ALESSIA DI GIOVANNI – “NIENTE DA PERDERE”
Recensione a cura di Gennaro “Dj Jen” Dileo
“Life Is Like A Merry Go Round” recita il verso di una canzone dei Bad Company che potrebbe descrivere in modo chiaro la trama di “Niente da Perdere”, un romanzo destinato prevalentemente al pubblico femminile e ai teenager che masticano rock a trecentosessanta gradi. Sullo sfondo bianco della prima di copertina troviamo raffigurato il volto inviperito di Alice, l’assurda protagonista delle rocambolesche vicende narrate dall’autrice con uno stile asciutto, ironico e di facile presa, elementi ideali per una lettura divertente e non impegnativa. Alice è una trentenne spiantata, immatura ed incapace di contare su se stessa, che ha sempre vissuto sulle spalle del suo compagno Tony – ricco ed affermato musicista con la passione per le chitarre, il collezionismo dei vecchi vinili ed a sua insaputa delle belle e giovani donne – morto in circostanze inizialmente poco chiare. Pagina dopo pagina, il puzzle inizia a prendere forma tra piccoli ma significativi indizi che rivelano la fragilità emotiva e caratteriale di Alice, ritrovandosi suo malgrado a vestire i panni di una sgangherata detective, impegnata a tentare di districare gli intrighi affaristici e sentimentali e talvolta grotteschi della madre imprendtrice scaltra e lunatica, e di Angela “la vecchia rugosa”, diabolica nell’elaborare piani volti a bersagliare ripetutamente la protagonista, di Eddie “il critico culinario”, sorta di affascinante dark venuto da Marte estremamente devoto al proprio lavoro, e di Marina la prima moglie di Tony tutta casa e lavoro che, dietro la maschera di donna perbene e maniaca dell’ordine, nasconde un lato oscuro e stravagante da scoprire. Questi sono alcuni dei personaggi che si rivelano fondamentali per lo sviluppo della storia, anche se riteniamo che complessivamente il lavoro non sia esente da una pecca fondamentale: le “citazioni a raffica” dell’autrice, sparse a pioggia in tutto il romanzo, si rivelano un’arma a doppio taglio, in quanto rischiano di rendere difficile la lettura a chiunque non conosca gente come Zakk Wylde o Zack De La Rocha, nomi imprescindibili del rock, ma sconosciuti al potenziale lettore non appassionato di musica (con la pigrizia intellettuale dilagante, ci riesce difficile pensare che il lettore evidenzi i nomi per poi informarsi su internet per capire chi siano, ndR). Nel finale si susseguono una serie di paradossali colpi di scena che rimescolano definitivamente le carte di “Niente da Perdere”, rivelandosi in sostanza un libro piacevole, privo di grosse pretese artistico-letterarie, ma ideale da leggere in spiaggia sotto l’ombrellone in compagnia di un buon drink dissetante.
ALESSIA DI GIOVANNI
“Niente da Perdere”
(Tsunami Edizioni) pag.270 € 14.00
ALESSIA DI GIOVANNI – L’INTERVISTA
Intervista a cura di Gennaro “Dj Jen” Dileo
In una torrida giornata estiva, vengo accolto da Max e Eugenio nei piccoli, ma accoglienti uffici della Tsunami di Milano – una piccola, ma solida realtà del panorama editoriale italiano – per intervistare Alessia Di Giovanni, che a dispetto del suo look “all black” con tanto di smalto nero, si è dimostrata una ragazza davvero simpatica ed estroversa, capace di mutare una formale intervista in una divertente chiacchierata a tutto tondo. Buona lettura.
Ciao Alessia, benvenuta sulle pagine di metalitalia.com. Partiamo dai tuoi primi passi: quando hai scoperto la passione per la scrittura e quale è stata la scintilla che ti ha fatto intraprendere questa strada?
