VOID OF SLEEP – Pellaccia seventies!

Pubblicato il 07/04/2013 da

I Void Of Sleep hanno debuttato sul mercato discografico, in questi primi mesi del 2013, con lo strepitoso “Tales Between Reality And Madness”, capitolo imprescindibile dell’inizio anno metallico italiano. La compagine romagnola ci ha stupito grandemente con il suo stile non particolarmente originale, ma pregno di qualità, buon gusto e consapevolezza dei propri mezzi, mostrata attraverso un’attitudine un po’ old-school e ‘grezza’ che fa risultare subito simpatica la band. Hard-rock, stoner, rock progressivo e psichedelico, doom Sabbathiano, rimandi Mastodoniani, ondeggiamenti à la Tool: tutto ciò è contenuto in questo esordio davvero interessante, che non abbiamo mancato di sezionare in tutto e per tutto con i Void Of Sleep al completo, ovvero Gale, Burdo, Paso e Allo, rispettivamente chitarra/voce, voce, basso e batteria…

 

Void Of Sleep - intervista band - 2013


CIAO, RAGAZZI, E BENVENUTI SU METALITALIA.COM! E’ SOLITO, SEPPUR MAGARI NOIOSO, CHE UNA BAND SI PRESENTI AL NOSTRO PUBBLICO QUANDO FA L’ESORDIO SUL NOSTRO PORTALE. CI FATE QUINDI UN BREVE RIASSUNTO DEI VOSTRI TRASCORSI E DEI VOSTRI INIZI?

Gale: “Ciao Marco! Siamo i Void Of Sleep da Ravenna, band nata nel 2010 da quattro amici di vecchia data. Abbiamo fatto un EP di tre pezzi solo per gli addetti ai lavori nell’estate 2011 e poi, dopo una buona attività live, soprattutto in regione, il full-length l’estate scorsa, disco che ci ha permesso di firmare per Aural Music. Per quanto riguarda le esperienze passate, io e Allo abbiamo suonato nei Conspiracy (poi Conspiracy A.D.): eravamo una band hardcore divenuta poi death metal, abbiamo pubblicato un EP con Vacation House nel 2000 e un full-length con Crash Music (Pavement) nel 2003; poi, dopo il cambio cantante e un disco registrato ma mai uscito, ci siamo sciolti nel 2008. Burdo era il chitarrista di una band seminale dell’hardcore new school di metà anni ’90 chiamata BigHouseBurning e poi per una decina d’anni chitarrista della rockband The Blue Cantina; Paso invece, come saprai, lavora allo Studio73 di Ravenna ed è uno stimato produttore, che ha collaborato con molte delle migliori realtà italiane ed estere, e in più chitarrista dei defunti Buattitime ed ora nei Mercato Del Vago”.

