ZATOKREV – Nella tela del ragno

Pubblicato il 22/07/2015 da

“Silk Spiders Underwater” è il quarto album della band elvetica, un album che consacra gli Zatokrev nel gotha del panorama del post hardcore mondiale. Un album che ha un sapore cinematografico grazie alle debordanti dinamiche che si sviluppano nelle otto canzoni di quest’opera. Fino ad ora gli Zatokrev hanno sopravvissuto in un contesto fin troppo underground con spunti interessanti ma non sempre azzeccati. Queste otto canzoni sono probabilemente la summa artistica della loro carriera, lo zenith compositivo che porterà sicuramente gli Zatokrev ad essere conosciuti ed apprezzati anche in altri ambiti musicali. Ascoltare “Silk Spiders Underwater” è intraprendere un viaggio che spazia su vari fronti e confini musicali. Non solo post hardcore, non solo musica da colonna sonora, non solo estremismo sonoro.  Non c’è solo questo nella musica dei quattro musicisti svizzeri.C’è molto altro e noi abbiamo voluto scoprirlo con questa chiacchierata.

 

Zatokrev-Candlelight Records-Audioglobe-Album-2015

 

CIAO RAGAZZI COME STATE? POTREMMO INIZIARE QUESTA CHIACCHIERATA FACENDO UN PO’ DI LUCE SUL NUOVO ALBUM CHE IN REDAZIONE CONSIDERIAMO IL MIGLIORE CHE ABBIATE FATTO FIN’ORA. VORRESTE PRESENTARLO AI NOSTRI LETTORI?
“’Silk Spiders Underwater’ è il nostro quarto album ed è uscito ad aprile per la Candlelight Records. Otto canzoni per ogni zampa del ragno, ha una durata di oltre un’ora di musica. E’ stato registrato a Ginevra presso i RecStudio da Serge Mottarel e mixato e masterizzato presso i MyRoom Studios da Raphael Bovey. L’artwork è stato curato da Marks Loriot. Ogni canzone su questo disco ha una personalità ben precisa caratterizzata da atmosfere ben distinte. Se invece le prendi nella loro totalità sono un ottimo compendio di post hardcore, oscure colonne sonore, sludge, dealth metal e black metal più moderno”.

SONO TRASCORSI QUASI TRE ANNI DAL PRECEDENTE ALBUM PER ARRIVARE A “SILK SPIDERS UNDERWATER”. CHE COSA AVETE FATTO IN QUEL PERIODO? AVETE TROVATO UN NUOVO MODO DI COMPORRE OPPURE AVETE MANTENUTO LO STESSO ANCHE PER IL NUOVO ALBUM?
“Abbiamo suonato molto per promuovere il precedente album. Il vinile di ‘The Bat, The Wheel And A Long Road To Nowhere’ è uscito nel 2013 e da quel periodo abbiamo continuato a suonare facendo piccoli tour. Abbiamo avuto piccole pause da un tour all’altro e le abbiamo impiegate per scrivere nuovo materiale. Di solito ci prendiamo molto tempo perché amiamo curare ogni dettaglio quando componiamo, soprattutto in fase di arrangiamento. Sono state pause molto lunghe perché sapevamo che questo album era molto importante per noi. Abbiamo provato molto, arrangiato i pezzi in diversi modi prima di trovare la quadratura del cerchio. Ci siamo preparati meticolosamente prima di entrare in studio ed iniziare le registrazioni. Considera che in mezzo a tutto questo dovevamo e dobbiamo gestire i nostri lavori extra musicali e tutti gli impegni che ne conseguono se hai una vita che va oltre l’aspetto prettamente musicale”.

