05/04/2014 - 16 + GRIME + END OF A SEASON @ Lo-Fi - Milano

Pubblicato il 09/04/2014 da

Ennesima buona serata al Lo Fi di Milano in ambito heavy. La Hard Staff infatti riesce a riportare sui palchi italiani i veterani californiani 16, da qualche tempo forti di un contratto siglato con la Relapse. Grandi motivi di interesse sono riposti anche nei due support act, ovverosia gli emiliani End Of A Season ed in portentosi triestini Grime. Sebbene in concomitanza con i live degli Uncle Acid & The Deadbeats al Bloom di Mezzago e dei Notwist al Magnolia – e senza scordare la festa della semina al Leoncavallo – si può dire che l’evento abbia ottenuto un discreto successo, con circa una settantina di presenti nella venue. Cifre irrisorie in assoluto, ma di rilievo se si considera che non più tardi di un paio di anni fa i ben più talentuosi Lesbian finirono il concerto davanti ad una decina scarsa di persone. Tre ore ad alto tasso adrenalinico quindi, con i due gruppi spalla dotati di talento e faccia tosta e degli headliner che compensano brani non sempre memorabili con una grossa presenza on stage.

16 - locandina milano - 2014

END OF A SEASON
Sono più o meno le 22:50 quando il quartetto emiliano sale sulle assi del Lo Fi, preceduto da un piccolo inconveniente tecnico all’amplificazione del basso. Pronti via, i Nostri ci vomitano addosso la loro furia post hardcore, mutuata dai Botch e costruita su paradigmi che hanno fatto la fortuna dello spettacolare roster Hydra Head, senza dimenticare degli inserti vicini allo screamo e – molto più raramente – al thrash metal. Cinque brani appesi tra la furia iconoclasta hardcore e partiture più ragionate e complesse, soprattutto a livello ritmico. Purtroppo alla band servono una decina di minuti per trovare una certa precisione ed amalgama, ed altrettanti prima che il sound diventi accettabile: infatti il set degli End Of A Season viene castrato dal fatto che sia la sei corde che lo screaming acido di Marcella risultino estremamente lacunosi ed escano dalle casse molto ma molto edulcorati. Comunque sia, il combo viene letteralmente trascinato dalla batteria, capace di creare ritmiche devastanti. Senza dubbio talentuosi, questa volta gli End Of A Season –  non solo per colpa loro – non sono riusciti a dimostrare appieno il loro valore, cosa che era invece successa in precedenti live da noi seguiti.

GRIME
Tutt’altra musica quando sul palco salgono i quattro macellai friulani, delle vere macchine da guerra capaci di sprigionare una potenza devastante pur nella relativa semplicità della loro proposta. In questo i Grime sono maestri. Ci é capitato raramente di assistere a live di tale qualità, dove la cattiveria musicale, supportata da un songwriting eccellente, viene cooptata all’interno di una proposta impattante, lungo la quale vengono recuperate la pericolosità e la carica eversiva del metal estremo dei primordi. Doom metal a grana grossissima, a tratti sfociante in uno sludge mai comunque soffocante. Le ritmiche seguono tempi medi e lenti, le dita dei chitarristi Marco e Tubo raramente si arrischiano oltre il sesto capotasto, mentre Cougar e Chris guidano con poderosa precisione la musica della band. Il sound é ben più che decoroso, favorito dal fatto che i Nostri prediligono le basse frequenze. Durante i quaranta minuti a disposizione dei triestini ci vengono offerti diversi estratti dell’ottimo “Deteriorate”, uscito da poco meno di un anno e già oggetto di culto. Live band eccezionale, gli show di spalla a gente del calibro di The Secret, Kvelertak, Integrity e decine e decine di altri hanno permesso al quartetto di trasformarsi in una macchina da guerra doom che permetterà loro di esibirsi al Roadburn 2014. Spaventosi.

16
Dopo un cambio palco relativamente breve, ecco iniziare lo show degli headliner 16, storica formazione sludge metal californiana. Sin da subito é chiaro che i Nostri siano molto più confidenti con la dimensione live rispetto ai precedenti gruppi: soprattutto il singer Cris Jerue offre una performance molto attiva e muscolare, aiutata da un fisico massiccio che lo avvicina non poco al devastante Kirk Windstein dei Crowbar. Interessante verificare anche come si sono inseriti gli ultimi arrivati Barney Firks al basso (in un perfetto look da motociclista) e Dion Thurman alla batteria; ebbene, la coppia ritmica ha offerto una buona prova generale, pur sembrando più impacciati degli esperti Jerue e Ferry nel tenere il palco. Davanti ad una settantina abbondante di persone, i Nostri non lesinano sudore ed energia, che però non sempre sono supportate da brani memorabili. Dobbiamo anzi dire che soprattutto gli estratti dagli ultimi “Bridges To Burn” e “Deep Cuts From Dark Clouds” non ci hanno convinto molto. La volontà di insistere su matrici settantiane e stoner, relegando il doom in un angolino, unitamente ad un sound piuttosto pulitino e leggero (perlomeno in ambito sludge, non in assoluto!) fanno sì che le tracce si susseguano senza lasciare particolari segni, sebbene le prime file abbiano comunque apprezzato il set. Le sparute reminiscenze del passato quindi spiccano per solidità ed efficacia, andando a parare in territori più affini al doom ed allo sludge tout court. In conclusione possiamo dire che lo show é andato bene, considerando che il materiale di partenza non era proprio il migliore possibile, ma – almeno questa sera – i Grime sono stati di un altro pianeta.

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