Il successo di “Stream Of Consciousness” ha rappresentato un traguardo molto importante per la carriera dei Vision Divine e nello stesso tempo uno stimolo per migliorarsi ulteriormente. “The Perfect Machine”, nuovissimo lavoro di Olaf Thorsen e compagnia, possiede tutte le caratteristiche per non far rimpiangere il suo predecessore, grazie soprattutto alla scelta di proporre nuove idee e soluzioni all’interno dei brani piuttosto che “adagiarsi” sugli allori e risposare a beneficio di quanto fatto in passato. Direttamente dal Cile, il leader Olaf Thorsen ci svela cosa bolle in pentola in casa Vision Divine!
“Sì, sono piuttosto soddisfatto. Oggi per fortuna l’argomento è stato definitivamente archiviato,ma non posso non ricordare l’atmosfera che c’era in giro, riguardo i Vision Divine, riguardo il nuovo lavoro che avrei pubblicato, dopo la mia uscita dai Labyrinth ed un cambio di formazione radicale.
Alla luce di tutto questo,’Stream Of Consciousness’ aveva assunto un valore che secondo me andava fin troppo oltre, dato che ho sempre creduto che un album dovrebbe essere giudicato per quello che è come musica, e non per quello che ci può essere dietro alla sua realizzazione. In ogni caso, come ti ho detto, sono molto soddisfatto di come sono andate le cose, sia a livello di recensioni, sia a livello di vendite. ‘Stream Of Consciousness’ per molti ha rappresentato una sorta di “rinascita” della band, nel senso che da qui in poi tutto quello che riguarda i Vision Divine è stato e sarà ben più definito e ben identificabile.
COME È NATO “THE PERFECT MACHINE”? AVEVATE L’INTENTO DI CAMBIARE SOUND O TUTTO È NATO IN STUDIO?
“In realtà non è che ci siamo messi a scrivere un album decidendo tutto nei minimi dettagli. Costruire un album come ‘The Perfect Machinè è un qualcosa che ti ‘influenza’ durante la creazione. In realtà la sola cosa che volevamo fare era quella di non ‘copiarè meramente ‘Stream Of Consciousness’, ma piuttosto di continuare a portare avanti il nostro discorso musicale così come abbiamo sempre fatto, e cioè cercando di dare al nuovo album un sound che potesse dimostrare quanto i Vision Divine ci tengono ad ‘evolversi’. Ogni volta che fai un album e ti rendi conto che la gente e la critica l’hanno accolto alla grande, ti trovi sempre davanti ad un bivio, perchè in fondo sai che hai trovato una formula vincente. Il difficile a questo punto è trovare un equilibrio tra il rispettare quello che è il tuo stile e la necessita, per noi comunque fondamentale, di continuare a portare qualcosa di nuovo…”
COME VI SIETE TROVATI A COLLABORARE CON TIMO TOLKKI ALLA PRODUZIONE?
“Molto bene. Timo è una grande persona, sia a livello artistico che a livello umano. Grazie ai giorni passati insieme ho avuto modo di conoscerlo anche da un punto di vista della persona, e posso solo dire che è veramente un gran personaggio, con le idee molto chiare, eppure modestissimo e sempre pronto ad imparare cose nuove, anche da persone che magari pensano di non avere proprio niente da insegnare ad uno come lui. Personalmente ho imparato molto da lui, e la cosa che mi fa più piacere è che ancora adesso continuiamo a sentirci regolarmente come buoni amici,e questo va al di la’ del discorso musicale.”
HO SAPUTO CHE DOPO AVER REGISTRATO LE PARTI DI BATTERIA AI RODGERS STUDIOS, TIMO TOLKKI HA AVUTO UNA CRISI NERVOSA CON ATTACCHI D’ANSIA ED HA VOLUTO SUBITO RITORNARE IN FINLANDIA. COSA È SUCCESSO ESATTAMENTE E COME AVETE PROSEGUITO I LAVORI?
