WOLFMOTHER – Distorsioni temporali

Pubblicato il 06/10/2006 da
Se nel mondo del metal i Wolfmother hanno ancora bisogno di presentazioni, vi basti sapere che i tre giovani australiani sono tra le più incensate e acclamate realtà hard rock attuali; e a dirlo non è il solito magazine inglese a caccia di nuovi idoli, bensì si tratta dell’autorevole rivista Rolling Stone e dell’ancor più autorevole leggenda Jimmy Page, entrambi innamorati del full-length d’esordio che promette al retro-classic-rock un futuro radioso. Da quel momento, è iniziata la gara a colpi di paragoni sempre più ingombranti. Quando il gruppo arriva al Rolling Stone di Milano, però, ci si trova davanti a una disarmante e confortante normalità: il batterista Myles Heskett, con cui avremo il piacere di parlare, è anche un po’ imbarazzato nel dover fare una intervista, e si rivela davvero piacevole e simpatico. Chris Ross (basso/tastiere) scende dal tourbus con lo skate in mano e non lo molla nemmeno quando intervistato. Andrew Stockdale è l’unico che scompare immediatamente e si concede solo alle TV, in perfetto stile rockstar, stile che, si immagina, è volutamente costruito. Ecco il risultato della chiaccherata con Myles.

 

 

COME AVETE SCELTO IL VOSTRO PRODUTTORE E GLI STUDI DI REGISTRAZIONE?
“Abbiamo avuto diverse proposte sia dalla label che dall’esterno. Dave Sardy stato l’unico a impressionarci, perché al posto di riempirci di complimenti si è dimostrato molto propositivo e ha promesso di valorizzarci come band, di portarci ad un livello più alto. Tra l’altro il suo curriculum è molto ricco, avendo lavorato con The Dandy Warhols, Oasis, The Thrills, Jet, Manson e Slayer. Fondamentalmente ci siamo fidati di lui, anche per quanto riguarda gli studi dove registrare i vari strumenti”.

IL VOSTRO ARTWORK E’ DAVVERO NOTEVOLE, CHI E’ L’ARTISTA DIETRO A QUEI QUADRI?
“Anche quella a dire il vero è stata una idea di Dave. Ci ha consigliato caldamenti i lavori di Frank Frazetta, un artista della sua città natale Brooklyn (noto anche per le cover dei Molly Hatchet, ndR). Quando a Los Angeles abbiamo messo le mani su uno dei suoi book d’arte non potevamo che approvare la scelta. Abbiamo scelto il suo quadro ‘La Strega Del Mare’, penso che crei davvero atmosfera e sia molto evocativa”.

I LED ZEPPELIN VI HANNO FATTO I COMPLIMENTI E ROLLING STONE VI HA INSERITI NELLE ’10 BAND DA TENER D’OCCHIO’. COME CI SI SENTE A DOVER TENER TESTA A DELLE ASPETTATIVE COSI’ ELEVATE?
“Puoi benissimo essere schiacciato da complimenti come questi, ma poi pensi che qualunque band vorrebbe per sé una tale attenzione. All’inizio si lotta come disperati per ottenere questi riconoscimenti, una volta raggiunti non possono che spronarti a far bene, offrendo per esempio i concerti migliori che puoi tenere… Non puoi farti ossessionare dalle aspettative della gente, puoi giusto mettere tutte le tue energie a loro disposizione”.

OVVIAMENTE NON TUTTI VI ADORANO… CIRCOLA UN VIDEO IN RETE DOVE MIKE PATTON, SENTENDOVI IN UNA INTERVISTA, SI INTERROMPE E VI INDIRIZZA UN GRANDISSIMO “YOU SUCK”…
“L’ho visto l’ho visto (ride, ndR), è fantastico, divertentissimo. Almeno abbiamo suscitato in lui una reazione!”.

ABBIAMO ASSISTITO ALLA ESPLOSIONE DI JET, WHITE STRIPES, THE DARKNESS E ORA DEI WOLFMOTHER. STIAMO ASSISTENDO ALLA RINASCITA DEL CLASSIC ROCK?
“In tutta sincerità non ti so dire, non diamo grande attenzione a quello che stanno facendo gli altri. Ti sembrerà assurdo ma abbiamo un background musicale, dall’elettronica ai Beastie Boys, agli Air e soprattutto Beck. Sicuramente siamo tutti fan e traiamo ispirazione dai Pink Floyd e Kyuss. Qualche tempo dopo aver iniziato a suonare siamo naturalmente gravitati su questo tipo di rock, è quello che ci sentiamo di suonare. Se mi parli dei The Darkness io li rispetto e li trovo molto divertenti, ma non ci ispirano e non sentiamo di appartenere alla stessa scena”.

