Quanto l’onirica – e molto spesso drammatica – visionarietà racchiusa nella pittura degli scorsi secoli è possibile ritrovare negli artwork e nella musica metal? Quanto le angosce, il disagio, i deliri dei nostri dischi preferiti sono gli stessi che si scorgono negli occhi febbricitanti di un artista? Francesco Gallina, giornalista musicale di lungo corso, affronta questo multiforme, intricatissimo rapporto incurante della mole titanica di quanto andrà a trattare in “Dipinto sull’acciaio”, edito da Arcana Edizioni. Presentato non a caso dalla copertina ad opera di un ‘gigante’ quale Paolo Girardi, la sua missione è quella di portare il lettore alla scoperta del particolare più recondito nascosto in un quadro o in un album, alla riflessione sulla comunione di intenti e sentimenti che si intravede laddove arte pittorica e musicale si fondano.
Partendo da giganti quali Bosch, Goya, Beksiński e (naturalmente!) Giger ma percorrendo in lungo ed in largo secoli e secoli di storia dell’arte (dal Romanticismo di Friedrich e Delacroix alle visioni di Dorè o Dürer, passando per Munch e Klimt) fino ad arrivare a chi – come Dan Seagrave o il già citato Paolo Girardi – dipinge per la musica metal, Gallina accompagna la presentazione di ciascun pittore con cenni (più o meno estesi) biografici e una breve riflessione su quanto il percorso artistico, le scelte di vita o i soggetti ritratti possano avere punti di contatto con l’universo oscuro della nostra musica preferita; infine, soprattutto nella prima parte, un elenco ragionato delle copertine, gruppi o album che hanno usato un quadro o il lavoro di un artista come ispirazione/artwork.
E qui sorge un problema: in un libro del genere, ci saremmo aspettati un apparato illustrativo davvero imponente, soprattutto visto che l’autore descrive nel dettaglio, dando mostra di una conoscenza approfondita e capillare, particolari di quadri o viceversa copertine di full-length EP o demo. Invece le immagini sono poche (qualche opera a tutta pagina di Mario Di Donato dei The Black, che si occupa dell’introduzione, una serie di copertine ‘storiche’ o comunque significative – formato francobollo – a metà libro e qualcosa di Enzo Rizzi, Eliran Kantor e Steve Joaster verso la fine) ed in bianco e nero; siamo sicuri che la scelta sarà stata fatta comprensibilmente per questioni di budget, però non neghiamo che un supporto (anche multimediale, di più facile realizzazione) per avere davanti agli occhi quello di cui si parla ci avrebbe aiutato non poco nella lettura, altrimenti un po’ affannosa e dispersiva vista la quantità di informazioni contenute in ciascun capitolo.
L’approccio nell’affrontare il tema cambia leggermente invece per coloro i quali hanno contribuito coscientemente a rendere indissolubile il legame tra prodotto visivo e musica metal: essendo il legame più stretto, e forse anche le opere trattate più ‘familiari’ ad un appassionato di musica metal, la seconda parte del libro, un po’ più costretta negli spazi della prima, è quella che forse meriterebbe un approfondimento maggiore in futuro proprio per la contemporaneità del rapporto tra musica e arte. Certo, a volte, il tentativo di accostare pittori ed artisti del passato ad una mentalità ‘metal’ risulta un po’ forzata, ma quello che si evince alla fine della lettura è che la parte più nera, macabra o comunque ‘storta’ del mondo ha affascinato (e continua tutt’ora a farlo) coloro che sono dotati di una sensibilità particolare, producendo opere bellissime ed in grado di stregare.
Detto di un nozionismo che non sempre (nonostante l’autore lo ribadisca spesso, ma capiamo che l’impresa da affrontare è immane) viene scongiurato, qualche sbavatura qua e là e della scelta – arbitraria, non sempre condivisibile – di riportare quasi esclusivamente testimonianze ‘a posteriori’ (quindi estratti di recensioni e articoli principalmente online) per la parte musicale, “Dipinto sull’acciaio” risulta un compendio da tenere accanto alla mensola dei dischi e da poter sfogliare durante l’ascolto di questi, per comprenderne meglio contenuto e copertina attraverso pennellate nerissime, citazioni forse non troppo nascoste, reinterpretazioni o copie di quel lato oscuro che da sempre affascina l’uomo.
- Autore: Francesco Gallina
- Anno: 2021
- Pubblicato da: Arcana Edizioni
- Pagine: 496
- Prezzo: 24,00€