UNLEASH THE ARCHERS – Un po’ di fantascienza

Pubblicato il 25/06/2024 da

Gli Unleash The Archers hanno di recente pubblicato il loro nuovo album, intitolato “Phantoma”, un discreto concentrato di power e heavy metal raffinato.
Con la cantante Brittney Slayes abbiamo innanzitutto ripercorso gli ultimi anni della band, in particolare quelli del periodo della pandemia, scoppiata alle porte di quello che poteva essere per loro l’anno di maggior successo, per cui ci ha parlato di tutte le sue frustrazioni legate a questo triste evento, mostrando per contro grande entusiasmo quando siamo andati a parlare del nuovo lavoro, soffermandoci sia del concept su cui è basato che sulla sua realizzazione.
Brittney è stata davvero molto simpatica e disponibile, per cui abbiamo colto l’occasione anche per farci raccontare da lei alcune curiosità e aneddoti.

IL VOSTRO ALBUM PRECEDENTE, “ABYSS”, E’ STATO PUBBLICATO NEL 2020 E CON QUESTO DISCO AVETE VINTO IL JUNO AWARD: CHE EFFETTO TI HA FATTO RICEVERE QUEST’IMPORTANTE RICONOSCIMENTO?
– E’ stato un grande onore essere nominati, in realtà vincere il premio era qualcosa che non avremmo mai immaginato.
Ci siamo ritrovati contro alcune autentiche leggende della scena metal canadese ed è stato quasi uno shock. E’ stato divertente perchè si è svolto durante la pandemia, perciò tutto si è svolto tramite Zoom e quando abbiamo vinto abbiamo vissuto un’ora di sensazioni ed emozioni intense, ci siamo spostati tra le stanze di Zoom dove c’era la presenza della stampa, al circolo dei vincitori e allo show finale, e tutto è stato fatto mentre eravamo seduti nel nostro soggiorno. Ok (risate, ndr), magari avremmo potuto ordinare la cena su Uber Eats o qualcosa del genere. Non era proprio quello che ci aspettavamo!

LA PANDEMIA HA INFLUITO IN QUALCHE MODO ANCHE SUI VOSTRI PIANI PER IL TOUR E LA PROMOZIONE DELL’ALBUM?
– L’album era completamente finito e pronto ad uscire quando è scoppiata la pandemia e la Napalm Records inizialmente voleva rimandare l’uscita, ma dopo molte discussioni abbiamo deciso di andare avanti e pubblicare comunque l’album. Il disco è andato molto bene ed è stato un successo tra i fan e i media, ma a causa della pandemia non abbiamo potuto andare in tour fino alla fine del 2021.
Nel 2020 avevamo in programma diciassette festival, un tour nel Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda, ma anche in Sud America e Giappone. Speravamo di poter essere in tour per quasi l’intero anno ma gli eventi di Marzo 2020 hanno rovinato tutto.
Solo adesso possiamo finalmente riprogrammare tutti i tour che avevamo inizialmente. Siamo stati devastati. La pandemia ha mandato all’aria tutti i nostri progetti per circa due anni, cosa che naturalmente ha riguardato tutti, ma per noi si sarebbe trattato della nostra prima stagione di festival in Europa e del nostro primo tour mondiale, poteva essere l’anno più importante delle nostre vite ed è stato davvero dura risalire dall’oscurità in cui eravamo piombati dopo che ci era stato tolto tutto questo.