INFATTI, PUR ESSENDO UNA FORMAZIONE AGLI ESORDI, NON SEMBRATE ESATTAMENTE DEI GIOVINI SBARBATI, BENSI’ PIU’ DEI MODERATAMENTE SCAFATI PSYCH-ROCKER DA BATTAGLIA. ENTRIAMO PIU’ IN DETTAGLIO NEI VOSTRI BACKGROUND E NELLE VOSTRE INFLUENZE: COME VI SIETE FORMATI MUSICALMENTE?
Gale: “Hai ragione, non siamo dei ragazzini anche se secondo me lo sembriamo! Parlando delle band che mi hanno formato, ispirato ed influenzato, potrei stare qui una mezz’oretta, quindi dato che non intendo tediare te e i lettori cito solo qualche nome che è stato importante per ciò che suono adesso: Black Sabbath, King Crimson, Kyuss, Tool, Mastodon”.
Burdo: “Parla per te, Gale, io mi sento vecchio come il mondo… (ride, ndR); scherzi a parte, nessuno di noi è stato inglobato in un’ampolla o fermo negli anni precedenti, il fatto è che nella piccola e disorganizzata Italia farsi ‘conoscere’, se suoni musica di nicchia, non è per niente semplice; ma come diceva giustamente Gale, abbiamo suonato tutti in svariate band metal e rock e i Void Of Sleep sono in un certo senso il risultato delle nostre esperienze passate”.
Paso: “Ehilà, Marco! E io mi collego a Burdo: ebbene sì, i Void Of Sleep sono semplicemente il sunto di tutte le nostre esperienze musicali e personali. Hai ragione quando dici che siamo maturi musicalmente parlando, bisogna altresì tener conto che parte di questa maturità deriva da ciò che, da musicisti, stiamo vivendo in Italia in questo periodo: mai come oggi la musica underground italiana é stata così bella, variegata e originale; abbiamo band impressionanti come Sunpocrisy, At The Soundawn, The End Of Six Thousand Years, Nero Di Marte, Miotic, Ornaments…e potrei continuare per ore senza calare d’una virgola in fatto di qualità. Siamo, in un modo o nell’altro, tutti amici o compagni di bevute. E’ grazie a questo collettivo di belle persone che abbiamo raggiunto anche noi insieme a loro un discreto grado di maturità artistica”.
Allo: “Ciao Marco! Come ti hanno detto anche gli altri, ognuno di noi ha suonato e sperimentato vari stili musicali negli anni passati e insieme abbiamo raggiunto il nostro punto di equilibrio: i Void Of Sleep. Per quanto mi riguarda, sono cresciuto musicalmente con il rock, l’hard rock e la psichedelia settantiana dei Led Zeppelin, Black Sabbath, Pink Floyd e altre band dell’epoca; ma gli anni ’90 sono quelli che hanno sconvolto maggiormente la mia adolescenza! Dai Guns N’ Roses agli Alice In Chains, passando per Pantera, Sepultura, Machine Head, fino ad arrivare alle sonorità dei Tool. Nella seconda metà dei Nineties rimasi folgorato invece dall’hardcore dei Biohazard, Sick Of It All, Madball, Agnostic Front, Snapcase, eccetera…e iniziai a suonare la batteria con questo genere”.

BENISSIMO. INIZIAMO A PARLARE DEGLI ASPETTI DI CONTORNO DEL VOSTRO ESORDIO, “TALES BETWEEN REALITY AND MADNESS”, OVVERO ARTWORK, LYRICS E TITOLO. COME SI COLLEGANO TRA LORO? C’E’ QUALCHE VELLEITA’ CONCETTUALE?
Burdo: “Pur non avendo all’inizio l’intenzione di elaborare un concept-album, devo dire che alla fine ci siamo accorti che in effetti alcune tematiche del disco sono legate tra loro; insomma, alla fine tutto torna: abbiamo sette tracce, sette storie che parlano di pensieri, emozioni e altri aspetti, a volte reali, a volte più lisergici o sognanti, della mente umana…proprio sette Storie Tra Realtà E Follia insomma! Per l’artwork avevamo l’idea di scegliere qualcosa che rappresentasse la creazione di un’opera, un po’ alla vecchia maniera, che richiamasse l’idea dei vecchi vinili che ascoltavamo parecchi anni fa. Quindi mi è venuta in mente la figura del monaco amanuense…e poi il nostro grafico Simone Bertozzi (noto anche per essere il bassista di Empyrios e Mnemic e il chitarrista di The Modern Age Slavery, oltre che compagno di vecchia data dei Void Of Sleep, ndR) ci ha aggiunto la genialità di introdurre qualche ‘accessorio’ e qualche finezza qua e là”.

ADDENTRIAMOCI UN ATTIMO NEI TESTI (CHE NON HO AVUTO ANCORA MODO DI LEGGERE). QUALI SONO LE TEMATICHE E GLI ARGOMENTI CHE PREDILIGETE? A SCORRERE I TITOLI, DIREI QUALCOSA DI ESOTERICO E MISTERICO, MA MAGARI VAGO IO CON LA FANTASIA…
Burdo: “In questo disco non abbiamo trattato nessun argomento legato all’esoterismo, anche se trovo la tematica piuttosto affascinante; ma sicuramente i testi sono ricchi di oscurità e mistero…riguardano tutti argomentazioni piuttosto forti, tutte sensazioni che fanno parte dell’essere umano; alcune più reali, altre dovute magari a stati mentali alterati. Storie di rabbia, delusione, frustrazione, ricerca della verità, ma anche follia e insanità. Direi che la maggior parte dei testi trattano emozionalità negative, ma per quanto mi riguarda è stato piuttosto naturale parlare di questo…basta vedere il mondo che ci circonda e l’ispirazione non tarda ad arrivare…”.

