23/01/2018 - ACCEPT + NIGHT DEMON + IN.SI.DIA @ Live Music Club - Trezzo Sull'Adda (MI)

Pubblicato il 28/01/2018 da

Report a cura di Roberto Guerra
Fotografie di Michele Aldeghi

A un annetto di distanza dall’apparizione degli Accept su questo stesso palco, in occasione del tour coi Sabaton, la leggendaria heavy metal band teutonica si ripresenta dalle nostre parti in un freddo martedì di gennaio per un’unica data, con un nuovo album all’attivo e con ancora tanta grinta da trasmettere ai purtroppo non numerosissimi presenti al Live Club di Trezzo sull’Adda. Per carità, il numero totale di partecipanti, una volta raggiunto il suo picco massimo, è comunque più che discreto, anche se questa è chiaramente una di quelle numerose occasioni dove forse, meritocraticamente parlando, avremmo preferito notare un’affluenza maggiore e in grado di rendere giustizia a una band che riesce ancora oggi a sorprendere dopo tanti anni e con una storia tanto lunga alle spalle; ma si sa che, come detto anche in precedenza, in Italia spesso va così e non ci si può far nulla, se non godersi lo spettacolo alla faccia di chi è rimasto a casa. Piacevole anche la scelta come band di supporto dei giovani e agguerriti Night Demon, recente promessa dell’heavy metal statunitense, e dei thrasher italiani In.si.dia, che è sempre piacevole vedere dal vivo. Buona lettura!

 


IN.SI.DIA

Annunciata un po’ in sordina solo pochi giorni fa, la nota thrash metal band bresciana rappresenta il primo atto di questa serata a base di acciaio e headbanging. Di recente i nostri quattro thrasher si sono rifatti vivi sul mercato con un album dal titolo “Denso Inganno”, perfettamente in linea con quanto fatto in passato, quindi con testi interamente in italiano e una proposta musicale riconducibile tanto ai Metallica quanto ai Testament. Il loro show è piuttosto breve e si compone di sole sei tracce, di cui le prime tre provengono direttamente dal primo lavoro “Istinto e Rabbia”, mentre la seconda metà è tutta per il recente album sopracitato, con estratti aggressivi e adeguatamente coinvolgenti come “A Causa Tua”, “Il Mondo Possibile” e la conclusiva “Mai Perdere il Controllo”. I suoni e i volumi non sono ancora esattamente al top, ma la breve esibizione si può promuovere tranquillamente a pieni voti, considerando la carica non indifferente trasmessa dal palco grazie anche e soprattutto ai due chitarristi Manuel Merigo e Alessandro Venzi, due vere macchine da riff e assoli degni di una thrash metal band di prim’ordine. Anche la risposta del pubblico è discretamente calorosa ed è evidente il compiacimento sulle facce di Fabio Lorini e compagni, dei quali non possiamo che essere orgogliosi data la loro prova, magari non perfetta ma indubbiamente convincente ed esaltante. Consigliamo a chiunque non avesse mai avuto occasione di assistere a un loro concerto di rimediare quanto prima, d’altronde siamo italiani e le nostre proposte vanno supportate con dedizione, anche perché parliamo di thrash metal con le palle e divertimento assicurato, credeteci sulla parola.

Setlist:

Sulla Mia Strada
Grido
Parla… Parla
A Causa Tua
Il Mondo Possibile
Mai Perdere il Controllo

 

NIGHT DEMON

Alcuni dicono che i generi musicali in voga tendono ad andare a cicli, il che significa che teoricamente, una volta terminata la carriera di alcuni mostri sacri del metal old school, gli estimatori del genere potrebbero ricercare quelle sonorità da parte di artisti giovani e in grado di riproporre lo stile tipico degli anni ’80 con una produzione da Terzo Millennio. Ci sono già moltissimi candidati per questo compito all’interno della cosiddetta NWOTHM (New Wave Of Traditional Heavy Metal) e i californiani Night Demon sono indubbiamente uno di questi; la loro proposta infatti ricorda principalmente iconiche band britanniche quali Diamond Head, Jaguar, Tank e via dicendo, con una forte spruzzata speed alla Motorhead e alcuni elementi minori presi dalle band americane dello stesso periodo, il che non può che essere un valore aggiunto, in questo caso. La loro particolare miscela non può che fare la gioia di gran parte dei presenti in sala, che sin dalle iniziali “Welcome To The Night” e “Full Speed Ahead” sembrano esaltarsi nel nome di quelle sonorità che a quanto pare sono ancora vive e vegete. La scaletta di questi tre pazzoidi è una fucilata a base di velocità e adrenalina, con alcuni momenti più tranquilli e altri che invece stimolano ulteriormente la nostalgia dei presenti, come l’inizio di “Overkill” eseguito prima del brano “Dawn Rider” con tanto di commemorazione alla prima line-up dei Motorhead ora passata interamente a miglior vita; o come anche la cover di “Radar Love” dei Golden Earring, sulla quale il pubblico sembra quasi ballare come si faceva una volta. Simpatica anche l’idea di far apparire una sorta di tristo mietitore con un calice di vino in mano durante il brano “The Chalice”, una trovata che ricorda un po’ i Grave Digger e un po’ i Megadeth per certi versi. Lo show si conclude col brano che prende il nome dalla band stessa, e gli applausi sono d’obbligo quando tre musicisti ancora di poca fama riescono a intrattenere come i Night Demon sono riusciti a fare senza essere nemmeno headliner; e per questo ci auguriamo di sentire ancora parlare di loro in futuro. Ora tutti carichi per il piatto più caldo!

