IL LIBRO DELLA BESTIA
articolo a cura di: Andrea Raffaldini
Ian Christie è un musicista, editore e stimato giornalista musicale che vanta collaborazioni con testate importanti come Spin, Wired, Kerrang! e molte altre. L’ultima sua nuova opera tradotta in italiano, questo “Sound Of the Beast”, racchiude in più di quattrocento pagine la storia del rock duro, dai primi passi che hanno portato alla nascita dell’Heavy Metal grazie a formazioni come Black Sabbath e Judas Priest, per poi analizzare l’evoluzione e le diramazioni in cui la nostra musica preferita si è suddivisa. Parte fondamentale della storia è dedicata all’Inghilterra e alla New Wave Of British Heavy Metal, al fiorire di band come Iron Maiden e Saxon e alle forti influenze che queste nuove band hanno portato nel Nuovo Continente, e ai detrattori che hanno denunciato come pericolosa e oscena la musica metal. Da qui la storia è un proseguire di eventi, si parla di hard rock americano, di thrash, grind, death metal e black metal norvegese, fino ad arrivare ai generi più moderni (il libro si ferma al 2003). L’opera di Ian Christie è molto interessante per approfondire le conoscenze musicali, ma soprattutto perché riporta aneddoti e dichiarazioni estrapolate direttamente dai personaggi che hanno contribuito a rendere l’heavy metal una musica capace di arrivare ai primi posti delle classifiche. Nel libro leggerete dichiarazioni di molte band, di personaggi come Brian Slagel (boss dell’etichetta Metal Blade e autore della storica compilation “Metal Massare”) e di personaggi anche “minori” ma che nell’ombra hanno contribuito alla nobil causa. “Sound Of The Beast” non manca di imprecisioni, come errori di stampa, nomi sbagliati e, almeno per chi scrive, qualche giudizio personale dell’autore assolutamente opinabile in merito al valore di alcune formazioni. Un libro di questa portata va comunque letto, giovani e meno giovani potranno approfondire o apprendere nuovi dettagli sulla nascita ed il trionfo di quella che molti considerano ancora la musica del Diavolo.
Pagine: 414
Anno: 2009
Casa Editrice: Arcana
INTERVISTA A IAN CHRISTE
intervista a cura di: Andrea Raffaldini
Ian Christe è un giornalista da anni molto attivo all’interno della scena heavy metal. La pubblicazione in lingua italiana del suo libro “Sound Of The Beast” rappresenta un’ottima occasione per conoscere meglio l’autore, che da poco ha fondato una piccola casa editrice indipendente tramite la quale da spazio ad una serie di pubblicazioni inerenti al’ mondo del rock duro.
IAN, QUANDO TI SEI AVVICINATO PER LA PRIMA VOLTA ALLA MUSICA HEAVY METAL?
“ Il disco ‘Back In Black’ degli Ac/Dc mi ha dato una svolta molto importante, perché mi ha allontanato dal classico rock per adolescenti dei Beatles e dalla roba che piaceva ai miei genitori. Nei primi anni ottanta la mia famiglia viveva nella Germania dell’Ovest, là oltre agli Ac/Dc c’era una forte scena metal che mi ha permesso di conoscere ed apprezzare band come Judas Priest, Scorpions, Saxon, Motörhead e Black Sabbath”.
RICORDI QUALE ASPETTO DEL ROCK DURO TI APPASSIONO’ DI PIU’?
“Le band di cui ti parlavo prima avevano una forza ed un’energia illimitata. I testi dei loro brani erano basati sui dettagli della vita vera dei musicisti stessi, ma suonavano in modo quasi eterno! Quei dischi possedevano autorità, ma erano anche molto onesti”.
QUANDO HAI SENTITO LA NECESSITA’ DI SCRIVERE UN LIBRO COME “SOUND OF THE BEAST”?
“In realtà sin da piccolo, perché tutte le volte che andavo in libreria cercavo sempre un libro come ‘Sound Of The Beast’. Ai tempi avevo undici anni. C’erano alcuni libri, ma erano una farsa, non riuscivo a trovare nulla che raccontasse la vera storia del metal con rispetto e competenza. Tutti i ragazzi che conoscevo avevano memorizzato le solite storie, quelle che sanno tutti, di Randy Rhoads, oppure Sepultura e Mayhem. Ho voluto mettere su carta queste storie, ma in un contest molto più vasto”.
COME SI E’ SVOLTA LA SCRITTURA DI “SOUND OF THE BEAST”?
“Ho iniziato nel 1999, dopo aver firmato un contratto con la HarperCollins. Nei successivi quattro anni ho lavorato moltissimo tenendo interviste, collezionando materiale ed incontrando molti dei miei idoli, come Ronnie James Dio, per farmi raccontare le loro storie. E’ stato un lavoro estenuante, dopo la pubblicazione di ‘Sound Of the Beast’ sono rimasto uno zombie per circa un anno!”.
