“Pirates II – Armada” ha confermato lo stato di grazia dei Visions Of Atlantis, band tutt’altro che giovane ma che, dopo una carriera sì ricca di successi eppure travagliata per i tanti problemi di formazione, ha finalmente trovato stabilità ed una direzione artistica in grado di convincere sempre di più i numerosi ascoltatori della scena melodic metal.
Merito in primis di Clèmentine Delauney, cantante di origini francesi, e del nostro Michele Guaitoli (Meek) che sono entrati nella band diventandone pian piano pilastri portanti.
Le nostre curiosità hanno trovato sostanziose risposte dal batterista Thomas, unico membro originale rimasto, e da Meek appunto, per una lunga ed interessante chiacchierata che ha ripercorso gli esordi della band e i cambi di line-up fino ad arrivare a discutere delle release più recenti e del prossimo grande tour che inizierà in autunno.
Non resta che salire a bordo del veliero marchiato VoA!
CIAO RAGAZZI! IL VOSTRO NUOVO ALBUM “PIRATES II – ARMADA” E’ STATO PUBBLICATO DA POCO MA POSSIAMO GIA’ AFFERMARE CHE I RESPONSI SONO STATI ECCELSI SIA DA PARTE DELLA STAMPA CHE DAI FAN. ERA QUELLO CHE VI ASPETTAVATE?
– Thomas: Ciao Federico e grazie a Metalitalia.com per averci ospitato! Ad essere onesti, siamo quel tipo di band che cerca di non riporre alcuna aspettativa sul futuro. Raccogliamo ciò che seminiamo; riporre aspettative su questo può solo portare all’illusione o a toglierci il piacere di osservare la crescita, quando questa c’è ovviamente.
– Meek: “Pirates” (il precedente disco, ndr) ha fissato un livello molto alto ed era importante offrire il meglio che potevamo fare. Ci mettiamo cuore e anima, mantenendo tutto spontaneo e sincero. Questo è il modo migliore di procedere perché almeno, guardando indietro a ciò che hai fatto, non puoi incolpare te stesso per non aver fatto questo o quello.
NELL’ERA ATTUALE, SPULCIANDO UN PO’ NEL WEB, SI POSSONO TROVARE TANTISSIMI PARERI; RECENSIONI, COMMENTI… COME VI APPROCCIATE A QUESTO MONDO VIRTUALE? ANDATE ALLA RICERCA DI TUTTI QUESTI PARERI RIGUARDO VOI E LA VOSTRA MUSICA O LASCIATE CHE LE COSE VADANO AVANTI SENZA DARCI TROPPA IMPORTANZA?
– Thomas: Ci interessa ma in modo distaccato. Sarebbe una follia scrivere musica o anche solo vivere in questo mondo con l’obiettivo di ottenere ascolti alti. Non è più il liceo, dove il voto dell’insegnante avrebbe potuto cambiarti la vita.
Le recensioni sono ottimi input per leggere i feedback di chi ha competenze nel genere. Ciò che conta di più è il quadro complessivo, non la singola recensione, per come la vedo io. Quando inizi a vedere che il disco raccoglie una grande quantità di pareri positivi rispetto a quelli negativi, questo può essere preso come una media della percezione complessiva.
Ma alla fine, ciò che conta davvero è quante persone ascolteranno, trasmetteranno in streaming, aggiungeranno le canzoni alle loro playlist, quante compreranno i dischi e, soprattutto, quante persone acquisteranno un biglietto per gli spettacoli!
“PIRATES II – ARMADA” SEGUE LE TEMATICHE PIRATESCHE DEL DISCO PRECEDENTE, MA IO CREDO CHE LA PRODUZIONE IN QUESTO LAVORO GIOCHI UN RUOLO ANCORA PIU’ DECISIVO, IN PARTICOLARE IL SUONO E’ MAGGIORMENTE BOMBASTICO E I CORI ANCORA PIU’ POSSENTI. ERA QUESTO CHE VOLEVATE OTTENERE?
– Thomas: Come brevemente accennato sopra, tendiamo a pensare al presente e a lasciarci andare all’ispirazione del momento senza porci obiettivi particolari. La chiave è la spontaneità.
Questo disco non è stato scritto in un paio di settimane: ci sono stati lunghi momenti in cui non abbiamo scritto affatto, mesi in cui ci siamo concentrati sul tour, e la scrittura delle canzoni è stata distribuita su diversi mesi.
