YOB – L’insostenibile pesantezza del Vuoto

Pubblicato il 12/10/2005 da

Può sembrare strano come un album controverso, schizzato e cosìlontano dai canoni della forma canzone come “The Unreal Never Lived”,possa ammaliare così tanto e lo stesso Mike Scheidt, chitarrista ecantante degli Yob, non nasconde una punta di sorpresa, nel constatarei larghi consensi che il suo lavoro sta raccogliendo. Eppure èdifficile restare insensibili al fascino di un album che, mescolandodecine di influenze, riesce a catturare l’ascoltatore, proiettandolodirettamente nello spazio interstellare. Lasciamo la parola a Mike…

CIAO MIKE, AVETE FATTO DAVVERO UN OTTIMO LAVOROCON IL VOSTRO NUOVO ALBUM! INIZIAMO SUBITO CON LE DOMANDE: SEBBENE NONSIATE ALLE PRIME ARMI, POTRESTI PRESENTARE LA BAND AI LETTORI?
“Certo, la band si forma nel 1996 ma il nostro primo demo è del 1999.Da allora abbiamo registrato quattro album e, fin dal primo giorno,siamo sempre rimasti in piena estasi da doom metal”.

COSA SIGNIFICA IL NOME YOB?
“Il nome viene da un cartone animato di fantascienza degli anni ’50.Sostanzialmente volevamo un nome che non ci relegasse in un ambito benpreciso, in modo da essere noi stessi a definirci. In seguito scoprimmoche, nel Regno Unito, con ‘yob’ si definisce uno marcio, undelinquente. E in russo significa ‘fottuto’. Splendido”.

QUALI BAND VI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE NELLA FORMAZIONE DEL VOSTRO SOUND?
“Sono tantissime: Sleep, Black Sabbath, Iron Maiden, Burning Witch,Electric Wizard, High On Fire, Pink Floyd, Neurosis, Will Haven,Immolation, Akercocke, Darkthrone, Inquisition, i primi Satyricon,Cathedral, The Obsessed, Pentagram, Judas Priest, Revelation, Von ecosì via”.

INIZIAMO A PARLARE DI “THE UNREAL NEVER LIVED”: COME SI È SVILUPPATA LA VOSTRA MUSICA IN QUESTO NUOVO LAVORO?
“Innanzitutto siamo cresciuti come musicisti: siamo migliorati sia instudio che dal vivo e ci sentiamo molto più focalizzati e rilassati.Musicalmente stiamo ancora sviluppando le nostre idee e la nostraabilità compositiva. Comunque stiamo andando in una direzione che cisoddisfa”.

È INNEGABILE CHE LA VOSTRA MUSICA NON SIA SEMPLICE DA ASSIMILARE: CISONO CANZONI LENTE E LUNGHISSIME, ATMOSFERE PLUMBEE, VOCI ALLUCINATE…PERFINO UN FAN DEL DOOM METAL PIÙ OSCURO DEVE ESSERE IN UN DETERMINATOSTATO D’ANIMO PER RIUSCIRE A ‘SENTIRE’ LA VOSTRA MUSICA. COSA NE PENSI?
“Il doom in generale non è un genere per tutti: la sua lentezza, il suoessere estremo non sono facili da assorbire. Ti trasformi lentamente inesso. Il doom degli Yob è in qualche modo unico, poiché sintetizziamouna grande quantità di influenze e lavoriamo con un gran numero disuoni, sia da un punto di vista musicale che vocale. Ci sono passaggiviolenti, altri più melodici, discordanze, voci pulite, poi ruggitideath metal e urla, riff che rallentano fino a strisciare, accordistrani e canzoni lunghe più di venti minuti… Sono sempre sorpreso diquanto supporto stiamo ricevendo in questi giorni, ma c’è da dire chel’intero spettro della musica estrema si è evoluto: adesso c’è moltopiù spazio e comprensione per una band come gli Yob rispetto a quindicianni fa”.

