Lo avevamo visto in condizioni piuttosto buone lo scorso agosto, con i suoi Nevermore sul Main Stage dell’ultimo Summer Breeze Open Air, e ora lo ritroviamo tra noi e in uno stato di forma davvero ottimo con il suo primo album solista. Stiamo ovviamente parlando di Warrel Dane, una delle voci più caratteristiche dell’attuale scena metal, oggi apparentemente tornato a nuova vita dopo un periodo buio causato da abusi di alcol e droga. Una sorta di nuovo inizio sottolineato in grande stile dalla pubblicazione di “Praises To The War Machine”, disco scritto in collaborazione con l’ex Soilwork Peter Wichers e l’ex Himsa Matt Wicklund e alfiere di un sound sì lontano da quello dei Nevermore, ma certo non meno convincente. Andiamo ad analizzarlo proprio con l’aiuto del cantante di Seattle…
“Ci pensavo da tempo, a dire il vero. Non è un’idea recente… le basi del progetto sono state poste addirittura durante il tour di ‘Dead Heart In a Dead World’. In quell’occasione ebbi modo di conoscere Peter dei Soilwork e di trascorrere parecchio tempo con lui. È un bravissimo ragazzo e ha gusti molto simili ai miei. Durante quel tour abbiamo insomma iniziato a discutere della possibilità di lavorare insieme e immediatamente ci siamo ritrovati sulla stessa lunghezza d’ona: entrambi volevamo realizzare un disco che fosse composto da canzoni vere e proprie… materiale immediato e basato sulla voce, non su tecnicismi o lunghe parti strumentali”.
CI È VOLUTO DUNQUE PARECCHIO TEMPO PER CONCRETIZZARE L’IDEA…
“Sì, perchè con i Nevermore siamo stati quasi sempre in tour negli anni successivi e abbiamo anche pubblicato altri due album! Non c’era proprio il tempo per pensare a un disco solista. Ho dovuto aspettare questo lungo break e, nel frattempo, attendere anche che Peter si liberasse dai suoi altri impegni. Una volta disponibili entrambi, è stato semplice dare il via ai lavori. Peter componeva la musica e me la spediva in formato CD… io l’ascoltavo e studiavo le parti vocali. Mi è capitato di farlo anche sul tour bus, mentre gli altri della band dormivano. Poi Matt e Dirk hanno aggiunto qualche altra idea e abbiamo finalmente iniziato a registrare”.
“Sì, perchè con i Nevermore siamo stati quasi sempre in tour negli anni successivi e abbiamo anche pubblicato altri due album! Non c’era proprio il tempo per pensare a un disco solista. Ho dovuto aspettare questo lungo break e, nel frattempo, attendere anche che Peter si liberasse dai suoi altri impegni. Una volta disponibili entrambi, è stato semplice dare il via ai lavori. Peter componeva la musica e me la spediva in formato CD… io l’ascoltavo e studiavo le parti vocali. Mi è capitato di farlo anche sul tour bus, mentre gli altri della band dormivano. Poi Matt e Dirk hanno aggiunto qualche altra idea e abbiamo finalmente iniziato a registrare”.
CHI VI HA ISPIRATO DURANTE LA STESURA DEL DISCO? CI SONO DEGLI ARTISTI O DELLE BAND IN PARTICOLARE CHE AVETE PRESO COME MODELLO?
“Dovresti fare questa domanda a Peter… comunque, personalmente, ci trovo tanti classici del metal e del rock. Non saprei dirti una band in particolare. In qualche brano, anche delle influenze più moderne, però… del resto, Peter è un ragazzo giovane e ascolta di tutto”.
“Dovresti fare questa domanda a Peter… comunque, personalmente, ci trovo tanti classici del metal e del rock. Non saprei dirti una band in particolare. In qualche brano, anche delle influenze più moderne, però… del resto, Peter è un ragazzo giovane e ascolta di tutto”.
QUAL È IL BRANO CHE PREFERISCI ALL’INTERNO DELL’ALBUM?
“In questo momento è senza dubbio la cover di ‘Lucretia My Reflection’. E con questo non voglio certo sminuire l’operato di Peter, che ha composto la maggior parte dei brani. È solo che sono un grandissimo fan dei Sisters Of Mercy e cantare quella canzone mi mette i brividi… soprattutto perchè siamo riusciti a conferirle un tocco personale. Se ascolti tutto il disco di fila, puoi quasi non accorgerti che si tratta di una cover”.