Ogni canzone racchiude una parte della nostra esperienza e ha il suo ‘slancio’. Se sono usciti ‘bombastici’ e ‘potenti’ è perché in quel preciso momento l’ispirazione naturale ci ha portato lì, non per qualche altro motivo particolare.
COME MAI AVETE DECISO DI CONCENTRARE L’IMPATTO VISIVO E LA MUSICA SUL TEMA DEI PIRATI? DOVREMO ATTENDERE QUALCOSA DI NUOVO PER IL FUTURO?
– Meek: C’è molto di più dietro gli abiti da pirata che indossiamo.
C’è un significato, ci sono messaggi e potremmo dire che questa è tutta una grande metafora che abbiamo deciso di utilizzare per far sì che tutto questo raggiunga il nostro pubblico in modi più profondi ed efficaci.
Non è facile vivere nel mondo di oggi: tutti hanno bisogno di distrazioni, tutti hanno bisogno di una via d’uscita. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di narrazione per staccarci dalla realtà e far sognare la nostra mente. I pirati sono spiriti liberi, i pirati sono persone che hanno scelto di vivere secondo le proprie regole e di decidere quale sarà il futuro del loro cammino attraverso le proprie scelte. Ecco perché abbiamo scelto l’universo dei pirati come ‘nostro’ per raccontare le nostre storie.
Se ci pensi, questo metodo è lo stesso che viene utilizzato da sempre. Quando sei un bambino e la tua famiglia ti legge una storia prima di andare a letto, quella storia rimarrà con te per sempre. Il suo messaggio rimarrà con te per tutta la vita. Quando vai al cinema o quando leggi un libro, puoi finalmente respirare e sognare per qualche tempo. Questo è il nostro obiettivo con la nostra musica. Vogliamo che le persone dimentichino chi sono, dimentichino le loro difficoltà e salgano a bordo con noi e sognino per tutta la durata del nostro disco o del nostro spettacolo…
Ad oggi, ci riflettiamo veramente in questo universo perché abbiamo trovato un’identità che prima stavamo cercando. Inoltre, questo fa davvero parte di noi: Thomas ha tantissimi tatuaggi nautici su tutta la pelle e tutti noi stiamo scoprendo una connessione personale e profonda con l’universo dei pirati. È davvero improbabile che ne usciremo.
IL VOSTRO GROSSO PROBLEMA DURANTE I PRIMI ANNI E’ STATO LEGATO AI TANTI CAMBI DI FORMAZIONE, IN PARTICOLARE NEL RUOLO DI CANTANTE. FINALMENTE CON L’INGRESSO DI CLEMENTINE NEL 2013 IL RUOLO DI VOCE FEMMINILE E’ AL SICURO E L’AGGIUNTA DI GERBERT GLOS, CHRISTIAN DOUSCHE E SOPRATTUTTO DI MICHELE HA DATO UNIONE E STABILITA’ ALLA BAND. E’ QUESTO CHE VI HA LANCIATI VERSO UN LIVELLO SUPERIORE?
– Thomas: Cambiare formazione sicuramente non ha aiutato, ma quello che veramente abbiamo trovato ora è il supporto reciproco, un obiettivo comune. Abbiamo tutti lo stesso fuoco che arde dentro.
Proviamo ancora una volta la stessa spinta che avevamo quando eravamo adolescenti e suonavamo con le nostre prime band, sognando in grande. Questo è raro ed è magico. Siamo una famiglia, in tutto e per tutto. Facciamo il possibile l’uno per l’altro, anche al di fuori dell’universo della band. Questo amore che portiamo dentro, questo fuoco che brucia per tutti noi si riflette assolutamente nelle emozioni che mettiamo nella nostra musica.
COSA E’ SUCCESSO CON I VOSTRI CANTANTI PRECEDENTI?
– Thomas: Ogni storia è diversa e spiegare tutto sarebbe troppo lungo. A volte ci sono state questioni legate alla direzione musicale stessa, a volte ci sono state scelte di vita che hanno causato la scissione. È noto che Siegfried (il cantante che ha preceduto l’arrivo di Michele, ndr) stesso ha chiesto a Meek di unirsi poiché Siegi ha un lavoro giornaliero e non voleva comprometterlo a causa della richiesta di giorni liberi da un lavoro regolare che una band richiede.
