Gli Zeal & Ardor si sono da poco affacciati sulla scena musicale, eppure il loro nome è già sulla bocca di tutti, complice la strana (ma riuscita) commistione di black music tradizionale e black metal – e scusate il facile gioco di parole. Tra poco avremo anche modo di vederli dal vivo, per saggiare l’efficacia e la resa live del loro album di esordio, “Devil Is Fine”. Nel frattempo abbiamo raggiunto il leader e compositore Manuel Gagneux per cercare di conoscere un po’ meglio il suo progetto.
CIAO MANUEL E BENVENUTO SU METALITALIA.COM. PER INIZIARE, VUOI RACCONTARCI QUALCOSA DELLE TUE ESPERIENZA MUSICALI PRIMA DEL PROGETTO ZEAL & ARDOR?
“Ciao! Ho suonato un po’ di tutto: band metal, complessi jazz, ho provato a comporre musica classica e colonne sonore, e il mio progetto più importante sono stati i Birdmask, una band di pop sperimentale”.
QUALI SONO LE TUE PRINCIPALI INFLUENZE IN AMBITO METAL?
“Direi Naglfar, Golem e i Mephistopheles”.
A PARTE ALCUNI ELEMENTI TIPICI DEL METAL ESTREMO (PER QUANTO RIGUARDA I RIFF E LO SCREAM), SI POSSONO SENTIRE UN SACCO DI INFLUENZE MUSICALI DIVERSE, NEL TUO LAVORO: DALL’ELETTRONICA (PER ESEMPIO IN “SACRILEGIUM I”) O ELEMENTI DALLA TRADIZIONE CORONER, COME IN “WHAT IS A KILLER LIKE YOU GONNA DO HERE?”, SEI D’ACCORDO? CHE MUSICA TI PIACE ASCOLTARE?
“Amo musica molto diversa. Ciò che mi conquista è quando una canzone riesce a ‘dipingere’ un quadro nella mia testa, per così dire: è per quello che amo tantissimo Tom Waits, lui ha un’influenza enorme su di me”.
COM’È NATO E COME SI È EVOLUTO QUESTO PROGETTO?
“È stato il risultato di un esperimento che di tanto in tanto faccio. Ho chiesto a perfetti sconosciuti su internet di nominare due generi musicali, impegnandomi a comporre una canzone basandomi su di essi in mezz’ora. Le registrazioni le ho fatte completamente da solo, ma ora ci sono parecchie persone coinvolte”.
DALLE TUE NOTE BIOGRAFICHE SI EVINCE CHE SEI DI ORIGINI AFROAMERICANE: CIÒ HA IN QUALCHE MODO INFLUITO NELLA DECISIONE DI DAR VITA A QUESTA BAND?
“No, e ritengo che chiunque dovrebbe poter suonare la musica che più gli piace. Mi fa tristezza che qualcuno pensi di non poter suonare blues perché non è americano o stupidaggini del genere”.
CI PUOI SPIEGARE IL LOGO CHE COMPARE SULLA COPERTINA DELL’ALBUM? SEMBRA QUASI UN BRAND DI QUELLI UTILIZZATI PER MARCHIARE GLI SCHIAVI.
“Il simbolo che vedi in copertina è un Sigillo di Lucifero, e vuole simboleggiare l’esatto opposto della schiavitù: mi pare una combinazione decisamente interessante con la fotografia retrostante”.
DA DOVE VENGONO GLI SPIRITUAL PRESENTI NELL’ALBUM? SONO DERIVATI DA CANTI TRADIZIONALI O TUE COMPOSIZIONI INEDITE?
“Sono tutte cose che ho cantato cercando di adattarle al quadro che avevo in testa, anche perché non penso che potremmo trovare vecchi spiritual con testi satanici – e se li trovi fammelo sapere!”
VUOI PARLARCI UN PO’ DEI TESTI, A QUESTO PROPOSITO?
“Principalmente parlo di autodeterminazione, ribellione e di come avere un seguito, un uditorio. La formula ‘chiamata-e-risposta’ tipica del gospel ha sempre un leader e un coro, e ho provato a replicare questo interessante approccio”.
GLI ZEAL & ARDOR SONO DECISAMENTE UNA DELLE NEW SENSATION DEL MOMENTO: NON C’È SITO O RIVISTA MUSICALE CHE NON VI CITI. TI ASPETTAVI UNA SIMILE ATTENZIONE?
“Proprio no! Ho fatto tutto da solo in uno scantinato, mai avrei potuto nemmeno sognare un simile riscontro, ne sono veramente stupefatto!”.
PRESTO SARAI IN TOUR PER L’EUROPA: COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI TUOI LIVE? SUONERAI L’ALBUM PER INTERO O CI SARANNO SORPRESE?
“Suoneremo tutto l’album, ma anche parecchio materiale nuovo: penso sia importante offrire a chi paga un biglietto qualcosa di speciale. Siamo tutti davvero elettrizzati all’idea di poter condividere il nostro lavoro e vedere le reazioni del pubblico”.
TRA GLI ALTRI EVENTI SUONERAI AL ROADBURN, UN FESTIVAL CHE HA SEMPRE CERCATO DI OFFRIRE MUSICA ECLETTICA: CI SEI MAI STATO? RITIENI CHE SIA UN BUON PALCOSCENICO PER UN PROGETTO COSÌ PECULIARE?
“Non ci sono mai stato, anche se mi sarebbe sempre piaciuto. Ne ho sentito sempre parlare benissimo e la line-up è spettacolare. Resta da vedere se è il posto giusto per noi: ci sono talmente tante grandi band che è quasi imbarazzante esserne parte”.
L’ULTIMA DOMANDA È UN PO’ PROVOCATORIA; TRADIZIONALMENTE C’È UNA PICCOLO MA FORTE COMPONENTE SUPREMATISTA NEL BLACK METAL; PENSI CHE QUALCUNO NEL PUBBLICO METAL POSSA TROVARE UNO SCHERZO O UNA PROVOCAZIONE LA TUA COMMISTIONE DI MUSICA NERA E BLACK METAL?
“Francamente non mi interessa. Il black metal ha dovuto giustificarsi talmente tante volte che persino band che non hanno mai condiviso idee così stupide si sono viste accusare in tal senso. Alla fine non possiamo controllare quello che gli altri penseranno di noi, quindi non trovo alcun senso a perdere tempo a riguardo”.