Se Scott Weiland sia stata davvero l’ultima autentica rockstar degna di questo nome, come sostenuto dall’autore nella quarta di copertina, è una questione cui lasciamo la risposta alla sensibilità del singolo lettore; nondimeno, è indubbio l’impatto mediatico del cantante, anche maggiore rispetto al pur non irrilevante peso specifico degli Stone Temple Pilots sulla scena musicale dagli anni Novanta in poi.
Ben venga quindi questo “Gracious Melodies: Scott Weiland e gli Stone Temple Pilots” di Simöne Gall – collaboratore per diverse testate online e già autore di diverse monografie a tema su Guns N’ Roses, David Bowie e Depeche Mode – che si pone come un compendio, a metà tra biografia e saggio, sulla figura di Scott Weiland e sull’operato della sua band principale, pur senza trascurare i vari progetti a contorno.
Nei vari capitoli ripercorriamo quindi gli anni della formazione sotto il moniker di Mighty Joe Young, la firma per l’Atlantic e la genesi dei cinque album storici (“Core”, “Purple”, “Tiny Music… Songs from the Vatican Gift Shop”, “No. 4” e “Shangri-La Dee Da”) che hanno consacrato invece il nome degli Stone Temple Pilots e di Weiland; per ciascuno dei dischi in questione, l’autore alterna l’analisi delle tracce e l’esegesi dei testi al resoconto delle vicende personali del frontman (vittima sempre più frequente di dipendenze e guai giudiziari) e dei suoi compari.
C’è ovviamente spazio anche per i diversi progetti paralleli, dai semi sconosciuti Talk Show dei fratelli De Leo al più mediatico reclutamento di Weiland nei Velvet Revolver con gli ex Guns ’N Roses, fino alla reunion del 2010 suggellata dal controverso self-titled, preludio alla definitiva separazione e successiva scomparsa del cantante nel 2015 per overdose; coerentemente con il titolo, non vengono quindi analizzati gli anni successivi con la nuova formazione, mentre viene citata la breve parentesi precedente con il compianto Chester Bennington dei Linkin Park.
In assenza di materiale esclusivo l’opera di Gall si pone come una sintesi completa di tutto quanto reperibile in epoca pre-internet, dalle interviste televisive agli show degli anni Novanta, risultando un ottimo viatico per chi volesse approfondire l’opera struggente di un formidabile genio.
La grafica minimale e l’assenza di fotografie rendono il libro più simile ad una tesi di laurea che ad una biografia in senso tradizionale, ma lo stile asciutto ed essenziale (al netto di qualche parallelismo un po’ azzardato con l’ultima opera di Bowie), rende la lettura estremamente scorrevole, meglio ancora se con in sottofondo la discografia della band di San Diego.
- Autore: Simöne Gall
- Anno: 2024
- Pagine: 268
- Prezzo: 14