Sebbene ultimamente sempre più ampio spazio venga dato al metal made in Italy all’interno della letteratura dedicata all’approfondimento musicale, bisogna ammettere che avere per le mani un prodotto dedicato interamente ad una iconica e sottovalutata realtà di stampo old-school non è certo cosa da poco: parliamo dei veneti White Skull e della loro biografia “L’Anima Del Teschio”, scritta dal giornalista musicale Marco Donè (redattore di Loud and Proud) ed edita e distribuita grazie al lavoro di Arcana Edizioni.
Come di consueto, l’opera inizia fornendo al lettore una panoramica su quello che è stato il percorso personale dei singoli musicisti coinvolti nell’avvicinamento definitivo al mondo dell’heavy metal, il tutto in una cornice storica/geografica descritta non propriamente come la più ideale per un musicista, per via di una tendenza generale (ieri ancora più di oggi) a dare la priorità ad elementi ritenuti più ‘concreti’ rispetto alla musica, come ad esempio il lavoro, apparentemente senza la necessità di divagare in passioni di stampo artistico.
Non notiamo poi così tante differenze rispetto a quanto enunciato da illustri colleghi stranieri all’interno di molte altre biografie, in cui sono esposte nero su bianco tutte le rispettive difficoltà al tempo degli esordi, quando ancora i contratti con etichette prestigiose e i tour con tappe ad eventi di tutto rispetto non erano che un sogno nel cassetto. Ma fortunatamente, pare che l’insistenza e la dedizione di tutti, soprattutto del chitarrista Tony Fontò e del batterista Alex Mantiero, abbia dato i suoi frutti, considerando che parliamo di una realtà musicale nostrana in grado di attirare l’attenzione di figure rinomate come la casa discografica Nuclear Blast, senza menzionare anche le numerose band più blasonate con cui i Nostri hanno avuto modo di esibirsi, stringendo di fatto amicizie che durano ancora oggi.
C’è posto anche per qualche digressione sui periodi critici del combo, all’interno del quale si sono susseguiti numerosi cambi di formazione con tanto di possibilità di scioglimento, tant’è che non mancano un paio di menzioni anche piuttosto critiche ad alcuni ex membri, alcuni dei quali ormai relegati completamente al passato senza possibilità di riconciliazione, almeno per ora. Discorso che non si applica invece alla ruggente vocalist Federica De Boni, rientrata in pianta stabile ormai tredici anni fa e il cui rapporto coi propri compagni viene descritto con cura all’interno di queste pagine.
Il tono con cui le vicende vengono narrate appare sicuramente appassionato e con un accenno di affiatamento volto ad alimentare l’interesse e il coinvolgimento dei lettori, che possono così immedesimarsi in un sentiero fatto inevitabilmente di soddisfazioni, sogni, cadute, frustrazioni e così via fino all’incarnazione attuale, che ci sentiremmo di definire perfettamente stabile e inserita in un panorama magari imperfetto, ma che sicuramente trae giovamento dalla presenza di questi musicisti, ancora palesemente affezionati alla propria miscela di heavy e power metal. Il tutto con in più gli irrinunciabili aneddoti dal retrogusto comico, che oltre ad alleggerire il pacchetto rappresentano sempre delle piccole perle in grado di strappare una o più risate ad un lettore abbastanza curioso.
Tutte caratteristiche, queste, che permettono al libro di scorrere in scioltezza e senza risultare mai pesante o prolisso; anche l’incipit dato dalla prefazione ad opera di Maurizio Chiarello, direttamente dall’etichetta discografica Underground Symphony, rappresenta un ottimo trampolino di lancio all’interno delle vicende narrate, trattandosi di colui che nel 1995 si occupò del primissimo lavoro in studio “I Won’t Burn Alone”, memoria interessante anche per i giovani curiosi di sapere come siano cambiati i tempi, soprattutto per gli addetti ai lavori del settore musicale e/o discografico.
Gli approfondimenti conclusivi sui vari full-length e la raccolta dei pensieri di vari colleghi in merito agli stessi White Skull rappresentano le proverbiali ciliegine sulla torta, che forniscono quindi un condimento in più ad un lavoro indubbiamente scritto bene e carico di pathos, che sicuramente farà la gioia di tutti gli amanti dell’acciaio di stampo italiano, o anche di chi magari è ancora poco ferrato in materia e spera di poter arricchire il proprio bagaglio personale con un po’ di storia dell’heavy metal.
- Autore: Marco Donè
- Anno: 2022
- Pubblicato da: Arcana Edizioni
- Pagine: 440
- Prezzo: 20,90