Recensione a cura di Claudio Giuliani
456 pagine
Euro 25
Boogaloo Publishing
Mi chiedono, “Ma tu sei ACo DC?”e io rispondo, “Nessuno deidue, sono il fulmine in mezzo!”
Quattrocentoe passa pagine che si leggono tutte d’un fiato, tale è l’epicità dellavita di Bon Scott, leggendario cantante della band di hard rock piùfamosa deceduto esattamente trent’anni fa, dopo l’ennesima seratasopra le righe. Chi era Bon? Un rocker. Questa la risposta dopo la letturadel libro, che scorre via con una naturalezza impressionante per coinvolgimentoe dovizia di particolari. Vi sembrerà di rivivere le atmosfere magichedegli anni ’70, quelli del passaggio dal genere “bubblegum”, dovelo stesso Bon era imprigionato nelle sue prime band, i Valentines ei Fraternity, vestito come un chierichetto a cantare ingessato sul palco.Di lì a poco, sarebbe stato introdotto ai fratelli Young per trasformarsiin quel frontman senza pari, mai più eguagliato negli anni a venire,e che avrebbe insegnato al mondo ad usare la fisicità, nella sua interezza,sul palco. Grande scrittore, Bon non si separava mai dal suo taccuinomagico dove annotava gli spunti per i suoi fantastici ed ironici testi,i più dei quali dedicati a donne esplorate a fondo (“Go Down”,dedicata ad una grande groupie, o “Whola Lotta Rosie”, in ricordodi una donna dalle sembianze giunoniche, altra “conquista” di Bon).Clinton Walker, grande cronista, ha ricostruito in maniera perfettal’ascesa di Bon e quindi degli AC/DC, la dura gavetta necessaria a farcrescere il gruppo nello star business, e a farlo conoscere nel mondo,a forza di concerti. Le vendite dei primi album del gruppo non sonomai state eccezionali. La band dei fratelli Young si è fatta il nomea forza di esibizioni dal vivo, dove riusciva ad esprimere una potenzae una convinzione sconosciuta agli altri gruppi. L’autore esploral’universo interiore di Scott, la sua voglia di essere un rocker, quelladi non avere una casa, di essere cittadino del Nulla, di non desiderarealtro che avere una moto e correre petto al vento e alcol nelle vene.Generoso senza pari, amante delle donne tutte e di un paio in particolare,Scott ha vissuto una vita senza confini. In ogni campo. Rispettato daifratelli Young per la sua maggiore età rispetto a loro e quindi beneficiariodi una tolleranza che ad altri sarebbe stata negata dalla diarchia Young,l’alcol ha segnato la sua vita come lui ha segnato la vita di tantissimiappassionati che anno dopo anno vanno in pellegrinaggio a Perth, inAustralia, sulla sua tomba, posta sotto tutela dello Stato poiché patrimonioculturale dello stesso. La narrazione della vita di Bon è anche lacronogenesi degli AC/DC fino a “Back In Black”, l’album del successomondiale dove c’è – secondo l’autore e nonostante il nome del Nostronon compaia da nessuna parte sull’album – anche lo zampino di Bon. Illibro quindi è un classico della letteratura del rock, ne descrivel’atmosfera di quegli anni e i movimenti e i meccanismi che regolavanoi gruppi in cerca di fama. Una lettura obbligata per i fan che conoscerannomolti particolari (alcuni anche spiacevoli) della crescita degli australiani.Un plauso all’autore, bravissimo nel ricostruire perfettamente (il suointento era di fare un film sulla vita di Scott ma il diniego dell’usodella musica del gruppo più altri boicottaggi vari l’hanno fatto desistere)la vicenda di questo grande della musica, nonostante molti personaggidella storia, fra cui anche gli stessi Young, si siano rifiutati diconcedere interviste in merito.
- Anno: 2011
- Pubblicato da: Boogaloo Publishing
- Pagine: 465