XANDRIA – Un Calcio Al Passato

Pubblicato il 27/06/2012 da

Gli ultimi quattro anni non sono stati facili per gli Xandria. Dopo l’abbandono della cantante Lisa Shaphaus presente sul disco “The Seventh Veil” del 2008, la band tedesca ha poi cambiato ben due cantanti, unendo la propria strada prima con Kerstin Bishof degli Axxis e poi con l’attuale Manuela Kraller. Forti di un sound e di una vocalist che ricordano fortemente i Nightwish del primo periodo, gli Xandria tornano sul mercato in nuova veste sinfonica, pronti a scrollarsi di dosso uno scomodo passato per parlare invece di un ‘secondo debut album’… sentiamo dalle parole di uno spesso seccato Nils Middelhauve e un più pacato Marco Heubaum cosa è successo in questi quattro anni e le motivazioni per le quali i due musicisti preferiscono parlare di un nuovo inizio piuttosto che di un continuo di quasi dieci anni di carriera.

 

 

PARLIAMO SUBITO DELLA PIU’ GROSSA NOVITA’ CHE CI PRESENTATE QUEST’ANNO… UNA NUOVA, DOTATISSIMA, CANTANTE. CI POTETE DIRE QUALI MOTIVAZIONI HANNO SPINTO LA COMUNQUE BRAVA LISA SHAPHAUS AD ABBANDONARE LA CAUSA DEGLI XANDRIA?
Nils: “Novità, tu dici? Lisa se ne è andata quattro anni fa, e molte cose sono successe da allora… comunque, il fatto principale è che non si sentiva più a suo agio con gli Xandria e la loro musica, e ha deciso che era tempo di provare strade diverse. Sì, è così, è tutto molto semplice, anche se comunque non è stata la SOLA ragione per cui se ne è andata… e non è stata comunque una decisione semplice per lei”.
Marco: “Diciamo che i punti di vista erano diventati troppi distanti ed era quindi ora di prendere le distanze tra noi. Qualche volta è meglio che le persone si separino in termini amichevoli prima di litigare veramente, seguendo ognuno il sentiero che sente più giusto per se stesso. L’alternativa sarebbe vivere in una gabbia, ed ogni artista sa che è impossibile seguire la creatività in condizioni simili. Nutro un grande rispetto per la sua decisione di rinunciare agli Xandria per il bene di tutti e se so anche quanto possa essere stato duro per lei prendere una simile decisione”.

PERO’ ABBIAMO LETTO CHE LISA CANTERA’ ANCORA PER VOI DURANTE I CONCERTI… SIETE ANCORA AMICI, NE DEDUCO.
Nils: “Vedi un po’ tu, è mia moglie…”
Marco: “Le siamo molto grati per averci aiutato nei concerti che abbiamo tenuto nel 2010, appena dopo l’abbandono di Kerstin, che aveva temporaneamente preso il posto di Lisa dopo lo split, anche perché altrimenti avremmo dovuto cancellarli! Se poi la tua domanda riguarda anche eventuali date future, non ci sono più piani che prevedono la presenza di Lisa on stage con noi. Anche perché ora abbiamo una cantante a tempo pieno. Se succederà, sarà esclusivamente per situazioni di emergenza”.

CONCENTRIAMOCI SU MANUELA KRALLER, LA NUOVA FRONTGIRL. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO? QUAL’E’ LA SUA QUALITA’ MIGLIORE?
Nils: “Quando Kerstin Bishof, ex cantante degli Axxis, ha deciso di lasciare la band, abbiamo cominciato subito a cercare una nuova vocalist. Tramite un annuncio sul nostro sito abbiamo ricevuto proposte di provini da parte di cantanti di tutto il mondo e Manuela era tra queste. La sua voce ci ha conquistati da subito e l’abbiamo invitata in sala prove per un’audizione. Dopo qualche prova e molte chiacchiere, siamo stati certi che lei era la persona giusta per gli Xandria. La sua qualità migliore? Sicuramente i suoi tentativi di parlare con noi in maniera che riuscissimo a capirla nonostante il suo pesante accento bavarese! No, dai, serimente, pensiamo che sia una persona di gran cuore e dotata di un grande senso dell’umorismo. Per me questo è importante almeno quanto le sue impressionanti doti canore”.

