ULTRA-VIOLENCE – Assalto frontale

Pubblicato il 17/05/2015 da

Quante giovani band thrash metal piene di entusiasmo e voglia di spaccare possiamo contare ormai sulla scena nazionale e internazionale? Infinite e in gran parte non esattamente all’altezza dei loro grandi padri ispiratori Metallica, Slayer, Megadeth, Testament e via dicendo… Ogni tanto però qualche band emergente esce dal coro e si mette in evidenza, grazie a qualità tecniche o compositive superiori alla media. Basti pensare a Warbringer, Angelus Apatrida o i nostri Game Over, giusto per fare qualche esempio. Alla lista di recenti band di buon livello ora possiamo aggiungere sicuramente anche i torinesi Ultra-Violence, quartetto che mischiando svariate influenze in ambito thrash e con qualche sfumatura più estrema, sta raccogliendo ottimi consensi con il nuovo album “Deflect The Flow”. Prima di vederli in azione dal vivo al nostro Metalitalia.com Festival 2015 del 30 maggio assieme a Testament, Exodus, Onslaught e altri, abbiamo scambiato due chiacchiere con il chitarrista e cantante Loris Castiglia.

ultra-violence - band - 2015

 

BENE LORIS, VUOI PARLARCI INNANZITUTTO DELLA BAND, DI COME E’ NATA E DEL SUO BACKGROUND MUSICALE?
“Certo! Gli Ultra-Violence nascono nel 2009 in Val di Susa (Torino) per puro divertimento e amicizia. Iniziammo col suonare alcune cover e comporre i primi pezzi durante i pomeriggi dopo la scuola nel garage di Simone (batteria). Ci siamo appassionati al thrash metal grazie ai primi album dei Metallica, che ci introdussero al genere, e successivamente scoprimmo l’infinità di band nate negli 80s e iniziammo a seguire alcuni gruppi del recente revival. Dopo vari anni di prove e qualche live decidemmo di registrare un EP con i cinque pezzi che avevamo composto fino ad allora. Così nacque ‘Wildcrash’ (2012), registrato agli Audio Crime Studio di Emanuele Ciancio, che ci permise di firmare un contratto con la nota etichetta italiana Punishment 18 Records. Dopo un anno di live nel nord Italia e vari mesi di composizione, registrammo il nostro debut album ‘Privilege To Overcome’ (2013) ai Domination Studio di Simone Mularoni, grazie al quale ricevemmo approvazioni da varie parti del mondo e l’album venne nominato da vari siti e webzines come uno dei migliori album thrash metal del 2013. Durante gli anni a venire abbiamo incrementato l’attività live, intraprendendo dei tour all’estero come il ‘Ride Across The Spain’, mini-tour in Spagna, e lo ‘European Hazard’ tour in compagnia dei Game Over (IT) e dei Condition Critical (USA). Abbiamo da pochissimo rilasciato il nostro secondo album ‘Deflect The Flow’ dopo aver firmato un contratto con l’etichetta inglese Candlelight Records”.

SIETE PIUTTOSTO GIOVANI, A CHE ETA’ AVETE INIZIATO A SUONARE?
“Abbiamo tutti e quattro ventuno anni. Ognuno di noi suonava già i rispettivi strumenti prima che il gruppo nascesse, ma il fatto di aver cominciato a suonare insieme fin da piccoli ci ha permesso di imparare e crescere come band e non soltanto come singoli musicisti. Non abbiamo mai avuto cambiamenti di lineup e anche grazie a questo motivo tra di noi è nato un ottimo feeling artistico, sia dal vivo che in fase di composizione e scrittura, di cui andiamo molto fieri”.

VENIAMO AL NUOVO ALBUM, “DEFLECT THE FLOW”, CHE INNANZITUTTO SEGNA IL PASSAGGIO ALLA CANDLELIGHT RECORDS…
“Esatto, è stata davvero una grandissima sorpresa per noi! Siamo stati contattati inaspettatamente dalla Candlelight Records, prima ancora di registrare il nuovo album, che sarebbe dovuto uscire per Punishment 18 Records come i nostri due precedenti lavori. Abbiamo appunto analizzato la proposta insieme a Corrado della Punishment, con cui fin’ora avevamo svolto un ottimo lavoro di collaborazione, e abbiamo unanimemente deciso di firmare il contratto e tuffarci nel roster di questa prestigiosa etichetta discografica in mezzo ad alcune delle nostre band metal preferite. Per quanto riguarda il nuovo album, posso dirti che abbiamo deciso di prendere una pausa di otto mesi dall’attività live al termine del tour europeo, per trovare il tempo e la concentrazione necessaria a esaminare tutti i riff e le idee che avevamo in mente. Abbiamo dato il massimo sia in fase di composizione che in studio, e siamo più che soddisfatti del risultato finale”.