C’E’ QUALCHE PARTE DEL LIBRO DI CUI SEI PARTICOLARMENTE FIERO?
“Ciò che mi piace del mio libro è il suo essere una sorta di spirale che parte seguendo quell’ispirazione che ha traghettato l’heavy metal per oltre trent’anni. Il libro non parla nello specifico delle nuove realtà di metal tradizionale come Hammerfall o Dream Evil, perché la mia storia si basa sull’innovazione e su quei cambiamenti che mantengono vivo l’heavy metal. Credo che chiunque leggerà ‘Sound Of The Beast’ otterrà un quadro generale sui vari stili di musica e sulla loro evoluzione.”
E’ STATO DIFFICILE CONTATTARE E PARLARE CON ARTISTI, DISCOGRAFICI, ECC.?
“Da quando ho iniziato a scrivere il libro nel 1999, internet mi è stata molto d’aiuto anche se non era sicuramente sviluppata come ai giorni nostri. Personaggi come Ron Quintana, Jeff Becerra dei Possessed, ed il copertinista degli Iron Maiden Derek Riggs sono stati molto difficili da scovare. Invece per musicisti come Dave Mustaine, che si dimostrò disponibile, ricordo che i loro manager non volevano che gli artisti perdessero il loro tempo parlando con un ragazzo di un libro! I manager pensavano solo a promuovere il disco nuovo, del resto non gliene fregava nulla, mentre i musicisti erano molto felici di parlare della loro vita. Brian Slagel, il boss di Metal Blade, è stato molto generoso con me, mi ha dedicato molto tempo spiegandomi tutto ciò che accadde ai vecchi tempi in ogni dettaglio. Sapevi che aveva quasi messo sotto contratto i Motley Crue? Invece, alla fine, loro hanno deciso di autoprodursi il primo disco…”
COSA PENSI DEL PARENTS MUSIC RESOURCE CENTER?
“Il PMRC è la più bassa e cinica associazione guidata da politici allo scopo di estorcere soldi al music business attaccando la moralità dei musicisti. Certi heavy metal show effettivamente possono essere shoccanti, ma credo sia deplorevole attaccare esclusivamente la musica rivolta ai giovani. Il PMRC ha avuto qualche piccolo successo, ma sono felice di constatare che gran parte dei suoi piani sono falliti. Sono sicuro che il governo americano abbia cose ben più importanti a cui pensare, giusto?”
SECONDO TE CHI SARA’ IL TIPICO LETTORE DI “SOUND OF THE BEAST”?
“Bella domanda. Ho scritto il libro principalmente per i fan dell’heavy metal, per consolidare gli avvenimenti intorno a questa musica, ma credo che anche un’audience più generale potrebbe tranquillamente leggerlo. Credo infatti che ci sia un headbanger all’interno di ognuno di noi, metallaro o meno. Sono passati circa quarant’anni dal primo disco dei Black Sabbath, ci sono ben quattro generazioni di metalhead al mondo! Spero che un teenager leggerà il libro, mentre i suoi genitori e nonni possano dare un’occhiata ad un paio di capitoli, imparare qualcosa e rispettare la musica un po’ di più”.
ATTUALMENTE SEI AL LAVORO SU QUALCHE NUOVA USCITA?
“Ora sto curando le uscite della mia piccola casa editrice, la Bazillion Points. Ultimamente sono stato impegnatissimo nel pubblicare libri come ‘Swedish Death Metal’, ‘Hellbent For Cooking: The Heavy Metal Cookbook’, ‘Eligiendo Muerte’. A breve pubblicherò un nuovo libro, intitolato ‘Only Death Is Real’, scritto da Tom Gabriel Fischer degli Hellhammer/Celtic Frost”.
COME GIORNALISTA E SCRITTORE, CHE FUTURO VEDI PER LA CARTA STAMPATA? VERRA’ SOSTITUITA DAL DIGITALE?
“Proprio in questi giorni dalle mie parti si continua a parlare di ebooks, pensando a questi libri digitali che emulano quanto fatto da iPod con la musica. Non credo però che musica e libri siano la stessa cosa. I giornali vanno incontro a tempi durissimi e i magazine cambieranno filosofie ed impostazioni, ma secondo me i libri rimarranno eterni. I computer rendono possibile il mio lavoro, io adoro i PC, ma non può divenire tutto digitale. Il prossimo passo quale sarà? Mangiare cibo in pillole? E’ ridicolo. Ora con il mio iPhone leggo le notizie e mando le mail mentre sono nel mio letto, ma questo significa soltanto che leggo il doppio di prima. I libri sono strumenti sacri dell’immaginazione, sono certo che sopravviveranno”.
- Anno: 2009
- Pubblicato da: Arcana Edizioni
- Pagine: 414