VENOM – Highway to Hell

Pubblicato il 23/06/2008 da
C’è chi ormai li definisce patetici: per i testi, per l’immagine, per il sound sempre più antidiluviano… o, semplicemente, per gli album, i quali, con il passare degli anni, risultano sempre meno ispirati e coinvolgenti. Ma, nonostante tutto, i Venom restano una band per certi versi seminale del panorama metallico, perlomeno a livello lirico e attitudinale. Ci si sente poi di simpatizzare per un personaggio come Conrad “Cronos” Lant, il quale effettivamente sembra davvero credere ciecamente in quello che ha fatto e sta facendo con la sua band e che, a dispetto di uno status invidiato da molti, continua a porsi come l’ultimo dei musicisti all’esordio. E’ insomma stato un piacere chiacchierare al telefono con lui… e pazienza se il nuovo “Hell” rimarrà ben lontano dall’entrare nella nostra playlist di fine anno. Ma, del resto, nel 2008 qualcuno si aspettava davvero un nuovo “Welcome To Hell”?

C’E’ CHI DICE CHE I VENOM SIANO TORNATI A CALCARE LE SCENE ESCLUSIVAMENTE PER MOTIVI ECONOMICI. COME TI PONI DI FRONTE A QUESTE ACCUSE?
“Vero… ci sono persone che la pensano in quella maniera, ma ovviamente non posso che non essere d’accordo. Il motivo è molto semplice: io non ho altre occupazioni da parecchio tempo, ormai. Posso vivere tranquillamente senza dover andare a lavorare. Era così anche quando i Venom erano fermi. Sono tornato a suonare con i Venom solo perchè avevo voglia di farlo… mi mancava questa musica. E ti dirò di più: organizzare concerti come i nostri, con tutto quell’apparato di luci ed effetti speciali, costa parecchi soldi. Ora non ti sto dicendo che suoniamo in perdita, però c’è comunque il rischio di perdere denaro qua e là. Se davvero fossi interessato così tanto ai soldi, allora avrei dovuto rimanere lontano dalla scene”.
STAI NOTANDO UN RICAMBIO NELLA VOSTRA BASE DI FAN? CI SONO RAGAZZI GIOVANI AI VOSTRI CONCERTI?
“Senz’altro… vedo soprattutto giovani ai nostri show, ormai. Chi ci seguiva agli esordi pare che oggi non sia più interessato a questa musica… oppure semplicemente ci ha visti live troppe volte e non ha più voglia di venire a un concerto (ride, ndR)! Purtroppo non tutte le nuove leve hanno l’abitudine di comprare i dischi – sono cresciuti con internet e pensano che tutto sia gratis – però, a livello di date live, mi pare che le cose stiano andando bene per parecchie band… mi sembra che ci sia una risposta maggiore da parte del pubblico rispetto a qualche anno fa”.
“HELL”, IL VOSTRO NUOVO ALBUM, STA PER USCIRE. COSA TROVERANNO I VOSTRI FAN IN QUESTA ENNESIMA PUBBLICAZIONE?
“E’ un disco che riporta i Venom al sound degli esordi. Con ‘Resurrection’ avevamo provato a sperimentare con dei riff e dei suoni più moderni, ma il risultato finale non mi ha mai soddisfatto. Troppo pulito… troppo freddo. Con ‘Metal Black’ abbiamo riabbracciato il nostro spirito rock’n’roll, ma è con ‘Hell’ che abbiamo definitivamente raggiunto il nostro scopo. Si tratta di un album old school, ma composto e suonato da persone esperte. Trovo che i nuovi brani siano decisamente superiori a qualsiasi cosa realizzata negli ultimi anni. Tutti dicono che il loro nuovo album è il migliore della loro carriera… io per ora mi tengo lontano da queste affermazioni, tuttavia non posso non sottolineare come ‘Hell’ abbia tutte le carte in regola per diventare uno dei punti forti del nostro repertorio”.
PRIMA DELLA SUA REALIZZAZIONE AVETE ACCOLTO IN LINEUP IL NUOVO CHITARRISTA RAGE. HA AVUTO MODO DI CONTRIBUIRE AL SONGWRITING?
“Sì, moltissimo! Rage è molto più giovane di me, ma ha una gran passione per il metal degli anni ’80 e ha colto in pieno lo spirito dei Venom. Non è uno di quei chitarristi che desiderano suonare tutto alla perfezione. E’ il feeling ciò che veramente conta per una band come la nostra. Infatti è anche per questo che abbiamo deciso di registrare il disco usando pochissimo i computer. Non volevamo ripetere gli errori commessi con ‘Resurrection'”.
DA QUALCHE ANNO ANTTON, TUO FRATELLO, FA PARTE DELLA BAND IN QUALITA’ DI BATTERISTA. ANDATE D’ACCORDO?
“Certo, siamo una vera squadra. A volte magari mi prendo troppe libertà e lo prendo in giro davanti a tutti, ma, del resto, sono suo fratello e ne ho tutto il diritto (ride, ndR)”.
