Usciti con un nuovo, devastante album intitolato “World Torn Asunder”, gli americani Warbringer si confermano come una delle migliori – se non la migliore – giovane band thrash metal, un genere che grazie alla ventata di ottime produzioni di questi nuovi gruppi, cresciuti con i dischi della Bay-area, ha riportato in auge il movimento costringendo i mostri sacri a re-impegnarsi per non poter più campare di rendita. Del terzo album del gruppo in quattro anni, ne parliamo con il chitarrista John Laux, che in una lunga intervista ci spiega come lui e gli altri membri del gruppo si sono avvicinati a questo genere musicale, coronando il sogno di suonare assieme ai loro idoli.
ALLORA QUALI SONO LE PRIME REAZIONI AL NUOVO ALBUM?
“Estremamente positive. Anche se la recensione è critica, prendiamo comunque una votazione decente. La reazione dei fan invece è stata fantastica, siamo quindi veramente orgogliosi di questo risultato”.
C’È UNA PROIEZIONE DI VENDITA PER L’ALBUM?
“Durante la prima settimana negli Stati Uniti, Soundscan (che si occupa delle rilevazioni delle vendite discografiche, ndR) ha certificato che abbiamo venduto bene, meglio del nostro ultimo album. Considerato quanto abbiamo girato in tour per la prevendita di ‘Waking Into Nightmares’ due anni fa (abbiamo suonato più di 100 show con Soilwork, Kreator ed Exodus), unitamente al calo senza fine delle vendite nell’industria musicale e il nostro approccio “’uori dal radar’ di questa volta (cioè quello di non suonare per un anno per creare l’attesa) sono veramente soddisfatto dei numeri della prima settimana di vendita, destinati peraltro a crescere”.
COSA CI DICI DEL VOSTRO CONTRATTO CON LA CENTURY MEDIA? SONO SODDISFATTI DEL VOSTRO LAVORO E LO SIETE VOI IN MERITO ALLA PROMOZIONE DEI VOSTRI ALBUM DA PARTE DELL’ETICHETTA?
“Decisamente sì. Ad esempio sono loro ad aver reso possibile questa intervista! Siamo onorati di far parte del loro roster. È un etichetta che copre il mondo intero e che ci ha sempre supportato. Nel corso degli anni abbiamo suonato anche trecento volte in un anno facendo sempre la nostra parte in termini di accordi. Pur considerando la nostra giovane età, penso che ci ritengano molto affidabili”.
SUONI OGNI GIORNO? LAVORI ALLE CANZONI SPESSO?
“Prima sì. Poi mi è venuta una tendinite per la troppa pratica quindi mi sono dovuto fermare per guarire completamente. Scrivere canzoni mentre siamo in tour è difficile. Preferisco scrivere dei riff durante le sessioni di pratica. Se vengono fuori bene, li registro e ci aggiungo un giro di batteria magari. Alcune canzoni nuove sono nate così, prendendo forma un anno prima di entrare in studio”.
QUALI SONO A TUO GIUDIZIO LE TRACCE MIGLIORI DELL’ALBUM, QUELLE CHE PROBABILMENTE INSERIRETE NELLA SCALETTA DEI PROSSIMI CONCERTI?
“Siamo fieri di tutte le nostre composizioni e ci divertiamo ad alternarle durante i nostri concerti per vedere come il pubblico reagisce. Ad oggi, ‘Living Weapon’, ‘Shattered Like Glass’ e ‘Demonic Ecstasy’ hanno fatto parte della scaletta in ogni nostro show. Penso che ‘Demonic Ecstasy’ sia unica per quanto mi riguarda, mi piace interrompere il ritmo dello show con un riff così pesantemente sludge. ‘Savagery’ è una delle preferite di Adam, cui piace l’influenza Entombed di questo brano. E anche il pubblico sembra apprezzarla”.
