L’Alcatraz di Milano ferve di preparativi prima del concerto meneghino dei Within Temptation. Forti di un nuovo album dall’enorme appeal radiofonico e di un sound rinnovato, più scintillante e confezionato che mai, la band olandese festeggia oggi un inatteso soldout, valido indice della popolarità raggiunta nella patria tricolore. Mentre gli operosi roadie e tecnici lavorano di buona lena all’impianto luci e audio per lo show della serata, noi incontriamo in uno dei salottini rialzati la bella cantante Sharon Den Adel per una breve ma intensa intervista, che tocca disparati argomenti tra cui i figli a casa, il tour e un futuro progetto… cinematografico! Leggete qui per conoscere tutti i retroscena…
OK, ECCOCI IN TOUR DI NUOVO! NOTIAMO SUBITO CHE ROBERT, TUO MARITO E FONDATORE DELLA BAND, NON C’È… CI RACCONTERESTI BENE COSA È SUCCESSO?
“Certo, in poche parole abbiamo appena avuto il nostro terzo bambino, e tre cominciano ad essere tanti da accudire. La più grande ha cinque anni e mezzo, e ha cominciato le scuole quest’anno, quindi non può venire in tour con noi, ha bisogno di maggior stabilità. Quindi lui è rimasto semplicemente a casa a badare i bambini, visto che entrambi non vogliamo sempre chiedere ai nonni di farlo per noi. Inoltre c’è l’intenzione da parte della band di lavorare a nuove canzoni, abbiamo anzi già iniziato, e così può nel tempo libero continuare il lavoro di composizione. Infine stiamo lavorando ad un progetto che riguarda un intero film, e non più tre video collegati da una tematica comune. L’esperienza fatta con questi tre video ci è molto piaciuta, adesso vogliamo cimentarci con un vero film”.
OK, A PROPOSITO INVECE DELLO SHOW DI STASERA… VI DOBBIAMO FARE DEI COMPLIMENTI! È UNA DATA SOLD-OUT. MA, DIMMI, QUANDO VI ERAVATE FORMATI, ERAVATE PRONTI AL SUCCESSO CHE POI AVETE GUADAGNATO?
“No, penso non sia una cosa che puoi ‘prevedere’. Certo, puoi sperarci, puoi decidere di formare un gruppo con sogni di gloria nella testa, ma non puoi mai prevedere se la strada scelta ti porterà al successo o no. E’ bello essere in Italia ancora, siamo onorati di suonare per questa audience fantastica, e siamo felici del sold out. Però, il punto non è se ci aspettassimo o meno tutto questo seguito. Noi suoniamo in ogni luogo meglio che possiamo, poi se viene tanta gente non possiamo che esserne felici”.
SEMPRE PARLANDO DEL TOUR ATTUALE… NELLA SCALETTA VI CONCENTRATE OVVIAMENTE SUL NUOVO LAVORO, MA COME MAI AVETE TOLTO OGNI RIFERIMENTO AD “ENTER”, UNO TRAI VOSTRI ALBUM MIGLIORI? NON PENSATE CHE AI FAN POTRÀ DISPIACERE DI NON SENTIRE QUELLE CANZONI?
“Be’, ad ogni tour cerchiamo di cambiare setlist, di proporre una scaletta completamente diversa… Stavolta, la natura del nuovo materiale lo rende adatto all’esecuzione dal vivo, e quindi la mole di canzoni che volevamo includere ci ha costretto a fare dei tagli. Comunque la gente vuole sentire anche l’album nuovo, pensiamo. Il materiale vecchio dovrebbero averlo sentito già così tante volte… vogliamo semplicemente non ripeterci”.
IL MATERIALE NUOVO FA UN LARGO USO DI SINTETIZZATORI, SUONI CAMPIONATI ED EFFETTI ELETTRONICI. NON PENSATE CHE LA RESA DAL VIVO DEL NUOVO MATERIALE POSSA RISENTIRE DELLA FREDDEZZA E DELLA QUANTITA’ DI CAMPIONAMENTI E EFFETTI SINTETICI?
