Procede a ritmo spedito l’agevole e ottima storia dell’heavy metal a cura di Dwight Fry, che sforna due nuovi volumi cronologici, sempre come autoproduzione e sempre mantenendo l’assoluto mistero sulla sua identità. Ma come sanno bene coloro che hanno già letto i primi due tomi, nessuna delle suddette scelte corrisponde a un lavoro di livello medio-basso, anzi: l’autore mastica la materia con classe, una conoscenza da vero erudito e buonissima prosa.
Anche i volumi dedicati al decennio 1991-2001 presentano un taglio ben lontano dall’enciclopedico, con una narrazione che è fatta insieme di microrecensioni, inquadramenti storico-geografici (in termini musicali e di aree di appartenenza, si intende) e riflessioni personali sullo stato dell’arte dell’heavy metal nei due lustri analizzati. Sottolineiamolo bene: heavy metal. Resta infatti centrale per l’autore, giustamente e coerentemente, il proposito di seguire l’evoluzione nella continuità del metal nella sua accezione classica; ci sono solo ragionate e ragionevoli concessioni a power metal, hard rock e doom, ossia i generi che più spesso possono avere intersezioni e derive naturali dal nucleo storico e primevo del nostro genere musicale. Assodata questa premessa, come in precedenza, i punti di forza per i quali la lettura è quasi obbligatoria, sono tre; la capacità di descrizione in pochissime righe del sound e dell’importanza – storica o ponderata – di una miriade di band, le numerose sorprese che, in tema di gruppi prescelti, Dwight riesce ad offrirci, dando buoni motivi per ripescare dischi misconosciuti, e infine l’agevole ma efficacissimo apparato critico. Non vi roviniamo la lettura delle ottime introduzioni e preamboli ai due volumi ma vi proponiamo due domande a cui l’autore dà ottime risposte, trovandoci peraltro completamente d’accordo: è stato davvero il grunge ad ‘uccidere’ l’heavy metal a inizio anni Novanta? La rinascita del metal classico della seconda metà di quel decennio ha davvero giovato alla scena e alla dimensione più tradizionale di questo mondo?
Abbiamo insomma altre due letture imprescindibili per chiunque si ritenga un metalhead, in grado di far riflettere ed esaltare rileggendo nomi sepolti nella memoria; così come, probabilmente, sono sepolte in cantina le cassette comprate o duplicate al tempo di certe band. Forse invitarvi a ripescare il walkman è eccessivo, ma godetevi la lettura accompagnandola all’ascolto di quanto citato, e buon viaggio in un glorioso passato.
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- Autore: Dwight Fry
- Anno: 2019
- Pagine: 316
- Prezzo: 9,90 (a volume)