Da poco riapparsi dopo quattro anni di silenzio, i Vanden Plas hanno nuovamente fatto centro grazie ad un disco di qualità sopraffina. “Christ 0” è un’opera progressive che contiene musica ispirata e di gran classe con l’aggiunta di un concept che riuscirà a catturare l’attenzione dei fans. I tedeschi da sempre si distinguono grazie a composizioni di forte spessore, la loro maestria li ha fatti sempre più spesso paragonare ai seminali Dream Theater, un complimento che qualsiasi formazione prog sarebbe felice di ricevere. Il tastierista Gunter Werno ci racconta questa storia affascinante che prende spunto dal carismatico personaggio del conte di Montecristo.
SONO PASSATI QUATTRO LUNGHI ANNI DAL VOSTRO ULTIMO DISCO “BEYOND DAYLIGHT”. COSA AVETE FATTO IN TUTTO QUESTO TEMPO?
“Certamente non possiamo dire di essere stati con le mani in mano. Oltre ai Vanden Plas, noi siamo musicisti a tempo pieno e siamo impegnati anche in altri progetti. In questi ultimi anni abbiamo lavorato molto nei teatri, suonando in opere e musical come ‘Nostradamus’ e ‘Jesus Christ Superstar’. Io personalmente ho avuto anche altri impegni, sono stato in tour con i Kamelot ed ho suonato sul disco dei Place Vendom con Michael Kiske. Andy invece ha pubblicato il suo disco solista, inoltre è stato molto impegnato a cantare nei musical che ti citavo. Tutte queste attività ci hanno impedito di registrare il nuovo disco dei Vanden Plas, nonostante le canzoni fossero praticamente tutte pronte già un anno dopo la release di ‘Beyond Daylight’. ‘Christ 0’ è nato come più o meno accade per tutti i dischi dei Vanden Plas, la maggior parte della musica è stata composta da me e Stephan, mentre Andy si è occupato di linee vocali e testi. Questa volta le registrazioni sono state fatte in grande, abbiamo lavorato con più calma, siamo riusciti a coinvolgere una vera orchestra e a conti fatti credo che per ‘Christ 0’ abbiamo lavorato una cinquantina di persone, non ci si può certo lamenrare.”
“CHRIST 0” E’ UN CONCEPT, MOLTO AFFASCINANTE…VUOI PARLARCENE?
“Certamente, ‘Cristh 0’ si ispira alla storia del conte di Montecristo scritta da Alexandre Dumas. Non ci siamo limitati a prendere la storia e trasformarla in musica, ma abbiamo voluto in un certo senso stravolgerla, cambiando il punto di vista del personaggio principale, il conte. Sul nostro disco, il conte di Montecristo è un serial killer, non viene visto come la buona persona descritta nel libro. La nostra storia prevede inoltre un co-protagonista, un ispettore dell’interpol che ovviamente è in cerca di questo criminale, e che alla fine della capisce di essere lui stesso il serial killer. Di più non ti racconto, voglio lasciare ai fans il gusto di leggersi i testi delle nostre canzoni…”
CHE SIGNIFICATO ASSUME IL TITOLO “CHRIST 0”?
“I significati del titolo sono due e totalmente contrari. Visivamente il numero zero è quasi uguale alla lettere ‘o’, in quest’ottica il titolo del nostro disco si legge esattamente ‘Cristo’…Monte Cristo. L’altro significato, ‘Cristo’ e ‘0’ è una negazione, nessun Cristo, quindi nessun Dio e nessun credo. Queste sensazioni sono ciò che prova il protagonista, quando il conte viene imprigionato perde tutta la sua fede in Dio.”
MOLTO DI QUANTO DICI LO SI PUO’ TROVARE NEL TESTO DELLA CANZONE “POSTCARD TO GOD” SE NON SBAGLIO…
“Sì, è esatto, il prigioniero, come dice il testo, scrive una lettera vuota a Dio. Il significato del foglio bianco è proprio la perdita di fede, il protagonista non crede più in Dio. Questa canzone racchiude forse più di tutte il significato del termine ‘Christ 0’.”
QUESTO CONCEPT RISPECCHIA LE VOSTRE IDEE IN MATERIA DI RELIGIONE?
“Se vuoi saperlo, non siamo certo dei ‘Chris 0’ eheh! Ciò che trovi su disco è soltanto la caratterizzazione del protagonista, non abbiamo voluto in nessun modo porre nelle canzoni il nostro credo o le nostre idee sulla religione. Ciò in cui noi crediamo non ha nulla a che fare con ‘Christ 0’, un concept album ma nulla più.”
VERRETE A SUONARE DALLE NOSTRE PARTI?
“Quest’anno non è previsto nessun vero tour, parteciperemo soltanto ad alcuni festival estivi, come lo Sweden Rock, e alcune date sparse. Il nostro cantante Andy sarà impegnato tutto l’anno nei teatri, canterà in ‘Jesus Christ Superstar’ e ‘The Rocky Horror Picture Show’, di conseguenza noi dovremo prenderci una pausa.”
PER LA BAND NON E’ FRUSTRANTE UNA SITUAZIONE COME QUESTA?
“Ti assicuro che per noi non è così, abbiamo da sempre accettato la situazione di Andy e d’altro canto non mi sembrerebbe giusto imporgli di smettere di fare l’attore nei musical. La situazione è questa e noi non possiamo fare altrimenti, però ti assicuro che non siamo per nulla frustrati né abbiamo l’intenzione di abbandonare Andy.”
I VANDEN PLAS DA SEMPRE VENGONO PARAGONATI COME STILE AI FAMOSI DREAM THEATER. TU CHE NE PENSI?
“Credo che la stampa ci paragoni ai Dream Theater per poter dare ai lettori che non ci conoscono un’idea della nostra musica. Anch’io faccio lo stesso quando presto un disco ad un amico, tanto per fargli capire cosa aspettarsi. Per noi non ci sono problemi se veniamo paragonati ai Dream Theater, ma credo una volta ascoltati i nostri dischi, i fan percepiranno subito un nostro stile personale ben definito.”
QUALI SONO LE TUE INFLUENZE MAGGIORI COME MUSICISTA?
“Indubbiamente le grandi band del passato. Da ragazzino, ti parlo di fine anni settanta ed inizio anni ottanta, ascoltavo molto i The Beatles, Deep Purple ed i Led Zeppelin, loro indubbiamente rientrano tra le mie più grandi influenze. Non dimentichiamo inoltre Pink Floyd e Kansas, altre due formazione che non hanno certo bisogno di presentazioni. Grazie a loro ho iniziato a suonare, sono entrato a sedici anni nella mia prima band e da allora ho capito che il mio lavoro sarebbe stato suonare musica. Non è facile nemmeno oggi, soltanto con i Vanden Plas non riusciamo a campare, è per questo che lavoriamo spesso nei teatri, partecipiamo a musical e insegniamo musica ai ragazzi. Le vendite dei Vanden Plas sono sempre andate bene, spero che con ‘Christ 0’ si riesca davvero a fare il salto definitivo.”
I VANDEN PLAS SONO IN GIRO DA BEN DODICI ANNI. COSA RICORDI DEI VOSTRI PRIMI MOMENTI DI “VITA”?
“Ricordo che cercavamo di suonare il più possibile e un giorno venimmo ingaggiati per alcune date in un teatro. Tutti i soldi che guadagnammo furono messi da parte per la band e li utilizzammo poi per incidere il nostro primo disco. Oggi siamo sicuramente più maturi e più consci dei meccanismi del music business., però la nostra passione per la musica è rimasta esattamente la stessa.”