La passione per la scrittura l’ho scoperta fin da bambina quando frequentavo le scuole elementari. All’epoca chiesi a mio padre di regalarmi una macchina per scrivere e lui mi accontentò. Da allora non ho mai smesso di scrivere o meglio ancora, di creare nuove idee che sviluppano i miei romanzi e i relativi personaggi contenuti in essi.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti e quali hanno eventualmente ispirato il tuo nuovo romanzo?
Sicuramente George Simenon (l’autore del Commissario Maigret ndR), per il suo stile descrittivo asciutto, fresco e privo di eccessivi orpelli e reputo “Tre Camere a Manatthan” un capolavoro assoluto del genere. Inoltre, apprezzo moltissimo gli scrittori classici come Sepulveda e Palahniuk e le commedie “rosa”. Anche il cinema è stato una notevole fonte di ispirazione per la creazione del mio nuovo libro, adoro le sceneggiature della commedia classica brillante americana e considero fondamentali le opere del geniale Billy Wilder.
Come sei entrata in contatto con Eugenio e Max della “Tsunami Edizioni”?
Ho sempre provato una forte attrazione per le realtà piccole e indipendenti nelle quali spesso operano persone che ci mettono l’anima in quello che fanno. In Italia è molto difficile dare voce alla cultura rock e sono stata davvero fortunata a conoscere Eugenio e Max che reputo realmente degli eroi, specialmente perchè mi hanno lasciato la massima libertà creativa senza fissare paletti di sorta, anche perchè non ne avrei accettati (risate ndR).
Quali sono le prime idee che hanno poi generato il tuo romanzo “Niente Da Perdere”?
Penso che ognuno di noi nasca con una forte dose di amore e di sentimenti, anche se con il passare del tempo tendiamo a perdere la fiducia nel prossimo e di conseguenza puntiamo sull’autonomia emotiva. Alice si trova a essere autonoma emotivamente quando non è affatto preparata, difatti è la tipica persona che pensa di meritare l’amore degli altri pur non dando nulla, non preoccupandosi minimamente di essere una persona meritevole degna dei sentimenti altrui.
La protagonista è un personaggio decisamente stravagante, nè buona nè cattiva, intelligente, ma infantile che segue quotidianamente la filosofia del “Carpe Diem” ed ha una notevole spirito di sopravvivenza. Hai preso spunto da qualche tua conoscenza o la tua è pura fantasia? Raccontaci qualche dettaglio in più.
Direi che Alice è semplicemente una cialtrona (risate ndR). Seriamente, molto spesso noto che ci sono molte donne che credono di essere in un certo modo, si vestono in un determinato modo, con la speranza di ottenere chissà cosa, ma non ci arrivano e questo scarto tra la loro percezione e la cruda realtà ha generato Alice.
Tony, Eddie e Marina sono personaggi con un carattere deciso e con delle caratteristiche uniche che li differenzia. Raccontaci la loro genesi…
Tony è il tipico musicista egocentrico, molto egoista, ma anche molto chiaro che sa ciò che vuole dalla vita, Eddie è il mio personaggio preferito forse perchè è un pò “dark” nell’animo, e guida nel bene e nel male la coscienza di Alice, mentre Marina rappresenta la tipica donna repressa incapace di realizzarsi realmente.
Non pensi che tutte queste citazioni a raffica che comprendono musicisti e telefilm cult escludano una parte di potenziali lettori non avvezzi alle sonorità rock?
Ho estrema fiducia nelle persone e penso che “Niente Da Perdere” si possa leggere tranquillamente nonostante il mio citazionismo. A me piace essere stimolata da argomenti nuovi e beata ignoranza sono felice di svegliarmi ogni mattina con la voglia di conoscere qualcosa di nuovo. Ritengo che un libro possa essere letto in modo superficiale o in modo approfondito segnandosi da parte un nome o un luogo non conosciuto per scoprirlo successivamente su internet o sull’enciclopedia.
Sesso, droga e rock’n’roll sono oramai superati? Ho notato che prediligi l’associazione sesso, cibo e rock’n’roll. Suggeriscici una ricetta heavy metal.
