Dopo aver recensito i loro primi due full-length – lo straordinario debut “Indhentet Af Døden” e il recente “Til Døden Os Skiller” – nonchè il nuovo split con gli statunitensi Funebrarum, è tempo di dare spazio agli Undergang anche nella nostra sezione interviste. Il gruppo danese è ormai divenuto una vera garanzia in campo old school death metal, entrando particolarmente nelle grazie di coloro che nel genere adorano un approccio totalmente senza fronzoli, chitarre ribassate al massimo e sporcizia a tutto tondo. Non è assolutamente musica per palati fini, tanto che gli Undergang spesse volte risultano troppo animaleschi persino per coloro che seguono sonorità vintage e ignoranti, ma è innegabile che quella di David “Torturdød” Mikkelsen e compagni sia una proposta paradossalmente affascinante. Del resro, sono pochi i gruppi attualmente in circolazione in grado di vantare un simile dispendio di bestialità e depravazione, così come è inconfutabile la genuinità e la passione di questi ragazzi, che suonano con la stessa attitudine di un gruppo crust-hardcore, rimanendo sempre felicemente attaccati al loro background fatto di concerti in scantinati/centri sociali e registrazioni e tour “fai da te”. Siamo andati a conoscerli meglio contattando il suddetto chitarrista/cantante, che non si è affatto risparmiato nell’illustrarci i programmi e il concept della band.
QUESTA E’ LA PRIMA INTERVISTA DEGLI UNDERGANG SU METALITALIA.COM. A VOI LE PRESENTAZIONI…
“Siamo gli Undergang, la più sporca e pesante death metal band partorita dalla Danimarca. Suoniamo assieme dalla primavera del 2008: abbiamo tenuto parecchi show sia qui che all’estero e abbiamo una manciata di pubblicazioni all’attivo. Siamo qui per sciogliere il vostro cervello con delle canzoni luridissime, che anticipano la fine di questo miserabile pianeta”.
AVETE DA POCO PUBBLICATO UN NUOVO ALBUM, ENNESIMO CONVINCENTE CAPITOLO DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA. QUANTO CI AVETE LAVORATO SOPRA? SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE?
“Abbiamo iniziato a comporlo una volta concluso il processo di songwriting per ‘Indhentet Af Døden’ e per il ‘singolo’ ‘Hævntørst’. A dire il vero, il brano ‘Stranguleret’ era già scritto ai tempi delle registrazioni di ‘Indehntet…’, se la mia memoria non mi inganna. In sostanza, abbiamo lavorato a questo full-length a partire dal 2009. Nel febbraio 2011 abbiamo registrato otto tracce, più un’altra che andrà a far parte di uno split con gli Anatomia. Le registrazioni sono durate all’incirca un paio di settimane, con alcune pause nel mezzo, mentre il mixaggio e il mastering sono stati effettuati con estrema calma nei mesi successivi. Non abbiamo dovuto fare le cose di corsa perchè la Xtreem Music non voleva pubblicare il disco prima del febbraio 2012, visto che aveva rilasciato da poco la versione CD del nostro debut album. Ci siamo perciò concentrati sulla composizione di altro materiale, siamo andati in tour sulla costa ovest degli USA e abbiamo tenuto qualche altro show in Europa. Insomma, se ci ripenso, questo nuovo album è stato in cantiere per lunghissimo tempo (risate, ndR)!”.
“INDHENTET AF DODEN” E’ STATO ACCOLTO BENISSIMO NELL’UNDERGROUND. VI SIETE SENTITI SOTTO PRESSIONE MENTRE LAVORAVATE AL SUO SUCCESSORE? TEMEVATE DI NON RIUSCIRE A CONFEZIONARE QUALCOSA ALL’ALTEZZA?
“Sì, per nostra sorpresa, un buon numero di persone ha dimostrato di apprezzare molto il nostro debut. Non ce lo aspettavamo, anche perchè le prime reazioni in Danimarca erano state alquanto tiepide: pareva che il nostro operato non interessasse a nessuno. In ogni caso, tornando alla tua domanda, non mi sono sentito affatto sotto pressione. Ho sempre cercato di comporre in maniera spontanea e penso che i brani di ‘Til Døden Os Skiller’ suonino esattamente come una naturale evoluzione del materiale del debut. Siamo cresciuti come musicisti, così come è migliorato l’affiatamento all’interno del gruppo: il risultato è musica meglio strutturata, alla quale abbiamo aggiunto forti influenze doom, che credo ben si sposino con il tipo di death metal apocalittico che da sempre cerchiamo di comporre. Scrivo nuovi pezzi in continuazione e per me è semplice trovare un filo conduttore che lega tutto il nostro materiale. Non mi sono mai trovato nella situazione di comporre qualcosa, fermarmi per mesi e poi ricominciare dal nulla. Tutto quello che abbiamo pubblicato suona come Undergang, pur con delle piccole differenze”.
