VAMPIRE – Fantasmi del passato

Pubblicato il 09/12/2017 da

Assieme agli amici Tribulation, i Vampire sono senza dubbio una delle più interessanti ‘nuove’ realtà del panorama svedese. Formato in verità da un manipolo di musicisti non più giovanissimi, il gruppo originario di Gothenburg è subito riuscito ad esprimersi su alti livelli con l’omonimo debut album del 2014, per poi replicare alcuni mesi fa con un secondo full-length intitolato “With Primeval Force”. Se però il debutto era ‘solo’ un ottimo tributo a classici come Possessed e Celtic Frost, la nuova opera, pur affidandosi ancora a strutture molto chiare e ficcanti, ha messo in mostra una visione ed un estro molto più sviluppati, andando a pescare non solo da certo proto-extreme metal, ma anche da fonti di ispirazione più imprevedibili e raffinate. Ne parliamo con il chitarrista Black String, principale compositore e portavoce della formazione.

QUANTO AVETE IMPIEGATO A COMPORRE “WITH PRIMEVAL FORCE”? CHE MOTIVAZIONI AVEVATE QUANDO AVETE DATO IL VIA AL PROCESSO?
– Abbiamo impiegato più di tre anni per completare l’album, da quando abbiamo scritto i primi riff e pensato ai primi arrangiamenti per arrivare alle ultime parti definite appena il giorno prima di entrare in studio. Abbiamo iniziato a pensare a delle nuove canzoni subito dopo il completamento del nostro debut album, ma il processo si è interrotto alla fine del 2014 quando il nostro ex batterista ha lasciato la band e io sono rimasto per qualche tempo l’unico membro con base a Gothenburg. Per farla breve, è stato un inizio duro per una band che aveva pubblicato il proprio debutto appena nove mesi prima. A metà del 2015 abbiamo trovato un nuovo drummer e il songwriting ha ripreso a funzionare al meglio: in poco tempo mi sono ritrovato con sette nuove canzoni pronte ad essere arrangiate e strutturate con il gruppo. La principale motivazione dietro la stesura di “With Primeval Force” è stata la voglia di rinascere dopo le difficoltà incontrate dopo l’uscita del debutto e ovviamente la voglia di concepire un disco ancora più valido.

ALCUNI DEI NUOVI BRANI NON DIFFERISCONO TROPPO DA QUANTO OFFERTO SU “VAMPIRE”, MENTRE ALTRI, COME LA OPENER “KNIGHTS OF THE BURNING CRYPT” E “REVENANTS”, METTONO IN MOSTRA UN SUONO PIU’ ARTICOLATO E ALCUNI STRATI DI MELODIA ED EPICITA’ CHE POSSONO ARRIVARE A RICORDARE I DISSECTION E LA VECCHIA SCENA DEATH-BLACK SVEDESE. CONCORDI?
– Penso che alcuni dei brani del debut album si muovessero già in quella direzione – penso a “The Fen”, “The Bestial Abyss” e “Ungodly Warlock” – ma su “With Primeval Force” abbiamo cercato di offrire delle strutture leggermente diverse dal passato. Le canzoni che hai menzionato sono certamente i picchi di epicità del nuovo album. Ho composto il primo riff di “Revenants” nel tardo 2013. Tre anni dopo, a pezzo completato, eravamo un gruppo piuttosto diverso da quello che aveva scritto e registrato il primo album. Non saremmo mai riusciti a realizzare un disco come “With Primeval Force” nel 2013: non avevamo una line-up sufficientemente esperta per confezionare simili brani. Tutto questo materiale epico e armonico è simile in attitudine ad un “Master of Puppets”, ma ovviamente anche la scena death-black degli anni Novanta ha rappresentato una grande fonte di ispirazione per questo lavoro.

PENSI CHE LA VOSTRA ESPERIENZA CON ALTRE BAND ABBIA APERTO NUOVE STRADE PER L’EVOLUZIONE DEI VAMPIRE? OPPURE VEDETE QUESTO GRUPPO ESCLUSIVAMENTE COME UNA VALVOLA PER SFOGARE LA VOSTRA PASSIONE PER CERTO THRASH-DEATH METAL D’ANNATA?
– Sicuramente abbiamo ricavato molta esperienza suonando con altre band in passato, anche per quanto concerne il lavoro di produzione e il modo di affrontare i litigi fra membri. Al momento tuttavia nessuno di noi è più coinvolto in altre formazioni. Personalmente non ho interesse a dedicarmi ad altri gruppi, preferisco utilizzare il mio tempo libero per altri interessi extramusicali. In ogni caso, sono giunto alla conclusione che il sound dei Vampire sia in grado di contenere e adattarsi ad una notevole gamma di idee, se lavorato con attenzione. Penso sia più eccitante lavorare in questa maniera piuttosto che avviare dei side project per ogni nuovo stimolo che abbiamo.

TORNANDO ALLE VOSTRE ORIGINI, CON QUALE SPIRITO AVETE FONDATO I VAMPIRE? PROVAVATE NOSTALGIA PER I VECCHI TEMPI E PER IL METAL DEL PASSATO?
– I miei dischi preferiti nel grande panorama heavy/thrash/death/black metal sono stati tutti registrati prima del nuovo millennio; anzi, per la maggior parte, prima del 1996. Non seguivo più la scena estrema da circa un decennio quando abbiamo avviato i Vampire: non ero semplicemente più interessato a quella musica. Nel 2011 abbiamo visto i Vampire come l’ultima chance per fondare una death metal band in stile anni ’80.

