VULTURE – I guardiani dello speed metal

Pubblicato il 08/06/2024 da

Schizzati al punto giusto, graffianti come vuole la tradizione dello speed metal, i tedeschi Vulture non hanno impiegato molto tempo per far capire il proprio intento.
Iscritti di diritto nella categoria della ‘New Wave Of Traditional Heavy Metal’, i cinque di Dortmund si sono distinti da subito nel voler riprendere la sferzate del passato tingendole con la sana follia che giustamente contraddistingue i primi passi di una band, vogliosa di dire il fatto suo, di spaccare e sorprendere. E dopo i primi due album – per così dire – ‘di rodaggio’, è stato con il terzo “Dealin’ Death” che i Vulture hanno posto un importante tassello alla voce ‘interesse’: attenzione replicata con l’ultima rasoiata partorita dal quintetto teutonico, quel “Sentinels” che ha alzato ulteriormente il tasso di qualità offerta da Stefan Castevet e compagni.
Ed è proprio con il chitarrista dei Vulture che abbiamo scambiato due chiacchiere sulla band e sul suo nuovo lavoro; risposte rapide, o meglio speed… come vuole la tradizione. Buona lettura!

CIAO RAGAZZI E BENVENUTI SU METALITALIA.COM. PRIMA DI INIZIARE A PARLARE DEL NUOVO ALBUM “SENTINELS”, CONOSCIAMO UN PO’ MEGLIO IL VOSTRO GRUPPO: I VULTURE NASCONO NOVE ANNI FA A DORTMUND; CHI HA DATO L’IMPULSO INIZIALE PER CREARE LA BAND?
– Immagino di essere stato io a lanciare l’idea dei Vulture; questo dopo aver lasciato la mia precedente band. Il thrash è sempre stato il mio genere preferito, nel quale mi sento assolutamente a mio agio. Volevo continuare a fare quella musica!

‘VULTURE’: COME MAI QUESTO MONICKER, TAGLIENTE COME I VOSTRI RIFF?
– Beh, quando vieni dalla Germania e suoni thrash metal, non c’è modo di evitare i nomi d’arte (ride, ndr)!

AVETE SINORA DIMOSTRATO DI SAPER RISPETTARE LA TRADIZIONE DELL’HEAVY METAL, RENDENDO COMUNQUE LA PROPOSTA ACCATTIVANTE E MAI SCONTATA. QUAL E’ IL SEGRETO DI QUESTA FORMULA VINCENTE?
– Grazie! Abbiamo sempre cercato di guardare al passato, trovando quindi il giusto approccio per il nostro songwriting: questo ci permette di far entrare molta melodia nel nostro sound. Tuttavia, siamo al 100% amanti del thrash metal selvaggio e implacabile. La combinazione di questi mondi potrebbe essere il segreto di cui parlavi.

EXCITER, METALLICA, SLAYER, MA ANCHE MAIDEN, SATAN E MERCYFUL FATE. QUAL E’ STATA LA BAND CHE, PIU’ DI ALTRE, HA INFLUENZATO IL VOSTRO SOUND? DA DOVE NASCE TUTTA QUESTA VOSTRA PASSIONE VERSO IL METAL ANNI ’80?
– Cosa dire? La tua lista mi sembra piuttosto solida! Tutte queste band ci hanno in qualche modo influenzato. Gli Slayer sono di gran lunga i miei preferiti, soprattutto il periodo di “Haunting the Chapel” ed “Hell Awaits”. Strutture di canzoni selvagge, suoni super pericolosi ma con una grande dose di musicalità. Mi piace molto!

A PROPOSITO: UN PAIO DI ANNI FA AVETE RILASCIATO IL BRANO “HIGH SPEED METAL”. DEFINIRESTI COSI’ IL VOSTRO GENERE?
– Lo abbiamo fatto subito dopo aver fondato la band per non essere associati al sound black/thrash che era molto presente all’epoca. Ci è sembrata un’idea interessante quella di trasformare il ‘titolo’ in una canzone. Ora non ci interessa molto come ci chiamate – thrash, heavy, speed… tutto questo è dentro la nostra musica!