In generale, il passato è nel passato e ciò che conta veramente è ciò che abbiamo adesso. Tieni presente che non suoniamo nemmeno più le vecchie canzoni perché non appartengono davvero a questa formazione e non portano con sé gli stessi sentimenti che esprimiamo nel nuovo materiale.
QUAL E’ IL CONTRIBUTO CHE OGNI MEMBRO DELLA BAND DA IN TERMINI DI SONGWRITING MA ANCHE PER QUANTO RIGUARDA TUTTO CIO’ CHE RUOTA ATTORNO AL GRUPPO COME MARKETING, ETC….
– Meek: Con il tempo e con questa formazione finalmente stabile e solida, abbiamo davvero sviluppato dei ‘ruoli’.
In sostanza la scrittura delle canzoni viene eseguita totalmente da me, specialmente in “Pirates II – Armada” dove ho composto l’intero disco, con alcune parti riarrangiate e ri-sviluppate con Clémentine e con Felix, il nostro produttore. Clémentine scrive il 100% dei testi, quindi il lato musicale della band è davvero completamente gestito dal duo Clemi-Meek. Ma come hai detto c’è molto di più attorno ad una band. Thomas ed io ci occupiamo anche della gestione del gruppo e quello che facciamo è fondamentale perché dietro ad ogni nostro passo c’è un duro lavoro.
L’intero universo della band nasce dalla mente di Clémi. Le immagini, le foto, le sceneggiature dei video, gli aspetti narrativi (che ovviamente sono collegati ai testi, anch’essi scritti da lei). In breve, Clemi è colei che oggigiorno ha creato la ‘magia’ attorno ai VoA. Herbert e Christian sono i nostri guerrieri. Ogni volta che bisogna fare qualcosa, puoi contare su di loro! Ogni mente ha bisogno di braccia e sicuramente loro ne hanno in abbondanza. Questa formazione non solo ha trovato una stabilità fantastica, ma ha anche sviluppato questa situazione di tranquillità e coesione: possiamo contare l’uno sull’altro e questa è una benedizione.
QUANDO LA BAND E’ STATA FORMATA ERAVAMO ATTORNO AGLI ANNI 2000 ED IL VOSTRO DEBUTTO ARRIVO’ DUE ANNI PIU’ TARDI NEL 2002. IL QUEL PERIODO I NIGHTWISH REGISTRAVANO DISCHI EPOCALI. POSSIAMO DIRE CHE LA BAND FINLANDESE E’ STATA UNA FORTE ISPIRAZIONE PER VOI?
– Thomas: Senza dubbio! E questa sarebbe probabilmente la risposta che ti darebbe ogni band symphonic metal nata in quel periodo di tempo, poiché allora si era stabilita una tendenza che ha ispirato molti. Credo però che i Visions Of Atlantis si siano subito distinti grazie alla doppia voce, che è il nostro principale punto di forza fin dagli esordi e che viene mantenuto alto oggi grazie a Meek e Clemi. Nessuna band a quei tempi aveva due cantanti puliti e la tendenza era quella di avere un cantante lirico e un growler. Questa caratteristica ora risplende più che mai e soprattutto con gli ultimi due dischi abbiamo trovato una personalità che ci ha davvero dato una decisa direzione ed una forte identità.
THOMAS, HAI VISSUTO LA STORIA DELLA BAND FIN DALLA SUA NASCITA. COME DESCRIVERESTI IL TUO VIAGGIO PARTENDO DAL DEBUTTO “ETERNAL ENDLESS INFINITY”, ATTRAVERSANDO GRANDI ALBUM COME “DELTA”, FINO AD ARRIVARE AI LAVORI PIÙ RECENTI?
– Thomas: il mondo è cambiato in tutto questo tempo. Alcune canzoni di questi dischi finirono su MTV e i VoA all’inizio ebbero una forte crescita che ci portò non solo sui palchi più grandi d’Europa, ma anche in America, Canada e Asia: e allora era meno comune (non meno facile!) per le band europee raggiungere altri continenti. Poi è successo quello che è successo e si sa che i continui cambi di formazione e l’instabilità hanno influenzato l’evoluzione della band. Basti pensare che “The Deep And The Dark” avrebbe dovuto essere ‘un ultimo disco per chiudere il capitolo’.
Ma poi è arrivata Clémentine e questa è stata sicuramente una svolta. Ho vissuto un’altalena di emozioni e sicuramente questo non è stato un viaggio noioso, né affatto tranquillo. Ma noi siamo quello che siamo adesso e questo è ciò che conta. Stiamo dimostrando sul campo che l’ispirazione è più alta che mai, e ancora una volta devo dire che siamo tornati – emotivamente – dove eravamo da ragazzini. Questo è bello e promettente.
