I 100 MIGLIORI DISCHI STONER HEAVY PSYCH

Pubblicato il 27/08/2023 da

Stefano Cerati di Rock Hard non è certo una persona che ha bisogno di troppe presentazioni: nella sua lunga carriera di giornalista ha lavorato con molte testate cartacee e digitali e conosciuto i più grandi personaggi delle scene metal e hard rock esistenti. Già nel 2019, Stefano ci accennò nel corso di una intervista che da qualche tempo a quella parte preferiva rifugiarsi nella “musica che deriva dagli anni ’70, il retro rock, l’heavy psych o il doom“, e non è un caso se oggi ci troviamo fra le mani un libro che ha proprio questo titolo: “I 100 Migliori Dischi Stoner Heavy Psych”. Il volume è strutturato in due parti: la prima comprende settantacinque analisi dettagliate di dischi più impregnati di una carica psichedelica e stoner, mentre gli ultimi venticinque lavori analizzati riguardano più la sfera del metal ad ampio spettro.

Come giustamente scrive Cerati, la psichedelia è stata una delle correnti che ha permesso alla nostra amata musica di svilupparsi: pensiamo solo a “Planet Caravan” dei Black Sabbath il quale, senza gli acidi e l’LSD che scorrevano a profusione a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, non sarebbe uscito così com’è. La stessa psichedelia, forse, sta alla base di quella violenta oscurità che poi ha acceso la miccia del doom metal anni Ottanta, come Saint Vitus e Trouble.
Oggi si assiste a un consistente revival di quelle prime sonorità che fecero grandi un’intera generazione di musicisti: dal 1990 in poi c’è sempre stato, sotto ad una patina di gruppi più noti, un ritorno e un rinnovato interesse a quell’ambiente sulfureo e, appunto, ‘stonato’, che Cerati identifica in questa piccola enciclopedia dove si trova un po’ di tutto.
Ed è proprio questo uno dei punti di favore del libro, che nelle mani di un neofita risulta piacevole: il fatto che il concetto di ‘psichedelico’ possa essere declinabile in moltissime sfaccettature, dalla leggenda dei Kyuss al prog-stoner dei Seid. La raccolta è strutturata in ordine alfabetico per ogni band scelta dallo scrittore, della quale viene estratto un disco considerato fondamentale – sia esso un lavoro seminale che ha visto i propri creatori sciogliersi subito dopo (come nel caso dell’omonimo disco degli Snail), oppure un disco fondamentale che ha costituito un pilastro sul quale si è sviluppata una intera carriera (si veda alla voce “Jerusalem” degli Sleep).
Ogni album viene raccontato prima dal punto di vista temporale e storico, per poi basarsi su brevissime recensioni che descrivono le atmosfere attraverso le quali si muovono le tracce. Un lavoro certosino che sicuramente deriva dalla mostruosa quantità di produzione di Cerati e dalle migliaia di recensioni che ha scritto nel corso degli anni: si nota infatti come il libro, anziché deragliare da un punto all’altro per via dell’ordine alfabetico, ha oggettivamente un senso anche passando da un decennio all’altro, tenendo bene in mente nel corso della lettura che le scelte fatte in termini di selezione sono comunque influenzate dal gusto personale dello scrittore senza avere la ‘pretesa’ di risultare universali.
A cominciare dall’hardcore ibridato con la psichedelia degli anni Novanta dei Nightstick e arrivando fino ai giorni nostri con l’etichetta Heavy Psych Sound, lo scrittore ci regala inoltre una preziosa scansione geografica dell’era pre-internet, dove le influenze musicali erano davvero ascrivibili in poche città ben definite degli Stati Uniti o in alcune nazioni europee come la scena olandese, e di come queste influenze siano poi andate a evolversi nei paesi nordici grazie ai Motorpsycho, e di come insieme alla parte più heavy si sia mossa anche quella più retrò e vintage che oggi ci porta band come i Church Of The Cosmic Skull, Green Lung o Jess And The Ancient Ones. Parlando di personaggi assolutamente importanti di questa scena, come ad esempio Chris Goss, Cerati affresca nella prima parte del libro una bella Cappella Sistina del genere, che non è male da avere sottomano al posto dell’algoritmo di Spotify.
L’ultima parte, quella che forse non ci ha convinti del tutto, parla sostanzialmente di una serie di uscite che hanno caratterizzato il metal più influenzato dalla psichedelia, andando dai Melvins (che a nostro avviso potevano anche stare nella prima parte) ai Cult Of Luna, passando per i Messa e gli Oranssi Pazuzu. Si tratta di venticinque recensioni in toto che però non inquadrano a questo punto il percorso delle band, come invece si faceva in modo molto interessante nella prima parte, risultando forse un po’ scollegate e poco inquadrate nel resto del discorso.

Il libro risulta quindi molto interessante se si è determinati ad approfondire il genere con cuffie in testa e playlist alla mano, facendosi guidare attraverso un centinaio di titoli veramente appetibili. Forse avremmo preferito un approccio meno didascalico e più concentrato sulle storie delle band, che spesso diventano molto più interessanti del contenuto dei dischi, ma a quel punto il libro si sarebbe dovuto chiamare “Le 100 Migliori Band Stoner Heavy Psych”.
Insomma, in un libro simile l’ascoltatore curioso può effettivamente trovare una serie di titoli molto interessanti di cui valutare l’ascolto o l’acquisto, e se si è appassionati o incuriositi dal genere vale la pena recuperarlo anche solo per rendersi conto di come psichedelia e durezza siano due cardini fondamentali della nostra amata musica.

  • Autore: Stefano Cerati
  • Anno: 2023
  • Pubblicato da: EDIZIONI BMS
  • Pagine: 240
  • Prezzo: 19,90 (compresa la rivista)

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