URN – L’acciaio folle della Finlandia

Pubblicato il 27/05/2025 da

Solitario, nella notte va… Questo lo stile di vita di Sulphur, alias Jarno Hämäläinen, deus ex machina degli Urn, storica formazione finlandese adepta di un black/thrash malvagio e ignorante, impavido e poco aperto ad eventuali novità del caso.
Ed è proprio questa semplicità d’intenti, unità ad un mix di spiritualismo e ad una sana follia di fondo a contraddistinguere da sempre la band scandinava, tornata a far sentire il proprio ringhio dopo sei anni di silenzio.
Abbiamo raggiunto lo stesso Suplhur per fare il punto della situazione, parlando tra le altre cose del nuovo “Demon Steel”, rilasciato lo scorso marzo: senza mezzi filtri, il leader degli Urn ci ha accompagnato lungo le sue passeggiate in perfetta solitudine alla ricerca della giusta carica emotiva.

CIAO JARNO COME ANDIAMO? BENVENUTO TRA LE PAGINE DI METALITALIA.COM. DOPO SEI ANNI DI SILENZIO SEI TORNATO IN AZIONE? COSA HAI FATTO DURANTE QUESTO PERIODO?
– Ciao! Qui tutto bene, nessun evento particolare (l’intervista è stata realizzata nel mese di marzo, ndr). Come ho trascorso questi momenti di pausa? Vivendo la vita che ho vissuto per un paio d’anni: stando a casa, suonando la chitarra.
Sono una persona antisociale e mi piace condurre una vita da solitario, rimanendo creativo, pensando continuamente a qualcosa di bizzarro, qualunque cosa mi venga in mente; principalmente mi sono dedicato alla cacciando e alla pesca ogni volta che ne ho avuto la possibilità. Sai, è bello andare da qualche parte, godersi il momento di libertà, solo con te stesso. Allora il tuo subconscio può lavorare senza che tu faccia nulla; qualcosa salterà sempre fuori.
Sì, è stata una lunga pausa. Diciamo la verità: sono passati cinque anni e mezzo dall’album precedente! Innanzitutto, un paio di mesi dopo l’uscita dell’ultimo album (“Iron Will Of Power”, ndr), è arrivato il Covid e quando la società e il resto delle altre cose sono tornate alla normalità, siamo rimasti, come dire, in m’odalità isolata. Questo è successo a molte band, quindi ci è voluto un altro anno per capire cosa fare e quindi a lavorare su nuove canzoni; alcune, tra l’altro, erano già abbastanza pronte.
Anzi, attualmente ho dieci nuove idee per gli Urn, un paio di tracce per le quali non ho ancora trovato uno specifico uso e quindici per il mio materiale solista: a tal proposito, nei fine settimana mi reco a casa di un amico che ha uno studio di registrazione e sto finendo tre tracce; dovrebbero uscire nelle prossime settimane (lo scorso 9 maggio è stata pubblicata “Tied In Eternity”, primo pezzo del progetto Graves, ndr).La creatività è una maledizione a volte, ma di solito, suppongo, è una benedizione: entrambi i lati danno comunque effetti collaterali!

VENIAMO QUINDI AL NUOVO “DEMON STEEL”, UN ALBUM PER IL QUALE AVETE CONSOLIDATO UNA FORMAZIONE A QUATTRO ELEMENTI, GARANTENDOVI UN SUONO ANCORA PIU’ CORPOSO E CORROSIVO.
– In realtà, Petri (all’anagrafe Petri Salmio, ndr) era già nella band quando abbiamo registrato “Iron Will Of Power”: con Aki (Jarvinen, secondo chitarrista, ndr) hanno solo concordato che solo chi conosceva meglio le canzoni le avrebbe registrate in studio. Penso che Petri si sia unito alla band durante le prove per il nuovo album. Anche per il ruolo del batterista (Kalle Salminen, ndr) è stata una scelta ovvia: avevamo chiesto a Kalle di unirsi agli Urn prima di ingaggiare il ragazzo che ha suonato in “Iron Will Of Power”, ma allora era troppo occupato. Ora il momento era giusto per lui… e quindi bene per noi.
Inoltre – fattore importante – un diverso studio di registrazione ha aggiunto il suo tocco speciale a tutto il progetto.

LA VOSTRA DOSE DI BLACKENED/THRASH E’ RIMASTA INVARIATA, TUTTAVIA MI SEMBRA CHE “DEMON STEEL” SIA IN QUALCHE MODO PIU’ RAFFINATO E MELODICO, CON UN LAVORO DI CHITARRE PIU’ RICCO. CONFERMI?
– Sì, il lavoro di chitarra in questo album dovrebbe essere molto al di sopra della media… e se non sei d’accordo, provaci tu, ne riparliamo poi, se vuoi!
Cos’altro ho se non il tempo? In realtà, gli anni passano sempre più velocemente, e comunque presto finirò il tempo a disposizione, per cui suoniamo fino a quando diventerò davvero vecchio o morirò.
Ho lavorato molto alle idee da sviluppare quindi, ovviamente, c’è sempre qualcosa da aggiungere o sistemare. Ed è questo uno dei motivi per cui amo il processo di creazione delle canzoni: cerco sempre di sfidare me stesso e posso facilmente cancellare il riff che non suona bene o non si adatta al brano. Questo procedimento di lavoro può portare a una situazione in cui è impossibile soddisfare te stesso e continui a sviluppare e modificare il pezzo, e può addirittura trasformarsi in un loop infinito se cadi in questa trappola.
Ecco quindi che la maestria è fermare il processo di composizione al momento giusto.