CINQUE ANNI SEPARANO QUESTO DISCO DAL PREDECESSORE “SALOME’ – THE SEVENTH VEIL”. E’ UN PERIODO LUNGO, NE CONVERRETE. I PROBLEMI DI LINEUP SONO STATI ‘UNICA MOTVAZIONE DI QUESTA LUNGA ASSENZA?
Nils: “Che tu ci creda o no, la risposta è semplicemente: ‘Sì’. Avevamo appena cominciato a lavorare su del nuovo materiale, nel 2008 e poi Lisa ci ha lasciato. Abbiamo trovato una singer che ci soddisfaceva abbastanza in fretta, e con Kerstin abbiamo ripreso i lavori sul nuovo materiale. Appena registrata qualche versione demo di canzoni nuove, nell’autunno del 2009, proprio mentre alcune label si facevano avanti per comprare i diritti sul futuro materiale, Kerstin ci ha piantati. E ci siamo trovati nella scomoda posizione di cercare una nuova cantante con del materiale già pronto. Non aveva senso nè registrare altro né andare avanti con il processo compositivo, non avendo idea alcuna di come i pezzi avrebbero suonato con un’altra voce. Sfortinatamente, ci è voluto un anno prima di trovare Manuael. Appena inserita nella band, con lei abbiamo cominciato a rivedere il suono per renderlo adatto alla sua voce e poi abbiamo subito registrato alcune demo, per cercare una nuova label che ci producesse. Alla fine, solo nell’estate del 2011 è arrivato il deal con la Napalm, e quindi abbiamo cominciato le registrazioni di ‘Neverworld’s End’, cosa che ci ha preso anche essa circa cinque mesi, mixaggio compreso. Durante le sessioni ci siamo in realtà presi un paio di settimane o poco più di pausa, durante le quali ci siamo uniti agli Amberian Dawn per il mini-tour chiamato ‘Out OF The Dark’ che vedeva peraltro partecipanti altre band come Tristania, Serenity e Van Canto. E, alla fine, ‘Neverworld’s End’ ha visto la luce solo nel febbraio del 2012. Il resto è storia recente…”.

E ALLORA ARRIVIAMO ANCHE CON L’INTERVISTA AI GIORNI NOSTRI. ABBIAMO PARLATO DEL LUNGO PROCESSO CREATIVO, MA CI PRESENTERESTE “NEVERWORLD’S END” ORA CHE E’ FINITO?
Nils: “E’ il nostro album più ambizioso realizzato finora. Se ti piace il metal sinfonico con forti linee melodiche, dovresti proprio farlo tuo”.

“NEVERWORLD’S END” E’ DAVVERO UN FORTE ESEMPIO DI METAL SINFONICO, COME DICI TU, MA NON POTETE NEGARE IL FATTO CHE COMUNQUE L’INFLUENZA DIRETTA PIU’ RICONOSCIBILE SONO PROPRIO I NIGHTWISH, ALFIERI DI QUESTO TIPO DI METAL. NON AVETE PAURA CHE L’ECCESSIVA SOMIGLIANZA ALLA BAND DI TUOMAS HOLOPAINEN PORTI LA GENTE A CLASSIFICARVI COME SEMPLICI CLONI?
Nils: “Non è che lo temo, ho la certezza che la gente lo farà. E, sinceramente, lo fa dal nostro debutto del 2003, che non somigliava per nulla ai Nightwish, secondo me. Adesso obbiettivamente i nostri sound sono simili, e almeno la gente avrà un motivo per bollarci come band-copia. Ma onestamente… chi se ne frega? I Nightwish sono una band grandissima, lo prendo come un complimento essere paragonati a loro”.
Marco: “Giusto, finché noi siamo convinti della musica che produciamo, chi se ne frega? Questo è lo stile che vogliamo esplorare al momento attuale. L’unica cosa che ci importa è che la sentiamo con il cuore, e non ci interessa se assomiglia alla musica di qualche altra band. E poi non ci vedo alcuno scandalo, succede lo stesso con quelle miriadi di giovani black metal band che s’ispirano ai primi Darkthrone o a quei gruppi power di scuola Helloween. Se a loro quella musica piace, fanno bene a farla. Anzi, qualche volta mi chiedo perché ispirarsi a Judas Priest e Iron Maiden va bene mentre nel female fronted metal ispirarsi ai Nightwish è considerato un crimine capitale…”.

TRA L’ALTRO, NON PENSI COMUNQUE CHE L’ANALOGIA CON I NIGHTWISH DERIVI PIU’ CHE ALTRO DALLA VOCE DELLA KRALLER, COSI’ SIMILE A QUELLA DI TARJA TURUNEN, CHE DAL SONGWRITING IN SE?
Nils: “Certamente le voci di Tarja e Manuela sono molto simili, ma comunque ad essere onesti anche nella musica si trovano forti analogie. Ma, ti ripeto, qual è il punto?”.