DOPO LA SEPARAZIONE CON NIKKO WHITWORTH AVETE PASSATO ALCUNI ANNI SENZA UN BASSISTA DI RUOLO IN FORMAZIONE, FINCHE’ NEL 2021 AVETE INSERITO NICK MILLER, CHE AVEVA GIA’ SUONATO DAL VIVO CON VOI: COME MAI AVETE ATTESO COSI’ TANTO PRIMA DI PRENDERE QUESTA DECISIONE?
– Beh, non avevamo ancora trovato la persona giusta. Abbiamo avuto molti turnisti in quel periodo, sia dal vivo che in studio, e stavamo cercando qualcuno che guardasse alla musica nello stesso modo in cui lo fa il resto di noi.
Scott e io abbiamo iniziato con la band nel 2007, siamo stati in tour in Canada con Grant ed Andrew mentre loro erano nella loro band Archon Legion per quasi una decade, così noi quattro (Scott, Grant, Andrew e io) eravamo molto vicini e la pensavamo allo stesso modo circa la direzione che volevamo far prendere alla band.
Trovare qualcuno che volesse andare in tour come noi, che volesse scrivere musica come piaceva a noi, che s’inserisse nella nostra cultura di considerare la musica come un divertimento, senza mettere la perfezione davanti al benessere di ciascun altro di noi, era molto difficile.
Quando abbiamo incontrato Nick, ha riempito tutte le caselle (cioè aveva tutti i requisiti che cercavamo, ndR). Abbiamo fatto alcuni tour con lui ed è sembrato che s’inserisse abbastanza velocemente nella band, ma eravamo un po’ diffidenti per le decisioni che avevamo preso nel passato, perciò abbiamo voluto prenderci del tempo per essere assolutamente sicuri che fosse quello giusto.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM, “PHANTOMA” E’ UN CONCEPT: PUOI RACCONTARCI QUALCOSA CIRCA LA TRAMA E LE SUE FONTI D’ISPIRAZIONE?
– L’album segue la nostra protagonista, Phantoma, che è un’intelligenza artificiale che gestisce un magazzino chiamato ‘hub’, dove si trova qualsiasi cosa di cui il genere umano possa avere bisogno nella propria vita.
Gli umani hanno distrutto il pianeta, perciò vivono in dei biomi di vetro e questi sono gli ultimi posti sulla Terra dove possa essere trovata vita organica. I robot e l’intelligenza artificiale svolgono tutti i lavori, così l’umanità è libera di condurre vite sontuose di lusso, passando il tempo ad organizzare feste, mangiare cibo straordinario, recitare o suonare musica per qualcun altro.
Phantoma s’innamora di loro e li osserva da lontano attraverso il ‘netaverso’ (la futura evoluzione di internet). Desidera essere libera in modo da poter vivere tra loro, ma quando finalmente questo accade, impara che l’umanità non è tutta come pensava e che sta per scoppiare una guerra di proporzioni epiche tra il suo genere e loro. Si trova ad affrontare una grande perdita e alla fine deve prendere una decisione sul suo futuro una volta per tutte.
L’ispirazione deriva da molte fonti diverse: sono una fan dello sci-fi in generale, perciò ci sono parecchi fumetti, libri, film e show televisivi che tutti insieme hanno aggiunto qualcosa al tono generale e all’estetica della storia. La trilogia “Revelation Space” di Alastair Reynolds e i fumetti di “Tokyo Ghost” sono state grandi influenze, così come i film di “Bladerunner”, “2049”, “Aliens”, “Prometheus”, “Terminator 2” e l’universo di “Star Wars”. Mi piace anche il personaggio di Data da “Star Trek: TNG”, perciò c’è anche un po’ di lui.
La premessa non è nuova, ma volevo vedere se potevo prendere le idee per realizzare qualcosa di unicamente mio.

PENSI CHE IL FATTO CHE SI TRATTI DI UN CONCEPT ABBIA INFLUENZATO IL VOSTRO STILE E IL VOSTRO SOUND PER QUEST’ALBUM? CIO’ VI HA PORTATO IN PRATICA AD UTILIZZARE ALCUNE PARTICOLARI SOLUZIONI O STATI D’ANIMO PER IMPOSTARE E CONTESTUALIZZARE LE VOSTRE CANZONI?
– Assolutamente. Per il nostro album “Abyss” la maggior parte dei riff erano già stati scritti sulla chitarra e abbiamo usato sintetizzatori in un certo senso come effetto aggiuntivo. Per “Phantoma” molti riff erano ‘synth-centrici’ già dall’inizio.
Volevamo che quest’album avesse un’impostazione futuristica, da fantascienza e sapevamo che per fare questo sarebbe stato importante concentrare il sound sui sintetizzatori. Volevamo anche mantenere le nostre classiche influenze come Queensrÿche, Iron Maiden, Judas Priest, ecc., e dare loro un’impronta più moderna, così abbiamo guardato a band più recenti come Ghost, Rivers of Nihl e Brutus.
Penso che combinando una tonnellata di generi differenti insieme e unendoli con un sound più computerizzato abbiamo potuto fare qualcosa di nuovo, pur rimanendo noi stessi.