ANCORA UNA VOLTA, IL DISCO HA UNA FORTE IMPRONTA ANNI ’90. SCOMMETTO CHE SIATE CRESCIUTI ASCOLTANDO I DISCHI DI GRAVE, AUTOPSY E COMPAGNIA PUTREFATTA. SUONARE IN QUESTA MANIERA E’ SEMPRE STATO IL VOSTRO OBBIETTIVO?
“Assolutamente! Siamo cresciuti ascoltando maestri come Autopsy, Death, Suffocation, Morbid Angel, ecc… sono da sempre una grande influenza sul nostro modo di comporre e suonare. Tuttavia, non credo che si possa dire che abbiamo deliberatamente voluto suonare come loro: semplicemente, facciamo quello che ci viene più naturale, quando si tratta di suonare death metal. Ciò che creiamo è semplicemente quello che di norma cercheremmo in un album death metal… quello che ci piacerebbe ascoltare da fruitori di questo genere. Non siamo dei musicisti particolarmente abili, ma quello che facciamo riflette il nostro amore per questa musica e ciò che offriamo è il prodotto del nostro sangue, del nostro sudore e… stavo per dire lacrime, ma qui siamo tutti uomini e nessuno di noi piange, giusto (risate, ndR)? Diciamo insomma che è il riflesso della nostra passione per il death metal. Il death metal di una volta”.
QUALI DISCHI O CANZONI VI HANNO INDOTTO A DIVENTARE DEI “METALLARI”?
“Onestamente, non credo che tu possa definirci dei ‘metallari’. Ascoltiamo anche altri generi di musica e siamo cresciuti nella scena punk-hardcore. Il death metal è il motivo per cui noi tre ci ritroviamo, ma non è tutta la nostra vita. Personalmente, sono entrato in contatto con questo genere musicale grazue a un amico di infanzia, che un giorno mi fece ascoltare Morbid Angel e Grave. Rimasi sbalordito dall’intensità e dalla brutalità di quella musica, tanto che decisi di fondare una mia death metal band. Da allora sono trascorsi anni e io ho fatto parte di un buon numero di band di vario genere, sino a quando la mia passione per il death metal ha preso forma con gli Undergang”.
VI E’ UN CREDO POLITICO, RELIGIOSO O FILOSOFICO ALLA BASE DEGLI UNDERGANG?
“Assolutamente no! La vita è troppo breve per infestarla con tutta quella merda. Lascio certe paranoie ai ritardati e a tutti coloro con la mente chiusa”.
SIETE UNA BAND CHE PUNTA SOPRATTUTTO ALLA SOSTANZA, DANDO LA PRIORITA’ ALLE COMPOSIZIONI E AL FEELING, PIUTTOSTO CHE A ORPELLI E TECNICA. ULTIMAMENTE LA SCENA DEATH METAL SI DIVIDE SPESSO TRA GRUPPI CHE VOGLIONO TENTARE L’IMPOSSIBILE E ALTRI CHE INVECE VIAGGIANO DECISAMENTE “TERRA TERRA”. TU CHE NE PENSI?
“Sì, sono d’accordo. Per noi è importante confezionare canzoni che abbiamo una spiccata concretezza. Solitamente compongo a casa con la mia chitarra acustica: faccio in modo di costruire uno scheletro di canzone, senza che questa abbia troppe ripetizioni. Poi porto il tutto alle nostre prove settimanali e faccio ascoltare la bozza agli altri. Solitamente ciò che preparo piace loro, quindi ci mettiamo prima a pensare alle parti di batteria con A. Dødshjælp e poi agli arrangiamenti e alla linee di basso con K. Ondsind. Infine, si tratta solo di trovare un buon titolo e di scrivere dei testi che si prestino alle linee vocali che la musica suggerisce. E’ tutto piuttosto lineare e questo metodo per noi sinora ha funzionato alla perfezione. La nostra priorità, alla fine dei conti, è sempre quella di proporre dei buoni riff e dei brani che possano essere ricordati. Non amo questa corsa al tecnicismo degli ultimi anni: molte giovani band confondono velocità con pesantezza, ma non sono affatto la stessa cosa!”.