ZATOKREV E’ UN TERMINE DERIVANTE DALLA LINGUA CECA. POTRESTE SPIEGARCI COSA SIGNIFICA? E PERCHE’ AVETE SCELTO QUESTO NOME PER LA BAND?
“La scelta di nominare la band così è uscita fuori molto spontaneamente. Puoi trovare la parola ‘Zatokrev’ sul nostro debut album del 2004. Significa qualcosa come ‘for it blood’. Per noi ha un significato molto importante. Significa forte passione, e questa passione è quello per ciò che stiamo facendo. Il sangue è vita, il sangue ha per noi un significato molto profondo ed importante. Quando provavamo questo pezzo in sala prove sentivamo una sorta di atmosfera molto particolare che rappresentava quello che eravamo in quel periodo e che evidenziava la nostra passione per quello che facciamo. E’ stato quindi molto naturale e spontaneo scegliere questa parola come nome per la band”.

LA BELLEZZA DI “SILK SPIDERS UNDERWATER” STA NEL FATTO ANCHE DI NON RIUSCIRE A CATALOGARLO E CLASSIFICARLO DENTRO UN UN GENERE BEN PRECISO. ASCOLTANDOLO TRASPARE UNA PERSONALITA’ COMPOSITIVA CHE NON MOLTE BAND POSSIEDONO. QUALE SEGRETO NEL CREARE E SCRIVERE MUSICA DI COSI’ ALTA QUALITA’? DOVE PRENDETE ISPIRAZIONE PER SCRIVERE QUESTE GRANDI CANZONI?
“Lavoriamo in modo molto istintivo ma abbiamo sempre un preciso intento. Tutte le idee escono fuori in modo molto spontaneo e naturale, libere da ogni tipo di barriera concettuale e stilistica. Non ci facciamo troppe aspettative su come deve essere un brano. Abbiamo delle visioni su come dovrebbe essere un pezzo. Le fissiamo in testa. Ma poi le cambiamo costantemente mentre componiamo. Quando creiamo la nostra musica noi siamo la nostra musica. Il nostro background artistico e culturale varia moltissimo, amiamo molte correnti musicali e stili ed è forse anche questo che ci fa scrivere canzoni così particolari. Quando siamo in sala prove , siamo un’unica entità che crea e le nostre menti lavorano all’unisono. Questo accade dal 2010, da quando la nostra line- up non ha più subito mutamenti. Tutto questo accade più semplicemente perché siamo molto aperti e perché amiamo moltissimo quello che facciamo, e il fatto di sentirsi liberi e in totale sintonia, oltre che musicalmente anche a livello emotivo, tra tutti i componenti della band”.

“BRICK IN THE SKY” E’ FORSE IL PEZZO PIU’ RAPPRESENTATIVO DELL’ALBUM. L’ATMOSFERA DEL PEZZO RICHIAMA A STRUTTURE MELODICHE STRUGGENTI, QUASI ROMANTICHE CON UN GUSTO MOLTO VICINO AL GOTHIC METAL DI MY DYING BRIDE ED ANATHEMA. POTRESTE SPIEGARCI COME SONO USCITE FUORI QUESTE INFLUENZE UN PO’ INUSUALI PER VOI?
“Probabilmente l’accostamento con i My Dying Bride è un po’ azzardato ma con gli Anathema il paragone può coesistere. Magari anche con un tocco di quella drammaticità che Ennio Morricone ha sempre messo nelle sue colonne sonore. Siamo grandi fan del compositore italiano e questo probabilmente si sente in ‘Brick In The Sky’. Come si possono sentire influenze dei Pink Floyd”.

NELLA SCENA POST HARDCORE E’ SEMPRE STATO IMPORTANTE DARE RISALTO AL SUONO DI UN DISCO, CON UNA PRODUZIONE MOLTO DINAMICA PER FAR RISALTARE LA GRANDE STRATIFICAZIONE DI FEEDBACK, ARRANGIAMENTI CHE IL GENERE RICHIEDE. VOI NON FUGGITE A QUESTA RIFLESSIONE. L’ALBUM HA UN SUONO PODEROSO, POTENTE E MOLTO PARTICOLARE CHE METTE IN RISALTO QUESTE PECULIARITA’.POTRESTE SPIEGARCI NEL DETTAGLIO COME SONO AVVENUTE LE REGISTRAZIONI AL REC STUDIOS ED AL MY ROOM STUDIOS?
“Avevamo già lavorato al Rec Studios ed al My Room per ‘The Bat, The Wheel And A Long Road To Nowhere’. E’ stata una grande esperienza, così abbiamo pensato che sarebbe stata un’ ottima idea poter continuare negli stessi studi e con le stesse persone. Il modo di lavorare di Serge e Raplh è molto professionale e molto preciso. Con ‘Silk Spiders Underwater’ hanno fatto un lavoro notevole rendendolo molto più potente e dinamico rispetto a ‘The Bat, The Wheel And A Long Road To Nowhere'”.

