Il funeral doom non è un filone musicale al quale sono stati dedicati molti libri e le ragioni sono piuttosto ovvie: si tratta di un sottogenere estremo, di nicchia, caratterizzato da una lentezza esasperante, da un cantato spesso in growl e da brani lunghissimi che possono dar luogo ad emozioni laceranti, rendendolo adatto ai soli ascoltatori più impavidi. Dedicare un intero tomo a sonorità così radicali può sembrare un azzardo, ma il genovese Stefano Cavanna, appassionato e profondo conoscitore della materia, si è cimentato nell’ardua impresa, permettendoci di avere tra le mani quest’opera dal titolo appropriato “Il Suono Del Dolore”, edita da Tsunami Edizioni
La prima parte, che piace per il forte approccio analitico, è un’attenta indagine tesa alla scoperta di come questo genere sia nato: i prodromi vengono individuati in una serie di band (principalmente Winter, Cathedral, Disembowelment, Paramaecium, Unholy) dedite, in modo disomogeneo, a suonare death/doom con ritmi estremamente rallentati e atmosfere funeree. Partendo da questa considerazione e definendo i tratti caratteristici di ciò che sta prendendo forma, si è arrivati a circoscrivere l’origine del funeral doom da un punto di vista geografico, arrivando alla conclusione che la Finlandia è il paese in cui sono stati identificati i primi vagiti che, attraverso una più profonda ricerca, sono stati rintracciati in un gruppo ben preciso: i Thergothon, provenienti da Kaarina, una cittadina non lontana da Turku. A detta dell’autore, i quattro musicisti nordici, con il loro demo d’esordio “Fhtagn-nagh Yog-Sothoth” del 1991, hanno gettato i semi che porteranno alla nascita del nuovo genere e che sbocceranno definitivamente nel loro unico album “Streaming From The Heavens” del 1994, capolavoro assoluto in questo campo. Una volta ricostruita la genesi, Cavanna inizia un giro attraverso i cinque continenti alla ricerca di ogni singola band che, per sonorità ed attitudine, può essere definita funeral doom: il viaggio parte dall’Europa, e tra le formazioni principali troviamo, oltre ai già citati Thergothon, anche Skepticism, Shape Of Despair, Nortt, Worship, Esoteric, Pantheist; in Nord America Evoken, Hierophant, Loss, Ea, Bell Witch; per l’America Latina spiccano gli HellLight; in Asia ed Africa, riunite in un unico capitolo, una nota per Tears Of Fire e Funeral Moth; in Oceania, infine, i Mournful Congregation. La rappresentanza italiana è molto nutrita e, oltre agli storici Ras Algethi, comprende Void Of Silence, Towards Atlantis Light, Consummatum Est, Urna ed Arcana Coelestia, oltre ad uno stuolo di altri gruppi che vengono trattati in maniera più coincisa. Non manca il racconto di casi curiosi, come quello dei russi Voj e del loro “Krugami Vechnosti”, probabilmente il primo vero album di funeral doom che, venuto alla luce vent’anni dopo la pubblicazione a causa delle restrizioni imposte dalla cosiddetta cortina di ferro nel mondo sovietico, non può essere considerato funzionale allo sviluppo del genere. Ad ognuno dei gruppi maggiori viene dedicato uno spazio esteso, con una descrizione di ciascun uscita discografica, cenni biografici e qualche breve estratto di interviste tratte da portali o magazine; per ogni singolo paese, inoltre, vengono scelti alcuni ensemble ritenuti significativi anche se di secondaria importanza ed ogni contaminazione con generi affini come il death/doom metal, lo sludge ed un certo tipo di black metal viene analizzata, in quanto i confini del funeral doom non sempre sono marcati con precisione. Ampia rilevanza è riservata alle figure chiave della scena, personaggi come Greg Chandler degli Esoteric e Kostas Panagiotou dei Pantheist, attivi in molti progetti sia come musicisti sia sotto altre vesti, ed Evgeny Semenov, noto non tanto per essere il chitarrista degli Intaglio quanto per aver fondato la Solitude Productions, etichetta nata in Russia e diventata negli anni un punto di riferimento nel settore.
Nel complesso un libro completo ed esauriente in ogni suo aspetto, frutto probabilmente di un lavoro di ricerca minuzioso, con una scrittura chiara e scorrevole; forse si sarebbe potuto riservare uno spazio maggiore alla voce dei protagonisti, ma già così parliamo di un’opera imponente ed impegnativa, assolutamente da abbinare all’ascolto delle nuove, inevitabili scoperte che verranno fatte durante la lettura.
- Autore: Stefano Cavanna
- Anno: 2023
- Pubblicato da: Tsunami Edizioni
- Pagine: 330
- Prezzo: 24,00