“In questo momento è senza dubbio la cover di ‘Lucretia My Reflection’. E con questo non voglio certo sminuire l’operato di Peter, che ha composto la maggior parte dei brani. È solo che sono un grandissimo fan dei Sisters Of Mercy e cantare quella canzone mi mette i brividi… soprattutto perchè siamo riusciti a conferirle un tocco personale. Se ascolti tutto il disco di fila, puoi quasi non accorgerti che si tratta di una cover”.
NELLA TRACKLIST HAI INCLUSO ANCHE UN’ALTRA COVER: “PATTERNS” DI PAUL SIMON…
“Sì, una scelta semplice… da quando i Nevermore hanno inciso ‘The Sound Of Silence’, tutti sanno che sono un ammiratore di Simon & Garfunkel. ‘Patterns’ è uno dei miei brani preferiti di Simon e ho voluto ripetere l’esperienza…”.
“Sì, una scelta semplice… da quando i Nevermore hanno inciso ‘The Sound Of Silence’, tutti sanno che sono un ammiratore di Simon & Garfunkel. ‘Patterns’ è uno dei miei brani preferiti di Simon e ho voluto ripetere l’esperienza…”.
COME OVVIO, HAI CURATO TUTTI I TESTI DELL’ALBUM. NON LI HO SOTTOMANO, MA MI SEMBRANO MOLTO PERSONALI…
“Sì, essendo il mio primo disco solista, i testi sono ancora più personali del solito questa volta. parlo di mie esperienze di vita, di ricordi… ci sono tantissime riflessioni… è stato terapeutico trattare certi temi. C’è poi anche qualche testo legato all’attualità… a come vanno le cose negli Stati Uniti e, in generale, nel mondo”.
“Sì, essendo il mio primo disco solista, i testi sono ancora più personali del solito questa volta. parlo di mie esperienze di vita, di ricordi… ci sono tantissime riflessioni… è stato terapeutico trattare certi temi. C’è poi anche qualche testo legato all’attualità… a come vanno le cose negli Stati Uniti e, in generale, nel mondo”.
C’È UN TESTO AL QUALE TI SENTI LEGATO IN PARTICOLAR MODO?
“Sì, è quello di ‘Brother’, che parla appunto di mio fratello. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto… non lo vedo da tantissimo tempo. Ho saputo che è gravemente malato e questo mi ha fatto riflettere su tante cose che riguardano noi e la nostra famiglia. Non credo che avrà mai modo di ascoltare il pezzo… e, sinceramente, lo spero, perchè la cosa mi imbarazzerebbe alquanto”.
“Sì, è quello di ‘Brother’, che parla appunto di mio fratello. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto… non lo vedo da tantissimo tempo. Ho saputo che è gravemente malato e questo mi ha fatto riflettere su tante cose che riguardano noi e la nostra famiglia. Non credo che avrà mai modo di ascoltare il pezzo… e, sinceramente, lo spero, perchè la cosa mi imbarazzerebbe alquanto”.
SO CHE IN PASSATO HAI AVUTO PROBLEMI CON L’ALCOL… PARLI ANCHE DI QUESTO NEI TESTI?
“Sì, c’è qualcosa su quell’argomento. Oggi sono a posto, non abuso più di quella roba, ma ho passato anni a rovinarmi il fisico e il cervello. Sono esperienze che ti segnano profondamente, era inevitabile che venissero fuori nei testi”.
“Sì, c’è qualcosa su quell’argomento. Oggi sono a posto, non abuso più di quella roba, ma ho passato anni a rovinarmi il fisico e il cervello. Sono esperienze che ti segnano profondamente, era inevitabile che venissero fuori nei testi”.
PENSI CHE QUESTO TUO STATO DI BUONA SALUTE ABBIA INFLUITO SULLA RIUSCITA FINALE DEL DISCO?
“Certo, oggi canto meglio e mi sento una persona migliore. Se mi arrabbio o sono depresso è solo perchè penso a tutto il tempo che ho sprecato a essere ubriaco o in un altro mondo. Ho trascorso giorni interi a non capire dov’ero e cosa facevo… oggi mi sembra quasi di aver iniziato una nuova vita. Mi sento un altro e anche il fisico ne sta giovando… ho perso più di una decina di chili da quando ho smesso di bere”.
