Introduzione a cura di Fabio Galli
Report a cura di Gennaro "DJ Jen" Dileo
Dopo l’apparizione estiva a Udine, Alice Cooper ed il suo teatrino della morte tornano nuovamente a fare visita al nostro Bel Paese: ad accogliere lo sbarco di Mr.Fournier una Milano uggiosa che non ha comunque demotivato i fan del longevo artista, che hanno preso d’assalto la prevendita dei biglietti decretando il SOLD-OUT dello show con qualche settimana di anticipo. Arriviamo alle diciannove in punto all’Alcatraz e notiamo con piacere che la fila di persone accalcata davanti all’entrata del locale inizia a defluire all’interno della venue: eterogeneo il pubblico in sala, con massiccia presenza di numerosi kids, ovviamente truccati ed agghindati per l’occasione, ed una buona percentuale i rocker più scafati che, ad occhio e croce, seguono l’artista da più di tre decadi. Complice l’assenza di ogni qualsivoglia act di supporto, questa sera il pubblico è tutto per Mr. Alice ed i cori intonati con molto anticipo rispetto all’orario prefissato per la messa in scena dello spettacolo fanno alzare a dismisura la tensione per l’inizio dello show: quante volte ed in quali modi dovrà questa volta morire Mr. Cooper? Entrate con noi nel sanguinoso teatrino messo in scena da Alice e lo scoprirete.
ALICE COOPER
La minacciosa icona del teschio (ripresa e modificata dalla cover di "Hey Stoopid") impressa sul centro del telone rosso posto sul palco ci dà il benvenuto negli incubi della leggenda dello shock rock. Le dimensioni ridotte del club hanno l’indubbio merito di amplificare le emozioni del pubblico, impaziente di vedere comparire la Zia Alice. Alle 21:00 cala il sipario con il riff immortale di "School’s Out", nel quale il protagonista alla venerabile età di sessantadue anni dimostra ancora una volta di essere un intrattenitore carismatico e di avere ancora una voce magnetica in grado di ipnotizzare i presenti. Le seguenti "No More Mr.Nice Guy" e "I’m Eighteen" sono da antologia del rock’n’roll, mentre la violenta "Wicked Young Man" vede il Nostro nei panni di un oscuro e viscido gerarca nazista, poi catturato da due boia che lo imprigionano nella camicia di forza. Imperdibile l’esecuzione della splendida e inquietante "Ballad Of Dwight Fry", nella quale compaiono due aguzzini che imprigionano Alice nella ghigliottina, mentre declama il verso "I Gotta Get Outta Here" prima di essere impietosamente decapitato, per poi risorgere sui ritmi sincopati della stralunata "Go To Hell". Lo spettacolo continua con il ritmo trascinante di "Cold Ethyl" e con l’avvelenamento di Alice (offerto da una provocante infermiera) in "Poison", vera e propria hit spaccaclassifiche alla fine dei patinati anni ’80. I ritmi della disco music riemergono prepotentemente con "From The Inside", nella quale Fournier rievoca il demone dell’alcool (su YouTube sono disponibili alcuni video del 1977/78 che testimoniano il suo pessimo stato di salute) che fa il paio con la pop-oriented "Nurse Rozetta", ripescata dallo stesso album. Il solenne rock’n’roll al vetriolo di "Be My Lover" è una colonna sonora ideale per lo strangolamento della sua amante, per poi proseguire sulle malinconiche note della ballata "Only Women Bleed", prima di venire nuovamente catturato dalle comparse e preparato all’impiccagione che avviene durante l’esecuzione della pacata "I Never Cry". La band sfoggia la sua classe nella "Black Widow Jam" che permette al mattatore di tirare il fiato, prima di risorgere nuovamente sul palco pronto a reclamare la propria vendetta con la ruvida "Vengeance Is Mine". La scatenata "Dirty Diamonds" stempera solo per pochi attimi la tensione accumulata con lancio di collane annesso al pubblico, mentre la successiva "Billion Dollar Babies" è un’altra all time classic da antologia del rock che termina con la decapitazione di un bambolotto. La ferale e perversa "Killer" ci prepara alla sua ennesima morte causata dalla "death dealer" che lo imprigiona e lo stritola nella Vergine di Ferro, per sfociare in un’altra jam con il bassista Chuck Garric, impegnato a cantare gli ultimi versi dell’immortale "I Love The Dead". Le emozioni continuano con le celebri hit "Feed My Frankenstein", riproposta in chiave heavy, nella quale compare un ciclope gigante impegnato in una comica lotta contro Mr.Cooper, e "Under My Wheels" che chiude momentaneamente lo show. Il bis è affidato all’immortale "Elected", goliardica marcetta rock che vede Alice vestito con un terribile frac color argento impegnato a sventolare la bandiera dell’Italia, per poi chiudere il cerchio con il bis di "School’s Out", che mette la parola fine ad uno spettacolo memorabile.
Setlist:
School’s Out
No More Mr. Nice Guy
I’m Eighteen
Wicked Young Man
Ballad Of Dwight Fry
Go To Hell
Cold Ethyl
Poison
From The Inside
Nurse Rozetta
Be My Lover
Only Women Bleed
I Never Cry
Black Widow Jam
Vengeance Is Mine
Dirty Diamonds
Billion Dollar Babies
Killer
I Love The Dead
Feed My Frankenstein
Under My Wheels
Encore:
Elected
School’s Out