Setlist:

Welcome To The Night
Full Speed Ahead
Maiden Hell
Curse Of The Damned
Hallowed Ground
Ritual
Screams In The Night
The Chalice
Black Widow
Overkill (Motörhead cover) / Dawn Rider
Heavy Metal Heat
Radar Love (Golden Earring cover)
Night Demon

 

ACCEPT

Il palco è pronto e il conto alla rovescia per il Caos è prossimo allo zero quando l’eternamente giovane Wolf Hoffmann e i suoi compagni salgono on stage, carichi e pronti per iniziare l’assalto metallico che tutti i presenti stavano aspettando con trepidazione. I suoni sono pressoché perfetti fin da subito e il pubblico va letteralmente in delirio sin dalle prime note della recente “Die By The Sword”, iniziando a pogare, cantare, scapocciare e scatenare per l’appunto il caos come dovrebbe essere d’obbligo a ogni concerto degli Accept. Subito dopo è invece il momento che le truppe si mettano in marcia, incitati dalla voce graffiante del comandante Mark Tornillo sul ritmo di “Stalingrad”, per poi scatenarsi nuovamente con la combinazione squisitamente retrò di “Restless And Wild”, “London Leatherboys” e la devastante “Breaker”, grazie alla quale il moshpit sembra intensificarsi ulteriormente. A seguito di ciò, il buon Mark introduce ai presenti il nuovo album “The Rise Of Chaos”, dal quale vengono eseguiti consecutivamente ben quattro brani tra i migliori dell’intero lavoro, in particolar modo le cantabili e memorabili “Koolaid” e “Analog Man”, forse le due canzoni che più hanno fatto parlare del disco in questione nei mesi successivi all’uscita, grazie ai loro testi particolarmente interessanti e rappresentativi. Si va poi indietro di pochi anni con “Final Journey” e con la toccante “Shadow Soldiers”, dedicata per l’occasione a tutti i ‘soldati’ caduti nel nome della grande musica, in particolar modo la formazione originale dei Motorhead omaggiata in precedenza anche dai Night Demon. Dopo un assolo del buon Wolf, la setlist prende una piega davvero accattivante, con sette tracce iconiche tra le quali trovano spazio anche due chicche come “Neon Nights” e la del tutto inaspettata e adrenalinica “Objection Overruled”, proveniente dall’album omonimo datato 1993, dimostrando che anche nei sottovalutati anni ’90 la band ha saputo offrire qualcosa di davvero valido. Dopo “Pandemic” e la massacrante “Fast As A Shark” la band si assenta temporaneamente per poi tornare nuovamente sul palco col classico encore composto da “Metal Heart”, “Teutonic Terror” e “Balls To The Wall”, che sancisce la fine dell’ennesima prova pressoché impeccabile del quintetto teutonico per eccellenza. Noi ovviamente la definiamo impeccabile, ma chiaramente qualche difettino si può trovare, come ad esempio la voce di Mark non sempre perfetta come su disco nelle parti più acute, oppure il dosaggio del potenziometro del volume in alcuni passaggi chitarristici; ma si tratta di piccolezze che, anzi, sembrano quasi arricchire l’intera esibizione di quell’accenno di essenza grezza che a volte sembra mancare nelle proposte live odierne, spesso troppo impostate e inquadrate in una resa che sa un po’ di plasticoso e programmato, per non parlare di certi aiutini utilizzati da certi musicisti per far sembrare tutto ad hoc. Qui, signori, si parla di due ore di grande heavy metal e grande rock’n’roll proposto con cuore, passione ed esperienza, e questo nessuno lo può negare! Non ci si stanca mai di vedere dal vivo gli Accept, che ci auguriamo possano continuare così ancora per un po’ di anni, perché c’è davvero bisogno, oggi, di artisti di questo calibro; ma siamo fiduciosi tutto sommato…d’altronde persino certi ventenni vorrebbero essere in forma come lo è Wolf nonostante la sua veneranda età, fisicamente e musicalmente.

Setlist:

Die By The Sword
Stalingrad
Restless And Wild
London Leatherboys
Breaker
The Rise Of Chaos
Koolaid
No Regrets
Analog Man
Final Journey
Shadow Soldiers
Guitar solo (Wolf Hoffmann)
Neon Nights
Princess Of The Dawn
Midnight Mover
Up To The Limit
Objection Overruled
Pandemic
Fast As A Shark
Metal Heart
Teutonic Terror
Balls To The Wall

 

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