I Vampire sono solo al debutto, ma già denotano una determinazione e una consapevolezza dei propri mezzi non da poco. D’altronde, i membri cardine di questa misteriosa formazione di Gothenburg non sono esattamente dei novellini: in un modo o nell’altro i Nostri fanno da tempo parte della scena underground locale e questa nuova band è solo uno dei vari progetti che li hanno visti protagonisti negli anni. “Vampire”, il loro album di debutto, ci ha colpito per le sue strutture ficcanti e per le melodie contagiose, elementi lontani anni luce da certe soluzioni iper complesse che molte death metal band di oggi tendono ad adottare. Il frontman Hand Of Doom, nell’intervista che segue (svoltasi poco prima dello showcase che la band ha tenuto a Gothenburg con Morbus Chron e Miasmal), ci svela tutto sulla sua visione del death metal, così come le velleità del gruppo, che, a quanto sembra, non ha certo intenzione di fermarsi qui…
COSA NE PENSI DI MIASMAL E MORBUS CHRON, VOSTRI NUOVI COMPAGNI DI ETICHETTA E PROTAGONISTI ASSIEME A VOI DI QUESTO SHOWCASE? PENSI CHE SI POSSA PARLARE DI UNA NUOVA ONDATA DI DEATH METAL BAND SVEDESI, SIMILE A QUELLA CHE SCOSSE LA SCENA NEI PRIMISSIMI ANNI NOVANTA?
“Credo che i paragoni tra di noi, così come quelli fra questa cosiddetta ‘ondata’ e quella di vent’anni fa, siano molto forzati. Adoro il nuovo album dei Morbus Chron, ma non li conosco bene personalmente e non trovo che la nostra musica e la loro abbiano molti elementi in comune. Non credo invece di aver mai ascoltato i Miasmal! Li sto scoprendo oggi. Di certo noi come Vampire non abbiamo alcuna intenzione di vestire i panni di revival band ad ogni costo, nè di volerci mettere sullo stesso piano di un gruppo come gli Entombed. Facciamo parte di epoche e di stili diversi, con tutto il rispetto possibile”.
IN EFFETTI IL VOSTRO DEATH METAL NON E’ ESATTAMENTE VICINO AI PIU’ FAMOSI CANONI SVEDESI…
“Sì, devo dire che non stiamo neppure attenti a suonare strettamente death metal. Alcuni nostri riff sono più vicini a certo speed e thrash metal. Come dicevo, non ci è mai interessato suonare alla Entombed, tanto per fare un esempio. Se vuoi che parli di gruppi svedesi, allora preferisco citare Merciless ed Obscurity”.
SIETE COMUNQUE VISTI COME PARTE DI UN FILONE CHE CERCA DI RECUPERARE LO SPIRITO DEI PRIMI ANNI NOVANTA…
“Vi è forse una sola cosa che ci accumuna veramente a quelle band nate oltre vent’anni fa: la ricerca della forma canzone. Siamo contrari a tutto questo tecnicismo e a queste strutture forzate che si sentono in tanto metal di oggi. Non vorrei apparire un eretico, ma quando compongo penso di frequente ad artisti pop e alle fluidità delle loro hit. In sostanza, cerco di inserire riff metal su basi pop: i Possessed su Lady Gaga”.
POSSIAMO VEDERE QUESTA TUA ULTIMA DICHIARAZIONE COME IL MANIFESTO DEI VAMPIRE?
“Certamente. Ho fatto parte per anni di un gruppo di black-death metal molto tecnico, i The Legion, e mi sono sempre lamentato dell’ampollosità e della lunghezza dei nostri pezzi. Ero il classico membro che non è mai entusiasta del nuovo materiale e della direzione che il gruppo sta prendendo. Con i Vampire ho cercato di allontanarmi il più possibile da quello stile: la nostra è musica che va dritta al cuore, che smuove e intrattiene senza dover essere decifrata”.
QUALI SONO LE DINAMICHE ALL’INTERNO DEI VAMPIRE? CHI COMPONE? CHI DECIDE COSA PUBBLICARE?