“DISCOLORATION” HA UN’INTRO CHE ASSOMIGLIA A QUALCOSA DI ARABEGGIANTE COMBINATO CON UN MID TEMPO RITMICO CHE ESPLODE E DEFLAGRA IN MILLE SCHEGGE IMPAZZITE DI NOISE METAL, IL VOSTRO PASSAGGIO DOVE DIFFERENTI CORRENTI MUSICALI SI FANNO UNICO CORPO ED ANIMA COME NELLA MIGLIOR TRADIZIONE PROG. QUALI SONO STATE LE SENSAZIONI NEL COMPORRE IL PEZZO ED IL VOSTRO RAPPORTO CON QUESTO TIPO DI GENERE?
“Certo. ‘Discoloration’ ha sicuramente degli elementi progressivi, ma la canzone non è stata creata con quell’intento. Almeno non era nostra intenzione dare un taglio più prog. E’ stato un lavoro molto impulsivo scrivere questo album ed anche ‘Discoloration’ ha subito questo processo di pura istintività”.

QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELL’ARTWORK? C’E’ UNA CONNESSIONE TRA LA MUSICA, LA PARTE GRAFICA ED I TESTI?
“E’ un gioco di metafore. Nel precedente album, il pipistrello raffigurava la voce interiore. Ora in questo, il pipistrello stesso, viene catturato dalla ragnatela. A sinistra e destra si possono vedere le gambe di un ragno da seta. Abbiamo scelto questo particolare insetto perché costruisce una tela resistentissima tale da catturare piccoli uccelli o addirittura pipistrelli. Il ragno quindi rappresenta la paura. Così il pipistrello (nella metafora la voce interiore) è catturato dalla paura (la tela) e non saprà più liberarsi fino ad arrivare a sopravvivere. Visivamente e graficamente questo è il primo di due album che avranno una sorta di concept. Nel prossimo album continueremo con questi simboli e vedremo come si evolverà questa caccia. Tutte queste metafore sono comunque raccontate e contenute nei testi”.

QUAL E’ LO STATO DI SALUTE DELLA SCENA METAL ELVETICA? IN SVIZZERA CI SONO MOLTISSIME VALIDE BAND, MA COME VENGONO SUPPORTATE? ESISTE UN BACINO D’UTENZA CHE LE SEGUE?
“Ci sono moltissime band valide che ogni giorno creano ottima musica e fanno sì che la scena rock metal elvetica cresca sempre di più. Ti posso citare band che all’interno del sottobosco più estremo stanno facendo grandi cose, band come Schammasch, Unhold, Abraham, Ashtar, Cortez, Wolf Counsel, Hellroom-Projectors, Impure Wilhelmina, Coilguns, Palmer, Darkspace, Rorcal o Intercostal, Bloodstar sono spettacolari senza dimenticare nomi più grandi che hanno fatto la storia della musica rock metal mondiale come Celtic Frost, Triptykon, Coroner, Samael e Young Gods. La gente segue molto la corrente metal e ci sono ottimi luoghi dove fare concerti. Sia piccoli club che posti più grandi. Ed anche le nuove generazioni sono incuriosite e cercano d’informarsi ed appassionarsi. Diciamo che c’è un ricambio generazionale, quindi la gente che segue e supporta un determinato genere è in aumento”.

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