“Certo, oggi canto meglio e mi sento una persona migliore. Se mi arrabbio o sono depresso è solo perchè penso a tutto il tempo che ho sprecato a essere ubriaco o in un altro mondo. Ho trascorso giorni interi a non capire dov’ero e cosa facevo… oggi mi sembra quasi di aver iniziato una nuova vita. Mi sento un altro e anche il fisico ne sta giovando… ho perso più di una decina di chili da quando ho smesso di bere”.
CAMBIANDO ARGOMENTO, HAI INTENZIONE DI ESIBIRTI DAL VIVO PER PRESENTARE IL MATERIALE DI “PRAISES…”?
“Senz’altro… stiamo confermando i primi concerti in questi giorni. Forse ci sarà anche un vero e proprio tour, ma è presto per parlarne. Vediamo prima come verrà accolto il disco…”.
“Senz’altro… stiamo confermando i primi concerti in questi giorni. Forse ci sarà anche un vero e proprio tour, ma è presto per parlarne. Vediamo prima come verrà accolto il disco…”.
SUL PALCO SARAI ACCOMPAGNATO DALLA STESSA LINEUP DEL DISCO?
“Non credo che Peter vorrà partecipare… detesta andare in tour… ha lasciato i Soilwork proprio per quello. Matt invece non vede l’ora, quindi penso che una chitarra verrà affidata a lui. Per il resto della lineup ho in mente qualche nome, ma nulla è confermato a oggi”.
“Non credo che Peter vorrà partecipare… detesta andare in tour… ha lasciato i Soilwork proprio per quello. Matt invece non vede l’ora, quindi penso che una chitarra verrà affidata a lui. Per il resto della lineup ho in mente qualche nome, ma nulla è confermato a oggi”.
SUONERETE SOLO BRANI DA “PRAISES…” O INSERIRAI IN SCALETTA ANCHE QUALCOSA DAL REPERTORIO DELLE TUE ALTRE BAND?
“Sicuramente cercheremo di suonare gran parte dei pezzi di ‘Praises…’, poi mi piacerebbe proporre almeno due classici dei Sanctuary. Questa è un’ottima occasione per rispolverare quel materiale. La gente infine mi sta anche chiedendo di proporre qualcosa dai primi lavori dei Nevermore e sto valutando che cosa andare a ripescare… tutto dipenderà dal tempo che avremo a disposizione”.
“Sicuramente cercheremo di suonare gran parte dei pezzi di ‘Praises…’, poi mi piacerebbe proporre almeno due classici dei Sanctuary. Questa è un’ottima occasione per rispolverare quel materiale. La gente infine mi sta anche chiedendo di proporre qualcosa dai primi lavori dei Nevermore e sto valutando che cosa andare a ripescare… tutto dipenderà dal tempo che avremo a disposizione”.
HAI DELLE ASPETTATIVE PARTICOLARI PER QUANTO RIGUARDA “PRAISES…”?
“No, devo dire che sono già contento del fatto che sia venuto proprio come volevo e che sia piaciuto a tutti i giornalisti con cui ho parlato sino a ora. Poi se venderà bene, tanto meglio. Non mi aspetto niente e questa, secondo me, è la maniera migliore per affrontare situazioni di questo tipo… tutto quello che arriverà in più sarà una gradita sorpresa e non potrà che rendermi felice”.
“No, devo dire che sono già contento del fatto che sia venuto proprio come volevo e che sia piaciuto a tutti i giornalisti con cui ho parlato sino a ora. Poi se venderà bene, tanto meglio. Non mi aspetto niente e questa, secondo me, è la maniera migliore per affrontare situazioni di questo tipo… tutto quello che arriverà in più sarà una gradita sorpresa e non potrà che rendermi felice”.
PER CONCLUDERE, NOVITÀ SUL FRONTE NEVERMORE?
“Jeff Loomis sta lavorando al suo album solista, ma ha in cantiere anche dei nuovi brani per i Nevermore. Nei prossimi mesi cercheremo di pubblicare finalmente il nostro DVD, poi, una volta uscito anche il disco di Jeff, inizieremo a pensare seriamente al prossimo full-length. Ci vorrà del tempo, ma non abbiamo alcuna intenzione di pubblicare un nuovo album tanto per fare…”.
“Jeff Loomis sta lavorando al suo album solista, ma ha in cantiere anche dei nuovi brani per i Nevermore. Nei prossimi mesi cercheremo di pubblicare finalmente il nostro DVD, poi, una volta uscito anche il disco di Jeff, inizieremo a pensare seriamente al prossimo full-length. Ci vorrà del tempo, ma non abbiamo alcuna intenzione di pubblicare un nuovo album tanto per fare…”.