Autori di un sorprendente debut-album, intitolato “One On Six” ed uscito per i tipi della spagnola Xtreem Music, i francesi Zubrowska si presentano ai lettori e alla redazione di Metalitalia.com tramite le parole del chitarrista Nutz, simpatico istrione totalmente devoto al verbo del grind più brutale ed iconoclasta. La musica da loro proposta, un brutal death-core demenziale e senza freni, rispecchia molto bene l’attitudine con la quale il sestetto si affaccia sulla scena metal europea e fa sperare in un futuro di crescita e miglioramento di risultati. Nell’attesa, divertitevi a leggere questa intervista, come si è divertito il sottoscritto a tradurla, rimpiangendo solo il fatto di non avere approfondito abbastanza il delirante “argomento lyrics”. Parola a Nutz, dunque…
BENE, NUTZ…ESORDISCO FACENDOTI I COMPLIMENTI PER IL VOSTRO BEN RIUSCITO DEBUT-ALBUM! TI VA DI INTRODURRE GLI ZUBROWSKA AI NOSTRI LETTORI?
“D’accordissimo! Prima di tutto, però, lasciami augurare un brutale fist-fuckin’ a tutti coloro che stanno leggendo questa intervista (iniziamo bene, nda)…Dunque, il progetto Zubrowska altro non è che il risultato dell’unione di una banda di stupidi alcolizzati, ovvero noi, volenterosi di suonare ‘musica’ quando fuori fa freddo e tira vento. A proposito di meteo, io adoro il Sole italiano…e già che ci sono, mando anche un saluto speciale a tutte le vostre stupende ragazze!!”.
OK, NUTZ, OTTIMA PRESENTAZIONE! PUOI RACCONTARCI QUALCOSA SULL’ANCOR BREVE STORIA DELLA TUA BAND? COME VI SIETE FORMATI?
“Be’, la nostra città d’origine è Tolosa e lì iniziammo a suonare assieme nel novembre del 2001: la prima formazione era composta da me e Jon alle chitarre e da Sam alla batteria; suonavamo un mix di brutal death e hardcore. Poi, qualche mese dopo, arrivarono Flo e Ben (rispettivamente basso e screaming vocals, nda); grazie al loro ingresso, riuscimmo a fare qualche data live assieme a gruppi quali Cerebral Turbulency e Alienation Mental. Dopodiché decidemmo di registrare i nostri pezzi e, prima di entrare nei Bud Records Studio, conoscemmo Clod, l’altro nostro cantante…la line-up venne così completata ed ora eccoci qui a promuovere il nostro primo disco ufficiale, uscito per la Xtreem Music lo scorso settembre!”.
LEGGO DALLA VOSTRA BIOGRAFIA CHE IL MONICKER ZUBROWSKA DERIVA DALLA FAMOSA MARCA DI VODKA “ZUBROWKA” E DA “SKA”. E’ VERO?
“Sì, sì, confermo tutto! Innanzitutto, noi sei amiamo alla follia la Zubrowka, dalla quale traiamo la fondamentale ispirazione (ride, nda)! Il nostro nome ci piace davvero molto ed abbiamo notato che rimane facilmente impresso nella memoria della gente che sente parlare di noi. Abbiamo aggiunto una ‘s’, principalmente per non avere problemi con la compagnia fabbricante di quella marca di vodka, ed inoltre per avvicinarci, ovviamente in maniera sarcastica, alla miriade di fottutissime band ska-punk, purtroppo molto popolari nella nostra ottusa nazione. Insomma, un modo come un altro per lanciare un minaccioso messaggio proprio a quelle band, alle quali vorremmo dire con tutto il cuore ‘che Satana possa dolorosamente sodomizzarvi nel vostro peggior incubo’!”.
CARINI…TORNANDO AL DISCORSO DI PRIMA, COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA XTREEM MUSIC?
“Abbiamo semplicemente mandato un master del nostro album all’etichetta. In seguito, siamo stati contattati da Dave Rotten, il boss della Xtreem, che ci ha detto che la nostra musica gli piaceva. Qualche settimana più tardi ci spedì il contratto da firmare e così ‘the machine was ready to grind’! Avevamo sentito parlare bene di Dave, oltre a conoscere i suoi Avulsed, e non possiamo far altro che confermare che si tratta davvero di un’ottima persona…”.