PARLIAMO UN ATTIMO DELLA COPERTINA DEL DISCO. PUOI SPIEGARCI MEGLIO COSA RAPPRESENTA? VEDIAMO MOLTI SIMBOLI: UN VIOLONCELLO IN FIAMME, UN RAGNO MOSTRUOSO. CHE SIGNIFICATO HANNO?
– È una combinazione di tutti gli album precedenti, e la ragione per cui volevo qualcosa del genere è che, almeno secondo me, il nuovo album mostra davvero che siamo fedeli alle radici e continuiamo a tenere alta la bandiera che abbiamo tenuto per tanto tempo.
Non solo, la copertina di “Dawn of the Devastation” non è venuta esattamente come volevo, e il feedback non è stato ottimo, quindi è stato un po’ doloroso. Mi piace sempre girare il coltello nella piaga per tenermi sveglio, e d’altra parte, per ricordare ai nostri fan o detrattori dei nostri vecchi crimini. Non svaniremo così facilmente.
A proposito, avete guardato le montagne sullo sfondo? Ci sono dettagli anche lì!

A NOSTRO AVVISO CI SONO TRE TRACCE CHE CARATTERIZZANO BENE IL VOSTRO NUOVO DISCO: “HERI OF TYRANTS”, “BURNING BLOOD’S CURSE” (LA MIA PREFERITA) E “WING OF INFERNO”. C’E’ UN PEZZO CHE PER TE RAPPRESENTA MEGLIO DI ALTRI “DEMON STEEL”?
– È stato curioso vedere le reazioni relativamente ai punti salienti del disco. Sicuramente, sembra che “Burning Blood’s Curse” sia la prima scelta da parte di parecchie persone, ma sulla seconda non è così facile perché sembra che quasi tutte le altre tracce siano già state menzionate in interviste o recensioni precedenti.
Però devo dire che questa è la prima volta che qualcuno abbia inserito “Wings of Inferno”. Vuol dire quindi che l’intero album è buono nella sua interezza, è forte senza punti deboli. Personalmente, “Are You Friends With Your Demons” è quella che preferisco: è stata la primissima canzone che abbiamo iniziato a provare, avevo in testa quel riff dal 2017 o qualcosa del genere. Ho cercato di inserirlo in molte canzoni, ma ci sono voluti diversi tentativi per finirlo.
Inoltre, il modo in cui ho scritto i testi è stato abbastanza magico, sembrava davvero ‘fuori dal mondo’ : è stato uno di quei famosi momenti in cui li ho scritti così, di getto. Questo succede di tanto in tanto, e sono quei momenti in cui cerco di lavorare mentalmente così da poter entrare in quel flusso speciale. Ripensandoci dopo, tutti questi momenti sembrano una sorta di regalo proveniente da altri mondi.

A PROPOSITO DI TESTI, DI COSA PARLANO LE CANZONI?
– Le canzoni sono abbastanza personali. Ho fatto molta meditazione, ho visitato luoghi infestati, cercando di raggiungere alcune energie, vivendo il momento.
Volevo scrivere dei testi con molto più significato e spero che qualcuno possa sedersi, leggere i testi e godersi la musica, ricevendo quella stessa energia che ho sentito quando li ho scritti. Ci sono note e messaggi nascosti, spero che raggiungano il subconscio dell’ascoltatore!

TRA LE ALTRE COSE IL REFRAIN DI “RUTHLESS PARANOIA” E’ MOLTO FAMILIARE A NOI ITALIANI: E’ MOLTO SIMILE INFATTI A QUELLO DI “NEURODELIRI” DEI BULLDOZER. LI CONOSCI?
– Oh, amo i Bulldozer, sono un loro fan da decenni. Devo ascoltarlo subito…(mette l’album sul lettore e inizia ad ascoltare, ndr). Devo ammetterlo, negli ultimi anni, scrivendo canzoni per gli Urn e per il mio progetto solista, non ho effettivamente molto tempo per ascoltare molta musica; di tanto in tanto ascolto altro, magari se un amico viene a trovarmi, beviamo qualche birra, parliamo delle nostre vite gloriose ascoltando qualcosa.
Tornando ai Bulldozer, capisco il tuo punto di vista e sulla somiglianza tra i due pezzi, tuttavia penso di essere al sicuro con i diritti d’autore. I riff sono sicuramente diversi, ma alcune cose, come struttura e flusso, sono simili. Alla fine circola una marea di musica, vi sono moltissime band in giro e quindi è difficile essere molto originali. Ma cerchiamo tutti di essere onesti sul lavoro che facciamo, e tutto andrà bene!

