Da oltre vent’anni, ormai, i Vision Divine possoso essere definiti come punta di diamante all’interno della scena italiana.
La creatura di Olaf Thorsen – apprezzata e riconosciuta a livello mondiale – nacque come suo progetto solista nel 1999, ma negli anni è diventata sempre più una solida realtà e con questo nuovo disco intitolato “Blood And Angels’ Tears” arriva a pubblicare il nono disco della propria carriera.
Un lavoro ancora una volta splendente, ricco di qualità nel songwriting e accompagnato da una tecnica individuale sopra le righe, pronto a stregare tutti gli appassionati del power metal dinamico, elegante e a tratti progressivo. Con un sound che conquista grazie a brani irruenti e possenti, accompagnato da tematiche sviluppate ancora una volta attorno un concept, la cui storia è stata scritta proprio dal chitarrista di origini toscane.
Non potevamo che intercettare quindi Olaf Thorsen, deus ex machina di tutto ciò che circonda presente, passato e futuro dei Vision Divine!
CIAO OLAF E BENTORNATO SULLE NOSTRE PAGINE VIRTUALI! AVETE UN NUOVO DISCO IN USCITA INTITOLATO “BLOOD AND ANGELS’ TEARS”, CHE ARRIVA DOPO QUATTRO ANNI DAL PRECEDENTE “WHEN ALL THE HEORES ARE DEAD”.
COME AVVIENE – ABITUALMENTE E IN PARTICOLARE IN QUESTO CASO – LA FASE DI SONGWRITING? NEL PERIODO TRA UN DISCO E L’ALTRO BUTTI GIÙ ALCUNE IDEE E CON CALMA COMPONI I BRANI FINCHÈ NON SONO TUTTI PRONTI, O RIMANI ‘TRANQUILLO’ PER UN PO’ E QUANDO SENTI CHE È IL MOMENTO GIUSTO PER RIMETTERE IN MOTO LA MACCHINA INIZI A BUTTARE GIÙ TUTTO DI COLPO?
– In generale, diciamo che non ci imponiamo di uscire necessariamente entro uno/due anni con un nuovo album, piuttosto aspettiamo di ‘sentire’ che arrivi il momento giusto, che ci siano abbastanza idee raccolte. Credo che non si dovrebbe mai fare qualcosa per forza, anche se in questi tempi moderni di estrema digitalizzazione ed esposizione rapida, le necessità sarebbero decisamente diverse.
Cerchiamo di comporre dei bei dischi, non un muro di mattoni tutti uguali, e darsi delle tempistiche forzate non gioverebbe alla qualità. Una volta iniziato, poi, ovviamente ci mettiamo al lavoro con delle scadenze e cerchiamo di rispettarle, portanto idee e lavorandoci il più possibile.
DAL PUNTO DI VISTA LIRICO SIAMO DI FRONTE AD UN CONCEPT E QUESTA SARÀ LA PRIMA DI DUE PARTI. PUOI BREVEMENTE SPIEGARCI COME MAI HAI SCELTO QUESTA STORIA E DI COSA TRATTA?
– Come band, abbiamo una caratteristica importante, che ci porta quasi sempre a scrivere concept. Il problema, ovviamente, è trovare una storia affascinante, che si possa adattare ad un disco, che scorre ovviamente in un modo differente da quello che sarebbe un libro.
Per questo lavoro ho preso ispirazione da un libro che stavo scrivendo, che racconta la caduta di tre angeli, i quali al tempo della guerra tra l’arcangelo Michele e Lucifero, non seppero prendere una decisione e non si schierarono. Condannati all’esilio su una terra preistorica e sopraffatti dalla vergogna, si divideranno nei tre angoli più remoti del pianeta, vivendo di notte ed evitando la luce del giorno, scegliendo come compagnia alcuni esseri umani, ai quali – per contrastare la loro breve vita – faranno bere il loro sangue, in modo da renderli immortali come loro.
Nel corso dei millenni, però, succede qualcosa di molto strano: molti di questi umani iniziano a sparire senza un motivo, fino a quando diventa chiaro al protagonista principale, che uno dei principi di Lucifero, si è incamminato sulla Terra per conquistarla ed è sulle loro tracce, in quanto unici possibili nemici. Indeboliti da millenni di esilio e divisi, i tre non avrebbero alcuna possibilità, a meno di non riuscire a convincere tutti della necessità di riunirsi per affrontare quello che incombe sulle loro teste. Questo album, che rappresenta la prima parte del concept, narra proprio questi eventi ed il cammino a ritroso di Asar, il primo angelo, rappresentato da Ivan (Giannini, cantante della band, ndr), per ritrovare gli altri due fratelli e convincerli a tornare uniti.
Nel prossimo album, in uscita nel 2025, proseguiremo la storia, dandole una fine vera e propria.