IN QUALI ASPETTI DELLA VOSTRA MUSICA (SUONO, PRODUZIONE, SCRITTURA DELLE CANZONE) PENSI CHE SIATE MIGLIORATI MAGGIORMENTE?
“In tutta onestà abbiamo cambiato i nostri metodi. Prima del cambio abbiamo sempre lavorato assieme alle canzoni, come gruppo, e siamo finiti a litigare per ogni dettaglio. Ora ci focalizziamo sulla struttura di canzoni che facciano subito presa sull’ascoltatore. Facciamo del nostro meglio affinché ogni brano abbia una schema differente nello stile e nel tema musicale. Penso che queste qualità siano davvero importanti per attrarre l’attenzione dell’ascoltatore, specie quando si suona musica aggressiva come la nostra. Nel tempo siamo diventati inoltre molto più onesti nei riguardi delle nostre influenze. Gruppi di talento della NWOBHM ma anche band Death, Black, Grind e Hardcore Punk ci hanno tutte influenzato, come del resto le nostre thrash band preferite. Penso che questi elementi extra diano alle nostre canzoni un ulteriore profondità”.
NELL’EDIZIONE LIMITATA DELL’ALBUM TROVIAMO DUE COVER, UNA DEI BATHORY E UNA DEGLI UNLEASHED. PERCHÉ LE COVER, E PERCHÉ QUESTE ?
“Abbiamo scelto ‘Sacrifice’ dei Bathory perché siamo grandi fan del gruppo. Abbiamo pensato che sarebbe stata una grande canzone da usare come bonus. Comunque, non ci piace molto suonare delle cover dal vivo. La canzone degli Unleashed è stata registrata due o tre anni or sono con il nostro primo batterista Ryan Bates. Avevamo due giorni liberi fra il tour europeo e la nostra etichetta, la Century Media, era da tempo che ci chiedeva di imparare una canzone degli Unleashed per il classico album di cover invertite delle band sotto contratto. Eravamo quindi in un loft di fronte la sede dell’etichetta a Dortmund, in Germania, dove ci informarono che il giorno seguente c’era lo studio di registrazione prenotato per noi. Imparammo il pezzo di notte e il mattino dopo ‘Execute Them All’ divenne realtà”.
CONSIDERATA QUINDI LA COVER DEGLI UNLEASHED, UNA BAND DEATH METAL, COSA NE PENSI DI QUESTO GENERE? SEGUI LA SCENA COME FAN?
“Mi sono piaciute molte band death metal anche perché penso che le influenze dei gruppi seminali siano facilmente riscontrabili nella nostra musica. Come chitarrista io e Adam dobbiamo molto a Chuck Schuldiner e ai Death. Ci siamo svezzati musicalmente sui riff di questo gruppo e abbiamo imparato molto dall’evoluzione di Chuck come musicista. Altri gruppi che ammiriamo sono inoltre gli Entombed, i Carcass e i Napalm Death, fra gli altri”.
ALCUNI FAN DEL NOSTRO PORTALE, COMMENTANDO IL VOSTRO NUOVO VIDEO HANNO SCRITTO: ‘TUTTO SI PUÒ DIRE MENO CHE NON SUONINO THRASH METAL!’. SEI OVVIAMENTE D’ACCORDO IMMAGINO.
“Totalmente (ride, ndR). Se il video in questione è quello di ‘Shattered Like Glass’ (si lo è, ndR), ti dico che i primi riff della canzone sono pesantemente influenzati da un pattern hardcore. Sentiamo di essere una live band molto tosta e ci piace decisamente fare headbanging durante i nostri concerti”.
IL SUONO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM È ECCEZIONALE. CHI HA CURATO LA PRODUZIONE? ANCORA GARY HOLT?
