Ufomammut, ovverosia una delle realtà più intriganti e particolari del panorama musicale italiano. Attivi da dieci anni e con già cinque lavori in carniere, la band ha sempre ricevuto molto meno di quanto ha dato. E’ di questi giorni la pubblicazione di “Eve” concept album ambizioso composto da una sola traccia divisa in cinque movimenti. E’ interessante vedere come la band riesca a crescere e ad evolversi album dopo album sempre nel rispetto delle proprie radici. Abbiamo approfittato dell’uscita del lavoro per scambiare quattro chiacchiere con Poia, Urlo e Vita che, tra il serio ed il faceto ci spiegano molte cose che stanno dietro il progetto Ufomammut.
CIAO RAGAZZI, INNANZITUTTO VOLETE PRESENTARCI IL NUOVO ALBUM “EVE”?
Urlo: “‘Eve’ è il nostro quinto album, è una traccia unica divisa in cinque movimenti ed è la sagra del numero 5”.
Vita: “E’ la nostra nuova fidanzata”.
Poia: “Ed è il disco dei dieci anni di Ufomammut, mentre nel frattempo Ligabue festeggia il ventennale di attività, come leggevo ieri”.
COME MAI QUESTA VOLTA AVETE UTILIZZATO LA FORMULA DI COMPORRE UN SOLO LUNGO BRANO?
Urlo: “Siamo partiti dall’idea di realizzare un disco strutturato come ‘Meddle’ dei Pink Floyd, poi abbiamo esagerato con la durata e il risultato ci è sembrato perfetto così”.
Poia: “E inoltre non ci siamo scervellati a pensare ai titoli di altri brani”.
Vita: “Ci pensavamo da parecchio tempo ad un album contenente una sola canzone, ispirati come sempre dai grandi gruppi del passato. Credo che siamo riusciti a fare qualcosa di carino”.
DA COSA É MOTIVATA LA SCELTA DI “DEDICARE” UN ALBUM A EVA?
Urlo: “E’ l’idea della ribellione al precostituito, la ricerca della conoscenza. E’ abbastanza attuale, soprattutto se si pensa alla situazione della nostra Nazione oggi”.
Poia: “Un modo per ribadire il predominio della propria mente nei confronti dei dogmi di ogni tipo”.
COME SI É SVOLTO IL SONGWRITING? DATA LA NATURA DELL’ALBUM AVETE UTILIZZATO DEI PROCEDIMENTI CHE SI DISCOSTANO DAL VOSTRO USUALE MODUS OPERANDI?
Urlo: “Abbiamo cominciato a suonare e non la smettevamo più… al solito (ride, ndR)”.
Poia: “E’ salito il livello di concentrazione. Abbiamo dato molta attenzione alla composizione, alla struttura e soprattutto alla dinamica e al fluire delle parti una nell’altra. Anche nei dischi precedenti abbiamo sempre cercato di unire i singoli brani in un unico flusso sonoro, ma il tutto avveniva in modo più ‘casuale'”.
Vita: “Nulla è programmato, come sempre nasce tutto dalle nostre improvvisazioni in sala prove, poi quando qualcosa ci colpisce lo registriamo e ci lavoriamo sopra. Per ogni disco è stato così l’unica differenza è che negli altri abbiamo lavorato a sette-otto canzoni per fare un album mentre per ‘Eve’ ad una sola”.
“EVE” SI PONE IN UN IDEALE CROCEVIA TRA LA PESANTEZZA DI “IDOLUM” E LE SPIGOLOSITÀ DEI VOSTRI PRIMI LAVORI: SIETE D’ACCORDO?
Urlo: “E’ un nuovo passo nella nostra ricerca sonora, sicuramente ciò che abbiamo fatto in precedenza ritorna e si mescola con nuove idee, ma penso che ‘Eve’ sia ciò che cercavamo di fare da sempre. E’ il nostro lavoro migliore. Anche se diciamo così ogni volta”.
Poia: “Siamo sempre gli stessi. La nostra voce non è stata stravolta, ma credo si sia evoluta. Gli ingredienti sono dosati in un modo diverso”.
Vita:” L’impronta Ufomammut resisterà sempre ma cerchiamo di non ripeterci mai e di non accontentarsi di quello che hai fatto in precedenza, spero sia un viaggio senza fine”.
CHI HA CURATO L’ECCELLENTE ARTWORK DEL LAVORO E CHE COSA HA VOLUTO RAPPRESENTARE?
Urlo: “Poia ed io siamo due dei tre Malleus, laboratorio di poster art nonché creatori di Supernatural Cat. I colpevoli siamo noi, la grafica è un pianeta-sole di serpenti ed Eva. Semplice semplice (ride, ndR)”.
PUR SUONANDO UNA MUSICA MOLTO PESANTE ED IN PIÙ PUNTI AFFINE ALLO STONER METAL, SIETE MOLTO PIÙ NOTI IN AMBITO ALTERNATIVE ROCK: COME VI SPIEGATE QUESTA COSA?
Urlo: “Perché non penso che Ufomammut sia stoner metal”.
Poia: “Il nostro genere è infatti più affine a gruppi come 4 Non Blondes e Bush”.
Vita: “Non mi son mai piaciute più di tanto le etichettature (e non intendo solo nei confronti di Ufomammut, ma in generale) perché credo siano limitanti. Anche se non lo era ma l’album più simile allo stoner che abbiamo registrato è ‘Snailking’ ma ormai veniamo sempre definiti come stoner band anche se, tra l’altro, è un ‘genere’ che ascoltiamo e suoniamo poco”.
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI?
Urlo: “Troppe, dal folk al metal, dal blues alla psichedelia, dall’HC ai Milli Vanilli”.
