E’ SOLO ROCK’N’ROLL

Pubblicato il 17/06/2022 da

È solo rock’n’roll, vero e proprio romanzo, ripercorre la vita di Raul Serrano, immaginario promoter musicale italo-spagnolo. Abbandonato il sogno di diventare una rockstar, Raul mette in piedi la Galactic, una società che si occupa di organizzare concerti, e assieme al suo socio Sergi Dexeu (ex braccio destro di un noto narcotrafficante spagnolo) organizza un business parallelo per arrotondare senza troppi rischi: prendere la coca dai messicani e spacciarla nel mondo dello show business che ruota attorno ai concerti organizzati dalla sua società.
Ma il mondo della musica è complicato, e fare il promoter può essere economicamente molto, molto rischioso. Le vicende dei personaggi si sviluppano per circa trent’anni e si concludono tutte nel medesimo momento e nel medesimo luogo, il giorno del concerto degli Young Dead allo stadio Olimpico di Barcellona.

E’ abbastanza improbabile che un metallaro che si rispetti non conosca il nome di Andrea Pieroni. Storico agente della scena hard’n’heavy, l’autore di “È Solo Rock ‘n’ Roll” (Arcana edizioni), è il promoter storico di band come Iron Maiden e Rammstein, l’ideatore del Gods Of Metal (che festeggia nel 2022 i venticinque anni dalla prima indimenticabile edizione, ndr), nonché uno dei pochi che ancora oggi crede nella musica metal. Per quanto quest’ultima affermazione potrà dare fastidio ai brontoloni per scelta che popolano anche la nostra community, è un dato di fatto che la stragrande maggioranza dei concerti che hanno visto come protagonisti molti degli artisti che amiamo, siano stati organizzati da Pieroni. Ed è proprio il suo mestiere a fare da calamita per avventure (e soprattutto disavventure) di ogni tipo all’interno del primo romanzo che l’autore ha scritto nel periodo di blocco imposto dalla pandemia causata dal Covid-19.
Una storia che si sviluppa tra Spagna e America ma che ha diversi scenari, molti sicuramente ben conosciuti dagli appassionati di musica hard & heavy e più in generale degli anni Ottanta. Non solo. Chi è addetto ai lavori nel mondo dell’organizzazione di concerti, piuttosto che frequentatore assiduo di live da qualche tempo, non faticherà molto a trovare richiami ad accadimenti sia alla scena nazionale, sia (soprattutto) a quella internazionale. E’ questo il piatto forte di “È Solo Rock ‘n’ Roll”, ovvero l’offrire uno sguardo realmente vicino a quella che è (stata) l’epoca d’oro della musica pesante, oltre a inoltrarsi senza freni inibitori in quella vita decisamente sregolata che tutto il music bisness si sforza (in certi casi affannosamente) di mantenere attiva e fuori dai canoni ordinari ancora adesso.

La sinossi inquadra in modo decisamente adeguato ed efficace il cuore del racconto, ma è nei dettagli e nelle descrizioni di alcuni eccessi e situazioni grottesche che il romanzo dà il meglio di sé. Per non togliere ai lettori il piacere della scoperta, ci limitiamo a segnalare la straordinaria descrizione di un party fuori controllo che due famosi manager (di un altrettanto famosa band, per lo meno all’interno della narrazione) – abbondantemente fuori dall’età massima consigliata per concedersi determinati vizi – provano fino all’ultimo a consumare con due avvenenti intrattenitrici. Da segnalare anche l’ascesa al potere di Raul Serrano, protagonista di questa storia, che si fa le ossa negli States cercando prima di fare il musicista, realizzando in seguito che la soluzione migliore potrebbe essere proprio quella di ingaggiarli, invece, i musicisti. Scoprendo, dopo una notevole gavetta fatta non esattamente di fatica intellettuale, quanto possano essere infinite le vie degli dei del rock. Lettura obbligatoria per i fan del Sunset Strip, ma anche per chi crede di sapere molto su concerti, band e manager. Lettura imperdibile per chi crede che, in fondo, sia stato proprio il grunge a uccidere di fatto la musica che amiamo…