“NEVERWORLD’S END” E’ ASSAI DIVERSO DAGLI ALBUM CHE LO PRECEDONO. VOI STESSI LO AVETE DEFINITO ‘UN SECONDO DEBUT ALBUM’. CI SPIEGHI QUESTA FRASE VOLETE VOLTARE PAGINA E PARLARE DI UN NUOVO INIZIO PER GLI XANDRIA?
Nils: “E’ successo molto dai tempi di ‘The Seventh Veil’. Abbiamo cambiato due cantanti, abbiamo cambiato label, tutto il management e l’agenzia promozionale. E’ naturale per noi considerarlo un nuovo inizio. Per quanto riguarca l’approccio musicale, volevamo un album più metal con canzoni più complesse e dal suono più elaborato”.

GLI XANDRIA VENGONO SPESSO DEFINITI COME UNA GOTHIC METAL BAND, MA PENSATE CHE QUESTA ETICHETTA SI APPLICHI ANCORA ALLA VOSTRA MUSICA?
Nils: “Non ci è mai appartenuta. Da un punto di vista meramente purista, capisco che siamo sempre stati troppo metal per le scene gothic ed EBM (Electronic Body Music, genere elettronico in voga in Germania, ndR), e troppo leggeri per la scena metal classica. Abbiamo avuto molti problemi in termini di credibilità a causa di questo. Ma non mi interessa, io so quale musica voglio fare. E siccome molte delle band di cui sono fan vengono definite da voi ‘illustri detentori del buon gusto’ come metal, questo significa che sono un fan del metal anch’io. Ti sembra troppo complicato?”.
Marco: “Penso che le persone rimanessero spiazzate dai nostri vecchi lavori, proprio per via del fatto che non erano così facilmente schedabili. Molti hanno pensato: ‘Beh, voce femminile, chitarre e tastiere… deve essere gothic metal!’ Con l’uscita di quest’album, l’etichetta di band gotica è ancora meno appropriata, per via delle influenze classiche e del suono orchestrale che ci avvicina di più al metal sinfonico. Comunque le categorizzazioni le lasciamo a critici ed ascoltatori, a noi non piacciono, e facciamo solo ciò che vogliamo fare”.

LA COPERTINA DI “NEVERWORLD’S END” MISCHIA MAGIA E TRISTEZZA, MELANCONIA E FANTASIA. CI DITE SE ESSA CONTIENE UN MESSAGGIO CHE VOLEVATE TRASMETTERE?
Nils: “La cover riflette il tema lirico dell’album. Ha a che fare con la perdita dell’innocenza e dei sogni propri dell’infanzia. Ma sta a ciascuno riuscire a tenersi i propri sogni e la propria immaginazione”.

CI SPIEGHERESTI MEGLIO IL CONCETTO LIRICO DELL’ALBUM?
“Come ti dicevo, ha anche fare con i sogni e le speranze che hai quando sei giovane, un bambino. Pensi a tutte le opportunità che la vita di offre. Invecchiando, capisci fin troppo presto che molti dei tuoi sogni non si avvereranno, e che il mondo non è il posto che tu speravi che fosse. Però sei tu a dover decidere se dire addio ai tuoi sogni o continuare a coltivarli…”.

NIGHTWISH E WITHIN TEMPTATION MOSTRANO UN GRANDE INTERESSE VERSO LE ARTI VISIVE, E CERCANO DI MISCHIARLE ALLA LORO MUSICA, CON PROGETTI QUALI IL FILM “IMAGINAERUM” E IL FUMETTO LEGATO A “THE UNFORGIVEN”. SI PENSA QUINDI CHE IL SYMPHONIC METAL SIA UNA MUSICA FORTEMENTE ‘VISIVA’, E CHE ABBIA FORTI PUNTI DI CONTATTO CON LE COLONNE SONORE IN GENERE. LA PENSATE COSI’ ANCHE VOI?
Marco: “Sì!”.
Nils: “E’ vero che il metal sinfonico in senso ampio abbia punti in comune con le colonne sonore. Da quel punto di vista combinare le arti visive con la musica sembra una cosa naturale”.

SARETE PRESTO IN TOUR CON EPICA E STREAM OF PASSION. CHE ASPETTTIVE AVETE? SIETE AMICI CON LE BAND CHE VIAGGERANNO CON VOI?
Nils: “Non vediamo l’ora. Gli Epica e gli Stream Of Passion sono grandi band e il nostro batterista Gerit è un grande fa specialmente degli Epica. E poi suoneremo in nazioni cui non ci siamo mai esibiti prima, come la Spagna, il Portogallo e la Francia”.

 

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