questo mi ha stimolato ma non intimorito, anche grazie a Robb che mi ha sempre incoraggiato a personalizzare le linee vocali anche dei brani storici”.

AVRESTI MAI IMMAGINATO, QUALCHE ANNO FA, DI ENTRARE IN UN GRUPPO COSI IMPORTANTE A LIVELLO STORICO PER LA ‘NWOBHM’ E ADDIRITTURA DI REINTERPRETARE SU DISCO ALCUNI BRANI DI “WILDCAT” E “SPELLBOUND”?
J: “Ovviamente no. Sono quasi sette anni che faccio parte della band ed ancora ci sono dei momenti in cui mi stupisco di far parte di un gruppo così importante. Ricordo ancora il giorno in cui comprai il vinile di ‘Spellbound’ a Firenze. Pochi mesi fa ero a Londra e ne ho ricomprato una copia originale con tanto di poster incluso e mentre lo pagavo un passante ha visto la copertina e mi ha fatto il gesto delle corna dicendo: ‘it rocks!!!’”.

RITENGO CHE NEGLI ALBUM “CRAZY NIGHTS” AND “THE CAGE” CI SIANO ALCUNI OTTIMI EPISODI, SEBBENE SIANO STILISTICAMENTE DIFFERENTI DAI PRIMI DUE ALBUM…
R: “Certo, infatti prossimamente registreremo due EP contenenti alcune canzoni da questi due dischi. Ci sono alcune grandi canzoni e hanno bisogno di essere scoperte dalle nuove leve! Sarà grandioso lavorare per le  Crazy Nights sessions, perché, a differenza della line up che incise quei dischi, io amo davvero quelle canzoni,  penalizzate da una produzione che non rende loro affatto giustizia. Lo stesso discorso vale per `The Cage`, che nella nuova veste suonerà in maniera leggermente diversa”.
J: “Abbiamo già inciso una nuova versione di ‘Love Potion nr.9’, ma molti dei brani del disco sono opera di autori esterni, cosa che ancora oggi Robb trova difficile da digerire. Staremo a vedere”.

SEI ANCORA IN CONTATTO CON JESS COX E JON DEVERILL?
“R: No, sinceramente non parlo con nessuno dei due da alcuni anni. Ho saputo che entrambi stanno bene e auguro loro il meglio per le scelte professionali che hanno intrapreso”.

VI HO VISTI DAL VIVO PER LA PRIMA VOLTA AL ROCK HARD FESTIVAL A BOLOGNA NEL 2010 E SONO RIMASTO IMPRESSIONATO DALLA VOSTRA ENERGIA SUL PALCO. QUALI SONO I RICORDI PIU’ BELLI DI QUELLA SERATA, ROBB?
R: “Perché dovresti stare fermo quando Dio ti ha dato le gambe per correre? Intrattenere e dare il meglio di me sul palco è una delle mie migliori abilità. Tu paghi fior di soldi per vedere un concerto, quindi saresti contento di vedere delle statue sul palco? Non assisterai mai ad una scena simile durante un concerto dei Tygers, noi apprezziamo realmente i nostri fan e cerchiamo di dare sempre il meglio di noi stessi on stage. Siamo contenti di averti lasciato un ottimo ricordo della serata, nonostante la mia carriera di musicista duri da circa trentatré anni non mi vedrai mai suonare in pantofole”.
J: “Suonare in Italia per me è sempre una grande responsabilità; quel giorno poi suonammo dopo la Strana Officina di Bud. Devi sapere che molti anni fa, sarà stato il 1985, dopo il mio terzo concerto, mi trovai davanti proprio lui, Bud, che mi disse che gli era piaciuto e che dovevo continuare… gli ho dato ascolto, come vedi. Quel giorno è stato molto emozionante per me”.