PENSI CHE SIA STATO SEMPLICE “EMERGERE” PER UNA BAND COME GLI UNDERGANG? PENSI CHE IL DEATH METAL, PUR ESSENDO CERTAMENTE UN TIPO DI MUSICA NON MAINSTREAM, STIA VIVENDO UN BUON MOMENTO DI SALUTE A LIVELLO DI POPOLARITA’?
“Certamente, rispetto a 20 anni fa, oggi è più semplice per un ‘tipo medio’ pubblicare un album o lanciare un’etichetta. Oggigiorno i gruppi possono rilasciare album da soli, se proprio lo vogliono fare, e non sono costretti a dipendere da un’etichetta o da aiuti esterni. Internet, inoltre, sta dando una grossa mano a tutti in termini di promozione. Insomma, sì, direi che il death metal se la sta passando bene, se non altro perchè chi suona questa musica oggi ha a disposizione svariati mezzi per portarla almeno un po’ fuori dallo scantinato in cui è stata creata. Non sarà mai ‘popolare’, ma è certamente una realtà solida e in crescita”.
GLI UNDERGANG HANNO BASE A COPENAGHEN, CITTA’ IN CUI HA LUOGO IL KILL-TOWN DEATH FEST. COME SEI COINVOLTO NELL’ORGANIZZAZIONE DI QUESTO FESTIVAL? HO PRESO PARTE ALLA SUA ULTIMA EDIZIONE ED E’ STATA UNA BELLISSIMA ESPERIENZA…
“Il fatto che tu abbia partecipato è fantastico, grazie per essere venuto! Faccio parte dell’organizzazione del festival e l’anno scorso ho curato in particolare il warm-up show, al quale abbiamo anche preso parte come Undergang. E’ stato un po’ stressante suonare e tenere sotto controllo il tutto! Comunque, amo l’idea del Kill-Town e sono molto soddisfatto dei risultati che stiamo ottenendo e di ciò che stiamo facendo per la scena death metal underground. Vi è sempre un grande lavoro da fare, ma ne vale la pena. L’edizione 2012 promette di essere ancora meglio, quindi faresti bene a ritornare!”.
SIETE DA POCO TORNATI DA UN TOUR EUROPEO CON I FUNEBRARUM. RACCONTACI COME E’ ANDATA! AVETE ALTRO IN PROGRAMMA SUL FRONTE LIVE?
“Quel tour europeo è stato fantastico. Ci siamo divertiti molto on the road con i Funebrarum e ogni show è andato per il meglio. Un altro ottimo lavoro portato a termine dalla Kill-Town Bookings. A volte è dura andare in tour, ma questa volta è stata un’ottima esperienza sotto ogni punto di vista. Siamo anche riusciti a visitare dei posti in cui non eravamo ancora stati, come, ad esempio, l’Europa meridionale. Suonare in Italia è stato davvero divertentissimo… siete pazzi da quelle parti! Per quanto riguarda altre date, di recente abbiamo suonato a New York aprendo per Autopsy e Funebrarum, poi a giugno andremo in Turchia per un concerto con Engulfed e Impuration e altre band del luogo. Non vedo l’ora! A luglio inizieremo a organizzare un tour scandinavo con l’aiuto della Kill-Town Bookings: questa volta verremo accompagnati dai Mold, l’ultimo abominio partorito dalla nostra città. Avranno presto un demo fuori su Extremely Rotten Records. Sul finire dell’anno ci concentreremo quindi sulla Danimarca, nella quale non abbiamo suonato tanto spesso ultimamente”.
QUALI SONO INFINE GLI OBBIETTIVI DEGLI UNDERGANG PER IL PROSSIMO FUTURO? DOVE VOLETE ARRIVARE?
“Vogliamo semplicemente continuare a suonare death metal ultra heavy e ripugnante. Continueremo a farlo sino a quando i nostri cuori neri continueranno a pompare sangue marcio nelle nostre vene. Vogliamo solo essere gli Undergang, divertirci e goderci ciò che facciamo”.