CREDO CHE QUESTO GENERE DI MUSICA, COSÌ LENTO E IPNOTICO, POSSAPORTARE L’ASCOLTATORE A UNA SORTA DI TRANCE. QUALCOSA DI SIMILE A UNVIAGGIO MENTALE.
“Sì, noi scaviamo nel mantra, come quelle vibrazioni che si trovanonelle frequenze basse e, sicuramente, molti riff hanno come scopoquello di fare affondare l’ascoltatore in uno stato meditativo. Hosempre amato la musica delle band i cui album erano una sorta diviaggio, con un principio e una fine, e gli Yob vorrebbero ottenere lostesso risultato”.

ASCOLTANDOVI SI PERCEPISCE UNA ATMOSFERA ‘COSMICA’, COME SE LAVOSTRA MUSICA POTESSE SCAGLIARE L’ASCOLTATORE DIRETTAMENTE NEL COSMO. ÈSTRANO CHE UNA MUSICA COSÌ PESANTE POSSA RENDERE COSÌ BENE L’IDEA DELVUOTO INTERSTELLARE, NO? IN FONDO LA PESANTEZZA FA SUBITO PENSARE ALLAMASSA, ALLA GRAVITÀ…
“Per me la componente metal del nostro sound è come un’esplosione conle vibrazioni di basso a tutto volume, la batteria, le chitarredistorte, l’armonia e la dissonanza. Sono come il suono dell’universo,con le vampe solari, le stelle che nascono, i bambini che vengono almondo urlando e piangendo, l’esplosione delle bombe e le eruzionivulcaniche. E poi c’è il doom che ti porta nel vasto spazio che c’è traquesti fenomeni, sia esteriori che interiori. Lo spazio tra il nostromondo e un remoto buco nero, lo spazio tra le ideologie contrastanti,il vasto spazio interiore della meditazione. Per me fa tutto questo eanche di più”.

APPREZZI LE GRANDI BAND DEL PASSATO DEDITE ALLO SPACE-ROCK, TIPO I TANGERINE DREAM?
“Assolutamente sì!”.

POTRESTI PARLARMI UN PO’ DEI TESTI DELL’ALBUM?
“I testi di ‘The Unreal Never Lived’ cercano ancora una volta di unirele filosofie mistiche orientali con la fisica quantistica. Il titolodell’album è una frase di Sri Nisargatta, una guida spirituale indianache visse a Bombay fino al 1998, anno in cui morì. Il titolo significache le nostre rappresentazioni mentali del mondo, della società, dellafilosofia sono solo la superficie di ciò che noi chiamiamo ‘realtà’.Senza il nostro apporto in realtà non esistono, oppure esistono ma inun modo più trascendentale. Noi chiamiamo ‘albero’ un albero e, poichégli abbiamo dato questo nome e qualcuno l’ha studiato, diciamo diconoscerlo.. Questa frontiera è stata conquistata, ma noi nonconosciamo il vero essere dell’albero. Allo stesso modo non conosciamoil vero essere dell’uomo. Ci sono solo nomi, usati per comunicare, mala realtà dei fatti è che un albero non ha bisogno dei nostri nomi.Semplicemente è. Questo comunque è un esempio troppo incompleto perdescrivere lo spirito del titolo e dei testi dell’album”.

SPENDIAMO QUALCHE PAROLA PER “THE MENTAL TYRANT”, A MIO AVVISO ILCAPOLAVORO DELL’ALBUM. PUOI DIRMI QUALCOSA SULLA NASCITA DI QUESTOPEZZO?
“Qualche riff di ‘The Mental Tyrant’ mi girava per la testa già daqualche anno, ma non riuscivo a metterli assieme nel modo che volevo.Poi tutto d’un tratto, la canzone è venuta fuori: queste cose non sipossono programmare. Sono molto contento di come sia venuto fuoriquest’album e dal vivo sarà devastante”.

CHE COSA AVETE IN MENTE PER IL FUTURO?
“Adesso ci prenderemo una pausa per rivitalizzarci, ricominciare alavorare e stare un po’ con le nostre famiglie. Intanto prepareremo ilnuovo materiale e inizieremo a suonare ancora dal vivo in pochi mesi.Speriamo di passare in Europa nel 2006 e di registrare un nuovo albumnello stesso anno”.

BENE, SIAMO ALLA FINE DELL’INTERVISTA: TI RINGRAZIO E LASCIO A TE LA CONCLUSIONE.
“Grazie per questa intervista! E grazie a tutti coloro che hanno supportato gli Yob!! DOOM!”.

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