Poia: “Dimentichi Sandro Giacobbe”.
Vita: “Infinite.. ma principalmente credo il rock dei primi anni ’70 e la psichedelia dei ’60.. Sopra tutti Floyd, Sabbath, Beatles, Zeppelin”.
ED IN SENSO PIÙ AMPIO, SIETE INFLUENZATI DALL’AMBIENTE NEL QUALE VIVETE O DALLA SITUAZIONE SOCIALE E POLITICA ATTUALE? NEI VOSTRI TESTI CI SONO METAFORE CHE RIMANDANO ALLA VITA REALE?
Urlo: “Sicuramente vivere con un governo come il nostro sulla testa ti fa pensare che qualcosa non funziona, che dovremmo ribellarci e ricercare la conoscenza”.
Vita: “Chiunque crei qualcosa è ispirato dalla vita che in quel momento vive, cosa vede, cosa sente o quello che prova. Le guerre e il non rispetto della vita altrui e della natura che c’è tra gli uomini in questo momento non possono non influenzarti”.
Poia: “Ufomammut è il nostro antidoto alla vita reale”.
DA SEMPRE LA MUSICA PSICHEDELICA É LEGATA AD UNA RETORICA FATTA DI DROGHE DI OGNI TIPO: É UN BINOMIO CHE ANCORA OGGI HA UN SENSO? SECONDO VOI L’UTILIZZO DI DETERMINATE SOSTANTE (LECITE O MENO) RIESCE AD APRIRE NUOVI ORIZZONTI?
Urlo: “Non saprei. Dipende che orizzonti cerchi”.
Poia: “Un buon vino può cambiare le tue prospettive, e anche il tabasco. Ma solo mentre lo bevi e lo degusti e per qualche momento successivo. Ciò che conta è conoscere il proprio limite e cercare di oltrepassarlo. Indossando noti orologi sportivi”.
Vita. “Le ‘sostanze’ non servono ad aprire nuovi orizzonti, abusandone al contrario li chiudono. Credo debbano essere semplicemente un optional, nel senso che se mentre suono non ho una birra da bere mi possono un po’ girare ma riesco benissimo farne a meno. L’idea più o meno comune è che chi suona psichedelia o simile sia sempre sotto l’effetto di qualcosa ma non è assolutamente così”.
A VEDERE IL VOSTRO CALENDARIO CONCERTI SEMBRA CHE TROVIATE MOLTO PIÙ SPAZIO ALL’ESTERO CHE IN ITALIA: É REALMENTE QUESTA LA SITUAZIONE?
Poia: “Ho l’impressione che in Italia la moda sia troppo importante. In ogni senso e ad ogni livello. Si gira intorno alle stronzate, a discapito di ciò che dovrebbe contare di più, quando si parla di gruppi, dischi e concerti: la musica. C’è sempre qualcuno che decide come far diventare alla moda una band: le responsabilità sono molte, e l’ossessione nel ricercare il nuovo trend è una malattia che lascia parecchi cadaveri. Non che fuori sia il paradiso, ma sembra ci siano un’attenzione, una sincerità ed un rispetto maggiore, almeno nell’underground”.
Urlo: “Suonare in Italia sembra sempre più difficile, sia per le regole sempre più strette che per il poco interesse della gente. Speriamo la situazione cambi presto. Rivoluzione. Ci vuole una rivoluzione”.
Vita: “All’estero c’è più cultura rock e di conseguenza c’è più interesse per band che hanno qualcosa di proprio da dire e non ritritano le canzoni famose di altri gruppi.. e non solo le canzoni”.
AVETE IN PROGRAMMA DI DEDICARE QUALCHE SHOW ALLA RIPROPOSIZIONE COMPLETA DI “EVE”?
Urlo: “Tutti i concerti saranno basati su ‘Eve’, suonata dall’inizio alla fine”.
Vita: “Sarà la struttura portante dei nostri live, quando qualche pazzo sciagurato ci chiede il bis suoniamo brani da ‘Idolum’ o da ‘Snailking’ di solito, ma sono delle specie di satelliti intorno ad ‘Eve'”.
CHE TIPO DI RAPPORTO AVETE CON LA SUPERNATURALCAT?
Urlo: “Li conosco molto bene, sono dei maledetti”.
Poia: “Ssshh, potrebbero sentirci”.
Vita: “Sono miei amici, hanno stampato anche dischi dei Lento, Morkobot e ICO”.
IN ITALIA SIETE SICURAMENTE LA REALTÀ STONER PSYCH PIÙ IMPORTANTE: CONOSCETE ALTRE BAND CHE STANNO IN QUALCHE MODO SEGUENDO LA VOSTRA STRADA?
Urlo: “Ci sono molte band interessanti in Italia. In ogni genere. Personalmente non sono molto dentro lo stoner, ma ci capita di ascoltare molte buone band dalle sonorità heavy. Ho apprezzato molto gli Stoner Kebab ultimamente. Molto bravi live e, cosa importante e rara, molto simpatici”.
Poia: “Spero però che nessuno segua la nostra strada, è un circolo vizioso. Conviene sempre cercarsene una propria”.
Vita: “Negli ultimi anni sto notando come fortunatamente le band italiane siano qualitativamente migliorate ed osano di più nel cercare un proprio sound personale, prima sei band su dieci che vedevi live suonavamo come i Kyuss.. Ma non credo che sia perché seguono la nostra strada, non ne abbiamo noi in primis una precisa da seguire”.
ABBIAMO CONCLUSO, ANCORA COMPLIMENTI PER IL NUOVO ALBUM E A PRESTO!
Vita: “Grazie a voi”.