“Sì, purtroppo come tutti sanno Timo sta affrontando un momento difficile per quanto riguarda la sua vita privata, e anche se la cosa non è esattamente come l’hai saputa tu, diciamo che in effetti si è sentito male, e visto che il grosso del lavoro era ormai terminato ed impostato, abbiamo ritenuto opportuno dargli modo di rientrare a casa, in modo da farlo recuperare senza ulteriori stress. Non aggiungerò altro per rispetto alla persona, e spero che mi capirai. Vorrei solo far riflettere sul fatto che a volte in questo circo del metal si tende a parlare troppo di tutto e di tutti, senza ricordarci che siamo tutti delle persone con una vita privata e con dei problemi ,che spesso vanno ben al di la’ di un album fatto bene o male. Timo ha lottato con tutte le sue forze per uscire da un problema che sembrava insormontabile, e il suo più grande traguardo a mio avviso è proprio quello di essere riuscito a venirne lentamente fuori, anche se ovviamente non è ancora guarito del tutto.”
CON “THE PERFECT MACHINE”, LA LINE-UP SI È INDUBBIAMENTE AFFIATATA: QUANTO GLI ALTRI RAGAZZI HANNO CONTRIBUITO ALLA STESURA DEI BRANI?
“Dico sempre che TUTTI sono importanti,in una band. Ovviamente ci sono dei ruoli per cui c’è qualcuno che porta le idee principali, qualcun altro che arrangia, a seconda delle single parti, ma in generale, non esiste un semplice musicista ‘marionetta’ che debba semplicemente eseguire quanto gli è stato scritto. In realtà, ognuno con il proprio strumento mette in un brano quello che sente più adatto, e questo contribuisce alla buona riuscita di un album, che quando ottiene un buon risultato, quindi , è opera della band nella sua interezza, e non di un singolo personaggio.”
IL NUOVO ALBUM PORTA AL SUO INTERNO CHITARRE MOLTO PESANTI, QUASI THRASHY E ALTERNA CANZONI POTENTI ED AGGRESSIVE A BRANI PIÙ HARD ROCK/AOR COME “1ST DAY OF A NEVER ENDING DAY” (CHE RICHIAMA L’ULTIMA FATICA SOLISTA DI MICHELE LUPPI). CREDI CHE CHI NORMALMENTE DA VOI SI ASPETTA DISCHI PIÙ “LINEARE” POTREBBE RIMANERE UN PO’ CONFUSO DALL’UNIONE DI COSÌ TANTE INFLUENZE?
“Ahah! Ma insomma,mettiamoci d’accordo! Quando una band è troppo lineare viene criticata perchè,specialmente se gli album cominciano ad essere più di un paio, viene considerata troppo “statica”.Se invece una band cerca di evolversi e di staccarsi in alcuni punti da un metal troppo diretto e forse nel 2005 potremmo anche dire ormai un po’ troppo “rodato”, allora si rischia di avere fatto un lavoro troppo complesso…Insomma, cosa dovrebbe fare un povero musicista per mettere tutti d’accordo? Semplice, dovrebbe fare quello che abbiamo deciso di fare noi, e cioè suonare solo quello che la band vuole suonare, senza preoccuparsi troppo dei commenti, perchè in fondo commentare è il vostro mestiere, e per quanto uno possa sforzarsi, sono convinto che trovereste sempre e comunque qualcosa da dire.. il famoso concetto del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Credo che chi apprezza i Vision Divine si aspetti da noi esattamente quello che stiamo facendo, e cioè mantenere una nostra identità, ma cercando ad ogni album di non ripeterci pedissequamente. Nella nostra carriera siamo stati accostati a quasi tutto, quindi perchè non mettere tutto questo nello stesso album? C’è forse una regola che dice che non si può? Non credoe, anzi, sono convinto che proprio questo mix risulterà essere la scelta vincente per quanto riguarda questo album. Dopotutto, anche ‘Stream Of Consciousness’ quando è uscito sembrava ‘troppo progressive’ per qualcuno, che oggi però lo ricorda come uno dei migliori album usciti in Italia…”
L’ANGELO SIMBOLO DEI VISION DIVINE È DIVENUTO MECCANICO, È UNA SORTA DI MANIFESTO DELLA VOSTRA VOGLIA DI SUONARE PIÙ MODERNI?
“No, assolutamente. Non credo che sia corretto far pensare che Vision Divine oggi suonano come i Rammstein. L’angelo in copertina rappresenta in effetti la band. Come sai, i Vision Divine sono sempre stati rappresentati da un angelo nelle copertine, e in questo caso volevamo che fosse chiaro fin da subito lo stacco tra questo album e ‘Stream Of Consciousness’, ragion per cui abbiamo deciso di ‘smontare’ l’angelo, che oltretutto in questo modo rappresenta perfettamente anche il concept raccontato. Insomma, il lato “tecnologico” della cover è più che altro una rappresentazione allegorica della storia.”