ROBB, FAMMI UNA BREVE RECENSIONE DEGLI ALBUM DEI TYGERS:
“WILD CAT: Il mio primo amore, grezzo, ruvido e rock!
SPELLBOUND: Mr Sykes ed il sottoscritto hanno scritto quest’album a quattro mani, e sono davvero orgoglioso del fatto che sia arrivato a toccare il diciottesimo posto nelle classifiche nazionali.
CRAZY NIGHTS: Grandi canzoni penalizzate da una pessima produzione! E’ per questo che voglio registrare nuovamente sei brani estratti da questo album.
THE CAGE: Le canzoni sono un po’ più melodiche, ma per me rimane un ottimo album nel genere.
MYSTICAL: Ci sono alcune buone canzoni, tutte scritte dall’attuale line up. Gli episodi migliori: ‘Jump In My Shoes’  e ‘Street Fighter’.
NOISES FROM THE CATHOUSE: Penso che il sound abbia preso una piega fin troppo moderna, sebbene sia presente una delle mie canzoni preferite dei Tygers: ‘Master of Illusion’. Dura oltre dieci minuti, è divisa in tre parti e spacca davvero!
ANIMAL INSTINCT: Probabilmente il vero come back dei Tygers, non trovo nessun filler e l’album è stato recensito ottimamente dalla stampa internazionale. Jacopo ha fatto davvero un ottimo lavoro, ha portato entusiasmo nella band con la sua voce e la sua attitudine old school.

JACOPO, DA QUALCHE ANNO SIETE TORNATI A RUGGIRE CON “ANIMAL INSTINCT”, UN DISCO CONVINCENTE SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA CHE HA RIPORTATO IN ALTO IL NOME DELLA BAND DOPO UN PERIODO PIUTTOSTO BUIO, PER LO MENO A LIVELLO DI POPOLARITA’. SIETE ANCORA SODDISFATTI DEL LAVORO SVOLTO?
“J: Quel disco ci rappresenta molto ancora oggi. E’ ricco di canzoni hard rock con venature heavy che attingono direttamente dagli anni ’80. Quello era il nostro obiettivo, ovvero ristabilire un contatto tra passato e presente”.

ROBB, NEGLI ANNI ’80 HAI LAVORATO CON DUE GRANDISSIMI CHITARRISTI: JOHN SYKES E FRED PURSER. SECONDO TE QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA I DUE MUSICISTI?
“Sono completamente differenti dal punto di vista caratteriale e sono due musicisti dotati di uno stile totalmente opposto. Entrambi sono due professionisti fantastici, non c’è dubbio, e sono onorato di aver lavorato assieme a loro. John ha uno stile più rude ed è un grandissimo riff maker che sa come scrivere delle grandi canzoni, mentre Fred è più orientato sulla melodia, infatti le sue composizioni hanno taglio decisamente più morbido”.

STATE LAVORANDO A DEL NUOVO MATERIALE?
R: “Attualmente ho circa trenta canzoni in cantiere e stiamo lavorando duramente per realizzare il nuovo album. Non puoi immaginare come sono eccitato per il fatto che prossimamente uscirà il nostro nuovo disco. Tutto ciò che posso prometterti è che sarà un gran disco e non lascerà delusi i fan della band”.

HO VISTO SUL VOSTRO SITO UFFICIALE CHE A LUGLIO SUONERETE AL BANG YOUR HEAD CON LEGGENDE DEL CALIBRO DI QUIET RIOT, PRETTY MAIDS E DEATH ANGEL.  QUAL E’STATA LA TUA REAZIONE QUANDO HANNO CONFERMATO LA VOSTRA PRESENZA NEL BILL?
J: “Che i Tygers sapranno farsi riconoscere fin dal primo accordo e che il pubblico canterà ‘Suzie Smiled’ a squarciagola. Più grande è il festival, più stimolante è per noi”.

QUAL E’ LA TUA OPINIONE SULL’ATTUALE PANORAMA MUSICALE? C’E’ UNA BAND CHE APPREZZI IN MODO PARTICOLARE?
R: “Apprezzo quasi tutti i generi musicali, ma ovviamente il rock conserva un posto speciale nel mio cuore. Sono convinto che fino a quando ci sarà passione questo genere non morirà mai!”.

JACOPO, QUAL E’ IL SOGNO NEL CASSETTO CHE ATTUALMENTE VORRESTI REALIZZARE?
J: “Continuare a suonare dal vivo. Sono un tipo con i piedi per terra”.

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