UNO DEGLI ELEMENTI PIU’ IMPORTANTI E’ SICURAMENTE IL LAVORO DELLE DUE CHITARRE. A TAL PROPOSITO, COME NASCONO I VARI PEZZI? QUAL E’ L’ITER DI COMPOSIZIONE?
– Scriviamo principalmente da casa: non siamo mai stati una band che si riunisce in sala prove per essere creativa. In questo modo abbiamo tutto il tempo necessario perché un riff o una melodia si sviluppino correttamente prima di finire in una canzone!

GIA’ CON “DEALIN’ DEATH” AVEVATE AFFINATO IL TIRO; CON IL NUOVO “SENTINELS” VI SIETE – COME DIRE – SUPERATI, RIUSCENDO A SCHIACCIARE ANCOR DI PIU’ L’ACCELERATORE, PUR TENENDO LA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO. CHI SONO I ‘SENTINELS’ E COSA RAPPRESENTA LA SCACCHIERA RIPORTATA IN COPERTINA?
– Grazie! È bello sentire questi responsi! Abbiamo pensato che fosse un titolo fantastico per l’album: nella canzone stessa, le sentinelle sono a guardia di un antico regno. L’evasione nella sua forma più pura: riempite quel regno con quello che volete, che sia l’universo heavy metal o il vostro salotto! È vostro!

ENTRANDO NEL DETTAGLIO DI ALCUNI DEI VOSTRI BRANI, UNO DEI MIGLIORI E’ SICURAMENTE “WHERE THERE’S A WHIP (THERE IS A WAY)”, IN CUI VI E’ UN PERFETTO MIX TRA LE STROFE THRASH (SLAYER) E UN REFRAIN PIU’ MELODICO.
UN ALTRO EPISODIO PARTICOLARE E’ LA STRUMENTALE “DER TOD TRAGT SCHWARZES LEDER”. COME E’ NATO QUESTO PEZZO DALLE TINTE CINEMATOGRAFICHE?

– Ero a casa di un amico e lui aveva un libro sui film gialli e le loro locandine. “Der Tod Trägt Schwarzes Leder” è il nome tedesco della pellicola italiana “La polizia chiede aiuto”. Quando ho visto il titolo tedesco, che si traduce letteralmente in “la morte indossa la pelle nera”, ho pensato: “questo è il miglior titolo di canzone di sempre per noi!”. Ma credo che non avremmo mai cantato in tedesco e così si è trasformata in pezzo strumentale, con quella melodia da ninna nanna! Adoro questa estetica!

ABBIAMO LETTO CHE “UNHALLOWED & FORGOTTEN” SI BASA SUL FILM “BLIND DEAD”. CI POTETE DESCRIVERE QUESTA CONNESSIONE?
– Sì, anche questo caso l’estetica che circonda questo film è straordinaria! Ha un fascino medievale che, almeno per me, è molto heavy metal. Ci è sempre piaciuto scrivere di cose horror e di suspense. Ci siamo buttati a capofitto in quell’immaginario.

IN UN MONDO MUSICALE, E NON, DOVE SI CERCA SPESSO DI SORPRENDERE, ANDANDO OLTRE CERTI PALETTI, VOI AVETE SCELTO DI TORNARE INDIETRO NEL TEMPO. COME SPIEGATE QUESTA SCELTA?
– Per noi non è così! Siamo una band, non un movimento o un’epoca. Suoniamo solo la musica che ci piacerebbe ascoltare. Alla fine, il decennio da cui proviene questa musica non ha molta importanza, credo!

CAPITOLO PIANI FUTURI: COSA BOLLE IN PENTOLA? QUALI SONO I VOSTRI PROSSIMI PASSI AVETE PROGRAMMATO QUALCHE DATA LIVE ANCHE IN ITALIA?
– Faremo molti concerti in tutta Europa ma al momento, se non ricordo male, non sono previsti show italiani. Spero però che arrivi anche questa opportunità, amo l’Italia!

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