OLAF, COME HO GIÀ ACCENNATO, IL TUO SOUND DI CHITARRA SI È INDURITO PARECCHIO, INOLTRE STAI PER FAR USCIRE UN DISCO SOLISTA MOLTO THRASH ORIENTED. STAI FORSE SCOPRENDO O RITROVANDO UN AMORE PER SONORITÀ PIÙ AGGRESSIVE RISPETTO A QUANTO FATTO CON LABYRINTH E VISION DIVINE SINO AD OGGI?
“In realtà io non ho mai nascosto di avere tra le mie favorite molte più Thrash band di qualsiasi altro genere musicale. I miei gruppi preferiti sono fra i tanti, Kreator, Toxik, Forbidden, Watchtower, Atheist. Ho iniziato suonando questo genere, e diciamo che a questo punto io mi meriti anche il diritto di fare un album di questo tipo,ovviamente con tutto il tempo necessario, visto che adesso sono davvero stra-impegnato con i Vision Divine. Fare un solo album è un qualcosa che in realtà non mi è mai interessato da un punto di vista personale, perchè nella maggior parte dei casi credo che gli album solisti rappresentino solo una forma di onanismo alternativo. L’unico motivo per cui io possa trovare interesse nel realizzare qualcosa, è appunto quello di fare finalmente un album che mi riporti proprio a quel genere da cui io ho iniziato e che per diversi motivi non sono mai riuscito a portare completamente su disco, fino ad oggi.”
RIMANIAMO IN TEMA, MI PUOI DARE QUALCHE ANTICIPAZIONE SUL TUO PROSSIMO DISCO SOLISTA E SU CHI SUONERÀ CON TE?
“No,mi spiace. Come ti ho detto voglio fare le cose per bene, e in questo momento per l’appunto c’è un nuovo album della mia band, al quale tengo particolarmente, visto che mi è costato un anno di lavoro. Adesso voglio solo concentrarmi su questo,promuovendolo e suonando il maggior numero di concerti possibile. In futuro comincerò ad organizzarmi meglio. Per ora la sola cosa che posso dirti, è che come avrai notato dal nostro sito, ho aperto le audizioni, per dare modo a qualche ragazzo che magari fino ad oggi non ha avuto la fortuna di poter fare qualcosa di buono, di partecipare alle registrazioni.”
STATE ORGANIZZANDO UN TOUR? SUONERETE CON QUALCHE GROSSO NOME?
“So che la nostra agenzia sta lavorando molto bene per vedere di farci promuovere ‘The Perfect Machine’ al meglio, ma al momento essendo io in CILE , non ne so molto. In ogni caso il nostro sito è sempre costantemente aggiornato,quindi chi vuole può venirci a trovare, su www.visiondivine.com.”
FORSE PER IL CARATTERE SCHERZOSO DI MICHELE, MA RISPETTO ALLA PRIMA LINE-UP OGGI CHI VI VEDE SUL PALCO VI PERCEPISCE PIU’ “MATTACCHIONI” E SCHERZOSI, SENZA PER QUESTO PERDERE LA VOSTRA PROFESSIONALITÀ. E’ SOLO UNA MIA IMPRESSIONE O VI DIVERTITE PIÙ OGGI CHE QUALCHE ANNO FA SUL PALCO?
“Mah, la verita’ è che io mi sono sempre divertito a suonare, altrimenti non sarei certo un masochista che fa una cosa che lo fa soffrire per più di 10 anni! Forse tu ti riferisci ad un periodo in cui io per problemi sia legati all’ambiente musicale che a fattori personali, ero un po’ più cupo, sia nella vita che sul palco,ma quel periodo per fortuna è finito da un po’, e adesso direi proprio che non ho molto altro per cui dover essere serio!”
ATTUALMENTE QUALI SONO I TUOI GUSTI MUSICALI?