INTERVISTA ALL’AUTORE, ANDREA PIERONI

DA DOVE NASCE L’IDEA DEL ROMANZO?
– Mi sono sempre dilettato a scrivere. Diciamo che anche ai tempi della scuola era il mio piatto forte. Nel corso degli anni avevo raccolto una quantità impressionante di appunti, racconti, pensieri, ai quali ad un certo punto ho deciso di voler dare una forma più strutturata. Il tutto si è concretizzato durante il lockdown, il secondo per la precisione. Fino ad allora avevo in testa, e scritti un po’ qua e là, pezzi di questa storia. Durante la pandemia, visto che il settore dei concerti è stato costretto ad una pausa forzata di oltre due anni, mi sono messo con costanza a scrivere il romanzo nella sua interezza.

QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO A STENDERE LA STRUTTURA NARRATIVA?
– Come dicevo prima, un’idea in testa ce l’avevo da un po’, ed anche una serie di appunti che avevo buttato giù. Non ho lavorato nella maniera tradizionale come viene insegnato nelle scuole di scrittura. Non ho buttato giù nessuna scaletta. Ho lasciato che la storia fluisse da sé, come un getto di acqua di sorgente. In maniera naturale. Sono partito dal prologo, che più o meno avevo buttato giù in maniera molto approssimativa da diverso tempo e poi da lì ho sviluppato tutto.

QUANTO HAI IMPIEGATO A SCRIVERE IL LIBRO?
– È stato un lavoro lungo, ma non così lungo come si può pensare. Per arrivare alla prima stesura ci ho impiegato circa due mesi e mezzo. La versione definitiva invece ha visto la luce dopo sei mesi. Il tutto dai primi di Ottobre del 2020 fino alla fine di Marzo del 2021, con un impegno giornaliero di circa cinque/sei ore, sabati e domeniche incluse.

LO STILE È SORPRENDENTEMENTE VARIO, PULP E ANNI OTTANTA CON INCURSIONI IN QUEL TERRITORIO CHE, SUI SOCIAL, OGGI SAREBBE DEFINITO DA ‘BOOMER’. IL TUO ROMANZO A CHE TIPO DI PUBBLICO SI RIVOLGE? NECESSARIAMENTE A UN MONDO ADULTO OPPURE ANCHE A QUEI GIOVANI CHE SONO AFFASCINATI DALLE LUCI DELLA RIBALTA E DAI SOLDI FACILI?
– Secondo me tutti sono attirati dalle luci della ribalta e dai soldi facili, no? Scherzi a parte, sono d’accordo con te. Lo stile è molto vario e attinge a piene mani dal cinema e dalla letteratura pulp anni Ottanta, ma in parte anche del decennio successivo. Musicalmente e letterariamente mi sono formato in quegli anni, nei magici anni Ottanta. E tutto il romanzo è un omaggio a quel periodo. Lo si capisce fin dal prologo. Raul, il protagonista, è un fanatico del cinema e della musica degli anni Ottanta e non fa niente per nasconderlo, anzi lo enfatizza. Se tutto questo si possa definire ‘boomer’ non lo so. Può darsi. Ma non ciò non toglie niente alla magia di quel periodo. Io credo che il romanzo possa piacere al pubblico giovane, perché forse li mette a contatto con un mondo che era il mondo dei giovani quarant’anni fa. In un certo senso potrebbe essere una specie di lezione di storia moderna dello show business (ride, ndr). Ma mi auguro che possa piacere anche ai cinquantenni di oggi che, nel leggere il libro, avranno una sorta di flashback che li riporterà a vivere i bei vecchi tempi andati.