HO TROVATO I PEZZI PIUTTOSTO VARI E ARTICOLATI ANCHE SE COMUNQUE CON IL CLASSICO TIRO CHE UN BRANO THRASH DEVE AVERE. COME COMPONETE I PEZZI?
“Componiamo in sala prove, alla vecchia, in modo molto naturale. Le canzoni nascono quasi sempre da dei riff di chitarra a cui per prima cosa aggiungiamo la partitura di batteria. Suoniamo il pezzo per diverse volte, aggiungendo tutte le idee che ne scaturiscono e poi lavoriamo di sottrazione, eliminando le sezioni che riteniamo inutili o ingombranti e spostando le rimanenti per formare una struttura che funzioni (questa è la parte in cui occupiamo la maggior quantità di tempo). Infine per perfezionare la batteria, le parti di basso, chitarra solista e linee vocali, registriamo delle pre produzioni multitraccia che ci permettono di ascoltare e modificare le canzoni velocemente senza necessariamente suonarle. Quest’ultimo procedimento ci consente anche di arrivare in studio di registrazione con le idee chiare e ben preparati”.

SU CHE TEMI SONO INCENTRATI I TESTI DEI BRANI?
“‘Burning Through The Scars’ sono i pensieri di un soldato coinvolto in un’ipotetica terza guerra mondiale. ‘Why So Serious?’ è particolare sotto questo punto di vista, perchè il testo è composto esclusivamente da citazioni del Joker di ‘The Dark Knight’ interpretato dallo scomparso Heath Ledger. ‘Gavel’s Bang’ come si può intuire dal titolo, parla della pena di morte, mentre ‘Lost In Decay’ è un appello ad aprire gli occhi e non farsi annebbiare la vista dai media e dall’ipocrisia della società che ci circonda. ‘In The Name Of Your God’ è un testo anticlericale e che mette in luce la ridicolezza dell’esistenza di un’istituzione come la Chiesa al giorno d’oggi, ‘The Checkered Sun’ parla della depressione e della prigionia mentale in cui ogni uomo tende a rinchiudersi di fronte alle difficoltà della vita. Proseguendo nella tracklist, ‘The Way I’ll Stay’ è una schietta serie di insulti e minacce rivolte a tutte quelle persone che si credono per bene e che giudicano dalle apparenze ed infine ‘Fractal Dimension’ narra le vicessitudini di un uomo che si trova in una particolare dimensione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, condannato a rimanere intrappolato per sempre senza poter comunicare con nessuno, ma potendo vedere e sentire quello che succede all’interno dei due mondi”.

VEDO ANCHE UNA COVER DEI VENOM IN TRACKLIST. COME MAI AVETE SCELTO PROPRIO UN LORO PEZZO?
“In passato abbiamo suonato qualche data in Italia e una in Francia con gli M:Pire of Evil, gruppo che vede in formazione Tony Dolan e Mantas (chitarrista fondatore dei Venom). Siamo rimasti in contatto e Tony ha partecipato come guest sul nostro album precedente con uno spoken word che ha registrato per la traccia intitolata ‘The Voodoo Cross’. Qualche mese prima delle registrazioni di ‘Deflect The Flow’ ci ha detto che gli sarebbe piaciuto sentire un classico dei Venom suonato da noi e quindi abbiamo iniziato a provare ‘Don’t Burn The Witch’, semplicemente perchè adoriamo quel riff di chitarra posto in apertura. Dopodichè abbiamo deciso anche di registrarla in studio insieme alle tracce del nuovo album e di includerla nella tracklist”.

LA COPERTINA E’ STATA CURATA DA UN NOTO DISEGNATORE COME ED REPKA IL CHE OVVIAMENTE E’ UNA GARANZIA PER UN THRASHER. NON CREDETE PERO’ CHE QUESTO, ASSIEME ALLA VOSTRA IMMAGINE PIUTTOSTO TIPICA, POSSA IN QUALCHE MODO FARVI PASSARE COME “IL SOLITO GRUPPO THRASH”?
“Lo stile di Ed Repka ci piace un sacco e il suo ‘curriculum’ vede collaborazioni con moltissimi dei nostri gruppi preferiti. Io non credo che questo ci faccia passare come ‘il solito gruppo thrash’ anzi, credo che la sua copertina ci dia tanta visibilità. Mettiamo a confronto degli album come ‘Game Over’ (Nuclear Assault), ‘Leprosy’ (Death) e ‘Rust In Peace’ (Megadeth) ad esempio… hanno tutti un artwork curato da Repka, che a mio parere si adatta alla perfezione al contenuto musicale, eppure sfido chiunque a dire che siano album simili”.