COSA CI PUOI DIRE RIGUARDO LA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM. CI SONO STATE DIFFERENZE RISPETTO AL VOSTRO MODO USUALE DI LAVORARE?
– Abbiamo scritto gli album sempre allo stesso modo sin da “Apex” e ci sembra funzionare, quindi sono sicura che continueremo a fare così per lungo tempo.
Io mando ai ragazzi una panoramica della storia traccia per traccia che spiega ogni canzone come se fosse un capitolo e descrive cosa accade nella storia, come voglio che la canzone faccia sentire l’ascoltatore, alcuni suggerimenti su come mi piacerebbe che suonasse la canzone e poi alcune volte includo un link o una clip per fornire un esempio di come io la stia immaginando.
I ragazzi usano la panoramica come ispirazione per i riff, poi mi mandano i loro demo e decidiamo quali inserire nelle varie canzoni. Dopo che l’ordine delle canzoni/riff è pronto andiamo su ogni traccia e facciamo modifiche o aggiungiamo parti mancanti o modifichiamo riff che non s’inseriscono abbastanza bene. Una volta fatto questo, vengono composte le parti di batteria e basso, e io scrivo le mie melodie vocali e alla fine è la volta dei testi. Di solito, aspetto per scrivere i testi finchè non siamo in studio, nel caso qualcosa cambi nella parti di batteria o di chitarra.
Alcune volte vai in studio e le cose non ti sembrano andare abbastanza bene come quando sono state scritte, perciò potrebbero essere necessarie alcune modifiche. Questa fase è stata particolarmente difficile per me perchè, sebbene avessi con me in studio mia figlia di sei anni e passassi ancora lunghe nottate con lei, non ho più lo stesso tempo che avevo prima.
I ragazzi sono stati davvero di aiuto con alcune idee per i testi, specialmente Nick e sono davvero fortunata che abbiano saputo comprendere la situazione!

L’ALBUM TRATTA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, MA AVETE UTILIZZATO INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER REALIZZARLO?
– Nulla della musica è stato scritto utilizzando intelligenza artificiale e nulla del mixaggio, del mastering o di ogni altro aspetto della produzione è stato fatto con l’intelligenza artificiale.
Abbiamo però utilizzato ChatGPT come una sorta di riferimento mentre scrivevamo uno dei testi per una delle canzoni e abbiamo anche utilizzato un programma AI chiamato Stable Diffusion per la creazione del nostro video musicale di “Green & Glass”.
Abbiamo usato AI perchè volevamo poter dire che l’avevamo usata durante la creazione di un nostro album riguardante l’AI, ma si è trattato di un utilizzo minimo, dovuto principalmente alla nostra inesperienza con essa e al fatto che fondamentalmente avevamo già fatto ogni cosa quando sono usciti questi programmi.

MI HA INCURIOSITO LA CANZONE “GIVE IT UP OR GIVE IT ALL”: COMINCIA COME UNA CANZONE POP, MA POI CAMBIA ED E’ PURE LA CANZONE PIU’ LUNGA DELL’ALBUM. ERA QUESTO IL VOSTRO OBIETTIVO? E’ SEMPLICEMENTE UNA CANZONE MELODICA O VOLEVATE IN QUALCHE MODO SORPRENDERE I VOSTRI ASCOLTATORI?
– Sì (risate, ndR), abbiamo assolutamente provato a sorprendere un po’ i nostri ascoltatori con questo brano. È la nostra versione di una power ballad: volevamo che fosse lunga, epica, emozionante e che ci fosse un’influenza degli anni ’80 ma anche qualcosa di Jim Steinman e Disney.
Questa canzone raffigura il momento della storia in cui Phantoma sta dovendo fare i conti con il fatto di essere respinta sia dal genere umano che dalle macchine e non sa dove andare. Non sa più chi sia, deve trovare da sè la forza per andare avanti. Sta scoprendo che nessun altro può aiutarla ed è ad un bivio: può fare ciò che va fatto per permettere all’umanità e alle macchine di vivere in pace insieme o può arrendersi e scomparire nell’oblio.
Questa canzone è un messaggio per chiunque si trovi ad un bivio nella propria vita, perchè sappiano che non possono cercare in nessun altro le risposte per prendere le decisioni che li riguardino. Non ci sono cose come il fato o il destino o un percorso già scritto per te: tu solo puoi controllare quello che vuoi fare nella tua vita e tu solo hai il potere di determinare come sarà il tuo futuro.