MICHELE, FAI PARTE DI DUE BAND MOLTO PROLIFICHE, TEMPERANCE E VISIONS OF ATLANTIS, SIA IN TERMINI DI PUBBLICAZIONI CHE DI CONCERTI LIVE. COME GESTISCI LE COSE?
– Meek: Ho dedicato la mia vita alla musica e nel corso degli anni ho sviluppato la capacità necessaria per imparare ad organizzarmi. La verità è che con una buona organizzazione (quasi) tutto è possibile. L’unico vero problema che si è verificato è stato quando gli spettacoli di una band e dell’altra si sono incrociati. Il fatto è che con Marco (Pastorino, chitarra e voce maschile dei Temperance, ndr) c’è una vera fratellanza. Il suo successo mi rende felice e il mio successo rende felice lui, e non impediremmo mai la crescita reciproca. Siamo veramente consapevoli di come funziona questo mondo e di come funziona il mercato.
Al momento i Visions of Atlantis per me e i Serenity per lui sono semplicemente gruppi ‘più grandi’ rispetto ai Temperance. Questo non significa affatto che Temperance sia un b-project, significa semplicemente che, quando è necessario, siamo pronti ad aiutarci a vicenda per far funzionare le cose. Tutto ciò che non richiede la presenza fisica di uno di noi insieme all’altro (registrazioni, compiti gestionali ecc. ecc.) può essere fatto.
Dal vivo… i Temperance hanno suonato sia senza Marco che senza di me, continuando a dare ottimi risultati!
LA PRESENZA DI UN CERTO TIPO DI VOCI FEMMINILI IN QUESTO GENERE DI METAL È STATA MOLTO INFLAZIONATA NEL CORSO DEGLI ANNI, E MOLTE BAND CON QUESTA CARATTERISTICA SONO ENTRATE NEL MERCATO DISCOGRAFICO PER POI SCOMPARIRE RAPIDAMENTE. COSA HA RESO POSSIBILE CHE I VISIONS OF ATLANTIS FOSSERO ANCORA QUI DOPO TUTTI QUESTI ANNI?
– Thomas: dal nostro punto di vista, non ha molta importanza se il cantante sia un cantante ‘maschio’ o ‘femmina’. Ci sono molte più band con cantanti uomini, ma non ci troviamo a parlare di ‘scena sovrappopolata di voci maschili’.
La band va e viene indipendentemente da questo aspetto. Ciò che conta, alla fine, è sempre la musica. La musica di qualità resta, la cattiva musica viene dimenticata. Probabilmente con dischi migliori, anche i Visions Of Atlantis sarebbero arrivati da qualche altra parte, ma abbiamo avuto anche i nostri intoppi. Ciò che ci fa essere ancora qui è la determinazione, la resilienza e la forza di volontà. Abbiamo lottato, siamo stati critici verso noi stessi, abbiamo cercato di migliorare e abbiamo sempre cercato cosa potevamo fare meglio. Questa è la nostra mentalità e questo ci dà la spinta.
IN AUTUNNO INIZIERÀ PER VOI UN NUOVO TOUR CON DUE DATE FISSATE QUI IN ITALIA. COME PRESENTERESTE QUESTI EVENTI AI VOSTRI FOLLOWER ITALIANI?
– Thomas: Questo sarà il nostro tour più grande di sempre. In termini di produzione, in termini di scenografie e tutto il resto. Vogliamo davvero trasportare l’ascoltatore in un nuovo universo e questo richiede una coerenza che deve esistere a tutti i livelli: quello musicale innanzitutto, ma anche quello visivo. Stiamo lavorando sugli effetti speciali, sugli oggetti di scena, sullo spettacolo di luci, affinché chi assisterà al concerto non solo ascolterà buona musica, ma vivrà una vera e propria esperienza.
– Meek: Diciamo che stiamo un po’ flirtando con uno spettacolo teatrale, dove non si ascoltano solo le canzoni, ma c’è la recitazione, succedono cose sul palco e così via. Ovviamente non sarà un musical, non arriveremo a tanto… ma sarà molto, molto più di una semplice esibizione di cinque musicisti che suoneranno le loro canzoni dall’ultimo disco. In breve… vogliamo renderlo speciale e valere il prezzo del biglietto!