Quanto proposto in opere sorprendenti come “Devouring Ruin” e “Confluence” non poteva che trovare ulteriore conferma ed espansione nel nuovo “Thought Form Descent”, sesto full-length della curiosa carriera dei Wake. Il gruppo canadese ha decisamente cambiato pelle negli ultimi anni, distaccandosi dal ruvido grindcore degli esordi per cimentarsi in un death-black metal ricco di stratificazioni. “Thought…”, il primo disco del gruppo a uscire per Metal Blade Records, vede i Wake elevare all’ennesima potenza la formula sperimentata con le sue più recenti prove in studio, bilanciando in maniera sempre più fine violenza e riflessi crepuscolari, con toni malinconici a scandire ormai regolarmente le linee melodiche. Un’evoluzione rapida ed esaltante, quella dei canadesi, che giustamente non sta passando inosservata fra i cultori delle moderne forme di metal estremo. Facciamo il punto della situazione con il batterista Josh Bueckert.
CHE NE DIRESTI DI PROVARE A DESCRIVERE L’ATTUALE MUSICA DEI WAKE? È UN DEATH-BLACK METAL VIGOROSO, EPPURE SPESSO SUL FILO DELLA MALINCONIA. SEMBRA CHE ABBIATE VOLUTO ULTERIORMENTE ESPANDERE IL SUONO DI “DEVOURING RUIN” E “CONFLUENCE” – E CI SIETE RIUSCITI. RACCONTACI LA VOSTRA VERSIONE.
– Devo dire che hai esattamente ragione. Volevamo solo spingerci oltre e sviluppare ciò che abbiamo iniziato con “Devouring Ruin”. Scherzando, ma non troppo, ci piace chiamarci gli “Alice in Chains death metal”, davanti alle persone che non ascoltano metal. È una definizione ironica, ma che sempre più spesso suona piuttosto appropriata.
COME PARAGONERESTI “THOUGHT FORM DESCENT” AGLI ULTIMI DUE DISCHI? HO APPREZZATO COME I WAKE ABBIANO GRADUALMENTE AGGIUNTO NUOVE INTERESSANTI DINAMICHE ALLA LORO MUSICA. SENTO OGNI TANTO ANCHE INFLUENZE DI VECCHIO DEATH E BLACK METAL (DISSECTION, VECCHI OPETH, ECC.), MA SI PRESENTANO COME COSIDDETTE “EASTER EGG”, NASCOSTE IN TRAME COMPLETAMENTE DIVERSE, DOVE È LA VOSTRA PERSONALITÀ A SPICCARE.
– Capisco perché percepisci quelle cose. Man mano che ci siamo allontanati dal grindcore, ci è venuto spontaneo aggiungere più melodia, profondità, diversi strati di suoni e ritmi più complicati, tutti elementi che fanno parte del death e del black metal che più amiamo. I Dissection sono sicuramente un’influenza enorme: è bello constatare che alcune di queste vecchie band che adoriamo da sempre si stiano facendo largo nella nostra musica, la quale è certamente piuttosto moderna. Insieme a varie metal band, ci sono un sacco di altre influenze nel prodotto finale: non sempre sono subito evidenti, ma le puoi comunque identificare se sai cosa ascoltare.
QUANDO SI TRATTA DI INFLUENZE, PENSI CHE CI SIA QUALCOSA DI PARTICOLARMENTE NUOVO CHE SI È INSINUATO NEL SUONO E NELL’ESTETICA DEI WAKE NEGLI ULTIMI ANNI?
– Niente di troppo specifico. Penso che, da grandi fan di tanti tipi di musica, abbiamo tutti voglia di restare aggiornati. Occasionalmente capita che un nuovo disco esca e ci piaccia subito molto, ma penso che lo sviluppo del nostro suono sia stato per lo più naturale, come diretta conseguenza di una nostra crescita personale. Se le novità che stiamo ascoltando ci stanno influenzando, probabilmente il tutto avviene molto inconsciamente.
CI SONO SUONI CHE CONTINUANO A ESSERE COMPLETAMENTE E PERMANENTEMENTE ‘OFF LIMITS’ PER LA PROPOSTA DEI WAKE?
– Credo che ci siamo posti dei limiti ragionevoli. Non avremo mai dei sample estratti da cartoni animati o qualcosa di ridicolo, ma non abbiamo mai paura di provare le nuove idee che ognuno di noi suggerisce. Sappiamo tutti cosa vogliamo che questa band rappresenti e, anche se un’idea sembra inizialmente stupida, rispettiamo a tal punto il talento di ognuno di noi da sapere che c’è una possibilità che possa funzionare nel nostro sound, quindi non ci tiriamo indietro nel provarla.
