“Marillion – Tutta La Storia: La Biografia Non Autorizzata” della casa editrice Tsunami Edizioni è un ottimo regalo che i fan della prima ora ma anche quelli del secondo periodo possono farsi. Ma questo libro non è solo rivolto a chi ha da sempre ascoltato il progressive ricercato e le fitte trame musicali; quanto scritto da Massimo Longoni, giornalista che orbita nel mondo dello spettacolo e della musica, già conosciuto per la storia degli Helloween (“Pumpkins Fly Free” sempre per Tsunami Edizioni), è una ricerca dettagliatissima di tutti i momenti storici del gruppo di Aylesbury: fin dai primi momenti in cui tutto è nato grazie a Mick Pointer, un batterista, e al suo incontro con gli Electric Gypsy, band in cui conoscerà Doug Irvine (il primo bassista) e con il quale, dopo aver entrambi abbandonato la prima formazione, darà il via alla cellula embrionale dei Silmarillion (primo nome del nuovo complesso), nel lontano 1978, assieme al chitarrista Steve Rothery. Longoni stesso fin dagli anni Ottanta è stato prima ascoltatore, poi amante e infine cultore di questo gruppo e, pur non essendo stato invitato dai membri a scrivere questa biografia, ha sicuramente trasmesso il suo sviscerato legame in tutti i suoi incisi tra aneddoti e momenti storici nella crescita dei Marillion.
Nel libro l’autore ripercorre in ventiquattro capitoli tutte le fasi della storica band, partendo dagli albori e dal fatto che non vi fosse alcuna intenzione di trovare una voce, mentre la musica che prendeva forma era uno space rock con molte influenze che li avvicinava ai Rush e ai Camel.
Nei primi mesi la formazione è in divenire e i passaggi più importanti sono la scelta di Irvine di lasciare la musica per realizzarsi in altri campi e la ricerca, tramite i giornali di settore, di un nuovo bassista. Colui che si presenterà, Robert William ‘Diz’ Minnitt, porterà in dote un cantante conosciuto qualche tempo prima, un certo William Derek Dick, ma che si fa chiamare ‘Fish’.
E lì si compie la prima pagina fondamentale dei Marillion: il giornalista, prendendo spunto da molteplici interviste, libri autobiografici dei membri attuali ed ex del gruppo e da materiale fotografico (che fa bella mostra di sé tra le molte pagine di questo compendio), ci porta a conoscere come, dopo concerti in ogni luogo (dai pub ai college fino alle palestre), dopo tanta gavetta e con l’intento di farsi riconoscere (Fish usciva sul palco truccato e interpretava in maniera assai teatrale ogni canzone), in attesa di un primo contratto e di un primo disco ufficiale, il gruppo abbia iniziato fin da subito a stringere sempre più il proprio legame con i fan.
Questo è avvenuto e si è poi protratto nel tempo partendo da un fanzine chiamata “The Web” e poi ha portato i Marillion ad essere il primo gruppo a farsi finanziare un tour e la pubblicazione di un album (usando poi, quasi per primi, internet e il peer-to-peer).
Man mano che andremo ad approfondire questa biografia scopriremo perché questo contatto diretto e questo aiuto da parte dei propri sostenitori sia stato necessario nonostante l’aver dato alle stampe dischi da milioni di copie (come per esempio “Misplaced Childhood”) e singoli di altissima caratura (“Kayleigh” su tutti). Scopriremo alcuni cavilli di contratti discografici, vedremo come la EMI abbia prima preteso album su album (ecco anche perché sono state utilizzate tantissime registrazioni dal vivo per altre uscite discografiche) e poi velocemente scaricato un gruppo che non entrava più in classifica.
Capiremo le motivazioni della frattura fra l’istrionico e ingombrante cantante Fish e il resto del gruppo avvenuta nel 1988 e terremo però il pallino della storia sui Marillion e sulla loro scelta di non cercare un nuovo cantante che imitasse il precedente (sono veramente poche le divagazioni sulla carriera solista di Fish). Il nuovo corso della storia marillica continua quindi con Steve Hogarth, e di fatto cambiano modi di trovare gli spunti ai brani, metodologie di lavoro e idee su come portare dal vivo i brani dei due periodi storici del gruppo.
In tantissimi gruppi, quando avvengono cambi di formazione, c’è una spaccatura netta tra chi è rimasto fedele ai primi lavori e chi invece ha seguito indefessamente il nome della band. Con i Marillion questa divisione, che pur è stata dolorosa e vissuta male da molti appassionati, è stata lenita grazie proprio al legame diretto con il pubblico e con i seguaci, grazie a pubblicazioni di dischi dal vivo esclusivi per i propri fan e grazie a quello che negli ultimi anni è diventato un appuntamento immancabile, il ‘Marillion weekend‘, un’occasione per passare del tempo con i propri beniamini all’interno di un resort o di un palazzetto, per sentirli suonare, fare delle jam assieme e confrontarsi con altri patiti.
Il libro finisce proprio con quella che è stata l’occasione per i supporter italiani, che ad aprile 2023 hanno avuto il contatto a Padova con questo evento.
Più di trecento pagine per attraversare tutto quello che sono stati e sono tuttora i Marillion, un gruppo progressive che non è mai sceso a compromessi, che è riuscito ad affrancarsi dagli obblighi contrattuali, che ha sempre posto in primo piano la musica e il significato delle parole. Per quanto a volte possa essere un elenco di avvenimenti, leggere questa biografia completa la conoscenza di questo grande gruppo, approfondendo album per album tutta la discografia e aprendo anche parentesi sui progetti solisti, scoprendo lati privati dei musicisti e pensieri su questa duratura storia musicale.
Per tutti coloro che sono entrati in contatto con la loro musica, approfondire tutti gli aspetti tecnici, storici e umani renderà piacevole questa biografia, sia per il modo didascalico e pulito nella scrittura, sia per tutte le finestre che si aprono ricordando tutte le canzoni di tutti gli album, riportandoci subito alla memoria ora un assolo di chitarra, ora un testo dalle tematiche profonde.
- Autore: Massimo Longoni
- Anno: 2023
- Pubblicato da: Tsunami Edizioni
- Pagine: 384
- Prezzo: 25