Il migliore newcomer del 2009? Vektor, senza alcun dubbio! Il quartetto dell’Arizona ha sfornato “Black Future”, un album che sa fondere con maestria il techno thrash di chiaro stampo ottantiano accostato a temi di stampo futuristico: nulla di nuovo o particolarmente originale, ma la qualità delle composizioni e la lacerante voce del singer David Disanto hanno marchiato in maniera indelebile uno dei migliori album usciti durante l’anno passato. Ci siamo intrattenuti con il simpatico chitarrista Erik Nelson che, oltre a rivelarci ogni particolare che ha influito sul processo creativo di “Black Future”, ha snocciolato qualche ricetta degna di un novello chef. Il secondo album di casa Vektor porta un titolo particolarmente pessimistico ma quantomai attuale, visti i disastri ecologici ormai all’ordine del giorno: cosa ci riserverà il futuro? Difficile rispondere ad una domanda simile… continuate a leggere per scoprire cosa ne pensano i Vektor!
CIAO RAGAZZI, COME VE LA STATE PASSANDO IN ARIZONA?
“Ciao, qui va benissimo, la temperatura si sta alzando man mano che ci avviciniamo all’estate”.
CHI SONO I VEKTOR E QUALE SCOPO VI SIETE PREFISSI QUANDO AVETE FORMATO LA BAND?
“I Vektor sono formati da David DiSanto (chitarra e voce), Erik Nelson alla chitarra solista, Blake Anderson alla batteria e Frank Chin al basso. Il nostro obiettivo è quello di creare uno stile di musica unico e diffondere pensieri ed idee che normalmente le persone non considererebbero”.
COME DESCRIVERESTE IL SUONO DEI VEKTOR A QUALCUNO CHE NON VI HA MAI ASCOLTATO?
“Suona come una collisione tra pianeti, un viaggio interstellare, un salto a velocità della luce nel regno dell’ignoto. O semplicemente del progressive sci-fi thrash, a voi la scelta”.
MOLTI VI HANNO ACCOSTATO AI VOIVOD, MA ALMENO MUSICALMENTE RITENIAMO CHE SIATE PIÙ VICINI AL TECHNO-THRASH: QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRINCIPALI?
“I Voivod sono sicuramente nostra fonte di ispirazione ma non costituiscono un punto focale nella nostra musica. Le nostre influenze spaziano dal rock classico, black metal, progressive metal fino al thrash. Cerchiamo di includere uno spettro ampio di generi all’interno della nostra musica”.
IN QUALE PERCENTUALE L’ABILITÀ STRUMENTALE È IMPORTANTE NELLA VOSTRA MUSICA?
“Senza alcun dubbio posso dirti che la tecnica è molto importante. Cerchiamo di scrivere musica tecnica ma che allo stesso sia piacevole da ascoltare: vogliamo provare ad espandere i limiti imposti dal nostro genere”.
VISTO CHE SIETE “ESPLOSI” DA POCO SEMBRA CHE IN MOLTI PENSINO CHE “BLACK FUTURE” SIA IL VOSTRO PRIMO ALBUM: A TRE ANNI DALLA SUA PUBBLICAZIONE QUALI SONO I VOSTRI PENSIERI RIGUARDO A “DEMOLITION”? C’È QUALCOSA CHE NON VI HA SODDISFATTO?
“Eravamo entusiasti di ‘Demolition’ quando lo abbiamo registrato. Ora, guardandoci indietro, crediamo di essere cresciuti immensamente come band e sentiamo che ‘Demolition’ non rispecchia pienamente questa crescita. Anche a noi piace considerare ‘Black Future’ come il nostro album di debutto in quanto ‘Demolition’ è più una sorta di demo EP. Inoltre ci sono stati dei cambiamenti in seno alla line-up che hanno aiutato all’espansione del nostro suono. ‘Black Future’ è semplicemente una miglior rappresentazione del nostro suono attuale”.
IMMAGINIAMO CHE I RESPONSI DI ‘BLACK FUTURE’ SIANO STATI PIÙ CHE POSITIVI: COME È STATO ACCOLTO DA PUBBLICO E CRITICA?
“Sì, il feedback è stato letteralmente sensazionale, abbiamo riscontrato solo una recensione negativa su una tonnellata di quelle che abbiamo smistato. Siamo onorati e grati del fatto che sia piaciuto a così tante persone! Non ci aspettavamo un responso così entusiasta da parte di tutta la comunità metal. Si prova una bella sensazione quando la musica che scrivi e suoni piace ad altre persone”.
COME SI È SVOLTO IL PROCESSO DI REGISTRAZIONE DELL’ALBUM? QUANTO TEMPO AVETE IMPIEGATO A SCRIVERE E REGISTRARE IL MATERIALE?