PUOI CONDIVIDERE QUALI SONO LE TUE INFLUENZE MUSICALI E COME HANNO CONTRIBUITO A PLASMARE LA TUA MUSICA? PER MOLTI ARTISTI, L’ORIGINALITA’ E’ PRECEDUTA DA UNA FASE IN CUI S’IMPARA E SPESSO SI EMULANO GLI ALTRI. COM’E’ ANDATA PER TE? COME DESCRIVERESTI QUESTO PROCESSO COME ARTISTA E QUESTA TRANSIZIONE NELLA TUA VOCE?
– Certamente, questa è la perfetta descrizione di come ho trovato la mia ‘voce metal’ quando la band ha iniziato nel 2007. Provengo da un background classico, ho cantato per tutta la vita musica da camera, ma ho preso anche lezioni di musical e teatro, perciò imparare come presentarmi in una band metal è stato un grande cambiamento per me.
Quando ho cominciato con la band, un mio amico mi ha fatto conoscere i Queensrÿche e io mi sono totalmente innamorata della voce di Geoff Tate e del modo in cui trasmette emozioni: sapevo che questo era qualcosa che avrei dovuto padroneggiare.
Naturalmente, sono stata influenzata anche da grandi come Bruce Dickinson e Rob Halford, ma è stata la scoperta di Daniel Heiman dei Lost Horizon che ha davvero cambiato tutto. Il modo in cui riesce a distinguersi rispetto a quei chitarristi che sono così incredibili e danno sempre il massimo mi ha proprio stupita. Il suo range è così incredibile e il suo songwriting è davvero audace. È stato solo dopo aver scoperto i Lost Horizon che ho finalmente immaginato che tipo di suono volevo per gli Unleash The Archers e ho iniziato a lavorare in quella direzione.

COSA CARATTERIZZA GLI UNLEASH THE ARCHERS RISPETTO ALLE ALTRE BAND METAL SECONDO TE? QUALI SONO LE VOSTRE MIGLIORI QUALITA’?
– Assolutamente niente (risate, ndR), non lo so. Tutte le band al giorno d’oggi sono piene di cantanti fantastici e di musicisti di talento e la competizione è davvero dura. Noi facciamo del nostro meglio per divertirci, suonare la musica che amiamo e circondarci di fan e amici che ci supportano.
Penso che la nostra migliore qualità come band potrebbe essere quella dei nostri show dal vivo: è veramente importante per noi che i fan trascorrano un bel momento quando suoniamo per loro perciò facciamo del nostro meglio ma allo stesso tempo siamo sicuri che ci stiamo impegnando con la folla senza prendere le cose troppo seriamente e mantenendo tutto in maniera informale e spensierata. È sempre stato estremamente importante per noi rimanere connessi con i nostri fan su Instagram, Facebook o Twitch o qualsiasi cosa sia popolare al momento, così siamo sempre stati molto accessibili e vicini ai nostri fan e questa penso possa essere una cosa che ci contraddistingua.

HAI QUALCHE RITUALE CHE SEGUI PRIMA DI SALIRE SUL PALCO O DI REGISTRARE?
– Prima di salire sul palco mi assicuro di riscaldare la voce, è estremamente importante nel genere di musica che suoniamo e non puoi andare sul palco finchè non sei pronto.
Comunque, alcune volte, durante i cambi o i set di altre band qualcosa potrebbe andare storta o attirare la nostra attenzione e ci potrebbe essere qualcosa da risolvere velocemente, ma lo stress è nemico di un cantante perchè potrebbe asciugare le tue corde vocali, perciò prima di salire sul palco mi prendo un momento per respirare e rilassarmi. Chiudo gli occhi e mi connetto con me stessa, preparandomi mentalmente a salire sul palco e a condividere la prossima ora con i nostri fan.

COSA SPERI CHE GLI ASCOLTATORI POSSANO RICEVERE DALLA VOSTRA MUSICA, SIA DAL PUNTO DI VISTA EMOTIVO CHE INTELLETTUALE?
– Spero solo che dia loro qualsiasi cosa stiano cercando in quell’esatto momento. Che sia potenza o una fuga o un incoraggiamento o semplicemente musica in sottofondo senza pensieri, spero che sia quello che fa per loro. Se possiamo essere una band che è molte cose per molte persone, che restituisce sempre qualcosa, questo per me è sufficiente.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.