VENENDO ALLA MUSICA, HO NOTATO CHE NON AMATE INSERIRE NELLE VOSTRE NOTE BIOGRAFICHE IL TERMINE ‘METAL’, MENTRE USATE PREVALENTEMENTE TERMINI COME ‘SLUDGE-ROCK’, ‘PROGRESSIVE’, ‘STONER’, ‘PSYCHEDELIC’…EPPURE SIETE PIENAMENTE DENTRO LA SCENA HEAVY METAL, SE LA SI CONSIDERA AD AMPIE VEDUTE. E’ VOLUTA QUESTA COSA OPPURE E’ UNA COINCIDENZA?
Gale: “Oddio, non ci ho mai pensato ma non abbiamo omesso la parola ‘metal’ appositamente. Io personalmente non ho mai ascoltato heavy metal in senso classico, intendo la NWOBHM o il power tanto caro ai defender! Ho sempre ascoltato metal in senso ampio: ho amato il thrash, il death, il brutal, ho amato il metal moderno dei primi Nineties (Pantera, Sepultura, Tool) ma anche il punk, l’hardcore e tanta altra roba. Comunque è vero, non ci piace essere inquadrati e penso che sia anche difficile farlo, perché fondiamo tantissime influenze in uno stile che credo però sia molto personale”.
Burdo: “Be’ sì, in ogni caso concordo con te che siamo assolutamente dentro la sfera del metal… Però al giorno d’oggi ci sono migliaia di sottogeneri e quindi, visto che siamo al primo disco, bisognava comunque trovare qualcosa da dire su di noi…”.
Allo: “Certo che siamo anche metal! Ne siamo fieri e direi che si sente! Poi è chiaro che, oggigiorno, questo termine detto da solo risulta molto vago; quindi per specificare meglio lo stile della band veniamo catalogati in altri sottogeneri”.

QUANTO E’ IMPORTANTE E/O FONDAMENTALE AVERE IN FORMAZIONE UN PRODUTTORE DELLA BRAVURA E DELL’ESPERIENZA DI RICCARDO PASINI? QUANTO CI GUADAGNA UNA BAND IN TERMINI DI UTILIZZO DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE, ECONOMICHE, DI STRUMENTAZIONE E QUANT’ALTRO?
Gale: “Paso è un elemento fondamentale della band a prescindere dal suo lavoro, perché è un bassista molto particolare ed un ottimo compositore; il fatto che lui sia senza dubbio uno dei migliori produttori italiani di musica alternativa sicuramente è stato un gran vantaggio nella registrazione di ‘Tales Between Reality And Madness’, e lo dico perché innanzitutto, ovviamente, conosceva i brani e conosceva il nostro suono live, quindi sapeva in partenza come avrebbe dovuto suonare il disco. Poi è ovvio che anche a livello economico è stato un aiuto, in quanto ha lavorato un sacco di ore extra che ci siamo risparmiati!”.
Burdo: “Oltre ad essere molto bravo nel suo lavoro, la cosa positiva dell’approccio su questo disco è stata anche il fatto che abbia comunque rispettato le caratteristiche di ognuno di noi, lasciando la freschezza del suono live della band”.
Paso: “Cavolo, grazie ragazzi! Be’, io non saprei cosa aggiungere se non che, avendo vissuto il tutto da dentro, ho fatto seriamente fatica a rendermi conto di cosa stava accadendo: a livello professionale, ovviamente, non mi sono risparmiato, ma questa é una questione attitudinale di come mi approccio al mio lavoro; mentre a livello artistico – perché comunque quando produci un disco, anche se sei il tecnico del suono, parte del tuo lavoro risiede nella sfera ‘artistica’ – trovandomi nel duplice ruolo di musicista e produttore, ho fatto fatica ad avere una visione lucida del nostro sound. In questo, il rapporto con gli altri ragazzi é stato fondamentale”.
Allo: “Sapevo già che sarebbe stata una garanzia fare il disco con Paso! Con lui ho registrato altri dischi in passato con i Conspiracy, so che riesce sempre a tirare fuori il meglio di ogni musicista ed è un produttore geniale! Sicuramente è stato un vantaggio registrare con lui questo disco, sotto tutti i punti di vista…ma suonarci assieme su un palco è altrettanto figo!”.