ALL’INTERNO DELLE PAGINE TRASPARE EVIDENTE L’AVVERSIONE DEL PROTAGONISTA VERSO IL MONDO IN CUI È COINVOLTO NEL FARE AFFARI. NONOSTANTE QUESTO RAUL NON HA LA MINIMA INTENZIONE DI CAMBIARE MESTIERE. ALLA FINE FORSE NON È COSÌ MALE QUEL MONDO?
– Quando ho pensato al protagonista mi sono immaginato un personaggio disilluso dal mondo in cui vive e dal modo in cui si porta a casa la pagnotta. Il suo lavoro è quello del promoter, l’organizzatore di concerti, ma non ne può delle fisime degli artisti e del loro entourage. Allo stesso tempo però non può farne a meno. Perché il rock’n’roll è la sua vita, è come una droga, anche di più E Raul è uno che se ne intende di certe cose. Per cui, si, odia il mondo dei concerti e gli affari che girano intorno ad esso, ma il suo amore verso quello stesso mondo è superiore. In un certo senso per Raul quel mondo rappresenta la sua famiglia e per ogni essere umano la famiglia è la famiglia, che gli vuoi dire?

MA ALLA FINE IL CONCERTO DEGLI YOUNG DEAD SI SVOLGE O VIENE TUTTO ANNULLATO?
– Bella domanda, ma non so risponderti, dovremo attendere il prossimo volume.

SEI UN PROMOTER DI LUNGO CORSO E SOSTANZIALMENTE L’UNICO CHE HA PORTATO IN ITALIA NEL CORSO DEGLI ANNI I PIÙ GRANDI ARTISTI DELLA SCENA HARD & HEAVY: TRA LE RIGHE APPARE ABBASTANZA EVIDENTE CHE CI POSSA ESSERE QUALCOSA DI AUTOBIOGRAFICO NELLA NARRAZIONE. QUANTI FATTI SONO STATI QUANTO MENO ‘ADATTATI’ ALLE NECESSITÀ ARTISTICHE DELLA STORIA RACCONTATA?
– In realtà di autobiografico c’è veramente poco, praticamente niente per quanto riguarda tutta la parte relativa al business, quella in cui abbiamo a che fare con un Raul adulto. È chiaro che mi sono ispirato ad alcune situazioni che ho visto o che mi sono state raccontate, ma si tratta di semplice ispirazione. D’altro canto, credo che qualunque scrittore tragga spunto dalla realtà che lo circonda per poi adattarla alla sua esigenza narrativa. Ma se vuoi sapere se quello che racconto è successo veramente o no, la risposta è no. Si tratta di pura fiction.
Nella parte iniziale invece, quella in cui Raul diciottenne si trasferisce a Los Angeles per cercare di entrare in una band, qualcosa di autobiografico c’è. Diciamo che alcuni di quegli avvenimenti, in questo contesto raccontati in maniera molto romanzata, sono accaduti realmente. Non ti sto a specificare quali però. Lascio tutto alla fantasia del lettore. Ognuno si può immaginare o immedesimare in quello che trova più vicino a sé stesso leggendo questa storia.

NEGLI ULTIMI ANNI VERTIGO NON HA SOLAMENTE ORGANIZZATO CONCERTI MA ANCHE STRETTO COLLABORAZIONI (LEGATE ANCHE AL CAMPO DISCOGRAFICO) CON ARTISTI COME MANUEL AGNELLI ED EROS RAMAZZOTTI: QUESTI ACCORDI SAREBBERO STATI POSSIBILI ALL’EPOCA NARRATA NEL ROMANZO? PENSI CHE I RAPPORTI CON GLI ARTISTI, GIÀ COMPLICATI DAI MANAGEMENT RACCONTATI NEL ROMANZO, AVREBBERO POTUTO ESSERE MENO DIFFICILI?
– Beh, intanto vorrei specificare che le vicende del libro si sviluppano nell’arco di trent’anni, dal 1987 ai giorni nostri. Per cui dipende da quale epoca analizziamo. Certo, se ci riferiamo alla parte ‘ottantiana’ del romanzo c’è da dire che in quel periodo questo lavoro aveva una connotazione molto più artigianale di quanto non lo sia oggi. Non esistevano le grandi multinazionali, ancora non si era capito a livello industriale che fare concerti poteva essere un business come un altro. Probabilmente con un alto grado di rischio, nel caso che le cose andassero male. Ma anche con grosse potenzialità di guadagno se le cose fossero andate bene. Gli artisti erano molto meno attenti all’aspetto economico della faccenda. Praticamente erano già soddisfatti se la sera potevano salire su un palco per esibirsi di fronte ad un pubblico ed erano quasi in soggezione rispetto al manager o al promoter di turno. Ora è diverso. È tutto molto più professionale, più simile ad un qualsiasi altro business. Ma anche tutto molto più freddo.

