VALIANCE – VALIANCE – Intervista a Marco De Angelis

Pubblicato il 26/08/2003 da

Escono con il nuovo “Wayfaring” i nostrani Valiance, seconda prova in studio che li vede alle prese con un power prog metal di matrice ben più aggressiva rispetto al precedente “The Unglorious Conspiracy”. Con una promozione world wide i nostri si preparano ad approdare anche alla terra del Sol Levante… di questo ed altro ci racconta il chitarrista Marco De Angelis.

CIAO, MARCO. ALLORA… COSA È SUCCESSO IN QUESTI ULTIMI DUE ANNI?
“Be’… siamo cresciuti! Naturalmente non mi riferisco all’ovvia quanto inesorabile crescita ‘anagrafica’! AbbiamoValiance vissuto questo lungo periodo molto intensamente, concentrandoci sulla nostra musica e cercando di capire quali fossero gli angoli da smussare, quali gli errori da non ripetere, vivendo ogni singolo giorno con un target comune: realizzare un nuovo album in grado di lasciare a bocca aperta prima noi stessi e poi tutti coloro i quali vi si imbattessero! Giudicare se l’intento sia stato raggiunto spetta naturalmente agli ascoltatori, ma ti assicuro che, nonostante l’aver scritto, arrangiato, registrato, visto nascere e prender forma gradualmente i brani e l’album intero, un brivido ci ha percorso la schiena una volta premuto il tasto ‘play’ alle listening session!!”.

DI COSA PARLA “WAYFARING”?
“Il tutto potrebbe racchiudersi in un’unica parola: Esperienza, con la lettera maiuscola; il termine ‘Wayfaring’ (di origine arcaica) indica letteralmente il ‘viandante’… ebbene, abbiamo scelto proprio questa figura come simbolo di esperienza e maturazione. Infatti, nella definizione stessa del personaggio è racchiusa l’idea di cammino; camminare, percorrere una strada (e quindi uno spazio) impiegando ore, giorni, mesi ed anni (quindi del tempo) implica così l’assimilazione di cognizioni ignorate e quindi… semplicemente si impara! Ma attenzione, ciò che viene appreso non deriva dai libri letti comodamente a casa propria (o almeno non solo da essi)… bensì dalla vita quotidiana che ci circonda, ci affascina e ci terrorizza con le sue mille insidie, menzogne da eludere e, soprattutto, scelte da fare!”.

LE DIFFERENZE RISPETTO A “THE UNGLORIOUS CONSPIRACY”?
“Molte, e sotto diversi punti di vista! Abbiamo intrapreso un cammino secondo il quale la canzone viene prima di tutto, lasciandola crescere e svilupparsi liberamente! Pertanto, ad esempio, se il brano richiede un assolo, lo si esegue…ma se ciò non nasce spontaneamente ed inserirne uno deve essere un obbligo che rischia di compromettere l’essenza della song, allora FUCK!!!…niente assolo! L’artwork, poi, è assolutamente suggestivo; è stato curato da Biagio Russo, uno dei più bravi, geniali, visionari e assolutamente perfezionisti designer in circolazione! E poi la produzione è anni luce avanti, rispetto al debut album!”.

PARLACI ORA DELLA PRODUZIONE: PER QUANTO TEMPO SIETE STATI IN STUDIO?
“Ti confesso che ottenere un sound devastante quanto pulito è stato uno dei nostri target principali. Nulla è stato lasciato al caso. Dopo aver realizzato un demo completo dell’album a casa mia, ci siamo rinchiusi negli ZAPPING STUDIOS (Heimdall, Scenario, Nude) sotto l’egida di Salvatore Salierno e ci siamo rimasti per ben 4 mesi; considera che l’albero spoglio che compare in copertina, è stato ritratto da Carmine (il nostro vocalist) poco dopo l’inizio delle registrazioni e, quando abbiamo completato il lavoro, quell’albero era totalmente rinverdito! Eh Eh! Aneddoti a parte, abbiamo cercato la giusta strada tra la perfezione d’esecuzione e il ‘sanguigno’ spirito rock! Sono stati 4 mesi in cui siamo cresciuti moltissimo come musicisti, imparando tantissimo…”.

SIETE CONTENTI DEL RISULTATO?
“Assolutamente e categoricamente sì! Era nostra intenzione evitare i cliché delle produzioni power metal, solitamente fredde, asettiche e ‘sottili’, prendendo da queste solo la nitidezza strizzando, però, l’occhio ai suoni grossi made in U.S.A.. In occasione di quest’album ho suonato la 7-strings guitar, cosa che ha sicuramente dato una svolta al sound della band!”.

