VOLBEAT – La forza, il sound, i pezzi

Pubblicato il 09/06/2016 da

Non è certo un segreto che i Volbeat siano oggi tra le band più in ascesa dell’intero panorama metal, soprattutto in Nord Europa e Stati Uniti. Sono passati poco più di dieci anni da quel primissimo “The Strength / The Sound / The Songs”, che abbiamo volutamente richiamato nel titolo dell’intervista, ma mai come negli ultimi tempi quelle tre parole sono state adatte a rappresentare un gruppo che ha saputo creare e poi consolidare una propria distinguibile identità. La formazione ‘metal-billy’ ha infatti da poco pubblicato il sesto disco “Seal The Deal & Let’s Boogie”, l’ennesima prova di qualità di una band che non accenna ad interrompere un percorso evolutivo che l’ha portata su sonorità sempre più orecchiabili e leggere. Se da un lato infatti è sempre ben presente il marchio di fabbrica del cantante, chitarrista e leader Michael Poulsen, dato dalla sua grande capacità di mischiare rock, rockabilly, hard rock, metal e country, è innegabile che il nuovo lavoro sia potenzialmente quello che potrebbe lanciare i Volbeat alla conquista di playlist radiofoniche, classifiche e grandi arene, anche laddove il gruppo non è ancora affermato. Abbiamo raggiunto telefonicamente proprio il frontman, il quale con ironia ha presentato il nuovo lavoro discografico come l’album più solido e forte della propria carriera, descrivendone il songwriting, i testi, le cover e parlando inoltre anche dei cambi di formazione e possibili progetti paralleli futuri.

volbeat - band - 2016

L’ULTIMO ALBUM “SEAL THE DEAL & LET’S BOOGIE” PRESENTA UNA SVOLTA DECISAMENTE PIU ROCK, RISPECCHIA MOLTO DI TE E DEL TUO GUSTO PERSONALE?
“Tutto quello che faccio nella mia vita o con i Volbeat, è sempre qualcosa legato alle emozioni, qualcosa che mi piace. Quando ti siedi ed inizi a scrivere per un album, devi stare ad ascoltare quello che ti viene da dentro, devi provarlo, lo lasci scaturire come un flusso. In questo nuovo lavoro sono sempre io, con alcuni cambiamenti sulla linea vocale, ora più alta: credo sia l’album più forte di sempre, sempre in puro stile Volbeat, con un songwriting eseguito insieme alla band”.

TU CREDI CHE I VOSTRI FAN CAPIRANNO LA VOSTRA SCELTA, E L’APPREZZERANNO?
“(ride, ndR) Non ne ho idea! Noi ne siamo molto orgogliosi, siamo ora in tour con questo nuovo album appena uscito, ci auguriamo che possa piacere ai fan. Sai, ci sono molte persone là fuori e non a tutti potrà piacere ma sono abbastanza sicuro che ai fan dei Volbeat piacerà”.

IL PEZZO “REBOUND” E’ UNA COVER DEI TEENAGE BOTTLEROCKET, MENTRE “BATTLESHIP CHAINS” E’ UNA COVER DEI GEORGIA SATELLITES. COME MAI HAI SCELTO QUESTI BRANI?
“Sai, io apprezzo molto queste band, ho tutti i loro dischi! Siamo anche stati in tour con i Teenage Bottlerocket ed abbiamo avuto un ottimo feeling con loro, un ottimo momento della mia vita, davvero dei bravi ragazzi. Quando poi eravamo in studio a registrare, ho sentito quella notizia, il modo in cui il loro batterista è morto (Brandon Carlisle ndR), mi ha lasciato abbastanza in shock dato che lo conoscevo e sapevo che era davvero una persona gentile, così decidemmo di rifare una delle loro canzoni una volta che saremmo stati in studio a registrare l’album: ho scelto una dei loro pezzi che più mi piaceva e che rispecchiava lo stile punk rock. Per il brano dei Georgia Satellites invece ho scelto una canzone che ascoltavo quando ero un ragazzino, sono andato diretto a cercare nella mia collezione di dischi e mi è capitato in mano un loro disco che mi ha fatto esclamare ‘Oh wow!’. Ascoltavo sempre quella canzone che era la mia preferita di quell’album e mi son detto che dovevo trovare il modo di inserirla nel nostro nuovo disco, che era già abbastanza pieno di materiale composto da noi”.

PARLAMI UN PO’ DEL NUOVO STILE VOCALE CHE HAI DECISO DI ADOTTARE, A NOSTRA OPINIONE RINNOVATO, COSA C’E’ DI DIVERSO RISPETTO AGLI ALBUM PRECEDENTI?
“Si, sono completamente d’accordo con voi, è diverso, abbiamo alzato l’accordatura su alcune canzoni e di conseguenza il mio modo di cantare sulle stesse, ho cambiato l’intonazione, ora più alta: il risultato finale è quello che sentite nei brani”.

