VIRGIN STEELE – Il Nobile Guerriero

Pubblicato il 02/12/2011 da

Qualche ora prima dello show programmato allo Steel Fest, Metalitalia.com ha il piacere di scambiare quattro chiacchiere di persona con David DeFeis, leader incontrastato dei Virgin Steele, una delle band più originali e raffinate di tutto l’heavy metal classico. Giunti nell’hotel situato a pochi passi dall’Estragon, veniamo subito messi a nostro agio da questo estroso artista, che ha scelto di percorrere con coerenza il suo percorso artistico iniziato nel 1981, producendo una serie di album teatrali, ricchi di sonorità cangianti. David dimostra infatti di essere una persona estremamente innamorata dell’arte e della vita, concedendoci il lusso di intraprendere una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, dal quale abbiamo raccolto una serie di interessanti curiosità…

BENE DAVID, ANCHE I VIRGIN STEELE SONO ARRIVATI AL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA PROPRIA CARRIERA, INDUBBIAMENTE PER VOI SI TRATTA DI UN TRAGUARDO IMPORTANTE. DUNQUE, COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAL CONCERTO DI QUESTA SERA?
“Non aspettatevi assolutamente nulla da noi (risate, ndR)”.

SEI SICURO?
“Seriamente, non aspettatevi di trovare sul palco una band ubriaca o scazzata, perché questa sera daremo il massimo, per rispetto del pubblico che ha pagato il biglietto. Nelle ultime due settimane non sono stato molto bene, ma ora sono in forma al 100% e stasera festeggeremo tutti assieme con uno show intenso”.

AD OGGI, SEI ANCORA SODDISFATTO DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM “THE BLACK LIGHT BACCHANALIA”?
“Amo tutte le composizioni e le liriche contenute in questo disco, ma sinceramente non sono mai stato completamente entusiasta del lavoro svolto in fase di missaggio. Ogni album dei Virgin Steele richiede parecchio tempo per essere ultimato, perché le strutture dei brani sono molto particolari e variegate, e di conseguenza necessitano di un suono molto potente per essere apprezzate in ogni loro sfumatura. Ritengo che un accurato remix donerebbe loro una veste sonora più splendente”.

PENSI DI AVER GIA’ COMPOSTO L’ALBUM DEFINITIVO DELLA VOSTRA CARRIERA?
“No, questo è il motivo per il quale ancora oggi andiamo avanti ad incidere album e ad intraprendere tour in tutto il mondo. Amo il mio lavoro e non lo cambierei con nessun’altra professione al mondo!”.

QUINDI, QUALI SONO GLI ARGOMENTI PRINCIPALI CHE CONTINUANO AD ISPIRARTI?
“Oltre ad essere un grande appassionato di storia e mitologia, mi piace documentarmi sugli svariati e innumerevoli eventi quotidiani che accadono in tutto il mondo. Inoltre amo la natura e, credimi, anche un albero o un bel fiore possono diventare una fonte di ispirazione per me”.

DIFATTI E’ NOTA LA TUA PASSIONE PER LA STORIA E LA MITOLOGIA, DAVID. QUALI SONO LE OPERE, LE POPOLAZIONI O GLI AVVENIMENTI STORICI CHE TI HANNO MAGGIORMENTE COLPITO NELLA TUA VITA?
“I Greci e i Romani erano delle popolazioni straordinarie, per l’immensa cultura, per le strategie politiche e per le notevoli imprese sul campo di battaglia compiute dagli eserciti, senza l’ausilio delle tecnologie moderne. Sono appassionato soprattutto nei confronti della cultura europea, perché è veramente vasta e praticamente infinita, ma non me la sento di dire che ci sia una cultura migliore delle altre, sarebbe assolutamente sbagliato ed ingiusto. Prendi ad esempio la storia degli Indiani d’America e dei Maya, realmente ricca  di aneddoti interessanti…”.

FACCIAMO UN SALTO INDIETRO NEL TEMPO E PARLIAMO DEL MAKING OF DI “NOBLE SAVAGE”, UNO DEI MIGLIORI DISCHI INCISI NELLA VOSTRA CARRIERA.
“Abbiamo registrato ‘Noble Savage’ a Long Island ed abbiamo impiegato circa sette settimane per completarlo. Ricordo con piacere che le canzoni incluse nella tracklist definitiva sono piuttosto dirette e rappresentano in modo oggettivo chi erano i Virgin Steele nel 1985. Pensa che i brani non hanno subito grossi cambiamenti strutturali e infatti se avrai occasione di ascoltare alcune demo come ‘We Rule The Night’  e ‘I’m On Fire’, incluse nella ristampa che verrà pubblicata prossimamente dalla SPV, potrai notare che il prodotto finale è stato perfezionato solo a livello di suoni, senza stravolgere le nostre idee di base”.

QUALI SONO LE BAND CHE ALL’EPOCA HANNO INFLUITO SUL VOSTRO SONGWRITING?
“In quel periodo ascoltavo di continuo i primi due dischi dei Queen, Rainbow e Led Zeppelin, senza dimenticare il mio grandissimo amore per la musica classica, in particolar modo per Chopin. Questi compositori hanno avuto una grossa influenza sul mio modo di scrivere le canzoni, non lo nascondo e ne vado orgoglioso”.

