Un ritorno… e che ritorno. Gli americani del New Jersey Whiplash, alfieri storici del thrash metal anni ’80 d’oltreoceano, tornano sulla scena con un nuovo album in fase di preparazione. L’importanza storica del gruppo è conosciuta da tutti gli amanti del thrash metal. Fermi dal 1998, e assorbito lo shock per la morte del bassista storico del gruppo Tony Bono avvenuta nel 2002, il gruppo torna alla ribalta nelle vesti di terzetto, per riproporre le atmosfere thrash metal di dieci anni fa nella stessa maniera di allora nel nuovo album disponibile a breve. E poi tanti concerti, il primo dei quali sarà proprio in Italia, a Milano. Metalitalia.com ha sentito per voi il leader Tony Portaro, chitarrista storico del gruppo, che si è occupato anche delle parti di voce su alcuni album della discografia degli americani e anche sul nuovo “Unborn Again”. Non dimenticate inoltre che il gruppo sarà l’headliner dell’Hellbrigade Festival che si terrà il 13 giugno al Thunder Road di Codevilla (PV). A voi quindi questa succulenta intervista thrash metal!
ANDIAMO DRITTI AL DUNQUE. “UNBORN AGAIN” SARA’ IL VOSTRO NUOVO ALBUM, VUOI DIRCI A CHE PUNTO SONO LE REGISTRAZIONI?
“Salve! Tutte le parti di voce e degli strumenti sono state registrate. Qualche parte di chitarra che ci è piaciuta nella fase di pre-produzione sarà inserita nei prossimi giorni quando faremo, inoltre, il missaggio e la masterizzazione a Berlino (conclusasi negli ultimi giorni di aprile, ndR)”.
QUANDO SARA’ PUBBLICATO?
“Credo il 15 luglio, se ogni cosa andrà come previsto. La copertina è fantastica”.
VORRESTI INTRODURRE LA FORMAZIONE COMPLETA DEL GRUPPO NEL 2009? ABBIAMO SAPUTO CHE RICH DAY, GIA’ NEI PRIMAL FEAR, SUONERA’ IL BASSO CON VOI, E’ VERO?
“Esatto. Siamo diventati nuovamente un terzetto, come saprai: io, Joe Cangelosi e Rich Day. Joe e Rich hanno suonato insieme fin da quando erano ragazzini. Hanno costruito una forte alchimia musicale, nel corso degli anni, simile a quella costruita fra me e Joe con le dozzine di show suonati insieme come Whiplash. Rich si è inserito molto naturalmente, sembra che sia con noi da molti mesi”.
COME SUONERA’ IL NUOVO ALBUM? POSSIAMO ASPETTARCI IL SOLITO THRASH METAL SENZA COMPROMESSI MARCHIATO WHIPLASH?
“Sì, senza dubbio. Questo nuovo album sarà molto vicino al suono originale del gruppo dell’epoca ‘Power and Pain’ e ‘Ticket to Mayhem’. Doppia cassa impazzita, basso e riff thrash che spaccheranno il culo!”.
FACCIAMO UN PO’ DI CRONISTORIA. LA BAND ERA GIA’ SCIOLTA QUANDO IL BASSISTA TONY BONO MORI’ NEL 2002 DOPO UN ATTACCO DI CUORE A TRENTOTTO ANNI, GIUSTO? DEV’ESSERE STATO UNO SHOCK PER VOI…
“Sì, è stato sconvolgente. Ricordo che mio padre mi chiamò al telefono mettendomi al corrente dell’accaduto. Era molto difficile da credere a quel tempo, ma detto da mio padre… sapevo che non stava scherzando…”.
AVETE MAI PENSATO DI ORGANIZZARE UNO SHOW IN SUA MEMORIA?
“Sì, ci abbiamo pensato. Non ricordo, però, per quale motivo questa idea non si è mai realizzata”.
COMMENTERESTI IN BREVE LA VOSTRA DISCOGRAFIA?
