Non sono certo mancati i riflettori a far luce sulla figura di Ozzy Osbourne, nel corso dell’ultimo mezzo secolo o giù di lì, e nemmeno centinaia di pagine narranti le sue varie tribolazioni. Tra dischi, concerti, libri e aneddoti, anche per chi non ha mai cantato una “Mama, I’m Coming Home” sguaiatamente al pub, Ozzy è un personaggio perlomeno noto, conosciuto a qualsiasi latitudine, uno di quelli che anche una vostra insospettabile zia avrà sentito nominare una volta. E se è vero che su questo signore di Birmingham è stato scritto e detto di tutto, c’è ancora voglia, come vale per tutti i personaggi epici, di raccontare e, ovviamente, sapere, conoscere, attingere: Ken Paisli, scrittore neozelandese (la cui biografia è avvolta in un alone di mistero), entra nell’argomento, riscrive Ozzy dall’inizio fino ai giorni nostri, e nel farlo decide di scavare a fondo, portando nelle librerie un tomo che, nelle sue ben quasi trecentocinquanta pagine, ripercorre la vita del Nostro secondo tutti i crismi che l’hanno connotata.
Il libro è infatti davvero pregno di accadimenti, con grande spazio dedicato ovviamente ai Black Sabbath (quasi metà dell’opera), evidenziando una cura particolare nel tratteggiare i rapporti tra gli uomini, prima ancora che tra i musicisti, e abile nel richiamare nel corso della lettura, e nello scorrere degli anni narrati, le conseguenze di scelte, parole e azioni, con una precisione sì didascalica ma che risulta gradevole al lettore; peraltro, a scanso di equivoci, tutte le dichiarazioni sono documentate con note a piè di pagina. Non solo Sabbath, naturalmente: con una scrittura scorrevole affrontiamo tutte le tappe della carriera solista di Ozzy, l’incontro e la vita con Sharon, i figli, i difficili anni a Birmingham, le sbandate per alcol, droghe e farmaci, i programmi TV ed il complicato rapporto col successo, fino a esaltare le capacità innate del Principe delle Tenebre nello scoprire nuovi musicisti. E, ovviamente, i succosi aneddoti che tutti conosciamo.
Se è vero difatti che i fan più navigati conoscono già gran parte delle scenette più scabrose e incredibili della vita del Madman (pipistrelli mangiati, formiche sniffate, pisciate su monumenti sono le basi della formazione del giovane metallaro) e possono arrivare un po’ smaliziati alle pagine in questione, è anche vero che il libro funge da ottimo percorso per ri-scoprire ciò che conta davvero quando parliamo di uno dei padrini dell’heavy metal, ovvero la musica. Con recensioni e storiografia di tutte le avventure musicali che hanno visto Ozzy alla voce, una certa dose di sarcasmo e senza nascondere i giudizi negativi su alcuni lavori, le parole di Paisli si fanno leggere con piacere e – soprattutto per i meno esperti in materia – assolvono perfettamente il compito che si prefiggono: ossia di raccontare le vicende di una delle personalità che, al di là del genere, si colloca, innegabilmente, nella Storia della musica tutta.
- Autore: Ken Paisli
- Anno: 2020
- Pubblicato da: Il Castello
- Pagine: 347
- Prezzo: 22