C’È UN PEZZO CHE PREFERISCI IN QUESTO ALBUM? E NON MI RISPONDERE COME AL SOLITO CHE “CREDIAMO IN TUTTI I BRANI PRESENTI NEL CD, DALLA PRIMA ALL’ULTIMA NOTA!” COME HAI FATTO L’ULTIMA VOLTA. CHE LO SI VOGLIA O MENO, SI RIMANE PIÙ LEGATI AD UNA SONG PIUTTOSTO CHE AD UN’ALTRA, NON È COSÌ?
” (Ride, nda) Hai proprio ragione!! Ti posso dire che i brani che ci stanno regalando maggiori soddisfazioni sono Valiance‘The Secret’ e ‘Victim Of My Pride’… probabilmente perché dotate di ottime melodie ma sostenute da un muro sonoro davvero imponente! Ti dirò di più: stiamo vagliando l’ipotesi di girare un video proprio di una delle suddette song! Se mi consenti un parere esclusivamente personale… be’ ti dirò che ‘Valiant Day’ mi ha letteralmente folgorato quando l’ho sentita in studio! Parlo della track che chiude l’album… song di una semplicità disarmante almeno quanto il suo essere dannatamente intima! Pensa che l’abbiamo scritta io e Carmine a Rieti (durante le recording session del debut album), in riva al fiume, Gian Paolo ha aggiunto i testi, e… da allora non è stata MAI più suonata o provata, fin quando non mi hanno piazzato il microfono davanti alla chitarra classica! Sandro non l’aveva ancora sentita, è entrato in sala di ripresa e ci ha suonato le percussioni… Carmine poi, a mio avviso, è stato autore di una performance da pelle d’oca! Probabilmente è il pezzo più spontaneo ed intimo mai composto e registrato nella storia dei Valiance”.

E COME VA CON LA DISTRIBUZIONE DELL’ALBUM?
“La distribuzione è worldwide…quest’anno tocchiamo anche paesi come Israele, Russia, Taiwan etc., ma naturalmente è ancora molto presto per parlare di dati di vendita… e non lo farei comunque, da buon superstizioso quale sono…eh, eh! Posso dirti però che, man mano, ‘Wayfaring’ compare sempre più spesso su magazine, webzine, etc. Menzione particolare va fatta per la terra del Sol Levante; in Giappone, infatti, le cose sembrano girare molto bene!”.

LA COVER DI “THE CROWN AND THE RING” DEI MANOWAR È STATA DEL RESTO INSERITA SOLO NELLA RELEASE GIAPPONESE…
“Una delle più grandi, e quanto mai inaspettata, soddisfazioni è stata la licenza per il Giappone ottenuta con la King Records, che ha pubblicato lo scorso 8 Gennaio l’album con 3 bonus track… una delle quali ci rende particolarmente orgogliosi: ‘The Crown And The Ring’ dei Manowar, totalmente eseguita da noi senza alcun trucco o ausilio di gruppi corali! Purtroppo, come giustamente hai detto, è inclusa solo nella tracklist dell’edizione giapponese e la cosa in un certo senso ci rattrista perché è una song che ha sorpreso noi prima di tutti, per come è riuscita! D’altra parte, bisogna tener conto anche delle regole imposte dal mercato discografico…”.

HO SENTITO DI UN RECENTE CAMBIO DI LINE-UP…
“Questa è una delle novità più recenti, riguardo alla band. Una volta terminato l’album e mandato in stampa, Mario Esposito (chitarra) ha lasciato la band, in quanto ha ricevuto un’offerta lavorativa da non rifiutare! Per noi è stato come esser investiti da un treno in corsa… in un primo momento non riuscivamo a comprendere se fosse la tristezza per la perdita di un grandioso musicista e compagno di vita o la felicità per aver visto un suo sogno avverato a dover prevalere! In ogni caso, è stata una scelta dura ma che non ha minimamente scalfito la nostra amicizia! Ora, e questa ti garantisco è la primissima volta che viene reso pubblico, la band ha un nuovo chitarrista: mio fratello Amedeo, che ha preso il posto di Mario in questa avventura di nome Valiance. Amedeo ha comunque fatto, in un certo senso, parte della band da sempre: ci ha seguiti sin dai primi giorni, è stato il nostro fidato roadie per anni ed ha fondato e guidato magistralmente una propria band fino a poco prima di unirsi a noi! Abbiamo suonato al Carpe Diem di Potenza poche settimane fa, e per lui è stato il battesimo del fuoco”.

OK, L’INTERVISTA È FINITA, VUOI DIRE QUALCOSA AI NOSTRI LETTORI?
“Be’, vorrei ringraziare te, Metalitalia e tutti coloro che hanno dedicato qualche minuto alla lettura di questa chiacchierata!! Una cosa, poi, la vorrei dire: ragazzi, vi invito a non comprare cd in base alla nazione d’origine della band, o alla copertina… prestate ascolto, prima di ogni altra cosa, alle vostre orecchie ed al vostro cuore! Non è detto che per avvertire un brivido metallico su per la schiena bisogni spingere lo sguardo oltre i confini!”.

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