“Power and Pain” (1985): “Thrash metal grezzo, innovativo. Il produttore Norman Dunn ci chiese di registrare solamente le tracce più pesanti”.
“Ticket to Mayhem” (1987): “Leggermente più pulito a livello sonoro, ci fu l’aggiunta di parti di chitarra molto classiche”.
“Insult to Injury” (1990): “Su questo album ero concentrato sul mio lavoro di chitarra, invitai Glenn Hansen a suonare le parti di voce. Forse fu una scelta sbagliata,di cui avemmo la prova solamente dopo, con lo scarso supporto dell’etichetta culminato con delle vendite scarse”.
“Cult of One” (1996): “Forse il miglior suono di chitarra ritmico che io abbia mai avuto. Rob Gonzo era il frontman all’epoca. Ci sono delle tracce killer e dei duetti di chitarra molto validi fra me e Warren Conditi”.
“Sit Stand Kneel Prey” (1997): “Warren si prese cura della voce. Altre grandi parti di chitarra con delle ottime armonie. Eccellente il lavoro di basso ad opera di Jimmy Preziosa”.
“Thrashback” (1998): “Quì ci fu la reunion della formazione originale, i tre Tony, Bono, Scaglione e Portaro”.
COME E’ STATO REGISTRARE UN ALBUM DOPO UNA PAUSA DI OLTRE DIECI ANNI?
“E’ stato come sempre. Eravamo pronti e allenati. L’avanzamento della tecnologia e delle tecniche di registrazione digitali ha reso il processo di editing e missaggio delle canzoni molto più semplici. Ho finito da poco un corso di ventun settimane sulla produzione audio presso la New York University. Questo corso mi ha dato la conoscenza totale sull’uso degli strumenti che aiutano a tirare fuori il prodotto finito. Harris era altrettanto preparato sull’argomento. E’ stato quindi grande il risultato finale, perché io avevo un monitor nella stanza principale che era il clone di quello che Harris aveva nella stanza di controllo. Eravamo capaci di parlarci l’un l’altro mentre vedevamo assieme gli schermi dell’editing e del missaggio”.
QUALI SONO STATE LE TUE SENSAZIONI DURANTE LA PERMANENZA IN STUDIO? ERI PREOCCUPATO? IMPACCIATO DOPO QUESTA LUNGA ASSENZA?
“Non eravamo preoccupati, eravamo pur sempre dei musicisti professionisti e stagionati. Abbiamo suonato per centinaia di ore in studio durante gli anni, inoltre avevamo già registrato tutte le canzoni nel mio studio, il Concrete Island, durante la fase di pre-produzione. Quindi è stata la seconda volta che abbiamo registrato in studio queste canzoni”.
A PROPOSITO DEL NUOVO MATERIALE: DOPO DIECI ANNI, SIETE ANDATI IN STUDIO CON UN’IDEA PARTICOLARE DA REALIZZARE O SOLAMENTE CON L’INTENZIONE DI SUONARE THRASH METAL?
“Quando io e Joe abbiamo deciso di ripartire sapevamo esattamente la direzione da intraprendere. Volevamo il vecchio stile dei Whiplash dell’epoca ‘Power and Pain’. Questo è anche uno dei motivi che ci ha spinto a rimanere un terzetto. Tante, troppe volte ho sentito nel corso degli anni amici e fan che dicevano che avrei dovuto essere sempre io il cantante dei Whiplash, quindi eccomi qui alla voce come tutti chiedevano”.
TONY PORTARO E’ ANCHE CO-PRODUTTORE DELL’ALBUM ASSIEME A HARRIS JOHNS CHE HA COLLABORATO GIA’ CON CORONER, HELLOWEEN, KREATOR, SEPULTURA, SODOM E VOIVOD, FRA GLI ALTRI. COME STA ANDANDO QUESTA SQUADRA? SIEDE SOTTISFATTI?
