UNEARTH – L’occhio del ciclone

Pubblicato il 02/10/2006 da

Gli Unearth stanno ancora finendo di pagare quello che definiscono uno “showcase da 700.000 persone” (leggasi: Ozzfest), ma nel frattempo si sono permessi di mettere a ferro e fuoco gli States nel Sounds Of The Underground Tour, e soprattutto di produrre col leggendario Terry Date un terzo disco indubbiamente devastante, che spazza via la loro precedente discografia e anche ogni dubbio sulla validità del quintetto della terra del metalcore. Buz risponde alle domande di Metalitalia!

RACCONTACI DI “III: IN THE EYES OF FIRE”: COME PROSEGUE LA VOSTRA AVVENTURA MUSICALE?
“E’ sicuramente un’avventura amico, puoi scommetterci. Possiamo descriverlo come il passo successivo nel nostro cammino musicale, fatto della musica che amiamo, che ci piace sentire e con cui ci divertiamo. Nulla di più”.

IN TUTTA ONESTA’: I VOSTRI ALBUM PRECEDENTI NON MI HANNO MAI FATTO IMPAZZIRE, MA PENSO CHE QUESTO SIA SU UN ALTRO LIVELLO, PROBABILMENTE IL MIGLIORE DELLA VOSTRA CARRIERA. LA PENSI COME ME?
“E’ sempre bello sapere di aver conquistato un nuovo fan, quindi grazie del complimento. Penso onestamente che ‘III’ sia il nostro album migliore: sentiamo, come se fosse una missione, di dover ogni volta superare noi stessi e le nostre passate uscite discografiche, per non fermarci e scadere nella mediocrità”.

DA DOVE TRAETE ISPIRAZIONE ARTISTICA?
“Per lo più da gruppi come In Flames, Crowbar, Anthrax, Iron Maiden, Children Of Bodom, Lamb Of God. Solo per citarne alcuni”.

CI SONO MAI DISACCORDI SULLE CANZONI? COME LI RISOLVETE?
“Ci sono sempre dei litigi o dei disaccordi, ma negli anni abbiamo imparato a risolverli senza usare la violenza. Quando ci sono cinque ragazzi così appassionati riguardo a una cosa qualche lite è da mettere in conto, bisogna abituarsi a credere nelle idee e a immedesimarsi nei punti di vista degli altri”.

QUANTE CANZONI DALL’ALBUM RIPROPORRETE IN TOUR E COME LE SCEGLIERETE?
“Attualmente stiamo ruotando tutte le canzoni del disco all’interno della scaletta. Negli album precedenti c’è stata qualche canzone che abbiamo tralasciato, e attualmente non ricordiamo più nemmeno del tutto. Ci siamo impegnati per non ripetere lo stesso errore con questo ultimo disco, così le stiamo suonando tutte dal vivo. Qualunque canzone che suoni meglio o abbia il maggior responso da parte del pubblico verrà suonata più frequentemente!”.

IL MASSACHUSSETS E’ DIVENTATO VIRTUALMENTE LA CAPITALE DEL METALCORE DEL NORD AMERICA, LA SCENA RISERVA ANCORA QUALCHE GROSSA SORPRESA?
“Verissimo, un sacco di ottime band sono uscite dal Massachussets, e non so davvero quale sia la motivazione reale. C’è sicuramente un’ottima scena ancora oggi, se volete un nome gli ‘If Hope Dies’ sono una giovane band che sta crescendo e sta facendo molto bene, scopriteli”.

PERCHE’ LE VOCI PULITE SONO SPARITE DEL TUTTO?
“Volevamo produrre un album che fosse il più violento e brutale possibile. Semplicemente delle voci pulite sarebbero state davvero fuori luogo”.

DESCRIVICI BREVEMENTE IL PERIODO DELLE REGISTRAZIONI
“Siamo stati a Seattle sette settimane per le registrazioni. Abbiamo vissuto, respirato, mangiato heavy metal, senza le distrazioni che comporta il registrare a casa, tutti non avevamo altro da fare che concentrarci sul disco”.

QUAL E’ STATA LA PRIMA CANZONE CHE AVETE SCRITTO?
“Penso sia stata ‘Giles'”.

COME E’ STATO LAVORARE CON UN MAESTRO COME TERRY DATE?
“E’ stato grande… Se agli esordi qualcuno mi avesse detto che avremmo registrato un disco col produttore dei Pantera gli avrei risposto: ‘Tu ti fai di crack’… Terry ha fatto un lavoro enorme tirando fuori un’ottima prestazione da ognuno di noi, è stato fantastico”.

ERA PRESENTE ANCHE ADAM D. (KILLSWITCH ENGAGE) NELLA LISTA DEI PRODUTTORI?
“Non stavolta. Amiamo Adam, però abbiamo deciso che era il momento di provare qualcosa di diverso”.

OZZFEST O SOUND OF THE UNDERGROUND?
“Sounds Of The Underground”.

QUAL E’ LA MIGLIOR BAND CON CUI AVETE FATTO UN TOUR?
“Direi i Terror. Sono la mia hardcore band preferita al momento”.

RACCONTACI IL TUO PEGGIOR MOMENTO ALCOLICO IN TOUR.
“Download Festival 2005. Stavo festeggiando insieme a un casino di gente, lanciando birre come se fossero jet 747 a volo radente al suolo. Chissà dove sono atterrate…”.

COSA C’E’ NEL VOSTRO RIDER RIGUARDO A CIBO E BEVANDE?
“Una bottiglia di vodka, una bottiglia di whiskey, due casse di birra, una bottiglia di liquore di malto ’40 Oz Olde English 800′, piatti caldi assortiti e formaggi, cerali, acqua. Essenziale”.

QUALCHE EPISODIO DIVERTENTE CHE VUOI CONDIVIDERE?
“Io e il mio bassista Slo rubammo una macchina da golf all’Ozzfest, guidammo oltre i confini della location e fino ad una strada provinciale. Finimmo solo quando ci fermò la polizia, addirittura con un elicottero sulla nostra testa con il faro puntato!”.

COME REAGISCI SE QUALCUNO VI DEFINISCE…
METALCORE: “Sono d’accordo”.
VENDUTI: “Ascoltate l’ultimo disco”.
STRAIGHT EDGE: “Non ci avviciniamo nemmeno lontanamente a quello stile di vita”.
OMOSESSUALI: “Non sei gay se lo fai una volta sola!”

CONCLUDI TU L’INTERVISTA…
“Comprate il nostro disco ‘III: In The Eyes Of Fire’. Grazie”.

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