“Io ascolto principalmente roba vecchia,anche se in questi ultimi giorni sto ascoltando l’ultimo lavoro dei DIVINE FIRE, con i quali abbiamo diviso il palco poche settimane fa in Giappone, e dopo averli visti dal vivo ( sono una vera macchina da guerra),volevo anche conoscerli meglio discograficamente.”
SIETE AL VOSTRO SECONDO DISCO CON SCARLET RECORDS: SODDISFATTI?
“Direi di sì. Abbiamo scelto di confermare il contratto con la Scarlet proprio perchè nel precedente lavoro hanno dimostrato di credere nella nostra ‘Visione’ e di darci il supporto necessario. Un’etichetta non è mai una cosa che si sceglie alla leggera, e soprattutto vorrei dare un consiglio a quei gruppi che sono ‘nuovi’ e in cerca di un contratto: non cercate sempre e solo le solite 3-4 etichette straniere, pensando che siano le uniche a potervi far ottenere qualcosa. L’importante per un un’etichetta non è il nome passato, ma quello che fanno nel presente, e soprattutto quanto dimostrano di credere nella vostra band!”
RHAPSODY, LACUNA COIL, LABYRINTH E VISION DIVINE SONO DA SEMPRE I PORTABANDIERA DEL METAL ITALIANO. A PARTE I PRIMI DUE PERÒ, SEMBRA CHE NESSUN’ALTRA BAND SIA VERAMENTE RIUSCITA A FARE “IL BOTTO” A LIVELLO MONDIALE. CREDI CHE SIA COLPA DELLA PROFESSIONALITÀ/BRAVURA DELLA BAND O LA SCENA METAL ITALIANA (MI RIFERISCO A PROMOTERS, BOOKING AGENCY E CASE DISCOGRAFICHE) NON HA LE CAPACITÀ O SEMPLICEMENTE L’INTERESSE DI INVESTIRE/RISCHIARE IL GIUSTO PER PROMUOVERE LE PROPRIE BAND?
“Credo che se ci fosse una reale risposta alla domanda che mi hai appena fatto,domani potrei cominciare a fare il manager e nel giro di pochi anni sarei un uomo sicuramente più ricco di adesso! Scherzi a parte, il numero di copie vendute a mio avvisto non è mai un buon metodo di giudizio per valutare una band. Il fattore successo dipende da molte cose che spesso non siamo in grado di prevedere nè di controllare, e anche la dose fortuna (leggi: il disco giusto nel momento giusto) ha il suo bel ruolo di protagonista, spesso. Ovviamente a livello di ‘successo’ come dici tu le copie vendute contano eccome, ma io non me ne sono mai fatto una passione, perchè in ogni caso sono più che soddisfatto di quello che ho ottenuto fino ad oggi, e soprattutto non mi sento ancora in quella fase in cui uno comincia a vivere solo di quello che ha fatto in passato. Al contrario, sono convinto che i Vision Divine stiano crescendo notevolmente, e senza fare inutili competizioni che non esistono e non hanno nemmeno senso, sono sicuro che ci toglieremo ancora delle belle soddisfazioni. Per quanto riguarda le altre band che hai nominato,ovviamente le conosco tutte, e sono contentissimo per tutto quello che hanno ottenuto e che stanno ottenendo, perchè sono tutte persone che si sono sbattute, credendo nella loro musica e che nel caso dei Lacuna Coil, oltretutto, hanno dovuto fare anche molta gavetta.”
MI DIRESTI LA COSA PIÙ PREZIOSA CHE TI HA DATO IL MUSIC BUSINESS E CIÒ CHE DI PIÙ CARO HAI PERSO IN NOME DELLA MUSICA?
“Oddio, che domanda niente male. La cosa più preziosa che mi ha dato la musica è ovviamente il vedere pubblicare i miei dischi, con tutto quello che ne consegue, ed in generale ,l’aver potuto fare quello che più mi piace per tutti questi anni. Perdere non ho perso molto, in realtà. Come tutti ho avuto alti e bassi nella vita,ma questo credo sarebbe successo anche se avessi fatto l’impiegato di banca. Forse negli anni qualcuno ha parlato un po’ troppo di me in maniera errata, facendomi passare per un mostro egocentrico o arrogante, cosa che in effetti non sono,e quando leggo di qualcuno che mi crede fatto in quel modo, sono un po’ dispiaciuto,ma ovviamente non si può pretendere di piacere a tutti, quindi…è la vita!”.