COME NASCONO I BRANI DEI VOID OF SLEEP? ESISTE UN COMPOSITORE PRINCIPALE O E’ PIU’ UN GIOCO DI SQUADRA? E QUALI SONO I MOMENTI CHE PIU’ VI ISPIRANO IN SEDE DI COMPOSIZIONE?
Gale: “Non ci sono primedonne o rockstar nei Void Of Sleep…e per fortuna! Il songwriting è un lavoro di squadra, tutti e quattro dicono la propria…ebbene sì, anche il batterista! Scherzi a parte, i pezzi nascono principalmente in sala prove con jam improvvisate o con qualche idea portata da casa, ma la stesura, lo sviluppo, l’arrangiamento lo facciamo tutti insieme in sala prove ed è sempre molto piacevole”.
Allo: “In generale credo che la fase della composizione sia molto eccitante, perché è il momento in cui si sguscia e si evolve la propria arte; ci divertiamo sempre un sacco durante il songwriting e credo che un nostro punto di forza sia riuscire ad amalgamare al meglio le sfumature stilistiche di ognuno di noi”.

IL MIO BRANO PREFERITO DEL DISCO E’ “GHOST OF ME”, CHE TROVO ANCHE BEN RAPPRESENTATIVO DELL’INTERO LAVORO. VI VA DI SPENDERE UNA PAROLINA, UNA FRASETTA, PER OGNUNO DEI SETTE BRANI PRESENTI IN TRACKLIST?
Paso: “Vado io?”.
Gale: “Vai vai!”.
Paso: “E’ dura questa domanda! Ok, allora ti racconto un aneddoto per ogni pezzo:
1 – ‘Blood On My Hands’: é un pezzo relativamente vecchiotto, uno dei pochi che come é venuto la prima volta, così l’abbiam tenuto; ha una struttura particolare, ti anticipo che questo genere di struttura sarà la base per il prossimo disco a cui già stiamo lavorando…;
2 – ‘Wisdom Of Doom’: é il nostro pezzo metal! Tutti ci chiedono come abbiamo avuto l’idea di unire due brani insieme, uno più ‘carico’ e uno più acustico… E pensare che in vita nostra di ‘accrocchi’ ne abbiamo fatti, ma questo è saltato fuori così!
3 – ‘The Great Escape Of The Giant Stone Man’: hai presente la parte centrale psichedelica? Non esisteva prima di entrare in studio! Durante le sessioni di batteria, io e Allo eravamo in pausa e chiacchierando gli dico ‘che ne pensi se mettiamo una parte improvvisata in Giant?’; e lui: ‘facciamolo!’; ebbene, quella parte é improvvisata in studio…e che fatica farla venire così!”.
4 – ‘Lost In The Void’: composta a caso in due prove; ebbene sì, uno dei pezzi più lunghi che abbiamo, l’abbiamo composto in un paio di jam. Poi c’abbiamo messo un mese per capire cosa cavolo abbiamo suonato riascoltando le registrazioni di quelle due sessioni!
5 – ‘Ghost Of Me’: sono proprio contento che ti piaccia! Questo, a differenza di ‘Lost…’ é stato un parto: avevamo troppe idee da mettere in troppo poco spazio, è la canzone dove credo che le nostre tensioni artistiche siano andate più in contrasto;
6 – ‘Mirror Soul Sickness’: il pezzo più vecchio che abbiamo composto, non c’era ancora nemmeno Burdo con noi!
7 – ‘Nothing In My Hands’: lo ammetto, é il mio pezzo preferito”.