IN GENERALE CREDO CHE QUESTO DISCO SIA IL VOSTRO LAVORO PIÙ TRAVOLGENTE E TERREMOTANTE: CI SONO ELEMENTI PROG MA DIREI CHE MOLTI DEI BRANI CHE TROVIAMO SONO MOLTO PIÙ AGGRESSIVI RISPETTO ALLE VOSTRE USCITE PRECEDENTI, E FORSE SI COLLEGANO MAGGIORMENTE AL VOSTRO DISCO D’ESORDIO.
SEI D’ACCORDO? E’ UNA COSA NATA IN MODO NATURALE O È LEGATA AL CONCEPT LIRICO CHE RACCONTATE?
– Grazie mille, siamo molto d’accordo con te e anzi, direi che hai centrato perfettamente il punto! In questi anni, se da una parte qualcuno ci chiedeva di proseguire con la nostra parte più progressive, ce n’era comunque un’altra buona fetta che continuava ad essere affezionata al nostro periodo più power e veloce.
Abbiamo volutamente cercato di fondere le due cose, credo riuscendo con successo a realizzare quello che ritengo un perfetto mix tra quello che eravamo ai nostri esordi, ma reso molto più moderno ed attuale, con i suoni giusti ed una serie di arrangiamenti un po’ più in chiave prog, che non ci facessero tornare indietro di venticinque anni.
A TAL PROPOSITO, “THE BALLET OF BLOOD AND ANGELS’ TEARS” È IL PEZZO CHE APRE IL DISCO ED È UN BRANO DAVVERO OSTICO DA SUONARE UN PO’ PER TUTTA LA BAND, CHE SPINGE FORTE SULL’ACCELERATORE CON I VOSTRI ASSOLI DI CHITARRA E TASTIERA ULTRA SPETTACOLARI.
MA CREDO CHE, IN PARTICOLARE, SIA IVAN AD ESSERE MESSO A DURA PROVA – E PIU’ IN GENERALE IN TUTTA LA TRACKLIST – ANDANDO A TOCCARE NOTE ALTISSIME E QUASI INARRIVABILI. COME SONO STATE COMPOSTE LE LINEE VOCALI E COME HA REAGITO QUANDO GLI HAI PROPOSTO QUESTO CANTATO MOLTO SPINTO CHE LO IMPEGNERÀ MOLTO ANCHE IN SEDE LIVE?
– Innanzitutto credo si debba sempre ricordare che Ivan è entrato in questa band con una responsabilità non così leggera, dopo due cantanti del livello di Fabio (Lione, ndr) e Michele (Luppi, ndr).
Credo sia normale che, in qualche modo, il suo approccio ai nostri nuovi lavori sia quasi necessariamente un ‘all in’, perché a lui non è stato dato il tempo che hanno avuto gli altri, nel corso naturale delle cose, mentre si costruiva tutto, di poter crescere con calma e sviluppare una propria identità. Ad Ivan non abbiamo dovuto imporre nulla, perché non solo è stato presente al momento della stesura delle parti vocali, ma ne è anche responsabile in buona parte, quindi direi che si è scavato la fossa da solo (risate, ndr)! Forse, ora che ci penso, potrebbe essere che ce la siamo scavata un po’ tutti? Non lo so, vedremo non appena porteremo l’album dal vivo!
Scherzi a parte, è ovvio che non siamo una band di primo pelo e tutto quello che registriamo è sempre concepito e realizzato per essere portato anche in sede live, senza l’utilizzo di aiutini moderni, tipo playback!
NON HAI MAI NASCOSTO DI ESSERE UN GRANDE APPASSIONATO DI UNA BAND COME I FATES WARNING E DI UN DISCO LEGGENDARIO COME “PARALLELS”.
IN QUESTO VOSTRO NUOVO LAVORO COMPARE COME OSPITE PROPRIO RAY ALDER, LORO CANTANTE. COME VI SIETE MESSI IN CONTATTO E COSA HAI PROVATO NEL POTER COLLABORARE CON LUI?
– Beh, immagina come mi posso sentire, visto che per me sono effettivamente la mia band preferita in assoluto!
Il tutto è stato in verità molto semplice, anche più di quello che mi aspettavo: avevo già i suoi contatti, perché ci eravamo conosciuti qualche anno fa negli Usa. Gli ho semplicemente inviato una mail e lui ha accettato praticamente subito, dopo avere ascoltato il brano in questione. Abbiamo poi definito meglio il tutto al telefono e nel giro di tre settimane era già tutto registrato.
OLTRE A RAY, ANCHE ALLE CONTI (TWILIGHT FORCE, TRICK OR TREAT) E AC WILD (BULLDOZER) PRESTANO LE LORO VOCI NEL DISCO. COME HAI SCELTO QUESTI OSPITI? IMMAGINO CHE OGNUNO DI LORO ABBIA UN RUOLO PRECISO CHE VA A RAPPRESENTARE UN PERSONAGGIO ALL’INTERNO DELLA STORIA.