HO VISTO ALMENO CINQUE VIDEO ESTRATTI DALL’ALBUM: AMATE COSI’ TANTO STARE DAVANTI ALLE TELECAMERE?
“In realtà per niente (e esplode a ridere, ndR). I video sono una cosa davvero strana, è molto innaturale, pestare sulla batteria dove ci sono pad che coprono e non fanno emettere nessun tipo di suono… Capisci che è strano, ma lo devi fare e ti ci abitui, di certo non rientra tra le mie attività preferite”.

HO IDEA PERO’ CHE NEL VIDEO DI “JOKER & THE THIEF”, COI RAGAZZI DI JACKASS, VI SIATE DIVERTITI DAVVERO!
“Oh certo, certo! Probabilmente sono più pazzi di quanto riusciate ad immaginare. Dovevamo girare nella nostra città natale, dove non ci esibivamo da mesi, ed è stato organizzato quindi un grande show. Il loro arrivo è stato come una invasione barbarica. Sono arrivati alle sette del mattino dal nulla, e in meno di un’ora ci hanno bevuto tutto quello che era contenuto nel frigo del nostro bar. Ovviamente hanno ribaltato tutto e tutti, la crew è tornata a casa con gli occhi neri, pure il regista del video è stato preso a pugni nelle palle ben due volte… un’esperienza difficilmente ripetibile!”.

LA MUSICA CHE PROPONETE E’ MOLTO LEGATA AGLI ANNI SETTANTA, PERIODO DOVE C’ERA SICURAMENTE UNA MENTALITA’ APERTA, ESPLORATRICE E PERMISSIVA RIGUARDO ALL’USO DELLE DROGHE COME STRUMENTO DI ALLARGAMENTO DELLA PERCEZIONE. PENSI CHE LE DROGHE POSSANO REALMENTE INCREMENTARE LA CREATIVITA’ DI UN ARTISTA?
“Dipende. Può funzionare. Noi non prendiamo alcun tipo di droghe quando scriviamo… Forse dovremmo! Le droghe ti danno un’altra prospettiva, il che può essere una cosa buona, ma allo stesso tempo possono bruciarti il cervello e ridurti a una merda. Onestamente non penso siano necessarie”.

RICORDI LA PRIMA VOLTA CHE HAI SENTITO UNA VOSTRA CANZONE ALLA RADIO?
“Avevamo fatto il nostro primo demo e l’avevamo distribuito alle radio, per poi partire per un mini tour di tre-quattro date nei dintorni. Al momento di scaricare il nostro van sentimmo il deejay annunciare una band nuovissima e lanciare ‘Woman’: lasciammo tutto e alzammo il volume al massimo, fu eccezionale”.

COSA HAI NELL’IPOD IN QUESTI GIORNI?
“Sto ascoltando molto dei vecchi album dei King Crimson, poi l’ho riempito di trip hop, rock, metal e punk. Se parliamo di metal mi piacciono i classici di Metallica e Iron Maiden, e adoro visceralmente i Mastodon, probabilmente sono la migliore espressione del metal in giro da molto molto tempo a questa parte, super talentuosi e fottutamente spettacolari!”.

STATE GIA’ BUTTANDO GIU’ DELLE IDEE PER IL VOSTRO PROSSIMO ALBUM?

“Non propriamente, come sempre facciamo delle jam che dovremmo registrare perché ci sono già dei prototipi di canzone che stanno crescendo pian piano. Siamo abbastanza lenti nello scrivere, quindi non vi aspettate niente a breve! Per ora tutti sono molto entusiasti dell’album e continuano a chiederci date, tra l’altro abbiamo ancora moltissimi posti da esplorare dove suonare quindi se ne parlerà quando saremo esausti e dovremo necessariamente prenderci una pausa. Per esempio non vediamo l’ora di farci un giro per Milano nei prossimi due giorni liberi, dev’essere una figata”.

 

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