“Il processo di registrazione è stato semplicemente incredibile. Il nostro ingegnere del suono, Byron Filson, ha veramente superato se stesso in questo album. E’ stata senza alcun dubbio la nostra migliore avventura in studio, speriamo vivamente di ripetere l’esperienza con lui per il nostro prossimo album. Il processo di scrittura è molto specifico a seconda delle canzoni e della loro lunghezza: non c’è un tempo medio per ogni nostra canzone, indipendentemente da quanto duri. Abbiamo impiegato circa due settimane a scrivere ‘Forest Of Legend’, che dura circa dieci minuti, mentre ‘Dark Nebula’, un’altra canzone da dieci minuti, ha avuto bisogno di oltre un anno per essere completata. Il tempo impiegato a scrivere una canzone dipende dal tipo di ispirazione e dall’intensità di quest’ultima. Non puoi forzare l’arte, è qualcosa che deve venire in modo naturale”.
CHI COMPONE LA MUSICA DEI VEKTOR? È IL LAVORO DI UNA SOLA PERSONA O SIETE SOLITI UNIRE LE IDEE DEI SINGOLI MEMBRI IN OGNI TRACCIA?
“David è senza alcun dubbio la persona principale nella stesura di nuovi pezzi. Noi tutti diamo il nostro contributo ma generalmente le canzoni prendono forma grazie all’estro di David”.
AVETE CAMBIATO LEGGERMENTE IL VOSTRO LOGO DAL DEBUT A “BLACK FUTURE”: CHI SE NE È OCCUPATO?
“C’è lo zampino di David in entrambi i loghi. Siamo stati chiamati a dare il nostro consenso sul prodotto finale, ma anche questa volta l’input è arrivato da David”.
LA COPERTINA DELL’ALBUM È CRUDA E SEMBRA USCIRE DRITTA DAGLI ANNI OTTANTA: CHI È L’AUTORE E COSA HA VOLUTO RAPPRESENTARE?
“E’ stato Kian Ahmad a lavorare sull’artwork dell’album. Rappresenta l’influenza umana sul mondo. Il cervello sopra la terra simboleggia la nostra mente che plasma il mondo secondo la nostra volontà. La scalinata che porta alla clessidra rappresenta il nostro fato in un futuro tutt’ora sconosciuto”.
QUALI SONO I TEMI PRINCIPALI CHE AVETE TRATTATO NELL’ALBUM? COSA UTILIZZATE COME FONTE DI ISPIRAZIONE? FILM, LIBRI, MUSICA…
“Il Terminator ha ispirato la canzone ‘Hunger For Violence’. Le esperienze personali hanno ispirato la maggioranza delle canzoni ma ci piace unire temi astronomici alla nostra filosofia di pensiero”.
QUAL È LA VOSTRA VISIONE DEL FUTURO?
“Desolata, sterile e senza vita umana. L’uomo esaurirà tutte le risorse della terra e non sarà in grado di sopravvivere”.
SIETE APPENA TORNATI DA UN TOUR CON GLI EXMORTUS: QUALCHE MOMENTO DIVERTENTE DA CONDIVIDERE CON NOI?
“Abbiamo comprato un grill in West Virginia sul quale abbiamo cucinato e mangiato alcuni ottimi hamburger mentre cercavamo di toglierci dalle scatole al telefono la moglie di Balmore Lemus (ex cantante degli Exmortus, Ndr). Eravamo nel bel mezzo di alcune colline ricoperte di neve mentre eravamo al nostro alloggio e ci riposavamo. Abbiamo utilizzato il coperchio del grill come se fosse una slitta infischiandocene del freddo: inutile dirvi che ci siamo divertiti come matti”.
AVETE QUALCHE PIANO PER QUALCHE GROSSO TOUR? L’EUROPA È NEI VOSTRI PIANI?
“Sì, siamo in trattativa per un tour in Europa nell’aprile del 2011 (sono stati confermati per il Keep It True XIV, ndR)”.
POCO TEMPO FA MOLTI ARTISTI METAL SONO STATI COINVOLTI IN UN LIBRO DI CUCINA INTITOLATO “HELLBENT FOR COOKING”: QUAL È IL VOSTRO CIBO PREFERITO QUANDO SIETE A CASA E QUANDO SIETE IN TOUR?
“A casa: ginger e branzino in crosta con noci macadamia e risotto asiatico, oppure cavoli cinesi trifolati con brodo di citronella. In tour: spaghetti (‘spaghiettos’, ndR)”.
UNA DOMANDA APPARENTEMENTE STUPIDA: COSA RAPPRESENTA PER VOI IL METAL?
“Penso che ognuno di noi darebbe una risposta differente. Non abbiamo una risposta definitiva alla tua domanda”.
L’INTERVISTA È FINITA, GRAZIE PER LA VOSTRA PAZIENZA E TEMPO, LASCIATE UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI!
“Preparatevi a farvi sciogliere il cervello: scappate finché siete in tempo!”.