IN CHE MODO CREDI SI DISTINGUANO GLI ULTRA-VIOLENCE DAGLI ALTRI GIOVANI GRUPPI THRASH CHE ORA POPOLANO LA SCENA?
“Cerchiamo di dare il massimo sotto ogni aspetto e, anche se siamo consapevoli di non inventare nulla di musicalmente nuovo, ce la mettiamo tutta per farlo al meglio. Non ci poniamo dei limiti compositivi, nel senso che se una cosa ci piace la suoniamo e basta, anche se non è thrash. In ogni caso la nuova scena è piena di ottime band ed è difficile emergere, però non ci possiamo lamentare affatto della nostra attuale ‘posizione’ e dei piccoli risultati raggiunti fin’ora”.

IL DISCO E’ STATO PRODOTTO DA SIMONE MULARONI E SECONDO NOI HA FATTO UN OTTIMO LAVORO. COME AVETE DECISO DI LAVORARE CON LUI E COME VI SIETE TROVATI?
“Abbiamo conosciuto Simone Mularoni e il Domination Studio qualche anno fa, quando eravamo alla ricerca di uno studio dove registrare ‘Privilege To Overcome’. In realtà sarebbe stato difficile non imbattersi in lui viste le numerose e grandissime produzioni che ha fatto, e continua a fare, sia in Italia che all’estero. Ci siamo trovati benissimo per le registrazioni e il soggiorno a San Marino e soprattutto per il risultato finale, qundi siamo tornati da lui quest’anno per registrare il nuovo album, senza nemmeno lontanamente pensare all’ipotesi di provare un altro studio di registrazione. Sono stati lunghi giorni di divertimento, sudore e soddisfazioni in sua compagnia, mentre sentivamo il nostro ‘Deflect The Flow’ che prendeva forma, traccia dopo traccia. Abbiamo letto su una delle ultime recensioni che lo definiscono come ‘il quinto membro degli Ultra-Violence’ e se penso a quanto grande sia il suo contributo per la riuscita e l’impatto sonoro delle nostre canzoni non posso fare altro che confermarlo. Essendo anche un incredibile chitarrista ha partecipato come guest con un solo su una traccia del nuovo album, chiamata ‘The Checkerd Sun’, in un gustoso e frenetico botta e risposta all’ultimo bending tra lui e il nostro Andrea. Che altro dire del buon Mularoni? Professionale a livelli estremi, simpaticissimo e soprattutto onesto. Mai e poi mai avremmo potuto trovare persona migliore!”

PARTECIPERETE AL NOSTRO METALITALIA.COM FESTIVAL 2015 IL 30 MAGGIO, COSA VUOI ANTICIPARCI CIRCA QUESTA OCCASIONE?
“Non stiamo più nella pelle! Dobbiamo ancora del tutto realizzare che saremo sullo stesso palco di band come Onslaught, Testament ed Exodus e voglio ringraziare in anticipo lo staff di Metalitalia.com e Eagle Booking per averci dato con fiducia una grande opportunità. Posso assicurarti che daremo il 100% durante la nostra esibizione, vogliamo dimostrare di esserci meritati quel posto nel bill. Stiamo preparando una scaletta serratissima e d’impatto, state pronti!”

SE POTESSI SUONARE COME CHITARRISTA IN UNA BAND FAMOSA, QUALE SCEGLIERESTI?
“Domanda difficilissima, ho davvero tantissimi idoli nel mondo del metal! Però se devo essere sincero non credo che sarei felice di suonare in una band che non è la mia, anche se non siamo famosi. Non mi piacerebbe suonare quelle che per me sarebbero soltanto delle cover, è una cosa che mi ha sempre annoiato. Mi diverte un sacco suonare la mia musica insieme ai miei compagni, anche davanti a un pubblico ridotto, e questo è quello che continuerò a fare. Ok, forse l’ho presa un po’ troppo sul serio questa domanda, ahah! Comunque mi hanno detto che con due soldini si può suonare coi Megadeth, magari ci faccio un pensierino! (risate, ndr)”

I 5 MIGLIORI ALBUM THRASH USCITI NEGLI ULTIMI ANNI?
“Solo 5? Ahah, ne avrei un elenco infinito! Questi sono i primi 5 che mi vengono in mente, in ordine casuale: Angelus Apatrida – ‘Hidden Evolution’, Havok – ‘Time Is Up’, Onslaught – ‘Sounds Of Violence’, Sylosis – ‘Monolith’, Warbringer – ‘IV: Empires Collapse'”

A TE UN MESSAGGIO FINALE AI LETTORI
“Innanzitutto, visto che abbiamo avuto la fortuna di essere intervistati sul sito nazionale più letto e ‘frequentato’ in ambito metal, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci supportano e ci seguono qui in Italia, siete il massimo! Infine mi piacerebbe consigliare ai lettori che non ci conoscono di ascoltare il nostro nuovo album ‘Deflect The Flow’, siamo più che mai soddisfatti di questo disco e, vista la sua varietà, siamo sicurissimi che ognuno di voi potrà trovare al suo interno almeno una canzone che lo rappresenti. Ciao a tutti, ci vediamo al Metalitalia.com Festival! Non mancate!”

2 commenti
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