LEGGENDO ALCUNE TUE DICHIARAZIONI CIRCA IL NUOVO ALBUM, HAI CONFIDATO DI AVER MESSO ANIMA E CORPO NELLA SUA REALIZZAZIONE: SEI SODDISFATTO DEL TUO LAVORO?
– Beh, personalmente, ho dato molto di me stesso a questo. Tanto per citare alcuni piccoli dettagli: ho viaggiato circa diciassettemila chilometri solo per le prove. E in termini di ore, manteniamo ciascuna volta con cinque ore per il viaggio e un’ora per le prove. Ci vuole molta motivazione per farlo: sono cresciuto con le canzoni, ascoltandole di continuo, procedendo passo dopo passo con la composizione.
Tutto questo ha iniziato a diventare parte della mia personalità. Diciamo che il potere della tua mente può essere, e lo è in realtà, molto forte, quindi ogni volta che cerchi un po’ di magia o altro, preparati a ciò che troverai.

NELLA NOSTRA RECENSIONE, ABBIAMO PARLATO DI UN TRIANGOLO BLACK/THRASH AI CUI VERTICI ABBIAMO VOI, DESASTER E DESTROYER 666. TI GARBA COME IDEA?
– Beh, è abbastanza ovvio che musicalmente proveniamo dallo stesso nido e abbiamo lo stesso gusto in musica. Ascolta il mio suggerimento, nessuno dovrà sfidarci! Queste due band tengono comunque alta la bandiera del vero metal.
Anzi, a dir la verità non ve ne sono molte che lo mantengono così reale, con lo spirito del buon vecchio metal malvagio! A dirla tutta, se devo giudicare ciò che viene proposto ultimamente, non posso nemmeno considerarlo metal.

ECCO, ARRIVIAMO AL PUNTO: IL TEMPO PASSA INESORABILE TUTTAVIA TI MANTIENI SALDO CON IL TUO PERCORSO ARTISTICO, INDIFFERENTE DALLA NUOVE MODE. COSA PENSI A RIGUARDO?
– Le nuove tendenze musicali? Siamo fregati e condannati, ma non mi interessa. Finché posso divertirmi, va tutto bene. Quando il livello di insoddisfazione supererà il limite, allora sarà il momento per qualcosa di nuovo. Cosa sia, non ho idea, ma il tempo lo dirà… È vero che il tempo non ci fa favori, ma eccoci qui: godiamoci il viaggio!

SONO TRASCORSI TRENT’ANNI DALLA CREAZIONE DEGLI URN: COSA E’ CAMBIATO DA QUEI PRIMI GIORNI? COME E’ CAMBIATA LA SCENA ESTREMA FINLANDESE?
– E’ cambiata molto, questo è il ciclo. Ma, attenzione, Impaled Nazarene, Beherit e Archgoat sono ancora vivi e vegeti, quindi va tutto bene!
Non sono davvero un grande fan della seconda ondata nordica di black metal, devo dire la verità. In qualche modo molte band suonano così simili a me, e questo mi annoia: sono forse sordo.
Negli ultimi anni, non ho seguito molto la scena, ma un cambiamento importante è stato che non ci sono più concerti come prima. Voglio dire, in passato c’erano eventi di una sera con due-tre band; ora sorgono festival ovunque: due giorni, una marea di band.
Dal punto di vista economico, sembra che gli affitti dei locali siano aumentati, posti più piccoli e quindi nessuna possibilità per concerti, specialmente nelle grandi città. In teoria ci sarebbero più locali disponibili in campagna, ma le persone sono pigre e fare concerti in quei posti è solo una catastrofe economica.
L’ideale, per farla breve, sarebbe un locale decente con un prezzo decente, ma come è possibile quando gli affitti aumentano come razzi?

A PROPOSITO DI IMPALED NAZARENE E BEHERIT, LA SCENA FINLANDESE HA SEMPRE AVUTO QUEL LATO ARTISITCO PIU’ F’OLLE’ RISPETTO A QUELLA SVEDESE O NORVEGESE. A COSA PENSI SIA DOVUTO QUESTO ATTEGGIAMENTO PARTICOLARE?
– La Finlandia è un po’ più lontana dal mare, il che rende gli inverni qui un po’ più freddi. Pertanto… Siamo più freddi, è un dato di fatto! Siamo più isolati dalla Scandinavia, con la Russia proprio accanto a noi, e una cattiva economia per anni… ecco una serie di motivi per definirci un po’ più folli!

UN ULTIMO MESSAGGIO PER I NOSTRI LETTORI, DALLA TUA PATRIA?
– L’inverno sta morendo e a queste latitudini stiamo quindi ricevendo più luce solare – anzi ora abbasso pure le tende.
La primavera sta per arrivare, e si spera, con essa alcuni concerti per noi. Nel frattempo, ascoltate il nostro nuovo album e, ancora meglio, comprate e supportate la band e l’etichetta: è ciò di cui tutti abbiamo bisogno in questi giorni. In cambio, avrete il mio pieno rispetto.
Avanti, fratelli e sorelle del metal infernale!

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