“Non c’è stata nessuna battaglia! E’ stato fantastico lavorare con Harris. Ci sono sempre degli ostacoli quando registri in studio. Noi col tempo abbiamo imparato a superarli tutti, questa è la parte più grande della produzione, assicurarsi che niente ostacoli la via per fare il miglior album possibile”.
COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO (E IN CONTRATTO) CON LA PULVERISED RECORDS? C’ERANO MOLTE ETICHETTE INTERESSATE AL VOSTRO NUOVO ALBUM, QUELLO DEL RITORNO?
“Il nostro management ha parlato con la Pulverised. Loro hanno mostrato le loro capacità offrendoci inoltre un fantastico accordo senza neanche ascoltare una nota della nuova musica. Non potevamo immaginare un’offerta vicina a quanto offertoci dalla Pulverised. E, come nel passato, appena firmi per una label tutte le altre ti dicono che avrebbero voluto farti firmare per loro. Funziona così”.
PENSO CHE CI SARA’ UN TOUR MOLTO ESTESO DOPO IL NUOVO ALBUM, GIUSTO? PARTECIPERETE A QUALCHE FESTIVAL?
“Parteciperemo all’Hellbrigade Festival di Milano da voi, poi dovremmo suonare ad un festival norvegese ad agosto, al Jalometalli in Finlandia e al tedesco Wacken Festival. L’Europa è da sempre il nostro mercato più grande, amiamo essere da voi. Cercheremo di suonare anche in Spagna e Portogallo alla fine di agosto”.
SCHERZIAMO UN PO’, ADESSO: QUAL E’ LA MIGLIORE THRASH METAL BAND DEL NEW JERSEY? WHIPLASH O GLI OVERKILL?
“Mi piace pensare che non c’è più competizione fra noi. Questo era il bello della scena thrash della West Coast thrash negli anni ottanta. Le band erano unite nel rendere il genere quanto più popolare possibile. Sulla East Coast invece sembrava regnare invece l’attitudine ‘la mia band è migliore della tua’. Mi piace pensare che siamo fuori da questo. E’ una sensazione positiva quando hai l’opportunità di invitare della band che ti piacciono o che hai conosciuto per anni nel festival dove tu sei l’headliner. Contribuisce a formare una sorta di amicizia. Suoneremo con gli Hades per la prima volta al Keep It True Festival nel 2010. Onestamente, non ho tempo per ascoltare molta musica. Neanche le mie band preferite, i Deep Purple e i Trouble. Perfino quando guido la macchina ascolto i Whiplash, per prendere spunto per arrangiamenti o per idee sulla produzione o per qualsiasi altra aggiunta o critica”.
ULTIMA DOMANDA: SIETE TORNATI PER RIMANERE O COSA?
“Vorrei saperlo. Posso dirti che ‘Unborn Again’ ha un grande potenziale come ogni album dei Whiplash del passato e siamo veramente eccitati all’idea della risposta appena sarà collocato sugli scaffali. Inoltre, abbiamo scritto dei ritmi incredibili questa volta, ogni canzone è al posto giusto. E’ come se le canzoni si fossero scritte da sole. Era come se ci fosse un essere superiore che ci guidava dall’alto, forse è stato Tony Bono. Chi lo sa? Io e Joe abbiamo parlato dell’idea di continuare e ci piacerebbe subito cominciare a scrivere e a missare subito dopo la fase finale di questo album, ma dobbiamo prepararci per i concerti. La prima tappa è a Milano. Inoltre, l’incredibile accordo con la Pulverised Records ci lega per un solo album, lasciandoci la grande opportunità di fare come vogliamo in caso di ottimo riscontro. Ma per come ci hanno trattato e per il supporto che ci stanno dando, ci sentiamo obbligati a sentire cos’hanno in mente in merito al successore di ‘Unborn Again’ prima di considerare altre offerte. Grazie, Claudio, visitate il sito myspace.com/whiplashusa per avere una chance di vittoria della black Jackson Kelly guitar. Grazie!”.