– Si, certo, se Ray Alder e Alle impersonano gli altri due angeli protagonisti della storia, AC Wild rappresenta la coscienza interiore di questi angeli, nel momento in cui, sempre più isolati e corrotti, decidono di far bere il loro sangue a degli esseri umani per renderli immortali come loro.
Per una parte di questo tipo, ovviamente, avevamo subito pensato di utilizzare una voce molto più cupa e dura rispetto alle classiche che si utilizzando di solito nel nostro genere musicale. AC Wild, oltre che essere un amico di lunga data, era il cantante perfetto per questo ruolo oltre che possedere – se posso – le phisique du role!
NEGLI ULTIMI TEMPI AVETE AVUTO DIVERSE OCCASIONI DI ESIBIRVI DAL VIVO ONORANDO IL VOSTRO OMONIMO DISCO DI DEBUTTO, DATATO ORMAI VENTICINQUE ANNI: TANTE DATE CHE HANNO DECRETATO ANCORA UNA VOLTA LA GRANDEZZA DI QUELL’ESORDIO.
COME È STATO RIPROPORRE QUEI BRANI DAL VIVO E, A DISTANZA DI TUTTO QUESTO TEMPO, COSA PENSI DI QUEL DEBUTTO? HAI QUALCHE CURIOSITÀ DA RACCONTARCI RIPENSANDO AL 1999?
– E’ stato molto toccante, ovviamente, riproporre per intero un album che ho realizzato venticinque anni fa, in cui avevo ovviamente un’altra età, un altro cervello e un’altra visione del mondo.
È stato come aprire una finestra sul passato e riguardarmi da un’epoca avanti di venticinque anni, so che suona fin troppo ridondante, ma è stato cosi. Vedere ancora la gente cantare quei brani, poi, mi ha fatto un effetto molto strano. Mentre suonavo infatti facevo più attenzione a loro che alla musica, e pensavo “com’è possibile?”, perchè non avrei mai immaginato, all’epoca, di stare a realizzare qualcosa di cui si sarebbe ancora parlato, suonato e cantato un quarto di secolo dopo.
IN GENERALE, LE VOSTRE PERFORMANCE RECENTI IN GIRO PER L’ITALIA (COME SHOW DAVANTI A TANTISSIMA GENTE A PULSANO PER IL ROCK METAL FEST O AD ALGHERO IN SARDEGNA) MA ANCHE A BORDO DELLA RINOMATA CROCIERA 7000 TONS OF METAL SONO SEMPRE MOOLTO SEGUITE; NEL 2025, POI, SIETE GIÀ STATI CONFERMATI PER IL MILAGRE METALEIRO IN PORTOGALLO.
SECONDO TE I VISION DIVINE STANNO VIVENDO IL LORO MOMENTO DI MAGGIOR SUCCESSO E VISIBILITÀ ALL’INTERNO DELLA LORO LUNGA STORIA?
– Non saprei dirtelo, semplicemente perchè oggi viviamo nell’era digitale, dove tutto è molto più effimero e scorre molto velocemente. Una volta, quando abbiamo iniziato, c’erano le copie vendute ed era tutto molto più stabile e tangibile. Di certo siamo in un momento molto, molto positivo e, personalmente, credo che la band attuale sia all’apice delle prestazioni, per quanto riguarda i live.
Stiamo ricevendo un feedback entusiastico ad ogni concerto, il tutto unito alla promozione del nuovo lavoro, che sta già ricevendo consensi praticamente ovunque, quindi sicuramente stiamo vivendo un momento d’oro, anzi di platino. Tieni conto che, a mo’ di ciliegina sulla torta, siamo anche entrati nel roster della Dragon Productions, una delle agenzie live piu importanti in Europa, con rappresenta band tipo Kamelot, Sonata Arctica, Angra e molti altri. Quindi anche le prospettive per suonare molto piu spesso in tutta Europa sono decisamente positive.
ARRIVIAMO AD UNA DOMANDA UN PO’ SCOMODA. DI RECENTE VI SIETE ESIBITI AL METAL FOR EMERGENCY CON LA PRESENZA DI VARI OSPITI. MORBY E TONY MAD FONTÒ CHE AVEVAMO VISTO SALIRE SUL PALCO CON VOI ANCHE IN ALTRE OCCASIONI, MA QUELLO CHE CI HA SORPRESI È STATA OVVIAMENTE LA PRESENZA DI FABIO LIONE. COME SI È ARRIVATI ALLA SUA PARTECIPAZIONE DOPO CHE AL MOMENTO DELLA SUA ULTIMA DIPARTITA È SEGUITA QUALCHE POLEMICA? C’È STATO UN RIAVVICINAMENTO TRA VOI?