COME AVETE INTENZIONE DI MUOVERVI PER LA PROMOZIONE DI “TALES…”? L’ALBUM CREDO SIA OTTIMAMENTE RIPORTABILE ON STAGE, OLTRE CHE UNA BOMBA IN STUDIO, E SAREBBE UN PECCATO NON VEDERVI IN GIRO…
Gale: “’Tales…’ è ovviamente riportabile live, anzi è già capitato che lo suonassimo per intero in ordine esatto; lo abbiamo fatto anche al nostro recente Release Party Ritual al Bronson di Ravenna, show che è andato alla grandissima con trecento persone, cosa che non ci saremmo mai aspettati! Stiamo cercando date, vorremmo suonare il più possibile per promuovere l’album, ma è dura riuscirci. Per ora abbiamo in programma un bel weekend con gli Ornaments a Trieste e a Garmisch, in Germania. Poi avremo nelle prossime settimane una data a Faenza con gli Herba Mate, una a Forlì con gli Zippo, qualcosa ancora da confermare ed un live a Radio Rock di Roma in aprile. Stiamo anche trattando con un paio di booking agency per farci dare una mano e vorremmo fare un piccolo tour europeo di 8-10 date, anche se è complicato organizzarlo”.
Allo: “Esatto! Ora il nostro unico obbiettivo è promuovere il disco il più possibile; ne approfitto per ringraziare i locali e le agenzie che si sbattono per organizzare concerti e promuovere band underground. In particolare ringrazio i ragazzi di Grind On The Road, una webzine/booking promotion della nostra zona, che fin da subito ha creduto in noi e ci ha dato la possibilità di suonare su molti palchi”.

DOMANDA IN QUALCHE MODO OBBLIGATORIA, CONSIDERATA COMUNQUE L’INFLUENZA NEL VOSTRO SUONO: COME AVETE VISTO LA PSEUDO-REUNION DEI BLACK SABBATH L’ANNO SCORSO? E COME VEDETE IN PROSPETTIVA IL NUOVO ALBUM QUASI PRONTO PER USCIRE?
Gale: “I Sabbath sono per me, che sono ateo, come la Bibbia per un cristiano! Sono una band fondamentale per tutto l’hard-rock e il metal che è venuto dopo. Riguardo alla reunion, non ho apprezzato il fatto di aver fatto fuori Bill Ward, ma il disco nuovo lo ascolterò sicuramente con curiosità…e sono quasi sicuro che sarà un buon disco; non un capolavoro, ma un buon disco”.
Burdo: “(ride, ndR) Non ho idea di cosa aspettarmi dal nuovo lavoro dei Sabbath… E’ chiaro che nemmeno io ho apprezzato l’esclusione di Bill Ward, però non mi pronuncio, dico solo che è triste nel caso che tutto ciò sia avvenuto per questione di soldi. Ma per il disco proprio non saprei, a volte penso che saranno ricchi, vecchi e che ormai i dischi belli li han già fatti quarant’anni fa…ma poi penso anche che sono i Black Sabbath…potrebbero anche fare un cazzo di capolavoro! Se non sbaglio esce a giugno…vedremo!”.
Allo: “Curiosità per il nuovo album! Staremo a vedere! Ho sentito dire che alla batteria c’è Brad Wilk dei Rage Against The Machine!”.

PERFETTO, VOID OF SLEEP. ABBIAMO FINITO IN BELLEZZA. TERMINATE PURE COME PREFERITE E GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’!
Gale: “Grazie mille Marco, a te e a tutto lo staff di Metalitalia.com. Un saluto a tutti i lettori: controllate spesso la nostra pagina Facebook, che è sempre aggiornata; se possibile, veniteci a vedere live e ovviamente supportate la scena underground italiana che è piena di ottime band!”.
Paso: “Grazie Marco!”.
Allo: “Ciao Marco! Ti ringrazio per il tempo e lo spazio che ci hai dedicato”.
Burdo: “Ciao!”.

 

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