Stefano Cerati torna con un nuovo libro in pochi mesi. Questa volta, rispetto ai due corposi saggi sul doom e sull’heavy metal nel suo complesso che abbiamo recensito qualche tempo fa, dedica la sua attenzione a una delle band cardine del genere, gli Iron Maiden, a cui – come testimoniato dall’introduzione – lo lega un rapporto intenso fin dai loro esordi.
Il titolo è esplicito: nessuna storia della band, tra queste pagine, bensì una rilettura molto approfondita dei loro testi, e va detto che l’apparato critico e i commenti offerti da Cerati sono di altissimo valore; e riescono, con un percorso alternativo a quello didascalico, a mostrarci comunque l’evoluzione negli anni del sestetto. Ogni disco viene introdotto da un paio di pagine al massimo di descrizione complessiva in merito alle atmosfere e alle tematiche contenute, per poi lasciare spazio a una breve citazione e all’approfondimento di ogni brano composto dai Maiden; a questo riguardo, è ammirevole anche l’attenzione a includere tutti i pezzi registrati come b-side nel corso della carriera dalla band londinese (con sole tre eccezioni, e le ragioni sono spiegate nell’introduzione), così da delineare un corpus completo, che permette di spaziare dai testi più profondi agli scherzi da sala prove, registrati spesso come omaggio e gioco tra loro e con i fan.
Quarant’anni abbondanti di carriera, diverse fasi difficili e alti e bassi compositivi non hanno mai scalfito una certezza, nell’opera dei Maiden, ossia la qualità e la cura rivolta proprio ai testi. Dagli esordi magari non brillantissimi, con la vita di strada come tema centrale, questa band di veri e propri working class heroes ha dimostrato sempre la sua profonda cultura e curiosità, specie attraverso le parole dei due compositori principali, ossia Steve Harris e Bruce Dickinson. Il primo più intimista e portato a brani che affrontano il senso della vita, il mondo del sogno (anche declinato in termini di riferimenti letterari), il secondo più sardonico, con le sue passioni – dagli aerei, alla guerra, passando per le spade – a fare da sfondo a testi mai banali.
In questo attento excursus, Cerati offre riferimenti molto puntuali e approfonditi a tutte le fonti di ispirazione dei brani, esulando spesso dai soli e scontati riferimenti triti e ritriti in centinaia di interviste, confermando come gli Iron Maiden abbiano scritto pagine memorabili anche a parole, non solo con le loro cavalcate a suon di terzine; e riesce a spingere a riascoltare in questo modo sia i classici indiscussi che i più recenti e controversi album della band inglese con un altro – o più attento – occhio.
- Autore: Stefano Cerati
- Anno: 2019
- Pubblicato da: EDIZIONI BMS
- Pagine: 236
- Prezzo: 19,90 (compresa la rivista)