Quando si ha la possibilità di mettere mani sul lavoro di un esponente di spicco del giornalismo musicale italiano come Davide Pansolin risulta difficile immaginare da dove cominciare, considerando la storia e l’importanza che “Vincebus Eruptum” (come l’omonimo album dei fondamentali Blue Cheer), la zine che l’autore ha creato nel 1999, ha avuto nella scena heavy-psych, documentandone la nascita (dopo lo scioglimento dei Kyuss) fino ai giorni nostri.
Dopo “Veleno Sottile – La Storia degli Screaming Trees”, Pansolin torna nelle librerie con “Kiss The Sun – Il lungo viaggio dell’heavy-psych”, edito sempre da Tsunami Edizioni, con una viaggiosa copertina che non poteva non essere illustrata dal collettivo Malleus (trio di ‘culto’ nel mondo di poster/artwork di settore, di cui fanno parte alcuni membri degli Ufomammut).
Il libro si presenta come un’antologia di band, aneddoti e soprattutto album usciti nei primi vent’anni (dal 1980 al 2000) dai primi vagiti del genere più lisergico e spaziale della musica rock e metal… Ma guai a chiamarlo stoner!
Attraverso gli occhi di un detective che va a caccia di uno spietato serial killer, l’autore ci prende per mano e ci guida per un road trip che comincia proprio dalla California e dal musicista da cui sembrerebbe essere cominciato il tutto, ovvero Mario Lalli, gli Yawning Bird e i Fatso Jetson. Il libro è diviso sostanzialmente prima per alcune città delle regioni degli Stati Uniti, per poi prendere un aereo e viaggiare, nella parte finale del lavoro, fra vecchio continente e resto del mondo.
Ordinato a mo’ di enciclopedia, ricco di fotografie e spezzoni di interviste, “Kiss The Sun” sembra quasi essere un archivio della zine “Vincebus Eruptum”, dove arrivavano demo, split, un disco per le formazioni più fortunate: un sottobosco resistente che si sviluppava mentre pochissime band come Monster Magnet e Kyuss godevano e godono ancora oggi di fama internazionale, travalicando i confini del pubblico di nicchia.
Biografie di musicisti che appenderanno la chitarra al chiodo oppure continueranno imperterriti a percorrere la via del deserto scorrono veloci sullo sfondo, sui quali, fra tutti, svetta un bel capitolo dedicato alla carriera di Josh Homme e alla sua importanza nelle Desert Session, punto cruciale di svolta che fece poi esplodere il fenomeno in un mondo già stanco del grunge verso il 1995.
Forse è anche per questo che gran parte delle righe sembrano dedicate più alle grandi band della scena rispetto alle piccole, che risultano però essere molto intriganti da ascoltare e scoprire. Spettacolare, ad esempio, la parte riguardante il Texas e il gruppo che si costruisce attorno agli Schlong Weasel e i The Mike Gunn di Huston, nomi destinati a influenzare generazioni di musicisti a venire che ruotavano attorno all’università cittadina, che però non hanno mai raggiunto la fama che probabilmente avrebbero meritato.
Non possono comunque mancare le storie di formazioni come Unida, Nebula, Spiritual Beggars, Sleep, Clutch, Orange Goblin e chi più ne ha più ne metta.
Quello che emerge dal libro, mentre la storia del detective si dipana attraverso i continenti, è sicuramente la passione smisurata che Pansolin e i suoi colleghi misero nel documentare e far conoscere a chi non aveva internet i nuovi nomi della scena, che vivevano spesso con il rischio di sparire senza un adeguato riscontro economico e discografico.
Ed è proprio questo, forse, l’aspetto più interessante di “Kiss The Sun”: la spasmodica ricerca e la passione, nonché una smisurata conoscenza della materia che trattata dall’autore è proprio come un fluido spaziale e lisergico. Divertente anche il breve capitolo sulla scena italiana caratterizzato dai That’s All Folks! e dai primi vagiti di quel monolite che nel tempo diventeranno gli Ufomammut.
Alla fine del testo c’è anche un’utilissima guida a tutte quelle compilation che di fatto crearono e contribuirono all’evolversi della scena, dalle quali il lettore può tranquillamente ricavarsi le playlist che preferisce per addentrarsi ancora di più nei meandri della psichedelia.
Un elenco dei concerti dei Kyuss e dei Sons Of Kyuss, due piccole pagine confezionate per parlare dell’importanza dell’etichetta MeteorCity e altrettante per raccontare la psichedelia a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, con nomi importantissimi anche per l’evoluzione del metal come i Sir Lord Baltimore, chiudono degnamente questa ‘prima parte’ della storia.
“Kiss The Sun” è sicuramente una delle opere più complete pubblicate finora nel nostro paese che tratta specificatamente il tema delle sonorità heavy-psych: forse ci sarebbe piaciuto più un approccio autobiografico e’ da fan’ che traspare solo in parte dalle parole di Pansolin, complice il rigore giornalistico adottato in funzione della lettura enciclopedica e della consultabilità dell’opera, ma va bene anche così… Aspettiamo dunque la seconda parte per vedere quali band ci proporrà l’autore nell’epoca della rivoluzione digitale.
- Autore: Davide Pansolin
- Anno: 2024
- Pubblicato da: Tsunami Edizioni
- Pagine: 320
- Prezzo: 24