“No, in realtà non è vero. Sì, ci sono molti elementi campionati e una massiccia base orchestrale, ma li abbiamo sempre avuti. Non c’è differenza alcuna tra suonare dal vivo queste canzoni e quelle degli altri album. Anzi, il suono è più organico che mai, per noi è un vantaggio”.
D’ALTRA PARTE, LE MELODIE VOCALI SONO ANCORA PIU’ CATCHY E CANTABILI CHE IN PASSATO. QUESTO PENSI CHE SIA’ UN PUNTO FORTE DEI VOSTRI SHOW?
“Be’, anche questa è una nostra caratteristica da sempre. In quest’ultimo album semplicemente le melodie risultano essere solo un po’ più evidenziate. Diciamo comunque che le canzoni nuove hanno ottime melodie e che appunto questo rende più alta la partecipazione ad un concerto come il nostro”.
A PROPOSITO DELL’ALBUM “UNFORGIVING”, IL NOME DEL VOSTRO PRODUTTORE APPARE MOLTE VOLTE, ANCHE TRA I COMPOSITORI SU ALCUNI PEZZI. ANDATE MOLTO D’ACCORDO CON LUI? IL SUO LAVORO MODIFICA TANTO IL VOSTRO SUONO E IL VOSTRO APPROCCIO ALLA CANZONE?
“In realtà non ha niente a che fare con il nostro modo di lavorare. E’ uno dei migliori amici di Robert e anche un buon amico mio, ma questo fa solo sì che ci troviamo fortunatamente molto bene nel lavorare insieme. Per il resto, componiamo come abbiamo sempre fatto… a volte ci dà una mano, a volte no. E’ solo un processo naturale, lui non intende entrare nei meccanismi interni alla band. Quando ha delle idee ce le dice, e allora nasce un pezzo che lo vedrà incluso nei credits”.
IN QUEST’ALBUM I CONFINI TRA ARTE, CINEMA E MUSICA SI MESCOLANO CREANDO QUALCOSA DI PIU’ ORGANICO, A CAVALLO APPUNTO TRA QUESTE DIVERSE ESPRESSIONI ARTISTICHE. ANCHE I NIGHTWISH, CON “IMAGINAREUM”, STANNO LAVORANDO A QUALCOSA DI SIMILE. MA QUESTO ‘CROSSOVER’ È COSÌ IMPORTANTE PER UNA METAL BAND?
“Be’… diciamo che nel caso nostro, e anche nel caso dei Nightwish, è la musica stessa a suggerirti questo tipo di approccio. La nostra è musica suggestiva, molto ‘storytelling’ potremmo dire, e quindi l’accostamento con artwork a tema e con un mezzo che racconta una storia come il cinema viene spontaneo. Non è essenziale, direi, ma se le tue caratteristiche te ne danno la possibilità… perché non farlo?”.
QUINDI DICI SEMPLICEMENTE CHE TUTTO CIO’ SI ADATTAVA A VOI E ALLA VOSTRA MUSICA?
“Sì. A noi tutti piace il cinema, piacciono i fumetti, e quindi ci siamo divertiti a farlo. Non è stato un pensiero del tipo: ‘dobbiamo fare un film perché questo è il futuro’, semplicemente ci piaceva l’idea ed avevamo la possibilità di lavorare a qualcosa che ci piace e ci può dare soddisfazioni”.
MI PARLI DI ‘VOSTRO STILE’, MA APPUNTO, ESSO SI È EVOLUTO MOLTO CON GLI ANNI, ASSUMENDO ORA L’ASPETTO CHE ASCOLTIAMO NEL CONCEPT “UNFORGIVING”. MA IN QUESTO CASO, È LO STILE MUSICALE CHE HA INFLUENZATO LE LIRICHE O PIUTTOSTO IL CONCEPT LIRICO SCELTO HA INFLUENZATO LA VOSTRA MUSICA?