Se penso a Scott Weiland degli Stone Temple Pilots o a Lemmy dei Motorhead ti direi sicuramente che questo concetto non è affatto superato. Intendiamoci, a me non interessa se quest’ultimo a colazione beve the o whiskey, ma apprezzo la sincerità della musica che fa da oltre trent’anni. Il rock nasce dalla sofferenza e dalla capacità di far sognare il pubblico. Direi che queste due band ci riescono alla grande. Inoltre, apprezzo molto la tradizione eno-gastronomica del nostro paese come avrai potuto leggere in “Niente Da Perdere” e come ricetta heavy metal suggerisco: linguine al nero di seppia con alcuni brani dei Riot a fare da colonna sonora. “No More Lies” e “Feel The Same” sono due canzoni davvero eccezionali.
Hai nominato una delle mie band preferite in assoluto…
Mark Reale per me è un vero e proprio mito oltre ad essere un grandissimo compositore e mi dispiace molto che Guy Speranza sia scomparso, la sua voce era veramente molto bella ed espressiva. A proposito… per il sesso vuoi anche la posizione ideale?
Ok, sicuramente i nostri lettori sono molto curiosi…
Direi seduti a lato del letto, lei seduta sopra su di lui, una posizione decisamente comoda. Inoltre, se lei è una persona iperattiva nel frattempo può anche mangiare le sue linguine (altre copiose risate ndR).
L’epilogo di “Niente da Perdere” denota un velo di ottimismo…alla fine pare che la vita merita di essere vissuta, nonostante le durissime avversità che inevitabilmente incontriamo.
Diciamo che ho voluto scrivere un finale ottimista, in quanto, penso che la letteratura, come il cinema e la musica debbano regalarci delle forti emozioni capaci di farci sognare, distogliendoci momentaneamente dai nostri problemi. Alcuni registi affermano che, la commedia è morta perchè l’uomo è diventato troppo cinico, ma spero che “Niente Da Perdere” possa smentire questa affermazione.
C’è qualche libro che hai scritto del quale non sei pienamente soddisfatta?
Ogni libro che ho scritto fa parte di un mio percorso evolutivo ed è una diretta testimonianza di ciò che ero in un determinato momento della mia vita. Sono tutti piezz ‘e core (risate ndR).
Puoi consigliarci qualche scrittore emergente italiano?
Ultimamente non ho letto niente di nuovo, perchè sono chiusa nel mio bunker a elaborare alcuni progetti che verranno pubblicati nel futuro prossimo. Posso comunque consigliarvi Carmen Covito, una scrittrice di Torino molto brava e ironica.
Quali sono le tue metal band preferite?
Non ho delle band preferite in senso stretto, preferisco concentrarmi su quello che sto ascoltando maggiormente in questo periodo: Kyuss, Queens Of The Stone Age, If I Die I Die e Type O Negative. Adoro Peter Steele e credimi, la sua morte improvvisa mi ha realmente scioccato, anche se la musica e le sue lyrics testimoniano ora e per sempre la sua genialità.
Indicaci tre libri e tre dischi da portare in un’isola deserta e altrettanti da gettare nel camino acceso.
Non mi piace gettare libri in un camino acceso, non lo reputo un gesto positivo. Preferisco non fare cattiva pubblicità, anche perchè tendo a dare una seconda opportunità ad un artista che compone un’opera controversa. Mi porterei volentieri su un’isola deserta un saggio di Carotenuto che ad ogni lettura mi regala sempre qualcosa di nuovo e stimolante, un libro di Oriana Fallaci e qualcosa di Palahniuk. Per quanto riguarda gli album direi “Ace Of Spades” dei Motorhead, un disco qualsiasi dei Cure e un album di rock italiano, ma non dico di quale gruppo, anzi meglio una compilation di alcune delle band più valide del genere.
Lascio a te la libertà di concludere l’intervista come meglio credi…
Grazie a te e a metalitalia.com per la chiacchierata e per lo spazio che mi avete concesso. Date un’opportunità a “Niente Da Perdere” mi auguro che vi farà divertire!
- Anno: 2009
- Pubblicato da: Tsunami Edizioni
- Pagine: 270