Normalmente quando si ha a che fare con biografie di gruppi, questi riguardano entità che hanno fatto la storia di un genere a livello internazionale. Qualcuno che ha lasciato un’eredità pesante con il proprio operato, ha influenzato generazioni di musicisti, costituisce una fonte di ispirazione inesauribile per tante persone e ha fan sparsi un po’ ovunque per il mondo. Ma perché negare questo a chi si è sbattuto a livelli di popolarità più bassi, con indubbia ostinazione e abnegazione, per trent’anni, ricevendo onori in misura limitata e andando avanti tra mille difficoltà quando la ragione, ad ascoltarla bene, suggeriva amichevolmente di lasciar perdere?
Dev’essere con un simile pensiero in testa e una passione da fan sfegatato che emerge nitidamente – e non è affatto un difetto, sia chiaro – tra le pagine del libro, che l’autore genovese Massimo Villa si è impegnato nell’impresa di ripercorrere filologicamente la storia dei milanesi Node. Dopo aver curato le biografie di Necrodeath (“The Shining Book”), Sadist (“La Melodia Del Male”) ed Extrema (“È Un Fottuto Massacro Collettivo!”), Villa va quindi a trattare approfonditamente le vicende di un’altra band che a modo proprio ha fatto la storia di certo metal italiano.
Se qualcuno potesse avere dei dubbi sulla necessità di una biografia simile, che per forza di cose non narra di trionfali tour mondiali, gossip glamour, straordinari successi in classifica, vicende particolarmente altisonanti, bastano poche pagine per farseli passare e immedesimarsi, vivere con partecipazione le molte peripezie vissute dal gruppo capitanato saldamente da Gary D’Eramo.
Perché quello che emerge dal dettagliato racconto, dalle molteplici testimonianze dei musicisti coinvolti ed altri addetti ai lavori che hanno incrociato i destini con Gary e compagni, è una vicenda dove la passione e la voglia di fare qualcosa di bello, di dare sfogo alla propria passione nonostante tutto e tutti, cerca di vincere su ogni avversità. Portando chi ne è coinvolto a spendersi al massimo, cercando di arrivare a traguardi di popolarità e risalto sulla scena metal, che a un certo punto sembrano anche poter essere alla portata, salvo poi riportare tutti sulla terra, a fare i conti con i piccoli e grandi doveri della quotidianità, a far quadrare i conti, gli orari, gli impegni, per non far morire quella bestia selvaggia chiamata Node.
Dagli inizi guidati dalla mente di Steve Minelli, l’EP “Ask”, il primo album “Techinical Crime”, per gli anni belli e di maggior rilevanza artistica, quelli del trittico “Sweatshops”-“Das Kapital”-“As God Kills”, fino agli altalenanti anni recenti e alla grintosa ripartenza di quest’anno, i Node si mettono totalmente a nudo, facendoci appassionare ed emozionare al loro percorso.
Ed ancor più che al lato artistico, che li ha portati a inizio anni 2000 ad avvicinare giri più importanti, grazie anche a un fortunato tour di spalla ai Lacuna Coil, ciò che risalta è l’umanissima vicenda di un manipolo di persone che non possono di certo permettersi la vita da superstar, e cercano mille equilibrismi per non far morire la band e darle slancio ogni qual volta il destino, per tanti motivi, si mette di traverso.
I mille aneddoti sulla vita on the road, le serate infinite in sala prove, le sintonie e gli scazzi tra i vari membri, i piccoli/grandi drammi che portano più volte i Node nell’empasse e soprattutto il suo leader Gary d’Eramo – il vero protagonista del libro, e non poteva essere altrimenti – in serie difficoltà per mandare avanti la baracca, sono narrati in modo schietto e sincero, senza fronzoli, elucubrazioni, toni aulici che avrebbero altrimenti stonato in un simile contesto.
È proprio un lungo viaggio quello compiuto dai Node: “As Book Kills” si legge proprio come un romanzo, avvincente e divertente, pieno di sentimento e tanta vita concreta, con il pregio di far parlare tutti, ma proprio tutti, coloro che sono passati nella line-up e hanno contribuito, in modo più o meno grande, alla vita della band. Osserviamo così anche uno spaccato di una stagione del metal che non tornerà mai, tra locali che oggi hanno chiuso, momenti e situazioni figli di altri tempi, che probabilmente a più d’uno provocheranno una certa nostalgia.
Insomma, un bel compendio per riassaporare, o conoscere per la prima volta, quello che hanno combinato questi ostinati metallari in ben trent’anni di sudata e cocciuta attività. Con l’augurio che possano andare avanti ancora a lungo a fare quello che più li diverte e li gratifica.
- Autore: Massimo Villa
- Anno: 2024
- Pubblicato da: Arcana Edizioni
- Pagine: 291
- Prezzo: 22,00