NUTZ, QUALI PAROLE USERESTI PER DESCRIVERE “ONE ON SIX”?
“Inesorabile, moshy, rumoroso, aggressivo, non molto professionale (è sempre un debutto, in fin dei conti!), melodico, dark, brutale!! A noi piace trasmettere con la musica il più ampio spettro di emozioni possibile…ma non è affatto facile…”.
APPUNTO, IL VOSTRO SOUND SI DIVIDE EQUAMENTE FRA IMPATTO E TECNICA…MA QUALE ASPETTO PENSATE SIA PIU’ IMPORTANTE?
“Mmm…non siamo molto interessati all’aspetto tecnico, a dire il vero. Non abbiamo le capacità, o non le abbiamo ancora, per suonare realmente in modo tecnico; diciamo che si prova a far fare agli strumenti quello che noi vogliamo. Ci piace utilizzare ogni possibilità che lo strumento mette a disposizione: nella chitarra ci sono sei corde, perché mai non utilizzarle tutte? Forse, sotto questo aspetto, riusciamo a differenziarci un po’ dalla massa, ma non ne sono realmente convinto neanche io…L’impatto, quando suoni musica estrema, è la cosa fondamentale. Non facciamo musica estrema per essere tecnici, bensì per spaccare tutto!”.
CREDO CHE IL DOPPIO CANTATO SIA PERFETTO PER IL VOSTRO GENERE DI PROPOSTA. CREDI CHE L’APPORTO DI CLOD IN FUTURO SARA’ DI MAGGIOR RILIEVO? E COME SCEGLIETE QUALI PARTI FAR INTERPRETARE DA BEN PIUTTOSTO CHE DA CLOD?
“Di sicuro, il lavoro di Clod aumenterà in futuro. Già adesso, on stage, Clod interpreta alcune parti che sul disco sono ad appannaggio di Ben…e sul prossimo album ci saranno molte più vocals gutturali rispetto a ‘One On Six’. Per la divisione delle linee vocali non seguiamo nessuno schema, ma un modello esplicativo potrebbe essere quello di domande a cui vengono fornite risposte in simultanea. Non è molto chiaro, ma se hai sentito il disco potrai fartene un’idea più precisa…”.
MI PUOI SPIEGARE IL SIGNIFICATO DI UN TITOLO COME “ONE ON SIX”? SI RIFERISCE A QUALCOSA IN PARTICOLARE?
“Assolutamente no! Non avevamo la più pallida idea di come chiamare il disco! Il titolo doveva essere ‘Street Trash’ ma al nostro batterista non piaceva…’One On Six’ è venuto fuori per caso e, ovviamente, ci piace tantissimo! Alla roulette russa è sempre ‘uno su sei’ (ride, nda)…”.
PARLIAMO DELLE LYRICS: ALCUNI BRANI HANNO TITOLI BUFFI O TOTALMENTE NON-SENSE…”FORKEBABH”, “SEX, DRUGS & BASKETBALL”, “HAPPY PINK TOWN”…POSSO SAPERE DI CHE COSA VI PIACE PARLARE?
“Non me ne frega niente dei testi! Ben e Clod scrivono cose strane e noi altri non capiamo niente (grande!, nda). ‘Forkebabh’ ha a che fare con una coppia di cannibali che vogliono cucinare Fred Durst per cena…non ne sono sicuro al 100% ma credo che il testo sia parecchio splatter; ‘Sex, Drugs & Basketball’ parla di un ragazzo che, sotto l’effetto di stupefacenti, si fa rubare la palla da basket da altri ragazzi, anche loro nelle stesse condizioni; ‘Happy Pink Town’ è una visione pessimistica della nostra città. Come vedi, non c’è una precisa direzione, le nostre lyrics parlano di tutto e niente allo stesso modo. Con certezza ti posso dire che ‘I Talk To The Wind’ è un richiamo ai maestri King Crimson e la song parla dell’uccisione di una strega nel Medioevo. Ben è davvero erudito sulla stregoneria e le virtù delle piante”.
L’ULTIMO BRANO E’ UNA SORTA DI SCHERZO…QUAL E’ IL SUO SCOPO?