TORNANDO ALL’ALBUM, A LIVELLO LIRICO DIREI INVECE CHE NON CI SONO ALCUNE NOVITA’ DA SEGNALARE…
“Certo… ma attenzione a non prenderci troppo sul serio. Tanta gente in questo ambiente non ha senso dell’umorismo. Sono tutti pronti a puntare il dito contro i nostri testi, senza rendersi conto che se c’è una band che ha il diritto di affrontare certe tematiche in questa maniera, quella siamo noi”.
HAI SEGUITO GLI SVILUPPI DELLA SCENA BLACK METAL IN QUESTI ANNI? LE COSE SONO CAMBIATE PARECCHIO DA QUANDO AVETE INIZIATO…
“Sì, ho seguito la scena il più possibile e devo dire che ho trovato diverse band interessanti in tutto questo tempo. L’unico problema è che spesso molti di quei dischi non suonano spontanei alle mie orecchie. Noi abbiamo iniziato negli anni ’70 e, come ti dicevo, abbiamo a cuore un certo modo di vedere la musica e di registrarla. Oggi tutti questi computer producono album senz’anima… perfetti da un punto di vista formale, ma incapaci di regalare grandi emozioni”.
A BREVE PRENDERETE PARTE ALL’HELLFEST IN QUALITA’ DI HEADLINER (IL CONCERTO AVRA’ AVUTO LUOGO DA POCHI GIORNI QUANDO LEGGERETE QUESTE RIGHE, NDR). POSSIAMO ASPETTARCI UN VERO E PROPRIO TOUR IN TEMPI BREVI?
“No, per ora non abbiamo in programma un tour. Se ne parlerà nel 2009… siamo già in trattativa con alcuni festival estivi, quindi penso che organizzeremo un tour attorno a quel periodo. Si tratterà di concerti in puro stile Venom, con una scenografia di altissimo livello e tanti effetti speciali. I Venom vogliono offrire sempre solo il meglio ai loro fan”.
CHI E’ CRONOS NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
“Una persona normalissima, alla quale piace divertirsi, stare con gli amici e farsi tante risate. Mi ritengo una persona fortunata, ho raggiunto tutti i miei sogni con la band… non c’è un motivo per il quale debba essere infelice. C’è un aneddoto che amo raccontare ultimamente: anni fa sono andato a vedere i Satyricon in concerto e nel backstage sono stato accolto quasi come un eroe. Dopo lo show i ragazzi hanno inserito ‘Black Metal’ nello stereo e hanno iniziato tutti a fare headbanging, completamente rapiti dalla musica. Mi è venuto da ridere… e loro si sono quasi offesi! Ma che dovevo fare? Ero là per divertirmi, invece questi ragazzi si aspettavamo che stessi lì fra loro, come una divinità, mentre celebravano la mia grandezza! Per carità… io sono Cronos sul palco, ma altrove sono semplicemente Conrad… e odio chi si prende troppo sul serio. Non ero così quando stavamo iniziando ad avere successo negli anni ’80, figuriamoci se voglio farlo ora, dopo trent’anni in questo ambiente!”.
IL CRONOS SUL PALCO E QUELLO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI SONO INSOMMA DUE PERSONE DIVERSE…
“Assolutamente… e sotto ogni aspetto. Ad esempio, ci teniamo ad apparire in concerto vestiti di pelle, con tutto il nostro armamentario di borchie e catene… proprio come si usava una volta. Ma a casa non mi vesto certo in quella maniera. I Venom sono la cosa più importante della mia vita, tuttavia non posso certo comportarmi da Cronos 24 ore al giorno… non è l’abbigliamento che fa un vero metalhead”.
I VENOM SONO ORIGINARI DI NEWCASTLE, NEL NORD DELL’INGHILTERRA. E’ CURIOSO NOTARE COME LA MAGGIOR PARTE DELLE BAND INGLESI PROVENGA DA CITTA’ “MINORI” E DEL NORD. VOI DA NEWCASTLE, I JUDAS PRIEST, I CARCASS O I NAPALM DEATH DA BIRMINGHAM, I SAXON DA BARNSLEY… E’ SOLO UN CASO, SECONDO TE?
“No, non penso proprio che si tratti di un caso! Ho una mia teoria a riguardo: queste sono tutte città che, fino a qualche decennio fa, non offrivano molte opportunità ai giovani. Stiamo parlando del cuore industriale dell’Inghilterra… luoghi grigi, dove c’è sempre stato poco da fare, se non lavorare in certi campi. Un ragazzo negli anni ’70 o ’80 aveva poche scelte: poteva andare a lavorare in fabbrica, in fonderia o in miniera, oppure inventarsi qualcosa per fuggire da lì. Ecco dunque perchè sono spuntate così tante band da quelle parti… tutti erano in cerca di una via di fuga. Erano tempi duri, quelli. Ecco perchè, come ti dicevo, mi sento davvero fortunato… dall’essere un ragazzo con zero prospettive, sono riuscito a diventare un musicista che ha ottenuto un certo successo e che, nel bene o nel male, è ancora oggi sulla bocca di molti”.
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