– Le polemiche passano e lasciano il tempo che trovano, ho imparato tanti anni fa a lasciarmi scivolare tutto di dosso e pensare solo al presente ed eventualmente al futuro, ma mai al passato.
Essendo un evento molto importante, che coincideva con l’ultima volta in cui avremmo celebrato il nostro primo album, credo alla fine sia stato giusto e magari anche divertente per il numeroso pubblico che è stato presente. Speriamo si siano divertiti ed abbiano apprezzato. Abbiamo festeggiato un’era passata ed ora siamo completamente concentrati sull’oggi e il domani.
ORMAI LE BAND – IN QUESTA ERA SOCIAL – DEVONO ESSERE PRESENTI IN TUTTI GLI ASPETTI CHE CIRCONDANO LA MUSICA. VI SUDDIVIDETE IN QUALCHE MODO I COMPITI ALL’INTERNO DEL GRUPPO? AD ESEMPIO MARKETING, GESTIONE DEI SOCIAL E TUTTE QUESTE COSE O LE AFFIDATE A PERSONE ESTERNE?
– Si, abbiamo dei compiti ben precisi. Io, ad esempio, che odio letteralmente tutto quello che riguarda i social, da cui sono praticamente assente (a parte quelle volte in cui mi viene chiesto di condividere qualcosa) non seguo niente di quello che riguarda la diffusione di notizie, video, storie, reels, etc… Tutta roba che mi fa venire il vomito solo a sentirne parlare.
Cosa sono diventate le band? Una manica di persone concentrate sul fare foto, stupidi video di pochi secondi, oppure a pubblicizzare la loro ennesima maglia, di cui nessuno sentiva il bisogno e per la quale da quel giorno in poi verremo inondati di storielline video quotidiane.
Tutto ok, ma la musica? Oggi vedo tantissimi ‘influencer’ e ‘content creator’, nel nostro giro, ma appunto quelli sono ruoli ben diversi dall’essere un musicista e scrivere musica di alto livello.
Scusa, il mio forse è un discorso troppo complesso e non vorrei che mi scambiasse per quello presuntuoso che si sente superiore, ma è proprio un mondo e un modo di vivere la musica di cui non sento di far parte.
ARRIVATI ORA AL NONO DISCO IN STUDIO E AVENDO VISSUTO LA SCENA METAL ORMAI DA CIRCA TRENT’ANNI, INIZIANDO PRIMA CON I LABYRINTH, QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE UN MUSICISTA COME TE E CHE UNA BAND COME I VISION DIVINE POSSONO FISSARSI PER IL FUTURO?
– Sono sempre gli stessi di quando ho iniziato: divertirmi, fare buona musica (che piaccia in primis a me, intendo) e provare un’emozione che ho sempre potuto vivere soltanto facendo questo.
Sono gli stessi motivi per cui a volte rallentiamo, oppure – come avevi chiesto nella tua prima domanda – a volte usciamo qualche anno dopo, perchè per me tutto questo ha senso solo quando c’è una reale necessità ed un bisogno di provare tutte queste emozioni, altrimenti posso aspettare fino a quando non sarà il momento giusto.
A PROPOSITO, NON POSSIAMO CHIUDERE QUESTA INTERVISTA SENZA MENZIONARE I LABYRINTH; ANCHE CON LORO SIAMO VICINI AD UNA NUOVA RELEASE. COSA PUOI RIVELARCI A RIGUARDO?
– Anche per quanto riguarda i Labyrinth, l’album è già stato realizzato e completato. Credo a breve seguirà un annuncio da parte di Frontiers, la nostra etichetta, in merito alla data di uscita, che ovviamente so già, ma che non posso rivelare, al momento.
IL PROSSIMO ALBUM SARÀ IL DECIMO IN CASA VISION DIVINE. E DOVREBBE COINCIDERE CON LA SECONDA PARTE DEL CONCEPT. I BRANI SONO GIÀ STATI COMPOSTI? SEGUIRÀ LA SCIA DI QUESTA PRIMA PARTE CON ALCUNI ALTRI OSPITI O DOBBIAMO ATTENDERCI QUALCHE ULTERIORE SORPRESA?
– Come ti dicevo prima, abbiamo già programmato di realizzare la parte due entro il 2025, quindi ci stiamo godendo questi ultimi giorni di vacanza, appena rientrati da una serie di concerti, per poi rimetterci subito al lavoro. Abbiamo già un buon numero di idee pronte fin dal tempo della stesura di questa prima parte, completeremo il tutto appena finita l’onda di entusiasmo per questo lavoro.
Ci saranno ancora ospiti, ovviamente, e cercheremo di tenere il livello quanto più alto possibile, sperando che nel frattempo avrete tutti apprezzato questo “Blood and Angels’ Tears”!