“No, Gary Holt non è un produttore a tempo pieno. Ha lavorato su ‘Waking Into Nightmares’ perché era un nostro amico e all’epoca avemmo qualche problema a trovare un produttore per un periodo già fissato. Molta gente è rimasta sorpresa quando abbiamo annunciato che sarebbe stato Steve Evetts, famoso per i suoi lavori con i The Dillinger Escape Plan e gli Every Time I Die fra gli altri, a occuparsi della produzione. È importante capire che quando scegli un produttore, la qualità dei suoi lavori è molto più importante delle band con cui lavora. Steve ha una lunga carriera alle spalle che include collaborazioni con Incantation, MOD, e Sepultura. In termini estetici, abbiamo scelto lui perché non ha problemi a creare una sconfinata, organica atmosfera che suoni sia naturale che moderna. Non siamo fan di molte nuove release di metal moderno che suonano con sample perfetti che rimpiazzano ogni colpo di batteria e che copiano pari pari delle tracce di chitarra. Steve ha creduto nel cogliere tutta la magia della presa diretta, quindi quello che voi sentite sull’album è esattamente quello che noi sentivamo in studio”.
I WARBRINGER HANNO TRE ALBUM SUL MERCATO ATTUALMENTE MA GRANDI GRUPPI DEL GENERE COME SLAYER, TESTAMENT, KREATOR, SODOM, ED EXODUS E VIA DICENDO STANNO ANCORA PRODUCENDO BUONA MUSICA. DOVRETE ASPETTARE ANCORA PER CONQUISTARE IL TRONO DEL THRASH METAL?
“Prima di dedicarci totalmente e seriamente alla band, la forza di base che ci ha guidato è stata quella di suonare insieme per divertirsi. Siamo onorati di aver costruito una carriera che ci ha permesso di aprire i concerti delle band da te menzionate”.
QUAL È A TUO GIUDIZIO LA BAND DI THRASH METAL PIÙ IN FORMA OGGI? SLAYER? EXODUS? KREATOR?
“Questi tre gruppi sono in cima a tutti attualmente. Penso che sia fantastica la maniera in cui i fan più giovani abbiano risvegliato in queste band lo spirito originario, richiamandole in pista per girare ancora in tour”.
CONSIDERATA LA VOSTRA GIOVANE ETÀ, QUANDO AVETE INIZIATO AD ASCOLTARE METAL IL THRASH AVEVA GIÀ ESPRESSO IL MEGLIO IN TERMINI DI ALBUM. AVEVATE QUINDI UNA TONNELLATA DI OTTIMI ALBUM DA ASCOLTARE. DA DOVE AVETE INIZIATO?
“Quando ho ascoltato ‘Tornado Of Souls’ dei Megadeth, album ‘Rust In Peace’, ho deciso che avrei suonato la chitarra in questa maniera. Da allora in avanti i nostri ascolti sviluppavano i nostri gusti sempre in maniera più pesante. Quando assieme a Kevill realizzammo che ad entrambi piaceva ‘Pleasure To Kill’ dei Kreator, provammo a scrivere una canzone thrash che ci fece capire che era quello il genere di musica che avremmo sviluppato. Parlando dei Kreator, ‘Coma Of Souls’ è un album davvero importante perché dimostra come un gruppo thrash possa evolversi pur mantenendo un retaggio di brutalità. Demolition Hammer, Dark Angel, Razor, Sacrifice, Artillery, Destruction e via dicendo, tutti questi gruppi furono dei catalizzatori per il nostro suono”.
TRE ALBUM IN QUATTRO ANNI. AVETE MOLTO TEMPO DA DEDICARE ALLA SCRITTURA DELLE CANZONI. SIETE PER CASO GIÀ ALL’OPERA PER IL QUARTO LAVORO?
“No ma mi piacerebbe. Ora siamo in tour per promuovere ‘Worlds Torn Asunder’, attualmente in America e successivamente in Europa di supporto agli Arch Enemy”.
QUALCOS’ALTRO DA AGGIUNGERE?
“Voglio ringraziare i nostri fantastici fan. Suoneremo presto vicino a voi e se volete divertirti venite a cantare con noi le nuove canzoni di ‘Worlds Torn Asunder’!”.