PARLACI DELLA COMPOSIZIONE DI “THOUGHT FORM DESCENT”. SONO ENTRATE IN GIOCO NUOVE DINAMICHE FRA DI VOI? L’ACCORDO CON METAL BLADE HA PORTATO ULTERIORE PRESSIONE E/O ENTUSIASMO?
– Non avendo nient’altro su cui concentrarci come band durante i lockdown, siamo subito stati molto coinvolti nel processo di scrittura. Penso che negli ultimi anni abbiamo davvero trovato il processo di scrittura ideale per noi e anche per questo disco ci siamo assai divertiti a lavorare insieme. Inoltre, sapere che l’album sarebbe uscito su Metal Blade ci ha ulteriormente motivato. Abbiamo investito molto tempo, energia e denaro in “Devouring Ruin” e quando siamo stati costretti a rinunciare ad andare in tour, abbiamo scelto di scrivere e registrare nuova musica per confezionare un album che lo superasse sotto ogni punto di vista.
METAL BLADE È UNA PIATTAFORMA PIÙ INFLUENTE RISPETTO ALLA TRANSLATION LOSS E AD ALTRE ETICHETTE CON CUI AVETE LAVORATO IN PASSATO. COSA SPERATE DI OTTENERE ORA CHE SIETE SALITI DI LIVELLO?
– Spero solo che possiamo portare questa band a un livello superiore, ma restando comunque intransigenti nella nostra visione musicale.
CI SONO DEI PASSAGGI O INTERE CANZONI NEL NUOVO ALBUM CHE TI FANNO DIRE “WOW, QUESTO LO ABBIAMO DAVVERO FATTO NOI?!”?
– Assolutamente, abbiamo lavorato duramente per realizzare quest’opera, e per quanto non ascolti molto spesso la mia band, sono entusiasta di ciò che abbiamo fatto. Non citerò brani nello specifico, ma è una bella sensazione quando la tua musica ti risulta oggettivamente valida da semplice ascoltatore.
LE CANZONI SONO COLLEGATE A LIVELLO TEMATICO QUESTA VOLTA?
– Sì, i testi sono ancora una volta opera di Kyle, il quale ama scrivere dei concept. Questo album segue un personaggio impegnato a esplorare la mente e cosiddetti sogni lucidi. I testi hanno un taglio meno personale del solito e il tutto può apparire come una sorta di esperienza universale.
WAKE È LA VOSTRA ARTE, MA COSA FANNO I MEMBRI DELLA BAND QUANDO RIPONGONO GLI STRUMENTI?
– Tutti abbiamo dei lavori stabili e siamo dei tipi normalissimi. Tutti leggiamo libri, guardiamo sport, usciamo a bere una birra, andiamo in bicicletta, ascoltiamo musica e collezioniamo dischi. Niente di troppo strambo.
SONO CURIOSO DI SAPERE SE I VOSTRI VECCHI FAN SONO RIMASTI CON VOI FINO AD OGGI. SIETE CAMBIATI MOLTO DAGLI INIZI: CHI È IL VOSTRO ASCOLTATORE OGGI?
– Questa è un’ottima domanda e non ne ho davvero idea. Abbiamo alcune persone che da sempre vengono a trovarci ogni volta che siamo nella loro città, ma dal momento che siamo riusciti ad andare in tour solo due volte da quando sono usciti “Devouring Ruin” e “Confluence”, non so ancora quale sia oggi il nostro fan medio. Immagino solo più fan del metal, piuttosto che grind e punk, ma è solo un’ipotesi.
DI RECENTE AVETE GIRATO GLI STATI UNITI CON ORIGIN E MISERY INDEX, COM’È STATO TORNARE IN TOUR DOPO UN PAIO D’ANNI? COME HANNO REAGITO LE PERSONE AL VOSTRO MATERIALE RECENTE?
– È stato fantastico e anche un enorme sollievo. Sembrava che nulla fosse cambiato e la vita fosse di nuovo normale. È stato come riprendere ad andare in bicicletta dopo un paio d’anni. Sembrava che le persone apprezzassero il repertorio recente e, da parte mia, sono entusiasta di poter tornare in tour e proporre finalmente questo materiale dopo che le persone hanno avuto modo di ascoltarlo su disco. Speriamo di potere venire presto in Italia ed esplorare il vostro paese.