CI PUOI INVECE RIVELARE QUALCHE CURIOSITA’ SUL DISCO SUCCESSIVO ,”AGE OF CONSENT”?
“E’ stato davvero difficile incidere quell’album, perché non andavo d’accordo con l’ingegnere del suono. Aveva poca esperienza in materia e non aveva un grosso talento che compensava questa sua lacuna. Onestamente, conservo anche dei buoni di quel periodo, dato che a livello compositivo c’era un buon feeling tra di noi ed abbiamo avuto comunque l’opportunità di lavorare in uno studio di registrazione all’avanguardia nei pressi di New York. Alti e bassi, insomma (ride, ndR)”.

PERCHE’ AVETE DECISO DI MODIFICARE LA TRACKLIST NELLA RISTAMPA USCITA NEL 1997?
“Semplicemente, perché la scaletta originale non rifletteva nella maniera migliore il concept dell’album. All’epoca gruppi come Bon Jovi e Motley Crue avevano riscosso un notevole successo commerciale e una canzone epica e potente come ‘The Burning Of Rome’ era stata inserita nel lato B del vinile a favore di ‘On The Wings Of The Night’, un brano affatto brutto, ma decisamente più orecchiabile e radio friendly”.

NEL 1993 AVETE REGISTRATO “LIFE AMONG THE RUINS”, INDUBBIAMENTE IL DISCO PIU’ATIPICO E ROCK-ORIENTED DELLA VOSTRA CARRIERA. STILISTICAMENTE, SI PONE IN NETTA CONTRAPPOSIZIONE ALLE VOSTRE COMPOSIZIONI PIU’ ROMANTICHE E DRAMMATICHE CONTENUTE NEI VOSTRI ALBUM SUCCESSIVI…
“Dopo l’uscita di ‘Age Of Consent’ abbiamo licenziato il nostro manager e ci siamo ritrovati a dover iniziare le cose nuovamente da capo. Abbiamo imbracciato i nostri strumenti e dalle jam fuoriuscivano in maniera naturale molte canzoni che rimandavano al classic rock dei Led Zeppelin. Ci siamo chiesti: cosa abbiamo da perdere, ormai? Facciamolo! Inoltre, voglio raccontarti un aneddoto molto suggestivo, Gennaro: era circa mezzanotte e stavo registrando le parti vocali di ‘Last Rose Of Summer’, quando improvvisamente fuori dalla finestra dello studio di registrazione è apparsa la luna e con la sua luce ha creato un’atmosfera davvero unica. E’ stato un momento davvero emozionante per me”.

VI HO VISTO DAL VIVO PER LA PRIMA VOLTA AL TRADATE IRON FEST NEL 2004. VOI ERAVATE GLI HEADLINER ED AVETE FATTO UNO SHOW MOLTO INTESO DI CIRCA TRE ORE. QUALI RICORDI CONSERVI DI QUEL PERIODO?
“Uhm… ah sì, ora ricordo! Ci siamo divertiti davvero molto, e forse è stato uno dei migliori concerti che abbiamo mai fatto. Credimi, l’atmosfera era meravigliosa ed il pubblico ha partecipato con entusiasmo dal primo all’ultimo secondo ed è stato davvero un onore per noi regalare quelle emozioni. Mi auguro che stasera riusciremo a bissare quell’impresa (ride, ndR)”.

OLTRE ALLE BAND STORICHE DA TE CITATE PRIMA, QUALI SONO LE ALTRE BAND DEL PASSATO CHE ADORI? E ATTUALMENTE QUALE TIPO DI MUSICA PREDILIGI?
“Sono cresciuto con il glam rock inglese degli anni ’70! Slade, David Bowie e T-Rex sono tra le mie band preferite in assoluto (metallari, prendete nota di questi artisti strepitosi, ndR). Marc Bolan era  un genio e mi dispiace molto che i T-Rex abbiano ottenuto un ampio successo solo in Inghilterra. Un disco come ‘Electric Warrior’ è inarrivabile sotto molti punti di vista, dopo quarant’anni suona ancora fresco e contiene delle melodie bellissime. Attualmente, invece, sono un fan sfegatato dei The Cult e dei Type O Negative, due band che hanno scritto delle grandi canzoni”.

QUAL E’ L’AVVENIMENTO PIU’ STRANO CHE TI SIA MAI CAPITATO DURANTE TUA LUNGA CARRIERA ARTISTICA?
“(ride, ndR) Oddio, non penso di avere nulla di particolarmente strano da raccontarti. Ho trascorso gran parte della mia vita a comporre musica e, nonostante tutte le difficoltà che ho incontrato sulla mia strada, sono ancora qui a rilasciare interviste, a incidere dischi e a intraprendere tour impegnativi. Credimi, fino quando sarò in forze continuerò a portare avanti questa mia enorme passione e colgo l’occasione per salutare i nostri fan e i lettori del vostro portale”.

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