COME IN PASSATO BRANI COME “FALLEN” TOCCAVANO MOLTO DEL TUO VISSUTO, OGGI “THE DEVIL’S BLEEDING CROWN” PRESENTA APPUNTO UN NUOVO UTILIZZO DELLA TUA VOCE E TOCCA IL TEMA DEL MALE CHE RITORNA E PRETENDE IL SUO POSTO. QUANTO E COSA C’E’ DI TUO IN QUESTO BRANO?
“(Ride, ndR) Sai io non sono una persona religiosa, io non credo nel diavolo e non credo in dio, credo nel mondo spirituale. Credo che il diavolo, come dio, nelle figure che conosciamo siano un frutto della razza umana; noi tutti abbiamo creato il nostro dio ed il nostro diavolo. Credo che quando ci svegliamo la mattina non dobbiamo incolpare una forza superiore per tutti i nostri errori, ma dobbiamo incolpare semplicemente noi stessi, perché alla fine l’essere umano è stupido, noi siamo quelli che combattiamo guerre e cose del genere. Un modo per svegliare le persone e renderle consapevoli riguardo alle loro cattive azioni era utilizzare un riferimento, come la corona, qualcosa che condividiamo. Alla fine quante volte abbiamo sentito parlare del diavolo nella musica heavy metal e nel rock’n’roll? Sembra che sia quasi il quinto elemento di ogni band che suoni questo genere e noi ci divertiamo molto con questa cosa. E’ un po’ come usare un clichè, una certezza che si sente spesso nella musica, in testi primitivi o poco profondi viene inserito il diavolo… è come fare una sorta di B-movie ed avere la certezza che funzionerà. Noi lo abbiamo inserito nel brano con un aspetto molto umanizzato, che magari non piace, con angeli e demoni che combattono ed il diavolo che risorge ancora per poter ritrovare la propria corona e controllare il mondo ancora… a mio avviso è qualcosa di molto divertente, non qualcosa di così serio ma qualcosa su cui farci un film”.

COSA PUOI DIRCI DEL NUOVO BASSISTA?
“Se controllerai sul nostro sito ufficiale, entro poche ore annunceremo il nome del nostro nuovo bassista (Kaspar Boye Larsen; l’intervista risale a metà maggio, ndR). Sarà reso ufficiale oggi, non so esattamente a che ora ma lo comunicheremo oggi”.

PUOI DIRCI QUALCOSA SULLA DIPARTITA DI ANDERS AL BASSO?
“Siamo stati insieme molti molti anni ed ogni anno ci siamo seduti intorno ad un tavolo con tutta la band per discutere di cosa poteva esser fatto meglio e di cosa avremmo dovuto cambiare, di cosa non doveva esser fatto e nell’anno trascorso abbiamo parlato anche di progetti lavorativi. Sai ogni tanto capita che semplicemente non ti trovi allo stesso livello degli altri, non sei d’accordo con le loro scelte: è un po’ come in un matrimonio o in una relazione, qualche volta le persone smettono di stare insieme solo perché non si trovano più a loro agio. È quello che abbiamo fatto, siamo andati avanti mentre lui aveva necessità di muoversi in un’altra direzione, tutto fatto sempre con il massimo rispetto gli uni per l’altro”.

SONO COSE CHE CAPITANO NELLA VITA.
“Si certo, quello che di solito capita è che i fan non capiscano subito il cambio di un membro in una band, però sarebbe come se loro tornassero dalle loro ex fidanzate o ex mogli con dei dolci (ride, ndR), capisci?”

TEMPO FA ERANO USCITE NOTIZIE DI UNA POSSIBILE COLLABORAZIONE TRA TE E JON SCHAFFER DEGLI ICED EARTH. FARETE QUALCOSA INSIEME?
“Sai quando sei on the road insieme (in tour) parli circa 20/25 volte di fare qualcosa insieme, ho parlato anche con Marc, Marc Grewe ed abbiamo parlato di fare del death metal old school e vorremmo fare molte altre cose: dobbiamo trovare il giusto momento per farle! Poi abbiamo parlato io e Danny dei Napalm Death , sai è tutto qualcosa di molto fico da fare, io adoro davvero quello che Danny fa nei Napalm Death ed anche quello che Marc fa negli Insidious Desease, ci sono davvero molte diverse opzioni, l’unico punto è trovare il giusto momento per fare tutte queste cose, cioè a volte attendere l’arrivo del giusto momento”.

HAI ANTICIPAZIONI CIRCA QUANDO PASSERA’ DALL’ITALIA IL VOSTRO PROSSIMO TOUR?
“Stiamo lavorando sul nostro tour e ti dico si, l’Italia è una tappa sulla quale stiamo lavorando. Solo che noi non siamo solitamente autorizzati a scegliere o anche comunicare le date future dato che sono tutti aspetti di cui si occupano i promoter. Quello che ti posso dire è che ci sono già delle persone che stanno lavorando al tour è che stanno pianificando tutte le tappe che faremo”.

C’E’ UNA CANZONE IN TUTTO IL PANORAMA MUSICALE CHE VORRESTI AVER SCRITTO?
“Si certo che c’è, è “Last Christmas” (ride, ndR), così ora avrei davvero una montagna di soldi!”

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