“Come starai probabilmente intuendo, non ha nessuno scopo! L’abbiamo messa sul disco per puro divertimento ed è l’unica canzone che la gente ricorda quando eseguita on stage…Non credo sia uno scherzo, è qualcosa di più: un piccolo sorriso in un mondo fatto di brutalità e violenza”.
LA MIA TRACCIA PREFERITA E’ “SAD SICK WORLD”! PENSO SIA IL PEZZO PIU’ RAPPRESENTATIVO DELLO ZUBROWSKA-SOUND. TU CHE DICI?
“Sì, potresti avere ragione…’Sad Sick World’ ci rappresenta bene e credo abbia, al suo interno, tutte le influenze che plasmano la nostra musica. Ora, però, l’abbiamo cambiata! La rimetteremo sul prossimo album, probabilmente, in una versione più veloce, più estrema ed oscura”.
VISTO CHE NE HAI FATTO ACCENNO, QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE?
“Dunque, ti dirò i gruppi che gli Zubrowska amano ascoltare così facciamo prima: Cryptopsy, Dillinger Escape Plan, Pantera, Cephalic Carnage, Meshuggah, Disgorge, Converge, Burnt By the Sun, Gorguts, Immortal, Dark Funeral…ascoltiamo inoltre molta roba non-metal, anche se non speriamo affatto di diventare famosi come questi ultimi artisti. Ma non mi preoccuperei troppo, dato che non siamo così bravi con gli strumenti…vedremo quando invecchieremo!”.
VEDREMO, NUTZ, VEDREMO…STATE PROMUOVENDO L’ALBUM ATTRAVERSO TOUR?
“Ma certo!! Anzi, siamo affamati di concerti! Per cui, chiunque all’ascolto fosse in grado di aiutarci, sarebbe il ben accetto…abbiamo proprio bisogno di salire su di un palco per sfogare le nostre membra”.
COME CREDETE SI EVOLVERA’ LA VOSTRA MUSICA IN FUTURO?
“Mah…penso non ci saranno più parti delineate…intendo dire, non troveranno spazio sezioni marcatamente death o marcatamente hardcore. Sarà una vera miscela di stili: spero si potrà davvero chiamare Zubrowska-sound! Per adesso, il nuovo materiale è più veloce, più ‘malato’, noise e melodia allo stesso tempo”.
COSA PENSATE DELLA SCENA METAL MONDIALE? E RIGUARDO LA FRANCIA IN PARTICOLARE?
“Credo che la scena estrema mondiale d’oggigiorno sia incredibile! Ogni giorno scopro nuove eccellenti band, sempre più professionali, sia nel songwriting, sia sotto l’aspetto tecnico-produttivo: ad esempio, ti posso citare la mitica ‘scuola Relapse’. Inoltre, la scena che giudico più sorprendente è quella della Repubblica Ceca: gruppi come Pigsty, Melancholy Pessimism, Intervalle Bizarre, Alienation Mental, Ingrowing, Fleshless, Lykathea Aflame sono bravissimi. Vado ogni anno, ormai, all’Obscene Extreme Festival, un magnifico happening, pieno di gente davvero ‘fuori di testa’! Le ultime novità che ho da poco scoperto sono band quali The Number Twelve Looks Like You, Ion Dissonance, The Red Chord, Kalibas…il futuro dell’estremismo metal. Detto questo, però, devo ammettere che la situazione in Francia non è così rosea: ci sono buone formazioni come Fate, Gojira, Inside Conflict, H-Tray, Gorgasm…però non verranno mai supportate come si deve; nel nostro paese se non suoni reggae, ska, R’n’B o nu-metal, non avrai mai più di 150/200 spettatori a concerto. Davvero triste, no? Comunque, personalmente mi rimane la grande passione che nutro per la scena estera”.
BENE, NUTZ, GRAZIE DAVVERO PER LA DISPONIBILITA’ MOSTRATA E PER LA SIMPATIA. CONCLUDI PURE L’INTERVISTA COME VUOI (ANCHE SE TEMO PER IL FINALE…)!
“OK! Ti ringrazio anch’io per lo spazio concesso agli Zubrowska…spero di riuscire a venire presto in Italia, in modo da potervi scassare le teste, fare casino e bere tutti assieme, mangiare i vostri spaghetti e *BIIIP* le vostre ragazze o mogli che siano! Spero di vedervi in tour!”.