“Direi che questo aspetto è duplice. Partiamo da una sorta di liriche demo, sulle quali costruiamo le melodie e il resto della canzone. Poi, il risultato finale ci suggerisce come rielaborare il testo, rendendolo più organico e più adatto alla canzone stessa o alla trama in generale. In genere l’80% del testo rimane pressoché invariato, ma un lavoro di rifinitura c’è sempre. Alcune frasi ad esempio ti accorgi alla fine che non hanno senso nel discorso generale, ma erano state inserite perché il sound lo richiedeva… in quel caso occorre intervenire. Diciamo che comunque tutte le parole e i concetti chiave delle liriche iniziali rimangono anche nella versione finale, cambia solo un po’ la forma, non i contenuti”.
A QUESTO PUNTO, CI PARLERESTI DI QUESTO FILM CHE FINO AD ADESSO ABBIAMO NOMINATO? DI CHE SI TRATTA? COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE?
“In pratica vogliamo fare un film basato sulla storia già raccontata sull’album ‘Unforgiving’. Come sapete eravamo partiti da tre piccoli filmati, che visti insieme narravano diversi punti di una stessa storia. Ora vogliamo spingerci oltre, realizzando un vero e proprio film di lunga durata. Per ora l’obiettivo è quello di mettere insieme i tre video e le parti già filmate, e vedere quanto avanti possiamo spingerci nella realizzazione di un lavoro più organico. Siamo appena all’inizio dell’inizio però, stiamo solo riunendo le idee. Vedremo che opportunità avremo e cosa riusciremo a realizzare con i nostri mezzi. L’idea sarebbe quella di ottenere un risultato di tipo hollywoodiano, di fare un film davvero creativo. Ma vedremo cosa ci dirà il tempo, per ora abbiamo appena iniziato”.
PER CONCLUDERE L’INTERVISTA, VORREI FARTI UNA DOMANDA SULLA VOSTRA MUSICA. TEMPO ADDIETRO, TU DICESTI CHE I WITHIN TEMPTATION SECONDO TE RISPONDONO DI PIÙ ALLA DEFINIZIONE DI ‘SYMPHONIC ROCK BAND’, PIÙ CHE A QUELLA DI ‘METAL BAND’. E’ COSÌ?
“Be’, il discorso è sempre il solito. La nostra musica ha influenze rock come ha influenze metal. In quest’ultimo album ci sono pure influenze pop se è per questo. Siamo una band che non si pone dei limiti, che non considera il recinto creato dai generi, e vuole solo fare buona musica. Se vogliamo proprio dare una definizione, la nostra è musica sinfonica. Poi, ci sono influenze dal metal, da rock e da altre cose. Ma questo non ci importa veramente”.
COMUNQUE IN MOLTI LAMENTERANNO LA VENA POP NEL VOSTRO SOUND. E’ UNA COSA CHE SUCCEDE DI CONTINUO, QUANDO UNA BAND SI RINNOVA UNA BUONA FETTA DI FAN PREFERISCONO IL VECCHIO MATERIALE, QUANDO INVECE NON SI RINNOVA ALTRI SONO PRONTI AD ACCUSARTI DI IMMOBILISMO. MA VOI DELLE BAND NON PENSATE OGNI TANTO CHE I FAN SONO UN PO’ TROPPO ESIGENTI A VOLTE?
“Oh, be’, ognuno è libero di pensarla come vuole e di chiedere o sperare quello che vuole per il sound di una band. Poi sta alla band rispettare quelle che sono le proprie linee guida, e seguire il sentiero che essa stessa si crea. Un a band non è tenuta a rispettare quello che vogliono tutti i fan, sarebbe impossibile, deve rispettare solo ciò che vuole per se stessa. Questa è secondo noi la partenza giusta per una band, poi il percorso stesso intrapreso dirà cosa fare…”.