Ci sono due modi per suonare: farlo semplicemente per passione oppure vivere la scena underground. Questo nuovo libro di Daniele Galassi (con prefazione curata dal ‘nostro’ Marco Gallarati), sottotitolato “Dai demo tape ai social, cronache dall’underground e riflessioni a cavallo di due ere”, guarda la situazione appunto dal secondo punto di vista.
Daniele Galassi è stato infatti chitarrista negli Infernal Poetry e nei Dark Lunacy e ha vissuto in pieno la scena underground, con tutto quello che è annesso e connesso. Con il suo stile scorrevole e sempre intriso d’ironia, l’autore racconta dei suoi primi passi verso il mondo della musica e la decisione di formare insieme a degli amici una band, per la quale sarà scelto il nome di Infernal Poetry. Partendo letteralmente da zero, con tanta passione, fatica e grazie anche – come Daniele non manca di sottolineare ripetutamente – alla sindrome Dunning-Kruger (descritta come “una distorsione cognitiva in base alla quale più sei incompetente, più tendi a sopravvalutarti“, pag. 31) che ha portato questi ragazzi a gettarsi a capofitto anche in imprese probabilmente più grandi rispetto alle reali potenzialità di un dato momento, ma che allo stesso tempo ha permesso loro di spingersi sempre oltre, di pensare sempre al passo successivo. Arrivano così i primi concerti, i primi demo, i primi dischi, i primi contratti, con tutta la promozione da fare a furia di materiali ed album da imbustare e spedire uno per uno. Arrivano anche le prime tournée, con addirittura il primo tour europeo, al quale viene dedicato uno specifico capitolo con una serie di avventure davvero tragicomiche e al limite dell’incredibile, ma che fanno anche realmente riflettere su quanto il mondo sia cambiato in pochi anni. Quello del cambiamento è peraltro un tema centrale del libro, soprattutto con l’avvento di internet, che stravolge letteralmente tutto il mercato discografico ed il modo stesso di porsi da parte delle band, in grado di avere ora una vetrina di fatto aperta verso tutto il mondo, ma con ulteriori e forse anche più grandi problemi da affrontare per poter emergere. Per questo, nonostante la crescita continua degli Infernal Poetry e una serie di album di assoluto rispetto, la band decide ad un certo punto di chiudere i battenti e Daniele spiega forse per la prima volta in maniera chiara ed esaustiva quali sono state le motivazioni dietro una scelta del genere. Ricordavamo comunque come il chitarrista sia stato coinvolto anche con i Dark Lunacy e un capitolo spiega appunto anche le dinamiche sviluppatesi con quel gruppo. L’ultima parte del libro è dedicata a delle riflessioni su come si sono evoluti nell’arco di vent’anni la musica ed il mercato discografico: qui l’autore affronta l’argomento in maniera più seria, sfoderando qua e là osservazioni mutuate dai suoi studi economici (Galassi infatti è laureato in Economia e Commercio) e proprio per questo (“Non me la sento di lasciarvi così”, pag. 205) si sente quasi in dovere di chiudere con un’appendice nel quale racconta una serie di gustosi aneddoti accaduti nel corso degli anni.
“Check Sound” è dunque un libro che risulta interessante sotto diversi punti di vista: rappresenta infatti una testimonianza da parte di chi ha vissuto un’epoca e ha assistito al suo cambiamento; contiene diversi consigli e spunti di riflessione per chi si approccia al mondo della musica; analizza con lucidità l’impietosa e cruda realtà di quella che è la situazione attuale del panorama musicale. Soprattutto però fa tutto questo sempre con il sorriso sulle labbra, rendendo complice il lettore di tante situazioni rocambolesche, perchè in fondo le pagine di questo libro trasmettono un po’ la sensazione come se Daniele raccontasse le sue storie seduto in un bar, ridendo e scherzando con dei vecchi amici; e, quando si è in buona compagnia, si sa, il divertimento è assicurato.
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- Autore: Daniele Galassi
- Anno: 2020
- Pagine: 222
- Prezzo: € 13