“La musica viene composta da me e dal chitarrista Black String. Solitamente ci troviamo in sala prove, uno presenta dei nuovi riff all’altro e poi discutiamo su come poter migliorare questo materiale di partenza. Sinora abbiamo sempre lavorato in armonia e siamo riusciti a trovare uno stile che soddisfacesse entrambi. Ultimamente noto che Black String è attratto da composizioni più lunghe e progressive, mentre io sono da sempre per la semplicità. Vedremo come si evolveranno le cose in futuro: probabilmente il prossimo disco sarà più variegato di ‘Vampire’…”.
QUAL E’ IL TUO BACKGROUND DI ASCOLTATORE E MUSICISTA METAL?
“Ho poco più di trent’anni e sono cresciuto musicalmente negli anni Novanta. Per anni mi sono nutrito di black metal, soprattutto norvegese. Ho ascoltato e suonato black metal per la maggior parte della mia adolescenza. Poi, attorno al duemila, ho iniziato a scrivere per una fanzine e grazie a quest’ultima sono entrato in contatto con tonnellate di altra musica. La vera svolta per me è arrivata in quegli anni: da black metaller sono diventato onnivoro”.
COME SIETE FINITI SU CENTURY MEDIA RECORDS?
“Il nostro demo è stato molto ben accolto nell’underground e abbiamo ricevuto diverse offerte da etichette del settore. La Century Media è un colosso ma negli anni ha dimostrato di saper maneggiare bene un gruppo ancora piccolo come il nostro. Sono genuinamente interessati al nostro tipo di musica e non desiderano cambiarci. Siamo contenti del loro sforzo promozionale e di cosa ci stanno mettendo a disposizione”.
NON VI INTERESSA DIVENTARE UNA SORTA DI CULTO UNDERGROUND COME MOLTI ALTRI GIOVANI GRUPPI DEATH METAL DI OGGI?
“Certamente no, altrimenti non avremmo firmato per una label tanto grossa. Numerose band si nascondono dietro questa specie di mentalità underground per giustificare la pochezza della loro musica o il loro scarso successo. Come Vampire siamo convintissimi di avere un repertorio di buon livello e faremo di tutto per farlo ascoltare a quante più persone possibile. Ci piacciono i demo, i vinili, ecc, ma anche YouTube, Facebook e tutti i mezzi promozionali tipici dei giorni nostri. Perchè mai dovremmo voler nasconderci? Chi parla di underground in certi termini dovrebbe evitare del tutto di pubblicare dischi e limitarsi a suonare in casa sua, se è così contrario alla popolarità”.
COME VI MUOVERETE PER PROMUOVERE “VAMPIRE”?
“Come dicevo, siamo dell’idea di voler fare il possibile per promuovere la nostra musica, quindi cercheremo di esibirci live quanto prima. Tuttavia, non vogliamo finire in dei tour poco adatti a noi, tanto per suonare dal vivo. Abbiamo in mente di trovare un compromesso tra quantità e qualità, a livello di uscite live. L’etichetta desidera mandarci in tour e cercheremo di trovare una soluzione soddisfacente per tutti”.
HAND OF DOOM, BLACK STRING… AVETE DECISO DI PRESENTARVI CON DEI NOMI D’ARTE, ANZICHE’ CON I VOSTRI NOMI DI BATTESIMO. SPIEGACI QUESTA SCELTA…
“Adesso è facile trovare informazioni su di noi in rete, ma all’inizio ci era piaciuta l’idea di non rivelare nulla e lasciare che fosse la musica a parlare. I soprannomi sono utili per far sì che l’ascoltatore si cali nel nostro mondo senza preconcetti. Mi è sempre piaciuta poi l’aura misteriosa che personaggi come Quorthon hanno sempre avuto. Non è necessario sapere tutto su un artista; anzi, solitamente meno cose si sanno, meglio è. L’ascolto di un disco diventa un’esperienza ancora più magica e misteriosa. Inoltre, i Vampire sul palco non sono affatto le stesse persone della vita di tutti i giorni. Ci teniamo a mantenere questa distinzione”.