PENSI CHE MANCHI QUALCOSA ALLA SCENA METAL DI OGGI?
– Non direi, è solo che sto invecchiando e non riesco più ad esaltarmi troppo per un nuovo album o per una ‘scena’, come invece mi capitava quando avevo quindici anni. Alcuni mesi fa Hand of Doom e io siamo andati a vedere Master’s Hammer e Mayhem in Norvegia: siamo stati riportati indietro al 1994 per due sere di fila e ci siamo divertiti molto.

TORNIAMO AL NUOVO ALBUM: VUOI SPIEGARCI IL SIGNIFICATO DEL TITOLO E IL CONTENUTO DEI TESTI? DOVE VOLETE PORTARE IL LETTORE?
– Il titolo è il risultato di alcune riflessioni sulla copertina dell’album, i testi e la musica. Ci è effettivamente voluto del tempo prima che trovassimo un titolo adatto. Dal mio punto di vista – e penso di aver letto una nota di Hand of Doom a riguardo – i testi in generale parlano di antichi modi di comprendere la psiche umana e la natura che ci circonda. Vi sono anche alcune tipiche storie horror fra i testi, ma nel complesso questa volta ci siamo allontanati dal vecchio concept per affrontare temi più interessanti.

AVETE REALIZZATO UN PAIO DI CLIP MOLTO PROFESSIONALI SINORA. METAL E HORROR VANNO A BRACCETTO PRATICAMENTE DA SEMPRE. PER VOI RAPPRESENTA ANCORA UNA FONTE DI ISPIRAZIONE?
– Come ti dicevo, i testi dei vampire oggi hanno soprattutto un che di folkloristico: spesso il tema principale sono vecchi miti religiosi, ma bisogna anche riconoscere che questi ultimi sono da sempre fonte di ispirazione anche per il genere horror. Hand of Doom è un grande appassionato di film horror e di letteratura, mentre io non posso dire di essere un esperto. Tuttavia, opere come “Omen”, “The Exorcist” e quel tipo di classici sono stati un’influenza enorme per la vecchia scena death metal. Che cosa sarebbe stato di album come “Scream Bloody Gore” o “Seven Churches” senza l’elemento horror?

NELLA BAND AVETE TUTTI ADOTTATO DEI NOMI D’ARTE: PER QUALE MOTIVO?
– Abbiamo pensato con grande impegno a questi nomi prima di realizzare il demo e il primo album. Oggigiorno non li vediamo più come un elemento importante. Hand of Doom è un pezzo dei Black Sabbath, Command è un riferimento ad un disco degli Exciter e un modo di descrivere l’atteggiamento del nostro bassista; Black String è un omaggio al batterista dei primi due album dei Roots. Per gli altri due membri abbiamo semplicemente inventato i peggiori nomi d’arte possibile e ora li devono accettare (Abysmal Condor e Sepulchral Condor, ndR).

AVETE TENUTO ALCUNI SHOW SINGOLO E VI SIETE IMBARCATI IN UN TOUR IN NORDEUROPA CON I TRIBULATION E I GRAVE PLEASURES PER IL PRIMO ALBUM. AVETE IN PROGRAMMA QUALCOSA DI PIU’ PER “WITH PRIMEVAL FORCE”?
– Per il momento abbiamo tenuto solamente cinque concerti per “With Primeval Force”. Ne abbiamo in programma un altro paio in Svezia e Danimarca al momento. Non so quale sia il nostro posto nell’underground, ma credo che la nostra posizione non sia male: possiamo contare su una buona casa discografica e la nostra attitudine verso concerti e tour è praticamente quella dei Darkthrone.

VISTO CHE “WITH PRIMEVAL FORCE” E’ PIUTTOSTO DIVERSO DA “VAMPIRE”, PENSI CHE IL PROSSIMO ALBUM SEGNERA’ UN ULTERIORE ALLONTANAMENTO DALLO STILE DEGLI INIZI? CONSIDERANDO ANCHE L’EP “CIMMERIAN SHADE”, PARE CHE VOGLIATE OFFRIRE QUALCOSA DI NUOVO CON OGNI LAVORO IN STUDIO…
– Vedremo. Personalmente mi piacerebbe dare vita ad un’opera ancora più complessa, ma senza perdere del tutto contatto con la nostra abilità di scrivere pezzi memorizzabili. Per me è importante offrire qualcosa di nuovo ad ogni appuntamento: come ascoltatore trovo noiose le band che propongono sempre lo stesso album.

TENDI ANCORA A CERCARE ATTIVAMENTE NUOVA MUSICA? O CON GLI ANNI STAI DIVENTANDO UN ASCOLTATORE PIU’ PIGRO?
– Sfortunatamente mi sento sempre più pigro. Oggigiorno preferisco ascoltare ambient o musica esoterica – se così la posso definire – degli anni ’80 e ’90, assieme a del black metal della stessa decade. Trovo più eccitante concentrarmi su vecchi classici o su oscure chicche del passato, roba che suona ancora attuale di qualità dopo tutti questi anni, che cercare nuovi lavori. Purtroppo più compongo musica e più ho a che fare con il music business – dovendo rispondere a domande su layout, aggiornamenti su Facebook, ecc – meno mi sento un fan. Credo che la magia sia sparita.

 

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