ALL’INDOMANI DELLA PANDEMIA, PENSI CHE IL MONDO DELLA MUSICA LIVE E, IN PARTICOLARE, DEI PROMOTER SIA PIÙ SOLIDO DI PRIMA OPPURE ANCORA PIÙ DIFFICOLTOSO DEL 2019?
– Tutto sommato il mondo della musica live ha retto bene il colpo. Ce la siamo cavata. È stata dura, ma il peggio sembra essere passato. Il pubblico è tornato ad acquistare i biglietti con fiducia. Si è capito che finalmente i concerti ci sono e che non verranno più rimandati. La stagione estiva è cominciata con grandi adunate, penso ai My Chemical Romance, oppure ai Rammstein e ai Maiden che arriveranno in Italia nel mese di luglio. Certo, ci sono eventi più piccoli che stanno soffrendo. Ma quello era abbastanza prevedibile. Nel momento della ripartenza era piuttosto chiaro che il pubblico avrebbe scelto i grandi eventi. Ma si tratta solo di avere un po’ di pazienza. Sono convinto che dopo l’estate anche i concerti più piccoli torneranno ad avere il loro senso.

IN ULTIMO NON POSSIAMO NON FARTI UNA DOMANDA SUL GODS OF METAL, UN EVENTO CHE HA SEGNATO LA MEMORIA DI MOLTI METALLARI E CHE, 25 ANNI FA, VIVEVA LA SUA PRIMA EDIZIONE. QUANTO DI QUEL MONDO È RIMASTO OGGI NEL 2022 POST-PANDEMICO? QUANTO EVENTI COME ROCK THE CASTLE E BOLOGNA SONIC PARK POTRANNO (VORRANNO?) RACCOGLIERE L’EREDITÀ DEL GODS OF METAL IN FUTURO?
– Gods Of Metal è un brand che ho nel cuore e che ha visto esibirsi su quel palco praticamente tutte le più grandi band del mondo. Ma è un evento che ha fatto il suo tempo. Era nato sulla scia del Monsters Of Rock, in un periodo in cui i festival in Italia non c’erano più. L’ultimo MOR era stato nel 1992, se non ricordo male. Dopodiché il vuoto assoluto. Nel 1997 ho avuto l’idea dar vita ad un nuovo festival e ho inventato il brand Gods Of Metal, ispirandomi in tutto e per tutto al Monsters Of Rock. Com’è che si dice, “i grandi artisti non copiano, grandi artisti rubano” (ride, ndr). E ho pensato che per una cosa del genere, un festival così smaccatamente di parte, la band più adatta per inaugurare un nuovo ciclo sarebbero stati i Manowar. Ne parlai via fax a Joey DeMaio (a quel tempo esisteva ancora il fax, ora si che mi puoi chiamare boomer) il quale mi rispose dopo pochi minuti entusiasta dell’idea. Il resto è storia.
Non credo che Rock The Castle possa rimpiazzare il Gods Of Metal, perché il concetto è estremamente diverso. Intanto RTC ha una casa, che è il castello di Villafranca. Che è una casa meravigliosa, ma piccola. Ed essendo piccola non ci permette di invitare troppa gente. Il che è l’opposto del GOM, che non aveva una casa, era un festival nomade. Adattava le sue dimensioni agli ospiti che voleva ricevere. E questo gli permetteva di invitare artisti in grado di richiamare folle oceaniche.
Sonic Park è ancora un altro concetto: è un festival basato su una serie di concerti singoli, per cui anche in questo caso direi che non ci sono analogie con il GOM.
Ma vediamo quello che ci riserverà il futuro. Il mondo del live è in continua evoluzione e quello che oggi è rotondo, domani potrebbe essere quadrato. Non ci resta che aspettare e stare a vedere.

  • Autore: Andrea Pieroni
  • Anno: 2022
  • Pagine: 366
  • Prezzo: 18,50

Acquista il libro su Amazon

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.